W MARADONA


Diego Armando Maradona è il nuovo CT dell’Argentina. In bocca al lupo! Quando penso al campione Maradona mi viene in mente che ognuno ha diritto a rifarsi una vita, a rifarsene molte, a tentare più strade, a non fermarsi mai, a pagare i debiti, a estinguere le passioni, insomma, non è mai detta l’ultima parola. E se l’Argentina di Maradona vincesse i mondiali del 2010?

Un mio racconto noir con Stampa Alternativa.


È finalmente acquistabile in libreria al mitico costo di 1€, oppure scaricabile in PDF dal sito di Stampa Alternativa/Libera Cultura. Sto parlando dell’antologia contenente i racconti del concorso Creative Commons in Noir. Approfitto del mio blog per ringraziare partecipanti e giurati, in particolare: Maurizio Matrone, Juan Carlos De Martin, responsabile del Creative Commons Italia, Loredana Lipperini, scrittrice e critica letteraria, Monica Mazzitelli, coordinatrice de iQuindici, Edi Pernici, lettore, Luciano Comida, giornalista e scrittore, Carla Melli, consigliere della provincia di Trieste.
Il mio racconto si intitola “Apocalisse di Giovanni“, e come sempre ogni riferimento a fatti cose e persone è puramente casuale. Vi auguro buona lettura.

In difesa di Alessandro P.


A me il romanzo di Alessandro Piperno, intitolato “Con le peggiori intenzioni”, è piaciuto. È uno dei tre o quattro libri che mi è venuta voglia di rileggere dopo un po’ di anni dalla loro pubblicazione. Scrivo questo post per spezzare una lancia a favore. Qualche giorno fa mi sono imbattuto nella voce “Alessandro Piperno” presente su Wikipedia, vi invito a spulciarla quando ne avrete il tempo. C’è una frase dove si parla del romanzo in questione che mi colpisce più di tutte, al punto da essere meritevole – parer mio – di citazione:

“Il romanzo, che narra le vicende di mezzo secolo della famiglia Sonnino e in particolare del suo membro più giovane, Daniel, si caratterizza per lessico colto e uno stile originale (che alcuni hanno battezzato “pipernismo”), ricco di aggettivi e di avverbi, nonché per la noia mortale che suscita nei lettori.”

A parte l’errore di punteggiatura “Daniel, si caratterizza”, sul quale si può sorvolare. Secondo voi la frase segnalata da me in grassetto è degna di comparire in una qualsivoglia enciclopedia? Il mio vuole semplicemente essere uno spunto di riflessione: c’è critica nell’infinità? E se no, perché non devolvere qualche euro delle donazioni che riceve Wikipedia per fare correggere le voci a qualche esperto del campo, magari qualche professore/essa di italiano in pensione?

Le cose che possiedi ti possiedono?


Sulla mia scrivania, in ordine sparso:

n. 2 fogli contenenti 4 (1+3) foto di mia nipote Arianna
n. 1 notes comix con copertina morbida contenente gli appunti del romanzo
n. 1 copia de “L’uccello che girava le viti del mondo” di Murakami Haruki che mi sono autoregalato per il giorno del mio 32° compleanno, due estati fa
n. 1 taccuino rinascimentale regalatomi da Monia, Simone e Michele per il mio 33° compleanno, un’estate fa
n. 1 un volantino pubblicitario della Libreria Icaro di Lecce, che in collaborazione di Caffè Letterario ospita al suo interno un caffè, sono incoraggiate le iscrizioni-schedature
n. 1 copia del romanzo di Salman Rushdie intitolato “I versi satanici”, imprestatami da Simone, mi viene l’orticaria pensando che ci sono ancora persone che citando tale romanzo dicono “I versetti satanici”
n. 1 microfono non funzionante, o meglio, funzionante ma inutilizzato
n. 1 on air le radiocapitolazioni di Vinicio Capossela
n. 1 copia dell’ultimo libro di Agostino Casciaro intitolato “Lungo i fiumi del profumo dell’origano”
n. 1 macchina fotografica digitale olympus fe-310
n. 1 una custodia economica (4.99€) per macchina fotografica digitale
n. 1 un calendario giornaliero con fogli a strappo fermo a sabato 18 ottobre
n. 1 un fermafogli A4
n. 4 penne a sfera ad inchiostro nero
n. 1 tratto-clip ad inchiostro nero
n. 1 quaderno a quadretti formato A5 con gli appunti del romanzo, quell’altro
n. 1 quaderno a quadretti formato A6 con le brutte dei racconti de “Il Corsivo”
n. 1 barbapapà gonfiabile nero: barbabarba
n. 1 agenda 2008
n. 1 depliant pubblicitario della toyota rav4
n. 1 lettera dell’ENEL che mi sollecita a rilasciare i miei dati personali per un trattamento adeguato da parte di altre società che mi chiederanno di rifornirmi di energia elettrica dopo il 2010
n. 1 penna usb da 256mb ricevuta da Giovanni in cambio di una penna usb da 512mb
n. 1 un foglio di carta contenente la frase “Non dire a Dio quanto sono grandi i tuoi problemi; dì ai tuoi problemi quanto è grande Dio”
n. 1 copia del romanzo di Turgenev intitolato “Padri e figli”
n. 1 un ventaglio di cartone di quelli che si comprano alle feste, raffigurante su un lato la Madonna dell’Assunta e sull’altro lato San Rocco
n. 1 un caricabatterie stilo
n. 1 un blocchetto di post-it
n. 1 copia dell’ultimo cd di.

Riprendiamola in mano, riprendiamola intera.


Luca Carboni con Riccardo Sinigallia

E Siamo noi a far ricca la terra
noi che sopportiamo
la malattia del sonno e la malaria
noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano,
e noi piantiamo il mais
su tutto l’altopiano.

Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane,
le nostre braccia arrivano
ogni giorno più lontane.
Da noi vengono i tesori alla terra carpiti,
con che poi tutti gli altri
restano favoriti.

E siamo noi a far bella la luna
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto,
come un ragno nella stanza.

Riprendiamola in mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l’abbondanza.
E’ vero che non ci capiamo
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e che non facciamo mai niente.

E’ vero che spesso la strada sembra un inferno
o una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E’ vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
e odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.

Ma io ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l’amore
e rotorlarsi per terra.
Io ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.
Io ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l’amore
e rotorlarsi per terra.
Io ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.

Due vite in trasferta.


Da sabato 18 ottobre, in edicola con “Il Corsivo”, inizierà la pubblicazione del racconto “Due vite in trasferta. Il racconto di Marina“. Dopo “Terra senza prezzo” (sempre su “Il Corsivo”) e “Col bene che ti voglio” (sul quotidiano “il Paese nuovo”), questo è il terzo romanzo breve/racconto lungo che pubblico nell’ultimo anno. Buona lettura.

Editing per principianti. Solo i coraggiosi.


La Rete e il Tubo sono i luoghi dove oggi è più facile reperire un po’ di scienza spicciola, sempre che si sia lasciato perdere il Tutto e si sia deciso che il Particolare vale la pena di essere vissuto al massimo. Ebbene, in questo periodo sto leggendo un po’ di libri davvero interessanti (Polvere del bene di Giacomo Leronni, Mostri per le masse di Nino G. D’Attis, Novalis di Giorgio Fontana, Giochi sacri di Vikram Chandra), dei quali scriverò sul blog e su altri luoghi meno elettrici. La mia è una piccola riflessione a margine della stroncatura. Qual’è la differenza tra un buon libro e uno che non lo è? Le correzioni? L’editing? Tanto per cominciare rivolgo un invito ai lettosi più coraggiosi, quelli che al mattino buttano i sassi dentro al latte e fanno colazione. Andate a visitare questo sito: Romanzi Menghini.
L’autore sul quale intendo posare la lente di ingrandimento è Gianfranco Menghini, sul suo sito potete leggere la sua biografia avventurosa e ricca di interessanti avvenimenti, nonché spulciare le copertine in formato pdf e le sinossi dei suoi romanzi, tutti scritti da colui il quale è definito “uno scrittore di getto, cioè un narratore tout court che dà il meglio di sé nella presa diretta secondo la formula felice di trame e di suspence, con una scrittura leggibile e godibile, che lo rivela come un sicuro talento della narrativa – non ancora scoperto – che sa raccontare con i fatti il senso della vita”.
C’è  di tutto, dal romanzo storico avventuroso al romanzo avventuroso di ambientazione contemporanea con risvolti sex. Insomma, da leggere. Soltanto così potrete capire la differenza tra la scrittura e la non-scrittura, un po’ come potreste capire la differenza tra la materia e non-materia immedesimandovi in un bosone. Il mio preferito è senza ombra di dubbio l’incipit del fondamentale “Per gli occhi di Cecilia Cortés”, disponibile in formato PDF. Ho pensato di ricopiarvene qui sotto alcune righe, chi sia interessato a proseguire lo fa suo rischio e pericolo, come lettore è ovvio:

“L‘assordante fragore dei reverse del Jumbo Alitalia era al suo apice quando Andrea vide lo scorrere veloce dell’immagine dell’aerostazione di Maiquetia, con la sfilata di aerei in sosta. Dopo un lungo rullaggio, l’apparecchio si fermò al parcheggio e il giovane, già pronto con il bagaglio a mano, si lanciò sulla passerella per arrivare più in fretta alla sala della consegna bagagli, non per ritirarli per primo – ci sarebbero voluti almeno venti minuti prima che apparissero sul nastro trasportatore – ma per vedere se Miguel era ad attenderlo all’uscita. Lo intravide che lo salutava con la mano da un varco che la polizia di frontiera teneva ben sorvegliato. Da quel momento tutto sarebbe dipeso da lui. Gli aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi al suo arrivo a Caracas. Gli aveva affittato un comodo appartamento, situato nella grande torre nell’Avenida de Mexico, fra l’Anauco Residence e l’Hotel Hilton, nel centro della capitale venezuelana. Avrebbero visto insieme quali possibilità si prospettavano per il suo futuro in Venezuela. Il Paese si prestava all’inserimento di giovani elementi nella classe dirigente, ancora in completa trasformazione. C’era bisogno di persone intraprendenti e capaci. Chi poi, come lui, disponeva pure di un capitale iniziale, si trovava avvantaggiato: investendolo con oculatezza, avrebbe potuto guadagnarci una fortuna.”

Il tutto è ovviamente e regolarmente depositato presso la SIAE, nel caso che qualcuno sia colto da fulmineo e improvviso desiderio di plagio.