Musicaos.it Anno 4 – Numero 24 Speciale – Gennaio 2007 “La cattiva strada”. Il numero dedicato ai tre anni di Musicaos.it – uno sguardo su poesia e letteratura. Il numero contiene i racconti inediti e le poesie di Michele Lupo – Grand Dessert Capitta, Elisabetta Liguori – L’uomo che sedeva alla mia scrivania, Massimiliano Zambetta – Apulian jet society, Christian Sinicco – Ballate di Lagosta, Mauro Daltin – Latitanze, Luigi Nacci – Storia del quaderno ritrovato in treno, Osvaldo Piliego – Moonlight Serenade, Luciano Pagano – Harakiri, Euro Carello – Viaggiare la vita leggeri, Maurizio Cotrona – per Londra, Stefano Donno – O.D., ORODè – La tarantola, Marco Montanaro – Una serie di fortuite circostanze, Irene Leo – Senza tempo, Gianluca Parravicini – Puzza di fumo tra Andrea Camilleri e Paolo Conte, Beatrice Protino – Di quando le vacche inondarono di vernici spray, Domenico Cipriano – Invito al viaggio, Filomena V. E. Matarrese (pentesilea) – Ireland as a shamrock, Agata Spinelli – Las Vegas.
segnalo una nuova rivista, un progetto che nelle premesse sembra davvero interessante, così come sono gli interventi critici:
(il) Crise, rivista di cultura, è nato da un’idea di Andrea Caterini, Filippo Deodato, Riccardo Lacche’ e Paolo Sortino. L’intento è quello di proporre una discussione dinamica sulle questioni che riguardano la cultura contemporanea, in special modo letteraria, ma che è comunque attenta ai valori della tradizione come unica possibilità di edificazione del futuro.
Per questo motivo “(il) Crise”: perchè siamo padri a cui hanno sottratto il futuro – siamo venuti per riprenderci Criseide, nostra figlia – e invochiamo Apollo perchè il potere di Agamennone non vinca sulla Verità, e con la forza del racconto, della lingua, possiamo riabitare il Tempo, nominarlo per la prima volta col nome di sempre. Ecco: perchè non di uno stupro, di un’uscita dalla storia, ci nutriamo, ma di quella carne stuprata, della storia siamo figli.
Pubblico volentieri questa email per fare i miei auguri a Bianca Madeccia.
Il Progetto Culture Factory della Fondazione Eni Enrico Mattei bandisce, per il 2006, la 2° Edizione di “CULTUREXPRESS”, un concorso letterario di narrativa a sezione unica dal titolo: “Albergo Europa: camere comunicanti“.
“Cara Redazione, proprio ora mi è giunta comunicazione della vincita del concorso letterario per racconti brevi con tema il viaggio bandito dalla Fondazione Eni Enrico Mattei ancora grazie a voi per aver pubblicato miei microracconti e poesie
Potete leggere qui, la prefazione a “Voi siete qui”, a cura di Mario Desiati. Il volume conterrà il racconto di Flavia Piccinni “Manco un po’”, pubblicato sul numero 23 di Musicaos.it Ottobre/Novembre 2006. Dopo discussioni, tentativi, progetti (uno si chiamava addirittura SRL, Smaltimento Rifiuti Letterari – ci proponevamo di leggere i manoscritti per le case editrici) Musicaos.it è alla sua ventiquattresima uscita e all’inizio del suo quarto anno di attività. Lo speciale di Musicaos.it per festeggiare questo anniversario si intitola “La cattiva strada” e uscirà la settimana prossima. A questo indirizzo trovate i nomi di tutti quelli che hanno collaborato con noi, fino ad oggi; altre notizie nell’editoriale dello speciale.
sabato 20 gennaio 2007 -ore 20:30 LA CAMERA VERDE
Roma -Via G.Miani 20, Ostiense
round_about GAMMM :::
[ 2 ] lettura di testi di: Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Gianluca Gigliozzi, Marco Giovenale, Giuliano Mesa, Massimo Sannelli, Michele Zaffarano e traduzioni da: K. Silem Mohammad, Christophe Tarkos, Helmut Heissenbüttel, Rodrigo Toscano, Jeamel Flores-Haboud, Jean-Michel Espitallier
[ 2 ] Secondo incontro di lettura di redattori del sito e autori, dopo la data presso la Casa della poesia (23 novembre 2006, Milano). A Roma il 20 gennaio saranno letti testi in italiano, e traduzioni in italiano di testi comparsi o di prossima pubblicazione su GAMMM.
Direzione e cura della jam-session: Giovanni Andrea Semerano, Centro culturale LA CAMERA VERDE, via G.Miani 20, Roma.
“Il primo book party di minimum fax per festeggiare insieme l’uscita della nostra antologia di esordienti!” VOI SIETE QUI: Sedici esordi narrativi
di e con:
Tiziana Battisti, Duccio Battistrada, Axel Braun, Cristiano De Majo, Barbara Di Gregorio, Marco Di Marco, Maura Gancitano, Tommaso Giagni, Giacomo Giubilini, Babsi Jones, Giancarlo Liviano, Flavia Piccinni, Francesca Ramos, Piero Sorrentino, Giorgio Vasta, Fabio Viola.
Sedici esordienti italiani del 2006, «pescati» nel gigantesco mare delle pubblicazioni cartacee e on-line, vengono proposti in quest’antologia da Mario Desiati come un’ipotesi, una scommessa sul potenziale panorama delle nuove scritture nei prossimi anni, con l’intento di coprire uno spettro, il più possibile ampio, di stili e attitudini. Voi siete qui è l’istantanea di una scena letteraria in movimento, la cartografia provvisoria per orientarsi oggi nei percorsi narrativi di domani.
Rialto Santambrogio
via S. Ambrogio, 4 • Roma
alle 19,30 aperitivo con gli autori
dalle 21,30 dj set Oleg e Mamed 10 euro ingresso, libro* e consumazione
*prezzo di copertina in libreria 12,50 euro
Giap #6, VIIIa serie – Creare nuovi mondi – 15 gennaio 2007.
è online
Contiene, tra l’altro un interessante intervento di Wu Ming 2 (Create nuovi mondi e nutrirete il cervello, L’Unità 13/1/07) che assieme ad un altro intervento di Wu Ming 1 (Stephen, Lisey e la complessità del pop, L’Unità 31/12/07) forniscono alcune coordinate essenziali per un discorso ampio, a proposito di quella multimedialità che se una volta era appannaggio di pochi esperti e pionieri è oggi invece sotto gli occhi e a disposizione di tutti. La possibilità di creare mondi, oggi, si gioca sullo stesso terreno dell’intrattenimento spettacolare, senza alcuna allusione a Debord, con il grandissimo numero di mezzi messi a disposizione per creare, diffondere, moltiplicare storie, segni. Siamo pronti per una quantità tale di informazioni? Mi viene da pensare che un giorno, quando la nostra mente non sarà abbastanza capiente per accogliere tutti gli stimoli e le informazioni, la fruizione di un evento potrà avvenire soltanto mediante un’interfaccia computerizzata. Oppure no. Secondo me la ‘tenuta‘ di una storia si gioca inizialmente sulla sottrazione dei media, mentre in seguito avviene un processo a cascata che dura quanto più la narrazione è forte. Cosa è avvenuto tra 54 e Manituana, dal punto di vista del lettore e prima ancora che l’ultimo romanzo dei Wu Ming sia pubblicato? Qualche settimana fa, scrivevo per la rubrica di Christian Sinicco “Il sito dei Wu Ming è importante perché a mio parere ha dimostrato e continua a dimostrare, anche dal punto di vista dello sfruttamento delle possibilità offerte dalla tecnologia attuale della rete, un esempio di lungimiranza, vedi alla voce utilizzo di formati di scambio file alternativi ai formati ufficiali, podcast, file di presentazioni e dibattiti scaricabili, ecc.”. Manituana è anticipato da quattro racconti, con l’inversione di un procedimento che già era avvenuto nella scrittura di “Asce di guerra“, nato da un escrescenza del materiale prodotto per la stesura di 54, e incentrato su un tema ritenuto importante a tal punto da scrivere un (altro) libro; nessuna sopraffazione, quindi, da parte della transmedialità di mondi che partono dalla scrittura e che convergono ad essa, e nemmeno da parte della moltimedialità, ovvero un utilizzo forsennato dei mezzi messi a disposizione. La soglia d’attenzione del lettore, del giocatore, del player, in senso lato, sono oggi molto più alte rispetto al passato, non fosse altro – questo per chi appartenga a quella fetta di popolazione che legge meno di un libro all’anno – per il ritmo cui ci sottopongono i media tradizionali come la televisione, la radio, il cinema. La letteratura deve rincorrere questa velocità, deve adattarvisi, oppure deve procedere su un binario parallelo, per creare qualcosa che riesca allo stesso tempo a descrivere una realtà e fornire un’alternativa critica della stessa?
Un paradiso di sole donne.
Su “Belle anime porche” di Francesca Ferrando
Che fine ha fatto terry grisedu? Tanto per cominciare, chi è terry? Terry è una ragazza poco ingenua e molto intelligente, che vive in una famiglia per cui questa definizione suona abbastanza azzardata. Il padre, ovvero il compagno della madre, approfitta di ogni momento per metterle le mani addosso, lo stesso dicasi per la madre, la prima scena la introduce ‘a rota’ di alcool e fumo, che entra in camera della figlia per fare rifornimenti. Il quadro dello zoo domestico (il primo che incontriamo) è completato da una sorella affetta da anoressia cronica e da un fratellastro, unico bersaglio plausibile delle attenzioni di rivalsa di terry, una sorta di messa a terra per scariche di depressione, da utilizzarsi in modo particolare quando la protagonista lo sorprende a fumare in cortile. La stanza è il mondo di partenza di terry, finché un giorno, nauseata dal modo in cui viene trattata decide di scappare nel mondo. Lo fa grazie ad uno scaricatore di porto (di quelli che mettono la ‘roba’ nei pesci). La descrizione dell’infernuccio domestico è secca, precisa, rapida, così come lo sarà la prosecuzione del romanzo, suddiviso in brevi capitoli, ognuno con un titolo che ne riassume il senso ammiccando a qualcos’altro, magari una canzone, o un’opera di letteratura; un concentrato di energia che difficilmente può essere contenuto, quello di terry grisedu, la sua fuga da casa è soltanto l’inizio delle sue avventure. La seconda fuga è dal suo Principe, la terza da Carlo, un cattolico che la ospita in casa e al quale terry ruba due milioni e una Fiat Ritmo fatiscente. Compagna di questa fuga sarà Libertà, residuo di un tempo post-hippie-punkabbestia, vuole farsi e farsi soltanto; terry si innamora di lei. Non sarà l’unica donna che avrà un ruolo importante nella formazione accidentata di terry, incontreremo anche Michelle una barbona androgina, inizialmente confusa tra un uomo e una donna, in realtà una donna, madre, sposa, Dio. Una nota poetica attraversa la scrittura di Francesco Ferrando, al suo esordio narrativo, l’autrice è abile nell’infittire il suo romanzo di citazioni sottili, che non appesantiscono la sua scrittura, rendendo un’immagine particolare, quella di una riot-girl inconsapevole e lontana dagli stereotipi. Se da una parte ciò che accade a terry somiglia ad un susseguirsi di istantanee e colpi di scena, quello di cui si accorge il lettore, alla fine del romanzo, è che i sentimenti hanno dominato le azioni della protagonista dall’inizio alla fine. Una disperata vitalità pervade questo romanzo nel quale non è tanto descritta la formazione, quando il raggiungimento della consapevolezza e della maturità da parte di terry, una ragazza cattiva che conosce già il modo per arrivare dove vuole, ma che è ancora capace di emozionarsi e innamorarsi, anzi, che proprio per via dell’amore riesce a vivere le emozioni più intense malgrado le difficoltà dell’ambiente dal quale decide di fuggire (la famiglia) o nel quale decide di gettarsi a capofitto, la droga, la sperimentazione di ogni esperienza, o il ‘porto’ il rifugio di barboni rappresentato dal piazzale della stazione di una cittadina di provincia, l’interminabile strada. Interessante è anche una lettura di questo testo come documento proveniente da una generazione, quella dei nati nei paraggi degli anni ’80, figli di genitori che hanno problemi simili a quelli dei proprio figli, legati come sono alle condizioni di una precarietà irredimibile, oppure all’aids, una malattia come tutte le altre, ineluttabile conseguenza del semplice farsi o donare il proprio corpo nella naturalezza di rapporti clandestini. Dal punto di vista della lingua questo romanzo raggiunge un equilibrio, senza eccedere nell’utilizzo del gergo, né ammiccamenti inutili o eccesso di massimalismi, la musica entra a far parte del romanzo (Vasco & altri), senza diventare una presenza ridondante, ciò che il lettore trae come risultato è nella bravura nel riuscire ad essere equilibrati nel trattare una materia che invece vuole scappare ed eruttare via da ogni parte e a velocità incredibili. La velocità e la linearità delle descrizioni resta, la materia cruda non viene sopraffatta dalla scrittura; la protagonista è sì una sedicenne nata sul finire degli anni settanta, tuttavia non esistono esatte indicazioni geografiche, tutto si svolge tra cittadine e paesotti grigi e senza identità, fino al compimento “Ormai so che posso farcela da sola. Senza principi azzurri, maritini, fidanzatone. Sicuramente non posso più vivere senza il sorriso di Michelle nel cuore, o lo sguardo acido di Libertà. Ogni mattina mi sveglierò pensando che forse quella stessa notte Libertà ha raggiunto Michelle, che con i suoi grandi occhi di pane l’ha accolta stringendola al petto. Me le immagino in un paradiso di sole donne, magari di sole streghe. Dove anch’io, appena muoio, vado e le abbraccio forte. Ma per il momento, il mio posto è qua, su ‘sta cazzo di terra. Forse.”.
Siete pronti a scoprire che fine farà terry grisedu?
Il romanzo è stampato per i tipi di Pressutopia (nata da un’idea di Francesca Ferrando e Caterina Grimaldi), ed è un romanzo copyleft con licenza creative commons, al quale si collega un altrettanto dinamico progetto artistico che potete seguire sul sito www.pressutopia.org.
Belle Anime Porche (Roman-zoo) di Francesca Ferrando, distribuzione Mimesis-PDE, ISBN 88-8483-429-5, 9788884834294, €13,00
anticipazione da Musicaos.it, Anno 4 Numero 25 (febbraio/marzo 2007), è il numero in preparazione per il quale potete inviare i vostri materiali narrativi, poetici e i vostri interventi critici, informazioni su musicaos.it.
Su AbsolutePoetry potete leggere la mia intervista/intervento scritta per l’indagine dal titolo “La Macchia Nera”condotta da Christian Sinicco, l’intervista è qui. Uno degli aspetti interessanti di questa indagine sta nel fatto che l’autore della stessa ha inviato a tutti i partecipanti le stesse domande, un modo per cercare di partire da un terreno comune per discutere dell’operatività non solo teorica ma anche tecnica e pratica. Da parte mia un punto della situazione a tre anni dall’inizio di questa avventura. Nel frattempo ho finito di raccogliere i materiali per il numero speciale di Musicaos.it. Ringrazio tutti gli autori che hanno contribuito generosamente a questo numero, ne leggerete delle belle! In questi giorni potete (cominciare a) leggere due blog, il primo è di Simone Giorgino, il secondo di Marco Montanaro.
Se ne andava mio figlio, gnomo con la valigia
decenne partente per la colonia, ed insieme
la sua poca età, di cui non mi arrivava
magone e sternuto;
o, appena più grande, dentro il formidabile
reticolato dei tram remigava
involto in cento còmpiti, in
lontananza di paternità;
o fantasticava sopra un pezzo di carota
e con parole disadatte mi diceva
a me di portare pazienza.
Dunque l’incolmabile mio
debito di sentimenti.
Però se in un domani, dall’aria sostenuti,
in compagnia potessimo tu e io, lui
e mio padre – pittore con barbetta
resuscitato da morte –
in tre a mezza voce chiacchierare
soffiandoci il naso e
dipingere a parole un’immensa piazza Susa
fino a un leggero, felice imbambolarsi…
da Tiziano Rossi, “Il movimento dell’adagio” (Garzanti, Milano, 1993)
“We insist”, comincia il nuovo anno. Questi giorni di vacanza sono stati utili per: 1. terminare il lavoro sul numero speciale di Musicaos.it, che uscirà in gennaio, un numero per i tre anni della rivista che conterrà gli interventi inediti a tema (il viaggio) e fuori tema di alcune formidabili menti. 2. dare una mano di html su tutto il sito, 3. varie ed eventuali, tra cui la preparazione dell’uscita di “Re Kappa”, il mio romanzo.
Ho 38 anni e vivo a Nardò in provincia di Lecce. Insegno inglese in una scuola elementare, e scrivo da sempre. Oltre a collaborazioni per giornali riviste radio teatro cinema -mi piace in particolare fare reportage e pezzi di costume- ho pubblicato una racconto in Disertori (Einaudi), tre racconti in Sporco al sole (Besa-Books Brothers), i romanzi Mistandivò (Einaudi 2001) e Porto di mare (Sironi, 2002), il lungo reportage dalla Bosnia “Dove non suonano più i fucili” (Big sur, 2005). Ho curato “Gli uomini dalla testa di girasole” per la serie Cento lire a Rai Radio 3. Miei racconti sono apparsi in numerose antologie e testate, fra cui “Mica male il tuo libro” (Aliberti), “Narrative invaders” curata da Renato Barilli, Linus, L’Unita, Ulisse. Insegno scrittura creativa in scuole d’ogni ordine, associazioni, università.