Comunicato stampa di KEN LOACH sul PREMIO del TORINO FILM FESTIVAL


"È con grande dispiacere che mi trovo costretto a rifiutare il premio che mi è stato assegnato dal Torino Film Festival, un premio che sarei stato onorato di ricevere, per me e per tutti coloro che hanno lavorato ai nostri film.

I festival hanno l’importante funzione di promuovere la cinematografia europea e mondiale e Torino ha un’eccellente reputazione, avendo contribuito in modo evidente a stimolare l’amore e la passione per il cinema.

Tuttavia, c’è un grave problema, ossia la questione dell’esternalizzazione dei servizi che vengono svolti dai lavoratori con i salari più bassi. Come sempre, il motivo è il risparmio di denaro e la ditta che ottiene l’appalto riduce di conseguenza i salari e taglia il personale. È una ricetta destinata ad alimentare i conflitti. Il fatto che ciò avvenga in tutta Europa non rende questa pratica accettabile.

A Torino sono stati esternalizzati alla Cooperativa Rear i servizi di pulizia e sicurezza del Museo Nazionale del Cinema (MNC). Dopo un taglio degli stipendi i lavoratori hanno denunciato intimidazioni e maltrattamenti. Diverse persone sono state licenziate. I lavoratori più malpagati, quelli più vulnerabili, hanno quindi perso il posto di lavoro per essersi opposti a un taglio salariale. Ovviamente è difficile per noi districarci tra i dettagli di una disputa che si svolge in un altro paese, con pratiche lavorative diverse dalle nostre, ma ciò non significa che i principi non siano chiari.

In questa situazione, l’organizzazione che appalta i servizi non può chiudere gli occhi, ma deve assumersi la responsabilità delle persone che lavorano per lei, anche se queste sono impiegate da una ditta esterna. Mi aspetterei che il Museo, in questo caso, dialogasse con i lavoratori e i loro sindacati, garantisse la riassunzione dei lavoratori licenziati e ripensasse la propria politica di esternalizzazione. Non è giusto che i più poveri debbano pagare il prezzo di una crisi economica di cui non sono responsabili.

Abbiamo realizzato un film dedicato proprio a questo argomento, «Bread and Roses». Come potrei non rispondere a una richiesta di solidarietà da parte di lavoratori che sono stati licenziati per essersi battuti per i propri diritti? Accettare il premio e limitarmi a qualche commento critico sarebbe un comportamento debole e ipocrita. Non possiamo dire una cosa sullo schermo e poi tradirla con le nostre azioni.
Per questo motivo, seppure con grande tristezza, mi trovo costretto a rifiutare il premio."

Ken Loach – 21 novembre 2012

http://cinemabendato.it/index.php/news-cinema/item/723-ken-loach-rifiuta-il-premio-assegnato-dal-torino-film-festival-le-motivazioni

dal 24 Novembre 2012 al 5 Gennaio 2013 – Monopoli (BA) – LA TENSIONE DELLA FORMA


LA TENSIONE DELLA FORMA

Galleria SPAZIOSEI Via S. Anna, 6 – Monopoli (BA)
dal 24 novembre 2012 – 05 gennaio 2013

Vernissage Sabato 24 novembre 2012, alle ore 19.00

ARTISTI: Giuseppe BELLINI, Uccio BIONDI, Miki CARONE, Claudio CUSATELLI, Fernando DE FILIPPI, Emilio D’ELIA, Giulio DE MITRI, Mario DI CANDIA, Piero DI TERLIZZI, Iginio IURILLI, Sandro MARASCO, Franco MENOLASCINA, Alessandro PASSARO, Francesco SISINNI, Beppe SYLOS LABINI, Natalino TONDO

Con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Bari, Città di Monopoli.

[catalogo in galleria]

“Una tensione verso la forma, intesa come capacità di trasfigurazione della materia e di approdo allo svelamento di un senso interno, attraversa i territori dell’arte italiana nell’arco di oltre cinquecento anni, costituendo così il filo rosso capace di dare identità all’immagine italiana” (Achille Bonito Oliva, Il tallone di Achille, 1988).

«Nel concepire una mostra corale di artisti di area pugliese – alcuni residenti altrove da tempo – di varie generazioni, tra maestri consolidati della ricerca sperimentale e giovani presenze con Mina Tarantino abbiamo deciso di confrontarci su una traccia essenziale che continua a marcare indagini di varie ascendenze culturali, orientandosi specialmente sul fronte della pittura e della scultura», scrive in catalogo il critico d’arte Lorenzo Madaro: «abbiamo così prediletto un dialogo dichiarato tra immagine e astrazione, rigore minimale e esplosione materiche, sempre all’interno di quel processo di tensione verso la forma che invade le superfici e sfonda i margini della rappresentazione per giungere al suo stesso grado zero. Documenta una performance di alcuni anni fa la fotografia contenuta in un box retroilluminato di Giuseppe Bellini: un corpo avvolto da membrane transgeniche evidenzia probabilmente l’interesse verso una dimensione ibrida e mutante dell’esistenza. Uccio Biondi recupera il disegno, associandolo a zapping pittorici e a inserti fotografici, esortando così a riflettere sull’immagine e sulle sue declinazioni sociologiche. Ieratica appare la donna effigiata da Mario Di Candia, modellata prelevando particolari e fisionomie dalla plastica arcaica e da certa tradizione popolare meridionale, ma sempre riconoscibile nella sua atemporale caratterizzazione. Miki Carone preleva, con l’ironia che contrassegna la sua ricerca, i gusci dei frutti del mare di Polignano, per reinventarli e comporre dal loro assemblaggio un grande fiore. Claudio Cusatelli predilige invece l’auto rappresentazione, mediata dall’immagine della sua impronta digitale, dove i ghirigori grafici propongono sempre nuovi percorsi visuali della mente.
Severa appare l’installazione di Emilio D’Elia, che stempera l’aurea totemica di una massa antropomorfa, approdando a un contrasto cromatico netto, tra blu intensi e contraccolpi dorati che lo riportano idealmente nella sua Puglia, dopo la pluridecennale permanenza parigina.
La grammatica pittorica e l’attenzione verso oggetti in apparenza ordinari rivelano una simbologia alchemica nella ricerca di Piero Di Terlizzi, che propone una tensione sottile tra geometrie del quotidiano e forme dell’immaginazione e del mito (in questo caso riferite al Filo di Arianna), sempre all’interno di quel suo lungo discorso concettuale che l’ha sempre visto coerentemente schierato dalla parte della pittura. Distante dall’attenzione verso iconografie universali, con chiari accenti politici e antropologici, della sua ricerca passata, Fernando De Filippi da circa un decennio ricostruisce attentamente profili di palme esotiche o di alberi della sua memoria privata (quelli della periferia milanese), recuperando – ma lui invero non l’ha mai tralasciata – una pratica raffinata del disegno e della pittura. La tensione verso la forma di Giulio De Mitri è indirizzata invece verso immagini custodite in teche illuminate, che preservano intatta l’identità giovane e fragile dell’angelica figura effigiata. La luce che emana l’opera rivela ispirazioni ascetiche.
La palpabile voluttà delle forme plasmate da Iginio Iurilli è associata, ancora una volta, a un afflato scultorio arcano, che evidenzia la rielaborazione meditata delle forme della natura mediterranea e della sensualità muliebre. In contesti fiabeschi fluttuano le anonime figure dipinte da Sandro Marasco, che manifestano una dicotomia netta tra la muta vitalità del movimento e l’esplicita condizione di segregazione subacquea in cui dimorano inesorabilmente. Sembra decantare l’importanza della riflessione solitaria l’opera in mostra di Franco Menolascina, invitando il fruitore a una concentrazione armonica e incolume, sull’esempio della figura ritratta.
Una tensione vitalistica verso la pittura contrassegna invece il lavoro più recente di Alessandro Passaro, in cui l’impronta aggressiva, tra orme cromatiche e materia, non tradisce però quella sua costante attenzione verso la rappresentazione, attenta ai momenti di un’apparentemente banale quotidianità.
Francesco Sisinni propone grandi masse di persone che oziano su una spiaggia assolata, a margine di situazioni di sfruttamento e desolazione, rivelando così nei patterns le profonde contraddizioni di questo tempo. L’omino di Giuseppe Sylos Labini rivela una tensione sospesa e riflessiva di un uomo solo con se stesso. Sul lato opposto pare muoversi Natalino Tondo, quasi alla ricerca del grado zero della rappresentazione, che rammenta le lunghe dissertazioni concettuali degli anni Settanta e Ottanta, chiudendo così il percorso espositivo con sovrapposizioni minimali di fogli di carta colorata.
Emerge pertanto un panorama per forza di cose parziale, ma estremamente diversificato, che ribadisce la validità di quanto espresso nel 1988 da ABO e lascia naturalmente aperti nuovi spiragli, per nuove definizioni critiche».

La mostra resterà aperta sino a sabato 05 gennaio 2013.
Orario: da martedì a sabato, dalle ore 17.30 alle 20.30
Info: spaziosei – tel. 080.802.903 – cell. 339.61.62.515

www.sandromarasco.it

23 Novembre 2012 – Vedano al Lambro (MB) – POESIAPRESENTE – Per Antonia Pozzi


POESIAPRESENTE – Ultimo appuntamento novembre 2012
di Mille Gru, Associazione Culturale di Monza
www.poesiapresente.it
https://www.facebook.com/poesiapresente

POESIAPRESENTE – PER ANTONIA POZZI

AUDITORIUM CAVENAGHI

(Oratorio S. Stefano) Via S. Stefano 8, VEDANO AL LAMBRO
Venerdì 23 novembre ore 21.00
“ANTONIA – cero sui fiori d’autunno
omaggio ad Antonia Pozzi nel centenario della sua nascita
a cura di Mille Gru
INGRESSO GRATUITO.
Iniziativa promossa e sostenuta dal Circolo Culturale Don primo Mazzolari di Vedano

scrittura scenica di Federica Volpe
interpretata da Adriana Libretti
messa in scena Dome Bulfaro
videofondale di Elisa Tagliati e Federico Pagliarini

Venerdì 23 novembre alle 21.00 presso l’Auditorium M. Cavenaghi di Vedano al Lambro la scrittrice e attrice milanese Adriana Libretti, interpreterà con una lettura scenica Antonia Pozzi (1912-1936) in ANTONIA – cero sui fiori d’autunno. L’iniziativa è promossa e sostenuta dal Circolo Culturale Don Primo Mazzolari di Vedano al Lambro ed è ad ingresso libero. Questa lettura scenica è stata scritta appositamente dalla giovane poetessa brianzola Federica Volpe come omaggio ad Antonia Pozzi nel centenario della sua nascita: si compone di lettere originali, poesie e racconti nella quale si snoda la vita della poetessa di Pasturo fino all’incontro volontario con la morte a soli 26 anni.

L’interpretazione di Adriana Libretti, scrittrice, attrice e autrice di teatro restituisce con fedeltà l’intenzione della Volpe a cui premeva narrare il processo di trasformazione dell’anima della Pozzi.
Il videofondale realizzato da Elisa Tagliati e Federico Pagliarini (docenti del Liceo Artistico Statale “B. Munari” di Crema) intensifica questo principio attraverso la ripresa di una candela che da spenta torna alla sua totale luminosa integrità. Fotografie e lettere autografe della Pozzi, attraverso dissolvenze incrociate, scandiscono i momenti più fecondi e drammatici condensati nel testo drammaturgico.

PoesiaPresente, ancora una volta, sostenendo Federica Volpe si distingue per la volontà di promuovere i giovani autori di MB offrendo loro spazi, risorse e visibilità col solo fine di metterli nelle condizioni di poter esprimere a pieno tutta la loro poesia.

Federica Volpe nasce a Carate Brianza, dove tuttora vive, il 17 maggio 1991 (venerdì!), e ancora si chiede la ragione di questo suo folle gesto. Ha pubblicato la raccolta poetica LEMBI con Onirica Edizioni (2010)ed è presente con la silloge LA GOLA DEL CAPPIO nell’antologia di giovane poesia QUATTRO GIOVIN/ASTRI edita da Kolibris Edizioni (2010). Ha fondato, con Barbara Bracci, il sito poetico VIR-US POESIA. Vuole ridare alla poesia (e non "alla sua poesia", come avviene in troppi casi) il posto che le spetta, e solo per questo si tiene in vita.
Adriana Libretti è un’attrice, doppiatrice e scrittrice italiana. E’ stata allieva della Scuola Nazionale di Drammaturgia di Gioia dei Marsi, diretta da Dacia Maraini. Come doppiatrice, ha prestato la voce a vari personaggi di cartoni animati, telefilm e soap-opera. Sua la voce di Castalia in I Cavalieri dello Zodiaco; e quella di Michelle Bauer Santos (Nancy St. Alban) in Sentieri. In qualità di attrice cinematografica è stata la protagonista femminile del film di Angelo Ruta, Animali Felici , e compare nel cast di Fuori dal mondo, di Giuseppe Piccioni. Ha messo in scena diversi spettacoli da lei scritti e interpretati allo Zelig di Milano. Come scrittrice ha pubblicato Incontri di stagione (Zephyro Edizioni, 2004); Lettere a un cretino (ATì Editore, 2005); Un dolore senza fissa dimora (ATì Editore, 2008) e il recentissimo “Linfe. Romanzo vegetale” (Vidya editore, 2012) con CD audio allegato.

POESIAPRESENTE – POETRY THERAPY A BELLINZONA (CH)
c/o CASTELLO DI SASSO CORBARO A BELLINZONA (CH)

Venerdì 30 novembre ore 17.00

CAS Certificate of Advanced Studies in Etica Clinica e Medical Humanities

ACCESSO RISERVATO AI SOLI ISCRITTI.

Co-organizzato da SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana)

Venerdi 30 novembre dalle 08.30 alle 17.00 presso il Castello di Sasso Corbaro a Bellinzona (Svizzera)il poeta Fabiano Alborghetti terrà un intervento nel modulo di formazione CAS Certificate of Advanced Studies in Etica Clinica e Medical Humanities co-organizzato da SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana ) e dall’Osservatorio per le Medical Humanities.
Obbiettivi del modulo di formazione –indirizzato agli operatori delle professioni mediche e sanitarie- sono:
– Apprendere una metodologia che faciliti la presa di decisione in situazioni complesse e nelle pratiche cliniche quotidiane;
– favorire il confronto delle idee e delle prospettive fra le diverse figure coinvolte nel processo di cura
– offrire, in ottica interdisciplinare, strumenti che siano di aiuto nella pratica professionale per dirimere conflitti e controversie fra i diversi attori che popolano la scena della cura.

Relatori:
Fabiano Alborghetti, poeta, critico letterario e direttore artistico per la Svizzera della rassegna PoesiaPresente;
Guenda Bernegger; filosofa, master in medical humanities dell’Università dell’Insubria, dottoranda all’Università di Losanna, collaboratrice dell’Osservatorio per le Medical Humanities della SUPSI
Paolo Cattorini, medico e filosofo, professore ordinario di Bioetica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria;
Graziano Martignoni, medico psicanalista, professore SUPSI e responsabile dell’Osservatorio per le Medical Humanities della SUPSI, docente alle Università di Friborgo e dell’Insubria.

POESIAPRESENTE – I LIBRI MILLE GRU A LUGANO (CH)

c/o GALLERIA MYA LURGO

piazza della Riforma 9, Lugano
Giovedì 13 dicembre ore 18.00
“TITA su una gamba sola” di Patrizia Gioia
“MILANO ICTUS” di Dome Bulfaro
e “POEMS” di Ziba Karbassi
editi da Mille Gru
Presentati da Patrizia Gioia, Fabiano Alborghetti e Dome Bulfaro
INGRESSO GRATUITO.
tel.+41 (0) 91.911.88.09

Mya Lurgo
tel. +41 (0) 79.626.70.38
www.myalurgo.ch <http://www.myalurgo.ch>

POESIAPRESENTE – TITA A VENEZIA

c/o PATRONATO DEI FRARI

San Paolo 2464/Q – calle dietro l’Archivio, Venezia
Lunedì 17 dicembre ore 17.30
“TITA su una gamba sola” di e con Patrizia Gioia
edito da Mille Gru/ SpazioStudio 2012
INGRESSO GRATUITO.
Iniziativa a cura de “La Settima Stanza” – scuola di poesia

POESIAPRESENTE – SEGNALAZIONE

SpazioStudio e Fondazione Arbor sono lieti di segnalare e invitare: Philo scuola superiore di pratiche filosofiche presenta

– giovedì 29 novembre 2012- ore 21.00-23.00
"’E’ il silenzio al di sopra dei mille santuari sparsi nel mondo’ (Bruno Hussar)”
, con Anna Barbara, Patrizia Gioia, Romano Màdera, incontro di presentazione del ciclo "Dove soffia lo spirito. Incontri e confronti di spiritualità laica". Ingresso libero e gratuito
http://www.scuolaphilo.it/eventi-2012-13-dovesoffialospirito.html

– martedì 11 dicembre 2012 – ore 21.00-23.
00
"La metamorfosi come valore: rileggere Hesse a cinquant’anni dalla morte”. Serata a ingresso libero e gratuito dedicata a Hermann Hesse, in collaborazione con Mondadori, Frigoriferi Milanesi, IDN Media Relations
http://www.scuolaphilo.it/eventi-2012-hesse-mondadori-dicembre.html

23 Novembre 2012 – Roma – CicloInVerso per “Love, peace and bike”


Venerdì 23 Novembre 2012 – Ore 19.30
Sala Ouverture, Via Tripoli 22 – Roma

Cabaret, arte e jazz incontrano il progetto “Love, peace and bike” a Roma il prossimo venerdì 23 novembre

Il prossimo 23 novembre 2012, a partire dalle 19,30, presso la Sala Ouverture in via Tripoli 22 il progetto Love, Peace and Bike sarà ospite della serata di “Jazz – Cabarté” con alcuni libri in viaggio. La serata è con Elisabetta Tucci, il duo Giulia Salsone e Bruno Zoia, Chiara Pavoni e Maddalena Rizzi e prevede Jazz e Fun DJ Set. Info e prenotazioni al 3472591856.

Con l’occasione, attraverso alcuni interventi a tema con la serata, sarà introdotto il progetto stagionale e le prossime tappe in corso di organizzazione per il mese di dicembre. Verrà inoltre proposta una performance tratta da “La ragione nell’amore” con Vincenza Fava ed Enrico Pietrangeli.

Love, Peace and Bike è un progetto aperto dell’Associazione Culturale CicloInVerso che vedrà interagire bicicletta e cultura per l’intera stagione attraverso il suo sito e la pagina FB (www.cicloinverso.comwww.facebook.com/cicloinverso).

Inaugurato lo scorso 19 agosto attraverso una diretta streaming, si propone d’incontrare e collaborare con più soggetti in un work in progress che, insieme ad alcune tappe frazionate su tutto il territorio, sarà costituito, in primo luogo, coi libri, sia quelli in viaggio che quelli da incontrare sul territorio.