“Storia di Irene” (Feltrinelli) di Erri De Luca, recensione di Daniela Gerundo.


errideluca_storiadiirene_feltrinelli“Storia di Irene” (Feltrinelli) di Erri De Luca

Una fiaba in prosa poetica. Versi profondi come il Mar Egeo che circonda l’isola di Flores; lievi come le onde “a riccioli di burro” che ne lambiscono le coste; leggeri come la brezza che smuove la folta e bionda capigliatura di Irene, l’adolescente che lì dimora. Creatura venuta dal mare della quale nulla si conosce se non l’evidente stato di gravidanza, Irene è guardata con diffidenza e sospetto dagli abitanti della piccola isola, che si percorre “da un capo all’altro con un giorno di cammino”. Non se ne cura la silenziosa fanciulla, abituata ad essere trattata da tutti come “un’ombra sul muro”.

Matrigna è la terraferma con Irene, mentre il mare, nel quale si immerge nelle ore notturne, l’abbraccia e l’accarezza. Nuota con i delfini Irene; con loro vive e comunica da amica, sorella, madre; li considera la sua vera famiglia. La comunità dei cetacei l’ha amorevolmente accolta più di quanto non abbiano fatto le donne e gli uomini del posto.

Solo con lui Irene comunica, con lo scrittore anch’egli venuto dal mare che le racconta storie e vuol conoscere la sua storia. Hanno bisogno di storie gli uomini per “accompagnare il tempo e trattenerne un poco”. Sono storie senza finale, osserva Irene; storie che si fermano un attimo prima. Ne è consapevole lo scrittore che le storie non le inventa; le raccoglie come “resti lasciati dalle processioni della vita”. Ma della storia di Irene conoscerà il finale perché lui è lì, in stato di emozionata latenza, a viverla con lei, a prospettare evoluzioni differenti che il futuro potrebbe riservarle: giovani maschi, musica, balli, amore, bambini e il rispetto della gente. Sorride Irene e si discosta dallo scrittore lasciandolo ancora una volta senza il finale, perché la storia di Irene comincia da sé stessa, senza il tempo accordato prima, senza le lusinghe del futuro …. è bellezza pura che si immerge nel mare, con un sorriso “a tutte le Irene che non sono lei stessa, però potevano”.

Un finale didascalico come si conviene ad ogni fiaba; la consapevolezza delle priorità della vita reale mediata da una storia fantastica; la solitudine vissuta non come forzato isolamento ma come sublime forma di libertà costituiscono gli spunti di riflessione sui quali la storia induce a meditare. Le nuotate notturne della bimba delfino che non teme il buio e gli abissi rimanda al gabbiano uomo che non ha paura di volare sempre più in alto; Irene e Jonathan Livingston, nella bellezza di tuffarsi nel mare o librarsi nel cielo , esprimono il significato profondo della vita: la ricerca della libertà.

Quella libertà alla quale tante persone ambiscono ma a cui rinunciano per paura di essere giudicati, per becera ipocrisia, per falsa morale. Irene incarna quella meravigliosa idea di tensione sincera e decisa verso la verità; aspira ad un ideale diverso di libertà, di spazi e cieli azzurri, di soffio di vento e mare spumeggiante. Diventa così il simbolo di chi ha il coraggio di seguire la propria legge interiore senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi degli altri e tutta la sua storia si connota come una metafora per riflettere sulla condizione umana troppo spesso costretta in schemi e ruoli ingessati che non lasciano spazio alla fantasia, alle aspirazioni, ai sogni.

Daniela Gerundo

5 Dicembre 2013, Palazzo Reale di Milano, presentazione di “DIARIO DI UNA HOSTESS” (Phasar Edizioni) di Serena Fumaria


PRESENTAZIONE DI “DIARIO DI UNA HOSTESS” DI SERENA FUMARIA,
5 DICEMBRE 2013, PALAZZO REALE DI MILANO.


Giovedì 5 dicembre, presso l’esclusiva location del Palazzo Reale di Milano, Serena Fumaria presenta “Diario di una hostess”, suo primo libro edito da Phasar.

Per l’occasione gli ospiti esclusivi, potranno partecipare all’appuntamento che si terrà alle ore 20.00 presso la sala Superiore del Caffè Giacomo.

L’oratore della serata, Sabrina Antenucci, aprirà la serata dedicata all’opera prima di Serena Fumaria, introducendo l’autore e scandendo i momenti di riflessione per lasciare spazio al lettore dei brani Cinzia Cileo e moderare gli interventi successivi.

Diario di una hostess”: Il diario di Alice. Una hostess che in un vortice di emozioni racconta sette personaggi che intrecciano le loro vite in un cocktail frizzante e divertente. Amori, amicizie reali e virtuali, viaggi e colpi di scena frizzanti, per un libro da leggere in un “sorso”. Perfetto per sorridere e sognare. L’opera prima di Serena Fumaria, ha riscosso successi nella critica fin da subito:

"Fresco, agile, accattivante: queste le caratteristiche principali dell’opera prima di Serena Fumaria intitolata Diario di una hostess. Si legge in un sorso e, come avviene per le più sacre bevande, alla fine resta uno squisito sapore di ricordi e stimoli di riflessione. Belli inoltre gli intrecci e le soluzioni conclusive: vuole forse Serena sottolinearci che non ci accorgiamo mai delle "gioie" che abbiamo accanto?"
Anna Menichetti

"Serena è coinvolgente tanto di persona quanto nella lettura. Comincio a leggere di Alice, la protagonista del libro, che fa una vita tanto simile a quella che ho fatto io, ma da passeggera. Perché Alice è un’hostess. Ma ha un amico gay, che mi ricorda tanto il mio, e ha una vita incasinata, che mi ricorda tanto la mia in un certo periodo. Solo che vive una storia d’amore fuori dagli schemi, e io sono una donna… più curiosa di un gatto.(omissis) Mi ha talmente coinvolta che mi sembrava di far parte del team, vorrei prendere il telefono e chiedere a Serena com’è andata a finire, se stanno tutti bene, se la storia è andata avanti… Perché i libri scritti con il cuore sono così, ti tirano in mezzo. Ti sembra di esserne parte, di vivere la storia con un gruppo di amici." Blondinella

Serena Fumaria con “Diario Di una Hostess” L’esclusivo evento verrà accompagnato da un dj set esclusivo, Swingarms, che annunceranno la collaborazione con Serena Fumaria per l’anno 2014 , e a seguire dj set Bolla. Si ringraziano: l’esclusiva location del Palazzo reale, Guido d’Annunzio per Royal dancing aperitif by Lift, Sabrina Antenucci per il ruolo di oratore e moderatore della presentazione, la stampa, Phasar editore.

Dress code: Casual-chic.