Cos’è “Il romanzo osceno di Fabio“? È il primo romanzo italiano scritto in tweet. Questo post è un’anticipazione, approfondirò prima del 21 settembre 2012, giorno in cui inizierà la pubblicazione online, su twitter e tumblr.
Nel frattempo, se volete saperne di più potete visitare il sito de “Il romanzo osceno di Fabio“, oppure iniziare a followare su twitter @romanzosceno, per leggerlo. Grazie.
Archivi giornalieri: 12 settembre 2012
Vittoria per Wiki Loves Monuments: via libera del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
WikimediaNews – 10 settembre 2012
Aperiodico ufficiale di informazione dell’associazione Wikimedia Italia.
Vittoria per Wiki Loves Monuments: via libera del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Per il MiBac nulla osta a fotografare i monumenti italiani e pubblicarne le immagini su Wikipedia
Il Ministero italiano per i Beni e le Attività Culturali (MiBac) collabora con Wikimedia Italia sensibilizzando i proprietari dei beni culturali italiani affinché offrano ai partecipanti al concorso Wiki Loves Monuments http:www.wikilovesmonuments.it la possibilità di veder pubblicate su Wikipedia e Wikimedia Commons, le proprie immagini raffiguranti il patrimonio culturale italiano. Il concorso fotografico Wiki Loves Monuments deve infatti attenersi al “Codice Urbani” [1] . Per poter pubblicare le foto dei beni culturali e paesaggistici italiani occorre dunque bussare alla porta di tutti gli enti coinvolti (Ministero, soprintendenze, regioni, province, città metropolitane, comuni ed enti privati) per scoprire i legittimi proprietari.
Un’impresa titanica, ma il team di Wikimedia Italia, organizzatore del concorso Wiki Loves Monuments, non si è arreso: con l’importantissimo supporto e aiuto di SeLiLi– Servizio Licenze Libere e Nexa – Center for Internet e Society, siamo riusciti a contattare il Ministero e a coinvolgerlo nel nostro progetto
“Grazie al supporto dello Studio dell’avvocato Deborah De Angelis di Roma – dichiara Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia – è stato possibile contattare il MiBac e ottenere il prezioso supporto all’iniziativa, dando vita a una vera e propria collaborazione dal significato preciso: per l’autorità italiana più alta in termini di tutela del patrimonio culturale, nulla osta a fotografare i monumenti del Bel Paese e a pubblicarne le immagini su Wikipedia”.
Non solo. Attraverso l’accordo quadro, il Ministero si impegna a richiedere a tutti gli organi periferici di indicare i “beni culturali meno noti per i quali viene rilasciata la concessione del diritto di riproduzione fotografica senza corrispettivo” ai fini della pubblicazione delle immagini su Wikipedia.org (in tutte le sue lingue) e in Wikimedia Commons, la banca dati fotografica di Wikipedia.
“Abbiamo scelto di aderire con entusiasmo al progetto “Wiki loves Monuments” – commenta la Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBAC – perché riteniamo sia un ottimo modo per coinvolgere attivamente i nostri connazionali nella scoperta e condivisione del nostro patrimonio storico artistico. In particolare abbiamo voluto indirizzare il progetto verso tutti quei luoghi della cultura meno noti e fuori dai grandi circuiti turistici, ma non per questo di minore bellezza e suggestione. Al giorno d’oggi la valorizzazione dei beni culturali deve necessariamente passare anche attraverso i social media, come Wikipedia, attraverso i quali possiamo raggiungere fasce d’utenza diverse dai consueti frequentatori di musei”.
Un significativo passo avanti per mettere a disposizione della collettività lo splendido patrimonio culturale d’Italia.
Seguici e partecipa con le tue foto su http://www.wikilovesmonuments.it
[1] il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” secondo il quale per poter fotografare un qualsiasi monumento italiano e pubblicarne l’immagine, occorre ottenere l’autorizzazione da parte del “legittimo proprietario”, che di norma impone il pagamento di un canone qualora lo scopo delle foto scattate non sia personale
Fai una donazione adesso: http://sostienilacultura.it
Wikimedia Italia
via Ardigò, 24
20900 Monza MB
Italia
13 Settembre 2012 – “Partigiani e Antifascisti di Terra d’Otranto” di Pati Luceri a Lecce
astragali teatro
presentazione del libro
"Partigiani e Antifascisti di Terra d’Otranto (Lecce Brindisi Taranto)"
di Pati Luceri, edito da Giorgiani Editore
introduce
Fabio Tolledi
direttore artistico Astragali Teatro
presenta
Maurizio Nocera
segretario prov.le ANPI – Lecce
giovedì 13 settembre h. 20
TEATRO ASTRAGALI – LECCE
via Giuseppe Candido, 23
Nota dell’autore
Nel corso della ricerca ho tolto dall’oblio altri 40 partigiani di Lecce, 50 di Brindisi e quasi 100 di Taranto. Fra i leccesi altre due donne ed un partigiano decorato con Medaglia d’Argento, oltre ai 1200 nominativi già presenti nella Prima edizione del libro, Questi i loro nomi:
CORTESE PALMA, di Luigi. Partigiana. Nata a Matino, il 7 dicembre 1921. Combatte nelle file della Brg. Rosselli per 7 mesi e 15 giorni.
LETIZIA VITO, di Giorgio e De Matteis Luigia. Nato a Matino. Già caporale del 9° Reparto salmerie da combattimento. Decorato con Medaglia d’Argento, alla memoria. Questa la motivazione: “Conducente di un reparto di salmerie, durante un servizio di rifornimento ad una compagnia americana in posizione avanzata del fronte e particolarmente battuta dal fuoco nemico, veniva ferito in più parti del corpo, da schegge di mortaio. Incurante del dolore, conscio solo del dovere a compiere rifiutava ogni cura e proseguiva a fatica il cammino. Colpito a morte da altra scheggia, presagendo la fine, rifiutava nuovamente a favore di altri compagni feriti, ogni cura. Fulgido esempio di abnegazione e di alto sprezzo del pericolo. Monte Tomba, 3 ottobre 1944.”
LUBELLI COSIMA, di Vitaliano. Patriota. Nata a Calimera, il 7 aprile 1920. Con il nome di battaglia “Chira”, combatte, per 5 mesi, nelle file della Brigata Rocco, più altri 6 in Svizzera.
info: 0832-306194 320-9168440
teatro www.astragali.org
La percezione dell’editore. Uscire dall’appartamento
“La percezione da parte delle testate giornalistiche delle piccole e medie, ma anche delle case editrici medio grandi” oppure “La percezione di un editore da parte delle testate giornalistiche”, si sarebbe potuto intitolare così questo breve pezzetto, che prende spunto da una recensione che ho letto sabato scorso, il libro in questione è “Volevamo essere giganti” di Angela Scarparo, edito da Gaffi. Non ho ancora letto il romanzo, quindi non posso esprimere giudizi, tuttavia leggendo un inciso in parentesi, nella recensione di Piersandro Pallavicini, mi sono messo a rimuginare, ecco l’inciso: “Angela Scarparo (esordio in narrativa per Mondadori nel ‘92, seguito da libri con editori più appartati)”. Lo stesso Piersandro Pallavicini ha pubblicato con Theoria, Pequod, Verdenero; vi consiglio di leggere una sua bella intervista concessa qualche tempo fa a Angelo Ricci (http://nottedinebbiainpianura.blogspot.it/2011/03/intervista-piersandro-pallavicini.html) dalla quale si evincono interessanti posizioni circa la natura del mestiere di giornalista culturale, in relazione a ciò che accade di nuovo nel panorama editoriale.
Gli editori “più appartati” in questione sono, dopo Mondadori: Transeuropa, Pequod, Manni. La domanda è, quali sono i requisiti che una piccola, media, mediopiccola, mediogrande, piccolomedia, grandemedia, casa editrice deve avere per uscire dall’”appartamento”? La distribuzione? Il catalogo? La riconoscibilità degli autori? La fattura del prodotto? La proposizione dello stesso? È evidente che con queste coordinate non sono riuscito a darmi una risposta, anche perché il panorama è davvero molto, molto ampio.
Proprio ieri ho letto, su suggerimento di Marco Montanaro, un interessante articolo di Romano Luperini (http://www.leparoleelecose.it/?p=6562) che mi ha dato interessanti spunti proprio attorno all’idea di lavoro intellettuale; in fondo la questione è ancora aperta, dalla Generazione TQ ad esempio e dall’aumento di consapevolezza da parte degli impiegati e dei non-impiegati del lavoro intellettuale nel nostro paese. Il periodo storico, molto particolare, ha messo in evidenza il grande quantitativo, enorme, di persone che ruotano attorno a un libro, a una redazione, a un giornale, al fatto culturale.
Tengo a precisare che questo post non intende avviare discussioni o considerazioni su nulla che abbia a che vedere con gli autori, né della recensione, né del libro; la sfumatura di grigio che mi piacerebbe approfondire è di tipo antropologico-letterario, e inerisce alla “percezione”, al pour-parler che crea il concetto, a quell’area semantica in cui il giudizio di valore, pur essendo categorico, non si rifa a una categoria ben precisa ma a una somma di giudizi, appunto, percettivi; il panorama editoriale italiano è così vasto e complesso che anche gli aggettivi “vasto” e “complesso” sono minimi. Gli inserti culturali ci aiutano a definire una bussola.