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Chi di stampa ferisce di stampa perisce.


Abbiamo pazientato quattro mesi…ora basta! Non è passato molto tempo – le scorse elezioni europee sono ancora un ricordo tiepido – da quando la stampa ci ha subissato con le notizie dell’Affaire Noemi. Quasi non ne avessimo abbastanza si è presentato l’Affaire D’Addario, ovvero: escort a pagamento per il premier. Da lettori ci siamo quasi rotti le palle. Chi ha votato la maggioranza cerca di glissare con le parole dello stesso premier “non siamo mica santi”, quasi a dire: anche gli angeli mangiano fagioli. Chi non lo ha votato vomita sul selciato prima di esalare l’ultimo respiro e accogliere con ovazioni il Presidente della Camera ovunque egli presenzi, feste democratiche e isole comprese. Finché un giorno. Finché un giorno non ci si stufa di tutta questa melma. “Era pure ora!” sbottano i fedelissimi. Ecco che il bravissimo e stimatissimo Giordano viene allontanato dalla sua sedia di direttore de “Il Giornale”. Ecco che al suo posto ritorna l’ottimate Vittorio Feltri. Chi di stampa ferisce di stampa perisce. Rapida sequenza. Querela a Repubblica e alle famose dieci domande che possono essere rivolte a quel posto lì. Querela a “L’Unità”, nel caso che anche i baluardi estremi della resistenza e della libertà di stampa credano di passare impuniti – scrittrici comprese. Caso Boffo ovvero: come allontanare e punire un direttore con un articolo e un dossier finto, una bufala degna di Luther Blissett. Di oggi l’attacco a Gianfranco Fini, sempre dalle colonne de “Il Giornale”, scavalcato a destra dal Premier, troppo di sinistra, praticamente compagno. Chi sarà il prossimo? L’opinione dominante a quanto pare necessita di ‘aiutini’ per drizzare il consenso. Chi sarà il prossimo? Umberto Bossi? Chi può dirlo? Che dire di un bell’attacco al Carroccio? Giusto per non riscaldare troppo gli animi tra Libia e Italia, tra un barcone affondato e un altro respinto, approfittando della distensione imperante…Umberto Bossi…Chi può dirlo? Se non altro le ultime settimane hanno dimostrato che ogni testata dispone dei suoi dossier e foto etc. etc. [continua….]