Dal 7 al 20 Dicembre 2013 a Cosenza: “U PANARU”. Una mostra e 27 artisti presso VERTIGOARTE


“U PANARU”

La mostra si terrà dal 7 al 20 dicembre 2013 – inaugurazione 7 dicembre ore 17,30

a cura di Ghislain Mayaud,

Vertigo Arte, presente nel territorio calabrese da più di dieci anni, si fa promotore, sotto le ricorrenze natalizie, di un’esposizione dal carattere identitario, rendendo omaggio all’etno-antropologia culturale della terra di Calabria. La rassegna “U panaru” vedrà coinvolti ventisette artisti di area nazionale legati alle attività di ricerca che Vertigo porta avanti nelle sue annuali programmazioni. Ventiquattro nomi che produrranno ventiquattro interventi artistici su un oggetto (il “panaru”, appunto) legato alla civiltà contadina calabrese.

Una rassegna curata dal critico d’Arte Ghislain Mayaud, documentata da un catalogo, collocato nelle collane di pubblicazioni d’Arte dell’Istituto Vertigo, che rappresentano una utile occasione di promozione degli autentici contenuti storici ed antropologici, oggetto di approfonditi studi di ricerca di notevole qualità.

Gli artisti partecipanti sono:

Salvatore Anelli, Caterina Arcuri, Angela Barbera, Renata Boero, Dario Carmentano, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Giulio De Mitri, Teo De Palma, M. Elena Diaco Mayer, Franco Flaccavento, Giovanni Leto, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Alfredo Maiorino, Albano Morandi, Max Marra, Gianfranco Neri, Antonio Noia, Tarcisio Pingitore, Cloti Ricciardi, Emiliano Sacco, Giuseppe Salvatori, Leonardo Santoli, Gianfranco Sergio, Vincenzo Trapasso, Fiorenzo Zaffina.

Trasportata sotto il braccio del linguaggio, duramente urtata dalle smisurate scosse nel viaggio, dalla cugina Francia la parola “panier” (dal latino panarium) ritorna nelle terre della Calabria come “panaru”.

Micro spazio teatrale del dono, simbolo per eccellenza della pancia della madre (il primo cesto è stata creato da una donna, ha modellato con cura una grande pancia di fango con semplice dignità posandola sulla superficie desolata dell’eterno) e della salvezza di Mosè dalle acque, “u panaru,” colmo di presenti aspetta la mezzanotte sotto l’albero decorato.

Da Lamezia Terme a Cosenza sfiorando la nevicata Sila Grande, dopo “Epifanico” (2007), “Lettera a Babbo Natale” (2009), “Nevica nella Dimora” (2008) e “Stella Cometa” (2011), “U Panaru” salda un fortunato ciclo natalizio. Come nelle “Scatole in valigia” di Marcel Duchamp, le plein créatif colma l’impaziente visitatore. Le “Panier mystérieux” arriva nello studio dell’artista già imbevuto di speranza.

Segnato e farcito dal linguaggio, “u panaru” in vimini sarà esposto seguendo le precise indicazioni di istallazione dell’autore. Si tratterà di “mettere in scena” nel consueto rigore espositivo i segnali mandati nel o dal cestino per ridonare un senso delle molteplici e sincroniche esperienze dei 27 artisti presenti.

Ghislain Mayaud

Catalogo in galleria

Centro VERTIGOARTE – Via Rivocati 63 Cosenza. vertigoarte
Vertigo Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Contemporanee
Via Rivocati 63, 87100 Cosenza, cell. 3427186496 – 3299832347

Cosa preferireste per Natale, un milione di euro o la pace nel mondo?


Cosa preferireste per Natale, un milione di euro o la pace nel mondo?

Molti confondono la pace con la felicità, ma la felicità è una cosa, l’ebetudine è un’altra. Ci potrebbe essere, ad esempio, la pace nel mondo con alti e bassi di felicità, con una parentesi sempre aperta per gli sbalzi di umore premestruali di metà del genere umano, quello femminile. Di recente ho notato che la sindrome premestruale ce l’hanno anche alcuni uomini.

In alcune zone poi la pace potrebbe essere temporaneamente sospesa, giusto per verificare se gli f-35 funzionano o se sono come l’f-14 dei G.I. Joe che mi regalò mio padre per il natale dell’83, un sogno di plastica.

Ho capito. Facciamo prima col milione di euro.

Del “quando”. Su “In ordine sperso” di Vito Antonio Conte (Luca Pensa Editore)


Del “quando”. Su “In ordine sperso” di Vito Antonio Conte (Luca Pensa Editore)

[intervento pubblicato il 5 dicembre 2013 su SPAGINE Periodico Culturale dell’Associazione Fondo Verri un omaggio alla scrittura infinita di F. S. Dodaro e A. Verri, curato da Mauro Marino]

Il “quando” è un momento terribile. Il “quando”, nel discorso, è quasi sempre utilizzato in accezione interrogativa, di rado mi è successo di leggerlo, con così tanta forza, in accezione affermativa, quasi accusatoria, così come accade nella nuova raccolta di versi che Vito Antonio Conte ha pubblicato con Luca Pensa Editore, “IN ORDINE SPERSO”. Pensa Editore, sodale amico, oltre che editore storico dei versi di Conte, dieci anni alle porte per un connubio che è tipico nel mondo della poesia e, più raro, in prosa.

Ma torniamo al “quando”, ad esempio al più forte di tutti, quello contenuto in uno dei titoli secondo me più belli della recente letteratura italiana. Mi riferisco a quel “Se non ora, quando?” in cui Primo Levi raccontava le vicende dei partigiani ebrei in fuga. Il “quando” si accompagna a un sentimento, l’attesa, che è il contrario del hic et nunc, il “qui e ora”, che a volte giunge improvviso, inaspettato. Il “quando” è, in sostanza, la petizione di un desiderio. Quando ci vedremo? Quando sarai mia? Quando finirà tutto questo? Quando saremo liberi? Quando capiremo? Quando avrò ciò che mi spetta? Quando riuscirò? Più numerosi sono i desideri, innumerevoli quelli nella vita di un uomo, e più si moltiplicano i ‘quando’ che li accompagnano, il tempo dell’attesa e il desiderio, infatti, sono due volti diversi di un’identica sofferenza.

Cosa succederebbe, invece, se i “quando” fossero tappe cronologiche compiute, momenti irripetibili, attimi scolpiti nel ricordo?

Vito Antonio Conte sceglie una strada differente, controcorrente come la cifra che ha tracciato con la sua produzione, che con garbo e senza finzioni riesce a svelare ciò che spesso altri usano come pretesto per nascondersi, fuggire. Verità, che si traduce come forte responsabilità della propria scrittura in relazione a ciò che si è vissuto. Ed è così che i “quando” di Conte risultano essere i momenti veri, lucidi, perfetti, “quando riuscii a fotografare / Pino Daniele in concerto / incorniciato da un applauso”, “quando mio cugino / e la sua alta sposa / (in viaggio di nozze) / vennero a trovarmi / e (io universitario / di soli dieci anni più giovane) / pensai: sono vecchi”, e ancora “quando il campo era tondo / il cielo stava oltre la rete / insieme a un sorriso / e la terra segnata da tacchetti / non scottava”. Ne rubo un ultimo: “quando emendai / tutti i quando / da chi mi stava sul cazzo / ché se così è / (e così è) / non ha senso / immortalare zombi / che si credono vivi”.

Il colloquio dei lettori con i versi di Vito Antonio Conte si è sempre giocato sul filo del tempo, delle attese, dei viaggi e dei ritorni. In questa sua ultima raccolta il Poeta si comporta con il tempo come se il tempo fosse spazio materiale, fisico, scolpendone gli attimi, “quando scrivevo poesie edulcorate / per donne mai incontrate / regalandole a innamorate / appena sfiorate”. È una selezione dei giorni migliori e peggiori, dei momenti migliori e peggiori, degli incontri migliori e peggiori. Sono le epifanie di una vita che scorrono, una dopo l’altra, in quella che, forse non in modo premeditato, ma riuscitissimo, diventa una vera e propria biografia raccontata in versi.

Ne ho contati 47, di questi attimi, e spero di leggerne altrettanti in futuro, al più presto possibile, perché una cosa che apprezzo, da sempre, nella scrittura di Vito Antonio Conte, è la capacità di non temere la verità che erompe dalla vita, e di riuscire a diradare, con la propria scrittura microscopica, le nebulose barocche che spesso ammantano la poesia salentina, riportando con i piedi per terra il gesto creativo e la sua attinenza alla vita.

Un’ultima nota: il libro in questione, IN ORDINE SPARSO, è edito in una tiratura limitata di 53 esemplari, come dire: quanti ne salverà, la poesia, in questi foschi dintorni… 50? E se fosse per quei 50, a quando la speranza? E se fossero 40? 30? 20? Quanti sono i lettori che sono disposti, oggi, a immergersi capofitto in una scrittura che richiede di ripercorrere una vita a ritroso, con tutti i suoi fantasmi e senza i riguardi delle buone maniere? John Fante, Charles Bukowski, Louis-Ferdinand Céline, José Saramago, Antonio Tabucchi, Corto Maltese, assieme a una manciata di amici e amiche che non hanno spedito un email ufficiale per autoinvitarsi prenoterebbero volentieri una di quelle 53 copie. E io con loro.

Luciano Pagano

IN ORDINE SPERSO, Vito Antonio Conte, Luca Pensa Editore, Collana Graffiti, ISBN 978-88-6152-197-1, 7€, edizione limitata 53 copie

Info:
http://www.pensaeditore.it/

6 Dicembre 2013, Medimex, Bari – BandAdriatica in concerto.


BANDADRIATICA @ MEDIMEX!

bandadriatica

BandAdriatica is among the 21 artists selected to showcase at Medimex 3rd edition at Fiera del Levante of Bari, from Friday 6th to Sunday 8th, December, 2013. This year again Medimex showcases will take concertgoers on a journey through a variety of genres and styles of the Italian music scene, giving room to a remarkable lineup of Apulian artists, as well as to some of the most interesting international music projects. BandAdriatica will showcase on Friday 6th December at 9.20 pm – stage 3.

If you want to get in touch with musicians and staff, BandAdriatica will be in Medimex at stand N° 4. For more informations and details write to info@adriatik.it or contact@adriatik.it or visit www.adriatik.it

MAIN REVIEWS

“Frastornante, immensamente vitale l’incrocio di micidiali uptempo dispari e quattro quarti, ruggenti e precisi i fiati. Una magnifica turbolenza insomma, che si nutre, a maggior caratura, di testi ben scritti: “C’è un mare da morire, noi partiamo”. Guido Festinese – Il giornale della musica

“This is an interesting project that superbly integrates new composition with roots and demonstrates how easily music can cross national and linguistic barriers.” Michael Hingston – Folk Roots

“Certaines orchestrations avec clarinettes me font penser à celles des musiques de N. Piovani et l’ambiance n’est parfois pas si éloignée de celle de certains films des fréres Taviani” Jean-Luc Matte – Trad-Magazine

Claudio Prima‘s mutinous crew keeps setting stages on fire all over Italy and Europe. The powerful, energetic live show contains several songs from the latest release. The brass and rhythm sections stretch the envelope of Adriatic grooves and styles, while voices, cello and accordion emphasize the melodies.

During last 6 years BandAdriatica played with Boban and Marko Markovic, Naat Veliov and Original Kocani Orkestra, Raiz e Radicanto, Eva Quartet (from Les mystere des voix Bulgares), Dario Marusic (Istria), Bojken Lako, Redi e Ekland Hasa (Albany), Ivo Letunic, Mateo Martinovic (Croatia) and in 2008 realized the project “Rotta per Otranto“: 15 musicians, a sailboat and 400 miles in the Adriatic sea became a documentary about an extraordinary tour of concerts and meetings in the Adriatic harbours.

Are you interested in booking BandAdriatica? CONTACTS:
Claudio Prima
+39 347 5468393
info@adriatik.it
contact@adriatik.it
www.adriatik.it