Novità in libreria: “IN BILICO. STORIE DI ANIMALI TERRESTRI”. Nuovi racconti italiani


“IN BILICO. STORIE DI ANIMALI TERRESTRI” Nuovi racconti italianiIn bilico. Storie di animali terrestri” contiene dodici racconti inediti, scritti da Paolo Colavero, Gianluca Conte, Luigi De Gregorio, Marco Goi, Belisario Laveneziana, Angela Leucci, Valentina Luberto, Paolo Merenda, Antonio Montefusco, Annarita Pavone, Marina Piconese. Questi nuovi racconti italiani, scritti da autori nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, descrivono la realtà del nostro paese, tra speranze, desideri, tra crisi del lavoro e volontà di cambiamento, in cerca di un nuovo possibile destino. In-bilico-Storie-di-animali-terrestri-AAVV-Musicaos-Editore-Fablet01I RACCONTI “Cicchetto e l’Equilibrista Felice” è il racconto che apre la raccolta. Marina Piconese ci fa conoscere la realtà di una famiglia, quella di Felice e Paola, all’apparenza normalissima, ma in cui accadono episodi al limite del surreale. Cosa vuol dire vivere la contemporaneità, se non essere sempre in equilibrio su un filo sospeso a mezz’aria? “Sarah”, di Marco Goi, riporta alla mente la vicenda di una ragazzina del Sud, brutalmente assassinata nell’agosto di qualche anno fa; e costruisce la storia ponendo l’attenzione sul tritacarne mediatico che accompagnò il tragico evento; unʼesasperazione del famoso quarto d’ora di notorietà, che Goi racconta con ironia, nonostante la gravità della materia. Cʼè qualcosa di peggiore dellʼattesa? Forse no, Angela Leucci, nel suo racconto “L’attesa”, ce ne dà conferma, soprattutto se l’attesa in questione è legata al corso della giustizia; perché, quando si ha a che fare con la dea bendata, tutto si può tingere di incertezza, fino a ritrovarsi nella più kafkiana delle situazioni. “Il cielo in un bicchiere” di Belisario Laveneziana è la storia di una separazione, cruda, terribile, tra una madre e un figlio. Un addio nato per caso, un giorno in cui il figlio precipitò in un abisso sconosciuto. Ma è anche la storia di una ricongiunzione, forse insperata, eppure possibile, perché il legame esistente tra una madre e un figlio rimane uno dei più forti, in ogni spazio e in ogni tempo. Può uno scherzo trasformarsi in tragedia? Sì, alle volte può accadere. Ce lo dice, con un linguaggio schietto e tagliente, Valentina Luberto, che in “Un verde così acido da far diventar viola d’invidia anche Picasso” spinge al parossismo una burla: è proprio vero, il male può essere banale, e mortale, al di là delle intenzioni di chi lo fa. Il precariato, come nuova dimensione dell’esistenza umana, è l’asse intorno al quale ruotano le vicende di “L’altro Sud” di Gianluca Conte. Tutto è precario: il lavoro, la politica, l’economia, i rapporti interpersonali, il senso civico; le uniche cose che sembrano restare sono la rassegnazione e l’adeguamento alla corrente; ma a ben guardare, non tutto è perso. Nella magica, artistica e multietnica atmosfera della capitale francese, Antonio Montefusco tesse la trama del suo “Parigi sotto la pioggia di fuoco”, spruzzandola con dosi di humour e autoironia che, data la precarietà del mondo del lavoro, aiuta a non far perdere il coraggio a chi, come il protagonista, ha cercato fortuna lontano dal paese natale. Con “Prede”, di Paolo Merenda, la raccolta si tinge di giallo. In questo racconto l’ispettore Sangiorgio, dovrà fare luce sulla scomparsa di due ragazzi. Una storia da scoprire, indizio dopo indizio, in cui tutti gli elementi sono tessere di un mosaico da comporre minuziosamente; una storia in cui si pone l’accento su problematiche riguardanti la società, come quelle legate all’uso improprio dei social network. Come in un inarrestabile flusso di coscienza, “Rafting”, di Luigi De Gregorio, ci fa chiedere: qual è la vera normalità? E cosa significa essere normale? Che differenza c’è tra normalità e anormalità? Sono domande che, leggendo questa storia, catturano prepotentemente la nostra attenzione. E ancora: identità, apparenza ed essenza, magia e imprevedibilità della scrittura, dello scrivente, del raccontare. Un racconto da leggere tutto d’un fiato. ʻUna vita da precarioʼ, potremmo provocare, piegando all’ironia un refrain di Luciano Ligabue. La precarietà è ciò che si fissa in mente come un ritornello leggendo “La terrazza di asfalto” di Annarita Pavone. L’eterna storia dell’emigrante, costretto in un modo o nell’altro a fare i bagagli e a cercare fortuna ad anni luce da casa propria. Quasi un destino che si ripete beffardo: se non hai lavoro non hai dignità, dunque non hai altra scelta se non quella di andare via. “La strada da dentro” di Paolo Colavero è un viaggio all’interno delle nostre paure di “bravi cittadini”, dove un bar diviene il centro nevralgico di una città tentacolare, dove la violenza e l’insicurezza sociale sono il pane quotidiano dei quartieri. Con brevi ma precise pennellate l’autore ci mette in mezzo a una vita colma di tensioni, di curiose nevrosi, ma anche di ordinaria routine, come dire: eccovi servita la realtà. Con “Vertigine da tacco a spillo”, ancora Paolo Colavero, torna a quella sensazione di indefinita angoscia, che accompagna tutti i momenti di vite vissute in bilico, come recita il titolo di questa raccolta, ma anche sospese in qualche forma di animalità, dove tutto, comprese le nostre esistenze, appare surreale, indecifrabile, inattuale. § Il libro inaugura la collana Fablet di Musicaos Editore, dedicata alla narrativa, al racconto della realtà, alle storie. “In bilico. Storie di animali terrestri” contiene i racconti scritti da: Paolo Colavero, Gianluca Conte, Luigi De Gregorio, Marco Goi, Belisario Laveneziana, Angela Leucci, Valentina Luberto, Paolo Merenda, Antonio Montefusco, Annarita Pavone, Marina Piconese “IN BILICO. STORIE DI ANIMALI TERRESTRI” Nuovi racconti italiani Musicaos Editore, fablet 01, 130 pagine, ISBN – 978-88-99315-01-6 www.musicaos.it – info@musicaos.it – Musicaos Editore Distribuzione http://www.musicaos.org/distribuzione

28 Marzo 2015 – Santeramo in Colle (BA) – Alfredo Annicchiarico presenta “Dalla parte di Iago” presso il Palazzo Marchesale


Alfredo-Annicchiarico-Dalla-parte-di-Iago-musicaos_ed-fronteSabato 28 Marzo – Ore 18.30
Santeramo in Colle (BA)
PALAZZO MARCHESALE
(Piazza Garibaldi)

“Dalla parte di Iago”
di Alfredo Annicchiarico

presenta
Francesca Cecca

Sabato 28 Marzo 2015, alle ore 18.30, presso a Santeramo in Colle (BA) presso il Palazzo Marchesale (in Piazza Garibaldi), Alfredo Annicchiarico presenterà il suo nuovo romanzo “Dalla parte di Iago” (Musicaos Editore). Dialogherà con l’autore Francesca Cecca.

Il romanzo si apre su una scena inconsueta. L’auto di Iago è parcheggiata sul ciglio della strada, nei pressi di un autogrill, immobile come la vita del protagonista, non troppo al riparo dal flusso di veicoli e situazioni che lo possono travolgere, ma nemmeno al centro della carreggiata, perché non si dica di lui che aspira a essere l’attore principale di ciò che gli accade intorno.

Inizia così una storia di cui raccogliamo i pezzi, uno a uno, il rapporto con la moglie, dalla quale si è separato, la figlia, Gaia, che Iago può incontrare solo una volta ogni due settimane e con la quale cerca disperatamente di conservare un rapporto paterno, e poi Antonia, la sua nuova compagna e Nicola, il fratello amato: sono solo alcuni tra i personaggi del mondo che l’autore trasferisce sulla pagina, con precisione chirurgica, cercando di riconciliare l’innocenza di un’infanzia perduta alla spietatezza dell’oggi.

alfredo_annicchiaricoAlfredo Annicchiarico racconta la storia di un uomo giunto a un punto di non ritorno, attraverso un deserto fatto di compromessi, in un’Italia dove oramai tutti, nel lavoro e nei rapporti affettivi, hanno accettato tacitamente un codice di comportamento selvaggio, che non lascia più uno spiraglio all’umanità.

Ritornare indietro, al punto di partenza, forse è questo che Iago dovrà provare a fare perché la sua esistenza non vada in frantumi, senza dare nulla per scontato, fino all’ultimo istante.

Alfredo Annicchiarico, nato nel 1964, lavora per la direzione commerciale di una compagnia di assicurazioni. Ha pubblicato “Visita di Stato” (2007, Lupo Editore), “Le declinazioni affettive” (2009, Lupo Editore), “Cadenza d’inganno” (2011, Lupo Editore).

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Santeramo in Colle
Palazzo Marchesale – Piazza Garibaldi
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27 Marzo 2015 – Specchia – Elisabetta Liguori ospite dalla “Primavera Letteraria” con il suo nuovo romanzo “Il secondo giorno – Kiss for my angel”


Elisabetta-Liguori-Il-secondo-giorno-Kiss-for-my-angel-musicaos-editoreVenerdì 27 Marzo – Ore 18.30 – Specchia (LE) presso il Centro CAPSDA in Piazza Nassirya “Il secondo giorno – Kiss for my angel” di Elisabetta Liguori presenta Tiziana Cazzato interviene Luciano Pagano Venerdì 27 Marzo, alle ore 18.30, a Specchia, presso il Centro CAPSDA in Piazza Nassiriya, nell’ambito della rassegna “Primavera Letteraria”, si terrà la prima presentazione del nuovo romanzo di Elisabetta Liguori, intitolato “Il secondo giorno – Kiss for my angel”, pubblicato da Musicaos Editore. La trama. La giovane Gabriele vive a Roma, insieme ai suoi genitori, i coniugi Morris; Richard, originario dell’Oregon, poi trasferitosi a Manhattan e la moglie Elisabetta, “Liz”. Sta per cominciare un nuovo anno scolastico e la ragazza, insieme alla sua migliore amica, Audrey, torna sui banchi della prestigiosa American Overseas School of Rome. Sembrerebbe una vita tranquilla, quella di Gabriele, e lo è fino al giorno in cui una sua parente, l’unica rimasta in America, “Zia Pupeet”, muore, lasciandole in eredità un segreto incredibile. Inizia così un percorso pericoloso, diviso tra la Roma dei Papi e gli intrighi nelle stanze segrete del Vaticano, la sfavillante isola di Manhattan, e il Salento, terra di origine della madre di Gabriele. È così che la protagonista, oltre a conoscere il proprio segreto, scoprirà la forza che si cela nel coraggio e nei sentimenti degli amici che la circondano. Elisabetta-Liguori-photo-Rino-BianchoElisabetta Liguori è nata a Lecce nel 1968, dove vive e lavora, presso il tribunale per i minori. È laureata in giurisprudenza. Ha collaborato con la rivista “Nuovi Argomenti”, e per numerose altre riviste on line. Collabora con il “Nuovo Quotidiano di Puglia”, alla pagina della cultura, con una particolare attenzione per la letteratura al femminile. “Il credito dell’imbianchino”, è il suo romanzo d’esordio, finalista al Premio Berto 2005 e al Premio Carver 2005. Il secondo romanzo è del 2007, “Il correttore”, edito da peQuod di Ancona. Del gennaio 2010 è il terzo romanzo, scritto a 4 mani con Rossano Astremo, “Tutto questo silenzio” (Besa Editrice). “La felicità del testimone” è il titolo del suo romanzo uscito nel 2012 per Manni editori.  Alcuni suoi racconti sono apparsi sulle riviste e in antologie tra le quali: “Mordi & fuggi” edito da Manni Editori, “Laboriosi Oroscopi” edito da Ediesse, “Il dizionario affettivo italiano” per Fandango editore, “È finita la controra” e “Sangu, racconti noir di Puglia” Manni editori 2011; “Nessuna più. Quaranta scrittori contro il femminicidio” (Elliot, 2013), nell’ambito della quale ha trovato spazio la sua attenzione e l’interesse per i personaggi femminili.  Ha preso parte a progetti culturali internazionali, curando la stesura dei testi musicali e teatrali. Da aprile 2013 è in libreria una sua favola per bambini sul tema delle adozioni, dal titolo “Kora, una storia a colori” (Lupo Editore) con illustrazioni di Carlos Arrojo. Info http://www.musicaos.it info@musicaos.it Elisabetta Liguori – “Il secondo giorno. Kiss for my angel”, pagine 256, isbn 9788899315023, €18,00

26 Marzo 2015 – Calimera – “A nuda voce. Canto per le tabacchine”. Elio Coriano, Stella Grande, Vito Aluisi – Nuovo Cinema Elio


ElioCoriano-A-nuda-voce-canto-per-le-tabacchineComune di Calimera – Assessorato alla Cultura – Musicaos Editore Giovedì 26 Marzo 2015 – Ore 19.00 CALIMERA – NUOVO CINEMA ELIO (Via Montinari, 32) A NUDA VOCE. CANTO PER LE TABACCHINE di Elio Coriano Dedicato alla memoria di: Luigia Bianco, Epifania Cucurachi, Lucia Di Donfrancesco, Assunta Pugliese, Lina Tommasi, Luigia Tommasi Con Elio Coriano (testi, voce), Stella Grande (voce, canto), Vito Aluisi (musica, canto) Saluto del Sindaco: Giuseppe Rosato Intervengono: Leo Palumbo, Assessore alla Cultura Luciano Pagano, editore ingresso libero Giovedì 26 Marzo 2015, alle ore 19.00, il Nuovo Cinema Elio di Calimera ospiterà “A nuda voce. Canto per le tabacchine”, di Elio Coriano, con Elio Coriano, Stella Grande, Vito Aluisi. L’evento è a cura del Comune di Calimera, Assessorato alla Cultura, interverranno il Sindaco, Giuseppe Rosato e Leo Palumbo, Assessore alla cultura, Luciano Pagano, per Musicaos Editore. Lo spettacolo basato sulla raccolta di versi di Elio Coriano, pubblicata da Musicaos Editore, è dedicato alle sei tabacchine che morirono a causa dell’incendio scoppiato a Calimera, il 13 Giugno 1960, nella ditta Villani e Franzo. Sono proprio a loro, Luigia Bianco, Epifania Cucurachi, Lucia Di Donfrancesco, Assunta Pugliese, Lina Tommasi e Luigia Tommasi, che vengono ricordate con questo recital poetico musicale. Un viaggio in un frammento di storia della nostra terra che rivive nella rievocazione di Elio Coriano. I versi ricordano la vita quotidiana, i pensieri, l’epoca del boom economico nel nostro paese, gli anni ‘60, ma anche la sofferenza, i soprusi, l’oppressione e, infine, la tragedia. “Elio Coriano con questa sua opera intende restituire una voce alle tabacchine morte il 13 giugno 1960 a Calimera, a causa di un incendio nei locali della ditta Villani e Franzo. Questo canto si unisce a quello di una generazione di salentini che hanno lavorato, anche in condizioni disumane, per garantire un futuro ai propri figli.” (dalla quarta di copertina). Questa raccolta inaugura la collana di poesia di Musicaos Editore. § dall’introduzione al volume, di Ada Donno “Il Salento era diventata una delle aree più altamente specializzate nella produzione e la prima lavorazione delle qualità di tabacco levantino, che Rosetta e le sue compagne avevano imparato a distinguere e a chiamare coi loro nomi impronunciabili che a loro suonavano come “santujaca”, “peristizza” e “zagovina”: le più chiare dalle più scure, le più larghe dalle più piccole, le più ruvide dalle più lisce. Le tabacchine erano manodopera indispensabile: prima di tutto perché la lavorazione delle foglie richiedeva le mani abili, leggere e veloci delle donne, meglio se in giovanissima età. Spesso erano quelle stesse mani che negli altri mesi dell’anno tessevano i propri corredi al telaio o ricamavano quelli commissionati dalle signore dei paesi. E poi perché era manodopera docile, che si poteva pagare la metà degli uomini senza dovere spiegare perché, disposta a piegarsi ad ogni angheria pur di tenersi quel posto. Molte delle compagne di lavoro di Rosetta provenivano dalle famiglie di coloni o di braccianti che producevano il tabacco nelle campagne attorno agli opifici. Con la loro fatica stagionale, precaria e frammentata, d’estate nelle campagne di raccolta e d’inverno negli opifici, le lavoratrici del tabacco integravano il reddito familiare. Tale concezione integrativa, a giustificazione della bassa retribuzione femminile, era stata per secoli lo strumento di assoggettamento sociale, politico e culturale, nonché familiare, delle donne. Secondo un criterio indiscusso, infatti, alle donne veniva corrisposto per legge solo il compenso dello sforzo richiesto dal lavoro in fabbrica o in campagna. Il corrispettivo economico delle cure domestiche, invece, attività propria della donna per definizione e destino, veniva integrato nel salario dell’uomo capofamiglia, al quale soltanto spettava il mantenimento della donna e dei figli. E caso mai non fosse bastata questa giustificazione, c’era l’altra più rozza e sbrigativa, comunemente accettata, dell’inferiorità della forza fisica femminile, del più basso livello d’istruzione e specializzazione e rendimento: in una parola, della naturale, ineliminabile inferiorità della donna.” Ingresso libero. Info: http://www.musicaos.itinfo@musicaos.it

26 Marzo 2015 – Pescara – Giulia Madonna presenta “Amata tela” presso la Sala della Biblioteca F. Di Gianpaolo


Giulia-Madonna-Amata-tela-musicaos-ed-coverGiovedì 26 Marzo – Ore 18.00
PESCARA

presso

Sala della Biblioteca F. Di Gianpaolo
della Regione Abruzzo
Agenzia per la promozione culturale

(Via Tiburtina 97/25 – Complesso la Vela
affianco alla sede del Quotidiano Il Centro)

Giulia Madonna
presenta il suo romanzo

“Amata tela”
(musicaos editore)

relatrice:

Daniela De Angelis

§

“Una lettura che dovrebbe entrare in ogni biblioteca”
Lorenza Morello – CinqueW News

“Amore, sesso, e arte si mescolano nei luoghi del sogno e del sentimento”
24letture/Il Sole 24 Ore – Emanuela Bellotti

“Non c’è effetto speciale nella scrittura, nello scrivere fluido c’è solo
la potenza semplice e inspiegabile dell’amore della passione, della sua incomunicabilità anche verso se stessi”
Sololibri.net – Paolo Ignazio Marongiu

“In uno stile piano, descrittivo ed elegante, l’autrice
Giulia Madonna narra la storia di un ‘amore perfetto’”
Ivana Tata

Giovedì 26 Marzo 2015 alle ore 18.00, presso la Sala della Biblioteca F. Di Gianpaolo della Regione Abruzzo – Agenzia per la Promozione Culturale (Via Tiburtina 97/25 – Complesso La Vela, affianco alla sede del quotidiano Il Centro), Giulia Madonna presenterà il suo romanzo “Amata tela”, Daniele De Angelis dialogherà con l’autrice in una serata che si preannuncia interessante e ricca di spunti.

Un segreto tenuto nascosto per lunghi anni, una scoperta sconvolgente, un uomo di successo e una donna in carriera, un artista squattrinato ma geniale, autore di un quadro misterioso. Immersa nelle atmosfere di una Trieste nebulosa e di una Venezia dal fascino liquido, si agita l’intrigante storia di Eugenio e Francesca, amanti sanguigni, dolci quanto irascibili. “Amata tela” è un romanzo in cui le vicende dei protagonisti si tingono di passioni travolgenti, in un vortice senza fine che si abbatterà inesorabilmente sulle loro vite. Amore, sesso e arte, si mescolano nei luoghi del sogno e del sentimento. “Amata tela” costruisce un’epica di esperienze umane, tra gioie e paure, attraverso un disegno sapientemente tracciato dalla penna di Giulia Madonna.
L’autrice.
Nata a Pescara il 31 luglio del 1963, dopo la maturità scientifica, Giulia Madonna si è laureata in Architettura presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara. Ha collaborato con studi tecnici della sua città e presso Istituti Paritari è stata docente di corsi regionali di formazione professionale per “Arredatore d’Interni”. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo “La stanza vuota” con cui ha vinto il premio della giuria, nel 2012, al “Cinque terre – Golfo dei poeti” (dove si è anche classificata al terzo posto con un racconto dal titolo “Ossessione”) e il premio della giuria “Val di Vara – Alessandra Marziale”. In seguito ha preso parte a diversi concorsi, riscuotendo un buon successo presso i lettori e aggiudicandosi, con un capitolo, il concorso di “Scrittura Collettiva” per la stesura di un romanzo collettivo, organizzato da 24letture, la pagina letteraria del Sole 24 Ore su Twitter.

GIULIA MADONNA – AMATA TELA
in copertina: Fabio Colella, “Senza Titolo”, 2005, acrilico su tela
fotografia di Renato Colella

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Musicaos Editore

14 Marzo 2015 – Tricase – Anna Scarsella con “Il profumo delle rose inglesi”, ospite presso le Scuderie di Palazzo Gallone


anna-scarsella-il-profumo-delle-rose-inglesi-musicaos-ed-le-citrine01Musicaos Editore con il Patrocinio del Comune di Tricase

SABATO 14 MARZO 2015 – ORE 18.30
presso

SCUDERIE di PALAZZO GALLONE a TRICASE
si terrà la presentazione del romanzo

“IL PROFUMO DELLE ROSE INGLESI” di Anna Scarsella

Dialogherà con l’autrice il Sindaco di Tricase, Dott. Antonio Coppola

Interverrà Luciano Pagano (Editore)

Sabato 14 Marzo 2015, alle ore 18.30, presso la suggestiva cornice delle Scuderie di PALAZZO GALLONE a Tricase, si terrà la presentazione del romanzo d’esordio di Anna Scarsella, “Il profumo delle rose inglesi” (musicaos:ed). Interverrà, durante la presentazione, il Sindaco di Tricase, Dott. Antonio Coppola; dialogherà insieme all’Autrice Luciano Pagano, editore.

Così scrive Livio Romano, a proposito del romanzo, che prende spunto da luoghi del Salento innestandovi elementi forte suspense: “Chi è questa nuova investigatrice, a quale genere di viaggiatori all’interno del torbido inferno delle passioni umane appartiene la psicanalista Elise? È una donna affascinante e indipendente eppure così magnificamente femminile ed esposta agli smarrimenti d’ogni essere umano anche laddove ardisca a dipanare il ginepraio di bugie, oblii, verità traballanti dentro al quale suo malgrado s’è imbattuta.

Ha tutte le caratteristiche, Elise, insomma, perché i lettori se ne innamorino, ne fantastichino le fattezze, se la figurino all’azione in quello strenuo sforzo di dominare il personale timor panico e di lacerare la cortina di mistero che ha improvvisamente avvolto le sue giornate. In questo noir scritto con piglio sicuro e controllato,

Anna Scarsella ci sorprende per la ricchezza e la varietà della folla, cospirante e insieme disperatamente bisognosa di aiuto, la quale nugola attorno all’irresistibile protagonista. Tratteggiati con sapiente sottrazione, e proprio per questo assai vividi, agiscono inoltre i due uomini più importanti di Elise, uno molto vicino alla Nostra e l’altro, il dispensatore del profumo balsamico del titolo del romanzo, posto in una lontananza catartica. È facile già presagire la psicanalista e i suoi due angeli custodi alle prese con un nuovo sapido intrigo da sgarbugliare nella città immaginaria di Malecuti.”

Anna Scarsella, vive e lavora come insegnante di storia e filosofia in un liceo di Lecce, città nella quale è nata. È appassionata di storia contemporanea e psicologia. Ha tradotto e pubblicato per la casa editrice Milella di Lecce un saggio del filosofo scozzese Lord Kames dal titolo “Discorso Preliminare sull’Origine degli Uomini e delle Lingue”. “Il profumo delle rose inglesi” è il suo primo romanzo.
“Il profumo delle rose inglesi”, Anna Scarsella
musicaos:ed, le citrine 01 – Pagine 174

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8 Marzo 2015 – Tricase (Le) – “A nuda voce. Canto per le tabacchine”, Elio Coriano, Stella Grande, Vito Aluisi a Palazzo Gallone (Sala del Trono)


ElioCoriano-A-nuda-voce-canto-per-le-tabacchineDomenica 8 Marzo 2015 – Ore 18.30 a TRICASE (Le) presso Palazzo Gallone – Sala del Trono

“A NUDA VOCE. Canto per le tabacchine.”
di Elio Coriano (Musicaos Editore)

Elio Coriano, testi – voce
Vito Aluisi, piano
Stella Grande, voce – canto

ingresso libero

Domenica 8 Marzo 2015, alle ore 18.30, il canto antico delle tabacchine risuonerà nella Sala del trono di Palazzo Gallone. Il reading musicale tratto dal progetto “A nuda voce. Canto per le tabacchine” (Musicaos Editore), dopo cinque mesi di date realizzate in Puglia, approda a Tricase tra le iniziative parallele alla mostra “Le donne tra analfabetismo ed emancipazione. Dalle carte di Tommaso Fiore”. Nell’80esimo anniversario della strage dei lavoratori di Tricase, uccisi mentre protestavano per difendere i propri diritti, i versi poetici letti da Elio Coriano vibrano sulle note di Vito Aluisi, con l’accompagnamento canoro di Stella Grande.

“Elio Coriano con questa sua opera intende restituire una voce alle tabacchine morte il 13 giugno 1960 a Calimera, a causa di un incendio nei locali della ditta Villani e Franzo. Questo canto si unisce a quello di una generazione di salentini che hanno lavorato, anche in condizioni disumane, per garantire un futuro ai propri figli.” (dalla quarta di copertina). Questa raccolta inaugura la collana di poesia di Musicaos Editore.

dall’introduzione al volume, di Ada Donno

“Il Salento era diventata una delle aree più altamente specializzate nella produzione e la prima lavorazione delle qualità di tabacco levantino, che Rosetta e le sue compagne avevano imparato a distinguere e a chiamare coi loro nomi impronunciabili che a loro suonavano come “santujaca”, “peristizza” e “zagovina”: le più chiare dalle più scure, le più larghe dalle più piccole, le più ruvide dalle più lisce. Le tabacchine erano manodopera indispensabile: prima di tutto perché la lavorazione delle foglie richiedeva le mani abili, leggere e veloci delle donne, meglio se in giovanissima età. Spesso erano quelle stesse mani che negli altri mesi dell’anno tessevano i propri corredi al telaio o ricamavano quelli commissionati dalle signore dei paesi.
E poi perché era manodopera docile, che si poteva pagare la metà degli uomini senza dovere spiegare perché, disposta a piegarsi ad ogni angheria pur di tenersi quel posto.
Molte delle compagne di lavoro di Rosetta provenivano dalle famiglie di coloni o di braccianti che producevano il tabacco nelle campagne attorno agli opifici. Con la loro fatica stagionale, precaria e frammentata, d’estate nelle campagne di raccolta e d’inverno negli opifici, le lavoratrici del tabacco integravano il reddito familiare.

Tale concezione integrativa, a giustificazione della bassa retribuzione femminile, era stata per secoli lo strumento di assoggettamento sociale, politico e culturale, nonché familiare, delle donne. Secondo un criterio indiscusso, infatti, alle donne veniva corrisposto per legge solo il compenso dello sforzo richiesto dal lavoro in fabbrica o in campagna. Il corrispettivo economico delle cure domestiche, invece, attività propria della donna per definizione e destino, veniva integrato nel salario dell’uomo capofamiglia, al quale soltanto spettava il mantenimento della donna e dei figli.

E caso mai non fosse bastata questa giustificazione, c’era l’altra più rozza e sbrigativa, comunemente accettata, dell’inferiorità della forza fisica femminile, del più basso livello d’istruzione e specializzazione e rendimento: in una parola, della naturale, ineliminabile inferiorità della donna.”

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