RICCARDINO III
da WILLIAM SHAKESPEARE
TEATRO PAISIELLO
28 NOVEMBRE 2013 h. 21.15
Scritto e Diretto da: DAVIDE MORGAGNI
con DAVIDE MORGAGNI e LUCIANA FRANCO
Info e Prenotazioni
334-6572108
Tecnici luci e audio: PM Service
Illustrazione: Pamela Morgagni
Grafica: Stefano Palma
Riccardino III è un corpo minorato, monco, incompiuto, de-forme, deforme in variazione continua, è uno scellerato che produce il suo strumento da guerra, una forza “diversa”, “differente”, in collisione con la visione morale della Forma-Regno, o quel che sarà la Forma-Stato.
Tutte le tragedie di Shakespeare sono immense ammonizioni, mostrano come una qualunque via di fuga, o tratto vitale, nel campo del potere, implicato col potere, si trasformi in una forza distruttiva, dispotica.
Infine, arrivano i buoni, e tutto ricomincia, si imita, si ricalca il supplizio subito.
Riccardo III è la tragedia del risentimento.
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[2] – Tagliare la testa alla critica! E sputarla! La critica “intellettuale”, quella all’italiana, è forzata a prendere una parte, ad essere faziosa e dominante, costretta a difendere i propri interessucci e a denigrarne gli altri, è binaria, neutralizzata dagli scheletri nell’armadio e dai favorucci, condannata a collaborare con gli organi che diffondono denaro, che ne fa a sua volta un organo dipendente, raggruppata a fare tavole rotonde per chiedersi da dove cominciare, indipendente solo nell’illusione d’esserlo, a spartirsi premi e riconoscimenti e contratti – Ma chi la fa la critica? I finanziamenti? Dove sono i critici? Boh! Chi sono? I finanziatori? – dai su – Bisogna sputare! Laggiù! Dai su coraggio, facciamoci una bella risata – Se si vuole produrre davvero critica, ovvero un’analisi clinica del sistema, (io sogno per es. un “teatro” per bambini! E non per genitori) – bisogna saper operare chirurgicamente sul corpo del testo e sul corpo del territorio, analizzarlo e criticarlo e non soltanto stroncare, dove sono l’analisi e la critica a esercitare l’atto creativo, lo sputo! All’aria aperta! Ma di analisi sul “testo” e il suo corpo politico se ne fa ben poca, se non la solita, la critica resta azione, specializzata, paranoica, una sorta di degenerazione psicoanalitica, papà e la mamma, la famiglia, i figli, la patria e i suoi problemi sociali, civili, in due parole se ne fa un’analisi morale, si critica il piatto dove si mangia, nella malafede dell’autocensura, pur di averne una parte – per due noccioline – viva l’Italia – Dai su – puah! Beatamente!
[3] – Tagliarsi la testa! – d’un colpo zag e il nodo è sciolto – prenditi cura di te – cura la tua tristezza! – Scrivi lettere al deserto – cerca il motore e non una preda – ricerca la simpatia e prendi a schiaffi i simpaticoni – prendi a schiaffi l’amicizia quando dorme – non porti in favore di – ma davanti a – segui il divenire mai il formato – non cercare consensi – trova l’irraggiungibile – siate pericolosi – siate pericolose!! – tagliate la lingua ai leccaculi e a chi vi chiede un voto – fallo adesso – taglia corto – prima di mettere al mondo una sola parola lavati le mani – siate patologicamente democratici – dromocratici – il sole albeggia ma è la Terra a muoversi – impara a fottertene – se non lo acchiappi è perso – non iniziare da destra o sinistra – non iniziare dal basso – il futuro è solo una vecchia promessa – fatti erbaccia incolta! – se attorno a te si fa finta di niente e si accumula polvere tu guarda altrove – fatti sveglio – fatti sveglia! – drin drin tutto è inscatolato – fatti zag – taglia l’asta alla bandiera – saremo isolati e ignorati ma non aggiungeremo giudizi – non aggiungeremo polvere – impara a sottrarre – taglia le orecchie ai sordi – non esitare – rompi la scatola! – Non create metodi o modelli ma milioni di entrate – fatevi generosi sino al midollo – fai zag – zag!