Mica carta da culo!


cartaacquisti

Incuriosito dalla nuova iniziativa del governo, varata il 26 novembre scorso, ovvero due giorni fa, sono andato a fare una visita sul sito del Ministero del Lavoro in cerca di notizie sulla già mitica Carta Acquisti. Mitica perché su di essa si favoleggia tanto prima ancora che i portafogli degli italiani meno abbienti ne siano già ringalluzziti. Chiosa socialmente utile: immagini d’altri tempi, la vecchina che fa la coda alla cassa, estrae la sua tessera con una certa dignità, ci vorrebbe Vittorio De Sica a riprendere il tutto con una Samsung portatile, giusto per riversare il contenuto su youtube. Ebbene, ma quanti soldi ci vanno sulla carta? 40€. Spelling. Quaranta euro di merda al mese. 120€ subito, a risarcimento degli ultimi mesi di merda trascorsi dall’italiano in bilico tra la soglia di povertà e quella della disperazione, ovvero ottobre+novembre+dicembre di merda ancora da venire. Qualcosa mi dice che il TG5, nei soliti servizi di Natale inizierà con la frase “quest’anno gli italiani per il cenone spenderanno di meno, 120€ circa”. Passiamo al target. Vecchi oltre i 65 anni e bambini al di sotto dei 3 anni, per loro rispondono i genitori in preda alla disperazione, visto lo stato delle cose avrebbero gradito un peluche. Possibile considerazione positiva da parte del positivo governo di destra-destra: Mica carta da culo! La sinistra nemmeno quelli di euri! Sembra quasi vero, a pensarci. Vi consiglio comunque di leggere quando avrete tempo il PDF da 21 pagine con il quale viene illustrata la carta magica. Bello vedere anche le precedenti esperienze di utilizzo estero di carte convenzionate dallo stato. A leggerlo davvero ci si fa il ghigno: fila di esperienze tutte legate a catastrofi umanitare, dall’uragano Katrina al supporto per l’infanzia dello stato della Georgia. Stiamo messi DAVVERO male.
Questo altro paragrafo andrebbe commentato al pari di un versetto biblico “La Carta Acquisti è completamente gratuita e funziona come una normale carta di pagamento elettronica, uguale a quelle che sono già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. Principale differenza è che con la Carta Acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato.

“Principale differenza è che con la Carta Acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato”. La prima vera carta di credito comunista, altro che Coop.

Lo Stato prevede (lui prevede) che i possibili raggiunti da tale iniziativa, che andrà ritirare alle Poste facendo domanda entro il 31 dicembre, sono 800.000.

Facciamo due conti: 800.000 persone che fanno tutte la domanda in tempo e che ottengono la carta prendono 40€ al mese per un totale di 32.000.000€, trentadue milioni di euro

un parlamentare del Senato prende in media 115.419€ all’anno, ce ne sono 315
un parlamentare della Camera prende in media 112.071€ all’anno, ce ne sono 630
per un totale di: 36356985€ per i Senatori e 70604730€ per i Deputati, se andiamo a sommare 106961715€ centoseimilioninovecentosessantunomilaesettecentoquindici euro.

Detto ciò. Basterebbe che un parlamentare su 3 non prendesse lo stipendio una volta ogni tre mesi perché ogni tre mesi disponessimo dei soldi necessari a riempire la carta di 40€. Oppure: basterebbe che non prendessero lo stipendio per un anno perché 800.000 avessero poco meno di duecento euro al mese in più sulla pensione minima, che diventerebbe dignitosa. Mica carta da culo.

Chi obbietta ha ragione da vendere, non possiamo certo togliere lo stipendio a chi lavora alacremente affinché lo stato cammini diritto per la sua strada come il giovane esploratore Tobia e tutti stiamo bene e rigogliosi e con le tasche piene. Il problema è che questi non sono nemmeno bravi come dicono, altrimenti in sessanta anni di repubblica, di cui gli ultimi quindici quasi tutti Berlusconiani, qualche danno in meno lo avrebbero fatto. Non dico qualche cosa positiva in più, giusto qualche danno in meno.

La formula che permette di calcolare il numero di.


einstein

Qui sopra la formula che permette di calcolare il numero di amici reali a partire dal numero di amici su facebook. Autore: Albert Einstein.

Let’s Get Pound


ezrapound

2008/2009
Autumn Collection
Let’s Get Pound – Ezra Reinassance

Contro l’Usura

Con Usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa, ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà straccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio

CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fé con usura
Duccio non si fé con usura
né Pier della Francesca o Zuan Bellini
né fu la “Calunnia” dipinta con usura.
L’Angelico non si fé con usura, né Ambrogio de Praedis,
Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.
Con usura non sorsero
Saint Trophime e Saint Hilaire,
Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte e artigiano
tarla la tela nel telaio, non lascia tempo
per apprendere l’arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
Usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane drudo,
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra i giovani sposi

CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano
ospiti d’usura.

L’entusiamo del dire poesia.


La poesia chiede il suo tempo, lo sa bene Simone Giorgino, una delle voci più interessanti della generazione alla quale nel bene e nel male apparteniamo. Il suo ultimo lavoro in versi è “Asilo di mendicità“. La sua ultima registrazione pubblicata, in ordine di tempo, è “Qui se mai verrai“, in collaborazione con Fondoverri e Adria, un percorso poetico di ricerca sonora nella poesia di/dal Salento recente. Il progetto AudioPoesia coniuga la dicitura del verso alla ricerca antologica, nel perfezionamento di un percorso dedicato interamente alla poesia; edita e inedita, di tutti i tempi. È da poco iniziata una nuova fase di AudioPoesia, un transito verso ciò che sarà, a breve giro di posta, il nuovo progetto di Simone Giorgino. Qui potete ascoltare due frammenti de “Il cosmo: titolo provvisorio”, la racconta a cui sto lavorando da qualche anno.

Limiti emissioni diossina presso il centro siderurgico ILVA di Taranto


Lecce, 31/10/2008

Sig. Presidente
del Consiglio provinciale
Sede

Oggetto: trasmissione O.d.G..

I sottoscritti Consiglieri, con la presente, chiedono che nella seduta del prossimo Consiglio provinciale venga discusso l’allegato O.d.G..

Cordialità.

Nicolino Sticchi
Vittorio Potì

P R O V I N C I A D I L E C C E
Lecce, 31/10/2008


ORDINE DEL GIORNO relativo a
“Limiti emissioni diossina presso il centro siderurgico ILVA di Taranto”

IL CONSIGLIO PROVINCIALE
PREMESSO CHE

la situazione ambientale a Taranto e in tutta l’area Jonico-Salentina, dovuta alle emissioni dell’impianto siderurgico ILVA, è fortemente compromessa, con conseguenti danni alla salute, così come emerge anche dalla recente pubblicazione dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale-Puglia;

dalle rilevazioni al camino dell’impianto di agglomerazione dell’ILVA, effettuate di recente dall’ARPA e in passato dal Ministero dell’Ambiente, emergono dati preoccupanti di concentrazione totale di diossine.;

i valori di tossicità raggiungono anche alcune centinaia di ng/m3, che, se pure nella norma, sono fortemente lesivi della salute delle persone.

il D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, che detta le “Norme in Materia Ambientale“, prevede, come valore limite di emissione di PCDD/PCDF (policlorodibenzodiossina/policlorodibenzofurano) provenienti da grandi fonti fisse, tra cui gli impianti siderurgici, come lo stabilimento ILVA di Taranto, 0,01 mg/Nm3 = a 10.000 ng/Nm3;

i detti limiti, appartenenti a sostanze ritenute cancerogene e/o tossiche, sono molto più elevati rispetto al limite richiesto per la combustione di rifiuti solidi urbani, che è pari a 0,1 ng TE/Nm3;

l’indirizzo europeo, a livello di riduzione delle emissioni di PCDD/PCDF nell’industria metallurgica, è quello di contenere il limite entro valori di 0,2 – 0,4 ng TE/Nm3;

lo Stato Italiano, pur avendo con Legge 6 marzo 2006, n.125, recepito tale indirizzo e ratificato il protocollo alla convenzione del 1979 sull’inquinamento atmosferico, relativo agli inquinanti organici persistenti (diossina, furani, etc), fatto ad Aarhus (Danimarca) il 24 giugno 1998, ha adottato poi per gli impianti siderurgici limiti notevolmente permissivi, come quello di 10.000 ng/Nm3;

CONSIDERATO CHE

molti Stati hanno recepito le indicazioni della Comunità Europea, adottando, in alcuni casi, limiti anche più restrittivi di 0,2 – 0,4 ng TE/Nm3;

in Italia, nella Regione Friuli Venezia Giulia, vale il limite 0,4 ng TE/Nm3;

presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio vi è in corso la procedura autorizzativa “AIA” (Autorizzazione Integrata Ambientale) dell’impianto ILVA, prevista dal D.Lgs n.59 del 18 febbraio 2005;

l’art.8 del suddetto decreto, prevede: se a seguito di valutazione dell’autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l’autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure più restrittive;

la provincia di Lecce, come è stato più volte sottolineato, è fortemente interessata dalle emissioni inquinanti prodotte dall’impianto siderurgico ILVA di Taranto;

tutte le componenti politiche e le Istituzioni devono sentire il dovere di adoperarsi presso le autorità preposte per garantire alle popolazioni interessate una diversa qualità ambientale e una maggiore tutela della salute;

IMPEGNA

IL PRESIDENTE PELLEGRINO

1. ad intervenire presso il Ministero all’ambiente e alla tutela del territorio, per invocare, alla luce delle riflessioni e delle preoccupazioni esposte sopra, che, in sede di AIA e precisamente di valutazione ambientale e di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (procedura in corso e in fase di esame da parte del Comitato tecnico), vengano recepiti nelle prescrizioni i seguenti indirizzi:
a)la decisione della Comunità Europea relativa ai limiti di accettabilità dei microinquinanti PCDD/PCDF, limiti che oscillano tra 0,2 – 0,4 ng TE/Nm3;
b)l’applicazione del campionamento continuo dei microinquinanti ai camini (PCDD/PCDF);

2. a sostenere la Regione Puglia nell’utilizzo delle norme vigenti in maniera più restrittiva e nell’individuazione di altre più cogenti alla tutela ambientale e di salvaguardia della salute delle popolazioni Jonico-Salentine;

3. ad inviare detto O.d.G. ai Parlamentari, Senatori, Consiglieri Regionali e Sindaci della provincia di Lecce, affinché lo sostengano, se ne condividono le ragioni, con atti di competenza, nelle sedi opportune.