Imbambolarsi


Imbambolarsi

Se ne andava mio figlio, gnomo con la valigia
decenne partente per la colonia, ed insieme
la sua poca età, di cui non mi arrivava
magone e sternuto;

o, appena più grande, dentro il formidabile
reticolato dei tram remigava
involto in cento còmpiti, in
lontananza di paternità;
o fantasticava sopra un pezzo di carota
e con parole disadatte mi diceva
a me di portare pazienza.

Dunque l’incolmabile mio
debito di sentimenti.

Però se in un domani, dall’aria sostenuti,
in compagnia potessimo tu e io, lui
e mio padre – pittore con barbetta
resuscitato da morte –

in tre a mezza voce chiacchierare
soffiandoci il naso e
dipingere a parole un’immensa piazza Susa
fino a un leggero, felice imbambolarsi…

da Tiziano Rossi, “Il movimento dell’adagio” (Garzanti, Milano, 1993)