Vela Latina: i primi 10 titoli della collana di letteratura iberica e latinoamericana di Musicaos Editore dal 2019, diretta da Diego Símini


Giunge al suo decimo titolo, a dicembre 2023, la collana “Vela Latina”, a cura di Diego Símini, per Musicaos Editore. La collaborazione con Diego Símini, docente di Letteratura spagnola presso UniSalento (che oltre a curare i volumi si è avvalso della collaborazione di altri traduttori, quali Fabia Del Giudice, Benedetta Pati, Fiorella Mastria) è iniziata nel 2018, anno di pubblicazione del romanzo di Edgar Borges, “La bambina dei salti” (tradotto da Antonio Boccardo), nella collana di narrativa di Musicaos Editore. Da quell’esperienza nacque il desiderio di proseguire le pubblicazioni con l’obiettivo di far conoscere e tradurre nuove voci (nuove per l’Italia, già conosciute e affermate all’estero) della narrativa latinoamericana, dall’Argentina, dall’Uruguay, al Messico, pubblicando anche autori classici della letteratura spagnola.

Diego Símini, laureato in Lettere nel 1987 (Università di Pisa), dopo un Dottorato di ricerca in Ispanistica (Consorzio tra le Università di Cagliari, Genova, Pisa e Torino, 1991-94) e una tesi intitolata “Le comedias di Antonio Fajardo y Acevedo”, è Ricercatore di Lingua e letteratura spagnola presso l’Università di Lecce (1996-2002). Dal 2002 professore associato di Letteratura spagnola presso l’Università di Lecce (dal 2006 Università del Salento). Già Coordinatore del dottorato di ricerca in “Studi letterari, linguistici e culturali” dal XX al XXII ciclo (2005-2010) e Presidente del Consiglio didattico delle lauree in Lingue e culture straniere (2010-2020). I suoi interessi scientifici spaziano dal teatro del Siglo de Oro ai rapporti culturali tra Italia e Spagna nel ‘600, la narrativa spagnola e ispanoamericana del XX secolo. Ha pubblicato più di un centinaio tra saggi, edizioni, traduzioni, articoli e recensioni.

Il primo titolo della collana è il romanzo “Tra le pietre” di Miguel Vitagliano, traduzione dell’originale “Enterrados”. Miguel Vitagliano, nato nel 1961, scrittore e critico, è ordinario di Teoria Letteraria presso la Universidad de Buenos Aires. Il romanzo “Tra le pietre” tra echi letterari, storici, con una sapiente tecnica narrativa, è capace di costruire un meccanismo babelico degno di Borges. A seguire la collana Vela Latina ha fatto conoscere al pubblico italiano la scrittrice argentina Fernanda García Lao, una delle voci più interessanti del panorama letterario di autori argentini che vivono tra i confini europei. Di Fernanda García Lao è uscito “Donne da macello”, nell’aprile del 2020, traduzione dell’originale “Nación Vacuna”. Il romanzo è un incrocio tra la descrizione di una “realtà storicamente distopica” e una “distopia storicamente reale”. Anna Boccuti (Università di Torino) su “L’Indice dei libri del mese” (Anno XXXVIII, n. 7/8) ha scritto che nel romanzo di Fernanda García Lao “la rilettura della guerra delle Malvine si innesta qui su un’ambientazione postapocalittica in cui, alla stregua delle ancelle della Gilead di Margaret Atwood, le donne diventano corpi da fecondare per portare avanti un folle progetto nazionalista”. Il terzo titolo della collana Vela Latina è il romanzo di un autore che non ha bisogno di presentazioni né per il pubblico italiano né tanto meno per quello internazionale: Mauricio Rosencof, col romanzo “La seconda morte del Negro Varela”. Residente a Montevideo, Mauricio Rosencof è drammaturgo, romanziere, poeta e giornalista; nel 2005 è stato assessore alla cultura per il Municipio di Montevideo. Fondatore dell’Unione delle Gioventù Comuniste e dirigente del Movimento Nazionale di Liberazione Tupamaro, arrestato nel 1972 e ripetutamente torturato. In seguito al colpo di Stato del 1973 fu dichiarato “ostaggio” (rehén) dalle autorità golpiste assieme ad altri otto detenuti, tra cui il futuro presidente dell’Uruguay José Mujica e Eleuterio Fernández Huidobro. Tale condizione prevedeva la morte immediata del carcerato se qualche atto esterno avesse minacciato la sicurezza delle Forze Armate. Fu liberato nel 1985, dopo dodici anni di prigionia. Dopo la pubblicazione di questo romanzo, nel 2023 Diego Símini ha curato un volume dedicato ad alcune delle opere teatrali più rappresentative della produzione di Mauricio Rosencof. Nel volume “Teatro”, con testo a fronte, sono stati edite le opere “I cavalli”, “Lotta nella stalla”, “Il venditore di reliquie”.

Nel 2021 è stata la volta della prima pubblicazione di un’autrice spagnola, già nota in Italia in quanto facente parte degli autori classici della letteratura iberica tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, si tratta di Emilia Pardo Bazán. Con questa autrice si costruisce una vera e propria “collana nella collana”, dato che al momento sono tre i romanzi di Emilia Pardo Bazán a oggi pubblicati, “La sirena nera” (2021), “La pietra angolare” (2022, traduzione di Fabia Del Giudice) e “Tribuna” (traduzione di Fabia Del Giudice, 2023). Vale la pena conoscere più approfonditamente il profilo dell’autrice, in quanto la sua scrittura costituisce una tappa importante della scrittura a cavallo tra due secoli, tra naturalismo e verismo. 

La contessa Emilia Pardo Bazán (La Coruña, 16 settembre 1851 – Madrid, 12 maggio 1921), appartenente a una nobile famiglia galiziana, visse fin da piccola in un ambiente culturalmente favorevole, che stimolò il suo amore per la letteratura e le arti. Fu particolarmente attiva per il riconoscimento dei diritti femminili, difesi con la scrittura e pubblicamente in occasioni di dibattito. Fu una delle autrici più prolifiche della sua epoca, pubblicando centinaia tra romanzi, raccolte di poesia, testi teatrali, racconti, diari di viaggio, saggi e articoli di letteratura. Fondò e sostenne con le sue finanze la rivista «Nuevo Teatro Crítico», che ospitò dal 1891 al 1893 scritti di critica letteraria, attualità politica, notizie su scrittori e opere. Lo stile della sua scrittura, influenzato inizialmente dal naturalismo, si mescolò successivamente a tematiche religiose. La vastità della sua cultura, unita alla varietà delle sue esperienze, la portò a confrontarsi, sostenendole, con idee anche tra loro distanti e contraddittorie. 

Emilia Pardo Bazán introdusse il tema del proletariato nella letteratura spagnola, scrisse opere considerate immorali, a sostegno di idee atee, pornografiche, fu considerata una scrittrice ribelle e provocatrice, e condusse una vita al di sopra delle opinioni comuni, fino ad assumere posizioni contraddittorie su razzismo e antisemitismo. Realizzò allo stesso tempo una profonda analisi del mondo operaio femminile. Il suo interesse per la questione femminista la portò a professare il diritto di istruzione per le donne, insieme al diritto di poter esercitare ogni tipo di professione. Il metodo naturalista culminò con Los pazos de Ulloa (1886-1887), il suo romanzo più famoso che la consacrò come una delle più grandi scrittrici della letteratura spagnola. In «Madre Natura» (1887), raccontò gli amori incestuosi di due giovani che non sanno di essere fratello e sorella. Emilia Pardo Bazán visse una vita irrequieta, anche dal punto di vista sentimentale, a soli sedici anni sposò il diciannovenne José Quiroga y Pérez Deza, che lasciò dopo avere iniziato una relazione, prima epistolare, poi amorosa, con Benito Pérez Galdós. Nel 1906 sarà la prima donna a presiedere la selezione di letteratura dell’ateneo di Madrid e la prima donna ad occupare la cattedra di letteratura neolatina a la Universidad Central de Madrid (nel 1916); nel 1910 sarà nominata Consigliera per la Pubblica Istruzione da Alfonso XIII. Ha difeso la propria posizione di seguace del naturalismo, adattato però alla morale cristiana. La collana Vela Latina, ha ospitato anche la poesia della scrittrice galiziana Rosalia De Castro, con la prima edizione italiana integrale, con testo a fronte, della sua raccolta “Sulle rive del Sar” (En las Orillas del Sar, 1884).

Nel 2023 la collana Vela Latina raggiunge il primo traguardo di dieci pubblicazioni, con la pubblicazione di “Tribuna” di Emilia Pardo Bazán (è già in preparazione un altro romanzo dell’autrice spagnola, “La chimera”), e con la traduzione e pubblicazione, per la prima volta in Italia, di Ana Basualdo, giornalista e scrittrice nata a Buenos Aires e residente a Barcellona, autrice del volume di racconti “Oldsmobile 1962” e di Laury Leite, autore messicano-canadese, residente in Canada da diversi anni, giunto al suo terzo romanzo e, uscito con la traduzione del suo primo romanzo: “La notte è caduta qui” (2017, En la soledad de un cielo muerto, traduzione di Benedetta Pati, Fiorella Mastria, Diego Símini). La traduzione e pubblicazione dei volumi di Vela Latina sono state anche occasioni di incontro e condivisione con gli autori, che, nelle loro visite in Italia, hanno avuto modo di presentare le loro opere al pubblico dei lettori, da Miguel Vitagliano (Lecce, Mesagne, Ostuni, nel 2019) a Fernanda García Lao (Lecce, Taranto, Caprarica di Lecce, nel 2021 e nel 2023) e Laury Leite (Lecce, Martano, nel 2023).

I titoli di Vela Latina sono disponibili (anche) qui, Ibs/Feltrinelli:

Informazioni
Musicaos Editore
www.musicaos.orginfo@musicaos.it
ufficiostampa@musicaos.it
tel. 0836.618232

copie per recensione possono essere richieste all’indirizzo ufficiostampa@musicaos.it

VELA LATINA | letteratura iberica e latinoamericana
collana a cura di Diego Símini

“Tra le pietre”, Miguel Vitagliano

“Donne da macello”, Fernanda García Lao

“La seconda morte del Negro Varela”, Mauricio Rosencof

“Teatro. I Cavalli. Lotta nella stalla. Il venditore di reliquie”, Mauricio Rosencof

“La sirena nera”, Emilia Pardo Bazán

“La pietra angolare”, Emilia Pardo Bazán

“Tribuna”, Emilia Pardo Bazán

“Sulle rive del Sar”, Rosalía de Castro

“La notte è caduta qui”, Laury Leite

“Oldsmobile 1962”, Ana Badualdo