Newsletter #1/2024 _ «Tra le pietre» (Vela Latina, 1) di Miguel Vitagliano nella lettura di Leo Luceri


È difficile definire Tra le pietre di Miguel Vitagliano. Si potrebbe dire un romanzo storico, ma questa definizione appare riduttiva per un’opera che è anche molto di più per complessità e struttura.
Tutto inizia con un uomo parzialmente coperto dalle pietre sotto quello che si suppone un edificio crollato – il titolo originario infatti è Enterrados che vuol dire “sepolti”. Non può muoversi, ma non ha dolore ed è cosciente di sé e del fatto che nessuno potrà salvarlo. Inizia così il suo lavorio mentale, di memoria. Ad ogni pietra che lo circonda, come fossero schede di una biblioteca a sua disposizione per essere consultate, associa dei ricordi storici o letterari o dei volti, dei personaggi (è forse a loro che Vitagliano si riferisce usando il plurale nel titolo?). Non sappiamo nulla di lui e non ne sapremo niente di più. È l’artificio, l’astrazione che consente l’avvio, il fil rouge della narrazione.

Il tema centrale sono le vicende di due coppie di personaggi che hanno avuto un ruolo importante nella storia del Sudamerica.
La prima coppia è formata da Francisco Solano López, presidente del Paraguay dal 1862 al 1870, e da Elisa Lynch, irlandese di umili origini e divorziata da un francese, che Solano López conosce a Parigi. I due si innamorano e lui la convince a seguirlo nel suo lontano paese senza garantirle il matrimonio. Daranno adito a molti pettegolezzi ad Asunción, non tanto perché Francisco abbia già tre figli con un’altra donna, neanche lei sposata, quanto perché la bellissima Elisa dai capelli rossi ha dei comportamenti considerati troppo disinibiti dalla provinciale capitale paraguayana.
La seconda coppia, molto più rispettosa delle regole sociali, è formata da Bartolomé Mitre, presidente dell’Argentina dal 1862 al 1868, e da Delfina de Vedia, appartenente alla buona società, figlia di un generale che aveva combattuto per l’indipendenza dalla Spagna. Si erano sposati a Montevideo perché entrambi esuli durante la dittatura di Juan Manuel de Rosas.

Le storie delle due coppie verranno in contatto a causa della cosiddetta “Guerra Grande” o “Guerra del Paraguay” (1864/1870), la più lunga e sanguinosa che abbia avuto luogo in Sudamerica – “tra le più cruente della storia dell’umanità” viene ricordato in quarta di copertina – che vede il Paraguay combattere contro la “Triplice Alleanza” formata da Argentina, Brasile e Uruguay. Una guerra di cui poco si sa in Europa, delle cui cause gli storiografi danno interpretazioni contrastanti, ma che vide il Paraguay di Solano López uscirne praticamente distrutto e perdere gran parte dei suoi territori a favore dei due ben più potenti vicini. La sua popolazione fu letteralmente decimata. Secondo le stime fu ridotta del 50% o addirittura dell’80%, quella maschile perfino del 90% dal momento che i soldati furono tutti massacrati. Un vero e proprio sterminio. Lo stesso presidente morirà ed Elisa Lynch sarà costretta a seppellire lui e il loro giovane figlio Panchito a mani nude tra lo scherno dei soldati nemici.

Personaggio ambiguo, Elisa Lynch, mai ben chiarito, vittima di pregiudizi anche in quanto donna intraprendente e per di più straniera. Fu vista sia come un’eroina nazionale, strenua combattente per il paese, che come vera artefice occulta del disastro in quanto avida consigliera dell’amante. Avrà salva la vita solo perché cittadina britannica e lotterà fino alla morte, senza successo, per riavere quelli che lei considera i propri beni, una volta obbligata all’esilio. Sia lei che Francisco Solano López, nonostante all’uomo siano attribuiti vari omicidi e la condanna a morte del proprio fratello e di altri familiari, verranno in seguito riabilitati dalla cultura ufficiale paraguayana nel periodo della dittatura di Strössner.

Neanche a Mitre la guerra porterà fortuna perché non verrà più rieletto presidente e la propria carriera politica avanzerà tra alti e bassi. Ma si dedicherà con maggiore passione alla letteratura, pubblicando importanti lavori a carattere storico e la famosa traduzione della Divina Commedia.

Miguel Vitagliano

Ben altri elementi compongono quest’opera straordinaria. Miguel Vitagliano, professore di Teoria della Letteratura presso l’Università di Buenos Aires, organizza la propria narrazione, con grande maestria, per relazioni e richiami. Si procede per deviazioni, soprattutto letterarie e storiche. La Divina Commedia, che Mitre sta traducendo in spagnolo, permette non solo di analizzare il rapporto con la moglie Delfina, che ha un ruolo importante nella traduzione, ma anche di fare collegamenti con la storia della giovane Repubblica Argentina, sia con personaggi coevi di Mitre, suoi alleati o suoi nemici, sia con personaggi vissuti nei decenni successivi. Rimandi frequenti a Borges, il cui nonno aveva peraltro partecipato alla guerra e poi ad una rivolta organizzata dallo stesso Mitre, a Domingo Faustino Sarmiento, anch’egli presidente tra il 1868 ed il 1872, autore di Facundo. Civiltà e barbarie (1845), a Lucio V. Mansilla, generale e scrittore, e poi ad un numero infinito di avvenimenti, di personaggi, letterati e scrittori argentini ed europei di tutte le epoche. Solo per fare un esempio, Elisa Lynch viene indirettamente associata a Madame Bovary, dalla cui lettura, si ipotizza, era stata molto colpita e che potrebbe avere influenzato i suoi comportamenti e la sua relazione con Solano López.

Vitagliano immagina che un ruolo importante sulla sua scelta di lasciare tutto e partire per il Sudamerica possa averlo avuto anche la lettura di Indiana, e non perde l’occasione per fare delle considerazioni sui due romanzi e sui rispettivi autori, Gustave Flaubert e George Sand. Insomma, un’enorme quantità di giochi a rimando. I nomi presenti nel testo sono talmente numerosi che l’autore aggiunge a fine libro un’appendice con i “riferimenti in ordine di apparizione”.

Eppure, incredibilmente, la lettura si dimostra piacevole, fluida, non rallentata da queste continue digressioni, come invece forse sarebbe accaduto se l’autore avesse inserito delle note a piè di pagina. Sembra del tutto naturale passare in poche frasi di uno stesso periodo dalla “Guerra del Paraguay” ai desaparecidos della dittatura di Videla, a Borges, a Finnegan’s Wake, restando con la curiosità di approfondire ogni riferimento.

Una nota speciale va riservata alla traduzione. Diego Simini, pur partendo da un’opera molto complessa e piena di rievocazioni ed intrecci, riesce a consegnarci un testo scorrevole, con un linguaggio attento e preciso, nel quale il traduttore compare solo in brevi note esplicative, soprattutto in occasione di alcune terzine della Divina Commedia, in cui ci offre la possibilità di comparare la versione di Mitre, o di altri traduttori in spagnolo, con l’originale dantesco.

Gran bel libro che ci regala l’opportunità di conoscere una pagina di storia poco nota ed uno scrittore che unisce alle vaste prospettive storico-letterarie uno stile asciutto e godibile. La sua lettura, non si può non menzionarlo, è possibile grazie alla meritoria opera di pubblicazione della letteratura latinoamericana che Musicaos Editore propone nella collana Vela Latina.

Leo Luceri

Leo Luceri, nato a Martano (Lecce), ha trascorso buona parte della sua vita lavorando e studiando all’estero. Laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università del Salento, è specializzato in Letteratura Europea presso l’Universidad Autónoma de Madrid, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Teoria della Letteratura e Letteratura Comparata. Ha pubblicato interventi critici sull’opera di Vittorio Bodini ed in particolare sulla fortuna critica dell’autore in Spagna. Ha svolto attività come Lettore di Italiano con mandato del Ministero degli Affari Esteri presso l’Universidad Central del Ecuador e la Pontificia Universidad Católica del Ecuador di Quito, presso l’Universidad Autónoma di Madrid e infine presso l’Univerzita Komenského (Università Komensky) di Bratislava. Ha insegnato lingua italiana in Francia e in Svizzera, ed è stato docente di ruolo di Lingua e Civiltà Francese negli istituti di istruzione secondaria in Italia.

Un approfondimento su tutti i titoli pubblicati fino a oggi nella collana Vela Latina

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