“Altissima miseria”, Claudia Di Palma


“Altissima miseria”, Claudia Di Palma, Musicaos Editore, Poesia, 4

“Ti offro la mia bandiera bianca,
ti porto nel luogo stupendo della
mia resa, la scrittura, e spezzo
le parole come pane. Queste
briciole non hanno pietà
dell’indifferenza. Si prendono
spietata cura di tutte le cose.”

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La poesia come testimonianza ed invenzione è in qualche modo anche il miglior modo di introdurre e spiegare i versi dell’opera d’esordio di Claudia Di Palma. Un verso misurato, centellinato nella pagina tanto da non apparire mai eccessivo, che sgorga da un particolarissimo tipo di accoglienza quale è la resa. […] Il dolore d’essere in questo mondo scarnificato, ribaltato eppure vero diviene in Claudia Di Palma talmente profondo da esprimere il bisogno di proiettarlo perfino verso Dio, ombra assente di una ricerca che prescinde da Dio stesso ma inevitabilmente se ne nutre. (dall’introduzione di Alessandro Canzian)

“Io condivido la mia fertilità
e tu avvicini il seme. Insieme
costruiamo sentieri e iniziamo
ogni istante. Facciamo di nuovo
il principio con i corpi che siamo,
i verbi che abbiamo. Questa carne
nuda è il principio del mondo
se come verbo si pronuncia
fra le tue braccia. Offro la mia fertilità.
Tu avvicini il seme e ascolti.”

§

“C’è un attimo in cui stiamo per fare
ma non facciamo ancora,
vorremmo sapere ma non sappiamo.
Quello è il luogo della nascita.
Poi la tua decisione, la tua legge
cessa di vedermi e io posso fare lo stesso
con te, ma indugio, e il vento scatena temporali,
la tenda sbatte forte sulla finestra.
Ecco il confine, dove noi siamo insieme.”

Claudia Di Palma, nata a Maglie nel 1985, vive e lavora a Lecce. Tra le sue esperienze più importanti si annovera la passione per il teatro. Ha collaborato con“Astragali Teatro” (2005) e “Asfalto Teatro” (2006/2012).
La passione per il canto l’ha portata a seguire inizialmente lezioni private e, attualmente,le lezioni della “World Music Academy” di San Vito dei Normanni, con il maestro Fabrizio Piepoli.
Ha seguito il laboratorio poetico “Trasmissione orale della poesia e uso del microfono tenuto da Mariangela Gualtieri (2013) e, nel 2016, il “Ritiro Poetico”della casa editrice Samuele Editore.

“Altissima miseria”, Claudia Di Palma, Musicaos Editore, Poesia, 4
Introduzione di Alessandro Canzian, Isbn 9788899315627, pagine 92
Illustrazione di Benedetta Longo

“Tornerà la lepre a Buna”, Luigi Pisanelli


“Tornerà la lepre a Buna”, Luigi Pisanelli
(Narrativa, 13, Musicaos Editore)

“Mi chiamo Alberto, ma gli amici mi chiamano Bart”.

Si può scrivere la fotografia di un’epoca appena trascorsa, gli anni Novanta e i primi anni Duemila, mettendoci dentro tutti i sogni, le aspirazioni, i viaggi, le fughe insperate verso l’orizzonte?

Alberto frequenta lʼuniversità a Bologna, ma prima ancora di approdare nella città capoluogo dellʼEmilia “e” Romagna, avrà vissuto la sua adolescenza in compagnia degli amici di una vita, quelli del bar Vento, ai quali si aggiungono gli avventori e le comparse più o meno seriali di un crocevia esistenziale, tra il paese e il mare, tra la campagna “e il west”.

“Tornerà la lepre a Buna” è un romanzo caleidoscopico, un romanzo “di formazioni”, dove le storie di un gruppo di ragazzi si intrecciano in una Terra di Mezzo geografica che è anche un’età di passaggio, dalle strade tortuose del Salento, percorse a bordo di Califfoni d’annata e automobili sgangherate, fino ai corridoi silenziosi delle biblioteche di Bologna, dai centri di accoglienza per giovani immigrati, alle feste notturne, tra i fumi della nebbia e le nebbie di fumo nei pub dei portici, passando per la Provenza, Modena, la Spagna e le letture, interminabili, di autori che hanno influenzato generazioni di esploratori.

“Anch’io amo la natura, gli alberi e la pioggia, e aspetto, con un presentimento di gioia, il tempo che verrà. Mi piace stare al finestrino, vedere l’enorme spettacolo. Amo la strada, il viaggio. Facciamo un po’ di strada insieme?”

Alberto ricorda e racconta, tiene insieme i fili di una trama infinita, anche quando accadono gli eventi più imprevedibili ed è impossibile, per i lettori, non rivivereciò che può essere accaduto anche a loro.

Luigi Pisanelli ci fa vivere on the road con Karl, Jack, Alberto, Sara, Max, Maurizio, il Pincio, Silvano, il Cobra, Tommaso, lo Zio, raccontando un mondo attraverso suoni, sensazioni, emozioni, visioni, ricordi, musica, e film, in un romanzo dove una volta entrata la totalità dellʼuniverso ciò che ci viene restituito è il ritmo sincopato della vita.

“Tornerà la lepre a Buna” risponde, con fantasia e malinconia, a una domanda fondamentale, quella secondo cui non si può dare il racconto di una gioventù ideale (o idealizzata) se questo, oltre che a essere veridico, non risulta, allo stesso tempo, stupendamente epico.

Luigi Pisanelli, nato a Casarano nel 1976, vive e lavora a Parabita (Le). Ama la natura, i cani, i buoni libri, la musica che fa prendere alla vita il verso giusto, ama cucinare e, infine ama la solitudine, a tratti intervallata dalla migliore delle compagnie possibili in questo mondo.

“Tornerà la lepre a Buna” ̶ Luigi Pisanelli
Collana Narrativa, 13 – Isbn 9788899315771, pagine 268
formato 14,8 ̶ 21 cm, € 15,00

Info
http://www.musicaos.org
info@musicaos.it

“Sirena”, Giorgio Doveri


“Sirena”, Giorgio Doveri

Sirena” incomincia con la fuga di un giovane ragazzo curdo, Adam, dalla Turchia degli anni Ottanta all’Italia, in cerca di una speranza di vita migliore insieme al fratello: il Salento sarà il loro ponte verso Roma e un futuro meno precario. Marina si troverà ad affrontare rapidamente tutto il suo passato e, insieme al lettore, vivrà vicende misteriose e avvincenti, in un susseguirsi di racconti dove la Terra e la Storia hanno un ruolo importante, nella ricerca di un equilibrio ma, soprattutto, nella possibilità di scoprire una verità che nessuno può ancora immaginare. Il mare, il mistero, le tradizioni, sono presenti in questo romanzo d’esordio che mescola i toni del racconto a quelli del noir, con la leggerezza di una fiaba e l’agilità di una danza.

Sirena” trova la sua ambientazione, tra il passato e il presente, tra gli anni ottanta e i giorni nostri, nel Salento, nella zona costiera e interna attorno a Tricase, in Grecia, e prima ancora a Roma e Istanbul. Marina è una giovane adolescente che vive insieme ai nonni, molto legata a Uccio, bisnonno saggio e vecchio lupo di mare. Nel passato della ragazza è nascosto un segreto, che la lega a Maddalena, la madre scomparsa.

Giorgio Doveri nasce l’8 maggio del 1978 a Pisa, da padre toscano e madre tedesca. Cresce, fino ai 18 anni, nelle campagne di Rosignano Marittimo (Livorno), davanti al mare; da piccolo studia pianoforte e dai 14 ai 17 anni prende lezioni di violino. Dopo la maturità scientifica si trasferisce a Siena dove studia la chimica e le tecnologie farmaceutiche; giocatore di pallanuoto, è da 11 anni titolare della prima squadra del Salento. A 23 anni riprende lo strumento ad arco da autodidatta con un gruppo universitario di musica popolare salentina, i “Niuri te sule”, inizia così la sua conoscenza del Salento. Dopo la Laurea prosegue gli studi di ricerca e sintesi di farmaci antidepressivi, fa il tirocinio presso una farmacia senese e poi viene assunto da un’azienda farmaceutica come informatore: dà le dimissioni dopo soli quattro mesi, a fronte di compromessi non accettabili. All’età di 27 anni si trasferisce nel Salento e comincia a suonare con l’Officina ZOÈ, uno dei suoi gruppi musicali preferiti, con cui contribuisce a portare nel mondo la musica della antica e contemporanea storia salentina. Arrotonda inventandosi un sito in lingua tedesca per affitti turistici in Puglia, che porterà avanti fino al 2013 quando rileva, in società, un piccolo chiosco a Lecce all’ombra dell’obelisco, rinominato “il Barroccio”, dove si occupa della direzione artistica e dove anche i tanti musicisti e musiciste ed artisti ed artiste del Salento e di tutto il mondo contribuiscono ad arricchirne l’anima. Nel 2010 inizia e conclude in quattro anni il percorso di studi in musicoterapia. Oggi lavora in vari centri per disabili e come docente presso le scuole di arti-terapie “Artedo”.
Giorgio Doveri vive oggi in una piccola campagna alle porte del villaggio di Arnesano, nel cuore più basso della fertile e millenaria Valle della Cupa.

“Sirena”, Giorgio Doveri, Narrativa 12, Isbn 9788899315764, pp. 188, €13

Illustrazione di copertina
Massimo Marangio Realismi