“Oldsmobile 1962”, Ana Basualdo
(Musicaos Editore, Vela Latina, 9)

«Oldsmobile 1962» è un gioiello che ha il tenore del classico contemporaneo all’interno della recente produzione letteraria argentina, grazie a una capacità non comune nel cogliere istanti con sguardo attento, racchiudendo le visioni e sensazioni dei personaggi, cui si aggiunge un lirismo e un “cronachismo” a tratti metafisico. L’autrice sa mescolare sapientemente sarcasmo e ironia, ilarità e tragedia. La “voce” di Ana Basualdo va così ad aprire un nuovo orizzonte, grazie anche alla traduzione esemplare di Diego Símini, costituendo un tassello necessario nella conoscenza della letteratura contemporanea. In «Yellow days» le suggestioni letterarie di un vecchio romanzo accompagnano due adolescenti, Joel e Teresa, nella perlustrazione dei dintorni del loro quartiere di confine tra città e periferia in un racconto di formazione che coglie il passaggio dai giochi d’infanzia all’età adulta. «Il giornale» segue le vicende di tre generazioni di una famiglia avvicendarsi accanto all’invenzione, alla diffusione e stampa di un periodico, nella comunità di Tigre. La storia del luogo procede in parallelo alle vicende del giornale, che assiste suo malgrado al giungere dei tempi moderni.
«Il clan» racconta le vicende di sette fratelli che compongono una piccola impresa familiare dedita alla fabbricazione di imbarcazioni, il loro destino rocambolesco sarà accomunato da una donna. Silvia, protagonista di «Oldsmobile 1962», racconto che intitola la raccolta, scrive poesie tacitamente e su commissione, abita con la sua famiglia in una piccola casa prefabbricata in legno. Suo padre ogni tanto porta a casa oggetti strani che durano il tempo di qualche giorno per poi scomparire, Silvia è abituata a non affezionarsi a nulla. Finché un giorno, in giardino, monumentale e immobile, compare una Oldsmobile del 1962. «Palma» racchiude la storia di una donna e due uomini, raccontata con minuzia sinestetica, il paesaggio mescola oggetti e sensazioni nell’acuta sensibilità della protagonista. Palma – così decide di chiamarsi – sceglierà di non oscillare più tra le parti che vorrebbero coinvolgerla su piani di vita differenti. «Il sentiero rosso» narra della costruzione di una voliera che dovrebbe fungere da catalizzatore turistico per un’intera cittadina insieme alle vicende di un paese, con una visionarietà e respiro fuori dal comune, tali da rendere il racconto stesso una materia viva e pulsante.
OPERA PUBBLICATA NELL’AMBITO DEL PROGRAMA “SUR” DI SUPPORTO ALLE TRADUZIONI DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E DEL CULTO DELLA REPUBBLICA ARGENTINA.

Ana Basualdo è giornalista e scrittrice. Nata nel 1945 a Buenos Aires, vive a Barcellona. Ha lavorato come giornalista nella sua città natale col settimanale Panorama e altre testate. Costretta all’esilio per le sue idee, si è stabilita in Spagna, dove collabora con le riviste Triunfo, Destino, El Viejo Topo, Vogue, e sui giornali El País e La Vanguardia. Dal ripristino della democrazia in Argentina, ha riallacciato i rapporti con la vita intellettuale di quel Paese, pur mantenendo la residenza a Barcellona. Ha curato Autobiografía y diarios, di José Luis Cerveto (1978), e Crónicas ejemplares. Diez años de periodismo antes del horror (1965-1975), di Enrique Raab (1999). Ha scritto il saggio dal titolo Julio Romero de Torres (1980). Nel 1985 ha pubblicato la raccolta di racconti Oldsmobile 1962, ripubblicata nel 2012, qui tradotta per la prima volta in italiano e, nel 2015, il volume di cronache Paseos por Barcelona fugitiva (2015). Di recente ha pubblicato El presente, una selezione dei suoi articoli.
“Oldsmobile 1962”, Ana Basualdo
foto dell’autrice Julia Castells
a cura di Diego Símini, traduzione di Diego Símini§
(Musicaos Editore, Vela Latina, 9)
formato 12,7×20,3, pagine 118, prezzo euro 20,00, ISBN 9791280202918