Mercoledì 18 luglio 2018 – Tricase – Chiesa dei Diavoli – Graziano Gala presenta “Felici diluvi”, con Giada Vespucci, Pasquale Santoro, Marco Garofalo


Musicaos Editore, Comune di Tricase, Sac Porta d’Oriente, Associazione Meditinere, Chiesa dei Diavoli

Mercoledì 18 luglio 2018 · ore 20.30
Chiesa dei Diavoli
(Via Madonna di Loreto, Tricase)

“Felici diluvi” (Musicaos)
di Graziano Gala

Dialoga con l’autore:
Giada Vespucci

Letture di: Pasquale Santoro

Musica di: Marco Garofalo

Mercoledì 18 luglio alle ore 20.30, a Tricase, presso la suggestiva Chiesa dei Diavoli (Via Madonna di Loreto), si terrà la presentazione di “Felici diluvi” (Musicaos), la raccolta di racconti scritti da Graziano Gala e editi da Musicaos Editore. La presentazione è organizzata con il patrocinio del comune di Tricase, Sac Porta d’Oriente, in collaborazione con l’Associazione Meditinere. Dialogherà con l’autore Giada Vespucci. Durante la presentazione l’attore Pasquale Santoro leggerà alcuni brani dei racconti, accompagnato dal musicista Marco Garofalo, alla chitarra elettrica. Ingresso libero.

L’AUTORE Graziano Gala nasce a Tricase il 19 settembre 1990. Vive a Milano, dove insegna Lettere in un Liceo delle scienze umane. Nel 2012 vince il premio “Lo scrivo io”, indetto da “La Gazzetta del Mezzogiorno” nella sezione poesia. Il suo racconto “Variabili impazzite”, viene inserito nella collana “Chi semina racconti 2”, curato dall’associazione “Tha Piaza Don Chisciotte”. Nel 2013 vince il premio speciale della giuria nel “Premio internazionale di cultura” indetto dall’AEDE (Association Européenne des Enseignants). Due suoi racconti vengono selezionati nel bando “Bollenti spiriti”, indetto dalla Regione Puglia, dando origine al volume collettaneo “Parole battute”. Si qualifica terzo al “Premio Nazionale Bukowski” di Viareggio. Nel 2016 il suo racconto “Sabotare il silenzio”, viene pubblicato in un’antologia edita da “Testi&Testi” e vince il premio “Carlo Cultrera”. Nello stesso anno un suo racconto viene selezionato dall’associazione “Onalim” e letto durante la Piano City Milano 2016 e nella scuola di scrittura “Belleville”.

I “Felici diluvi” di Graziano Gala raccontano di cose che finiscono in modo glorioso, di ciò che arriva al termine, lasciando dietro sé un ricordo di quel che è stato; cose che potrebbero essere andate altrimenti, ma per un meccanismo che si è inceppato procedono lungo un corso particolare, deragliato, inaspettato. Graziano Gala racconta le pieghe di una realtà in cui l’umanità, la persona, l’individuo, vogliono affermarsi prima di scomparire in un oblio definitivo, imposto dalle regole sociali, dall’amore o dal piano regolatore, dalla tracotanza o dal fallimento, passando per la nostalgia e il ricordo. La metropoli e la sua periferia sono il cosmo nel quale si muovono i suoi personaggi che si ribellano, numeri che cercano di sfuggire alla forza del destino per affermare la loro volontà di essere unici. In questi racconti c’è tutta la forza che regala la rivincita che ognuno dei protagonisti riesce a ritagliare per sé.

Cosimo Argentina, a proposito della scrittura di Graziano Gala e dei suoi racconti, afferma: “Se un qualunque scrittore italiano, anche tra i pluridecorati, leggesse i racconti di Graziano Gala, e fosse onesto, lascerebbe perdere la penna e aprirebbe una rivendita di sali e tabacchi”.

I RACCONTI Si parte con “L’applauso”, dove la vittima di una vocale sbagliata, il Poli, intento nel far dimenticare l’odore e la consistenza del pattume ammassato in qualità di netturbino, rifugiandosi dietro un pianoforte che rappresenta il dolore di tutto ciò che poteva essere e non è stato. Segue il venditore di rose (“Il sonno dei giusti”), escluso sociale di lusso, immortalato nel tentativo di rivendicare acqua e amore per quei boccioli che lui percepisce come strumenti ultimi di felicità universale. Lo sorpassa, in “Complanari”, da destra a bordo di una vecchia Taunus un conducente in piena sofferenza, diviso tra il rimorso per la morte del padre e l’amore sconveniente nei confronti di una prostituta, il tutto mentre la RoSara di “Recuméterna”, l’ultima prefica di professione, viene colpita a morte da un paese che non vuole saperne di morire.

Si spande, in lontananza, l’odore di caffè (“Le circostanze dell’arrivederci”), accompagnato dai tutti quei sogni e tutti quei fallimenti che possono essere contenuti in una tazzina: è questo il destino di Franco e Marilena, innamorati di un amore violento e smisurato come l’urlo di Tardelli nell’82. Macchie, dicevamo, da ripulirsi: di questo si occupa Goffredo Mammoni, lavandero proprietario di lavanderia industriale, sempre immacolato e sempre impreparato dinanzi all’occasione della vita (“La figlia di Brasi”). Meglio fermarsi, meglio riavviare il meccanismo, meglio distruggere la giostra malfunzionante: a questo pensa il bombarolo di “Rumori da basso”, incapace di gestire le cicatrici di abusi protratti.

E tra un’eruzione inaspettata della Famiglia Cola-Lava e una processione a tradimento imposta da don Pasquale nel “Sentir messa” ad una folla zelante e belante nessuna sorpresa se Fabio Filzi pensi bene che il tradimento – subito più che goduto – sia l’unica boccata d’ossigeno utile al continuare della narrazione. Da qui la liberazione, la rottura degli equilibri, il senso di onnipotenza che porta l’ingegner Piaccia ad agire senza preoccuparsi delle esigenze del prossimo, da qui il pedale della Duetto calcato dal Tamorra in prossimità di una rotatoria. Si cerca lo scontro, la fine, l’esplosione, l’eccesso, la forza di rimettere tutto in discussione soffrendo per i guai passati e per i propri fallimenti: tutta la narrazione diventa una pura questione di lacrime, e se a piangere inizia anche il cielo ci vuole un ombrello dalle braccia salde, dal fiato caldo e dalle giunture resistenti per gestire precipitazioni, scrosci e conseguenze annesse.

PRIMI GIUDIZI DA PARTE DELLA CRITICA

“Si tratta di quattordici brevi storie, scritte con una lingua disarticolata e carnale, creativa e felice. Non saprei se Gala si sente parte di una tradizione propriamente italiana ma mi sembra che il nucleo della sua ispirazione adombri un respiro buzzatiano. Le sue storie virano volentieri verso il surreale ma mai in modo effettistico e forzato.”
Fabio Orrico, su “Liberi di Scrivere”

“La metropoli e la sua periferia sono il cosmo nel quale si muovono i personaggi di Gala che altro non sono che ‘pezzi’ dell’umanità che si ribellano, numeri che cercano di sfuggire alla forza del destino per affermare la loro volontà di essere unici.”
Veronica Notaro, su “RecensioniLibri.org”

“Graziano Gala ha creato qualcosa di nuovo ma soprattutto geniale, ogni racconto racchiude in sé un fascino speciale.”
Loredana Cilento, su “Mille Splendidi Libri e Non Solo”

“La scrittura fresca e immediata di Gala, che sembra ispirarsi, sin dai nomi fortemente evocativi dei personaggi, ai giochi linguistici di Rodari e di Benni e all’ironia dissacrante di Cosimo Argentina, guida il lettore nel carosello di emozioni, spesso contrastanti, che si rincorrono pagina dopo pagina, storia dopo storia, senza tuttavia lasciare nulla al caos e all’indefinito”
Mariaelena Tucci, su “Centro PENS. Poesia Contemporanea e Nuove Scritture”

“Nei racconti di Gala si intrecciano i temi dell’allontanamento da casa, una casa che è terra accogliente e calda, in contrapposizione all’ipertrofia urbana di un settentrione votato alla produzione e al consumo, consumo che non è solo materiale ma anche del materiale umano. Al turbine della frenesia metropolitana si contrappone la voce dell’autore, che è quella di colui che non si arrende, di colui che, narrando, dà nuova vita a chi sembra aver esaurito ogni possibilità.”,
Nü su “Il Loggione Letterario”

“Di Graziano Gala colpisce subito la sicurezza della scrittura, la sua è una voce originale e dotata di registri sempre cangianti.”
Giovanni Pannacci su “L’Ottavo”

Informazioni.
Musicaos Editore
0836 618 232 – info@musicaos.ithttp://www.musicaos.org

Martedì 17 luglio 2018 – Nardò – Michele Cortese e Raffaele Pappadà ospiti de “La Gliama Sirà”


Martedì 17 luglio 2018 – ore 21.30
“Senza riserve” di Raffaele Pappadà
e Michele Cortese con il suo nuovo lavoro discografico “Km0”

presso
“La Gliama Sirà”
(Nardò, Via dei Pandi 33)

presenta
Isabel Tramacere (giornalista)

letture di:
Valentina Piccolo,
Marco Antonio Romano

Martedì 17 luglio 2018, alle ore 21.30, presso i locali de “La Gliama Sirà” (Via dei Pandi, 33) a Nardò, in collaborazione con la libreria “I Volatori”, si terrà una nuova presentazione di “Senza riserve”, di Raffaele Pappadà, con la partecipazione speciale, per l’occasione, di Michele Cortese, che presenterà il suo nuovo lavoro discografico intitolato “Km0”. Sport, musica, amicizia, racconto di esperienza artistica e vita, saranno gli elementi di questo incontro inedito. Dialogherà con entrambi la giornalista Isabel Tramacere. Le letture dal romanzo di Raffaele Pappadà, durante l’incontro, saranno a cura di Valentina Piccolo e Marco Antonio Romano.

“Senza riserve”, di Raffaele Pappadà racconta la storia di Thomas, un giovane portiere che dopo tanta gavetta attende ancora l’occasione per mettere in mostra il suo valore. Gioca nel Lecce, si allena in attesa del momento giusto, cresce nella lealtà come sportivo e come uomo, si innamora. Entra di slancio sugli eventi, spericolato e deciso. Il giorno così atteso arriverà. Thomas farà i conti con la passione, la gioventù, gli incontri e gli scontri con i più grandi campioni, la famiglia, l’amore. Un ultimo uomo, spesso solo con il suo destino. La vita per Thomas è una partita che va vissuta fino all’ultimo secondo, dentro e fuori dal campo, “senza riserve”, in un romanzo dove il calcio è visto dalla porta, dagli occhi di chi ha il compito di ostacolare ciò che tutti desiderano: il gol, decidendo le sorti di una stagione.

Raffaele Pappadà, giornalista professionista, laureato in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, inizia il suo percorso professionale nel 2006 partendo da Telerama, dove nel 2010 diviene direttore della redazione sportiva.Nel 2012 si trasferisce a Milano per commentare le gare di Serie A per Infront e nel 2015 entra a far parte della squadra di telecronisti di Premium Sport, di cui è attualmente una delle voci del fútbol argentino, della Champions League e di altri campionati. È uno dei volti e delle voci di Serie A Tv. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e, nel 2009 e 2011, il Premio “Gemme dello Sport” come miglior giornalista sportivo salentino.

“KM0” è il titolo del nuovo lavoro discografico di Michele Cortese, uscito il 5 maggio scorso e in tour, con concerti durante i quali intervengono attori che recitano i “diari di bordo” scritti da Cortese durante suoi viaggi e avventure musicali trattando la materia dei sogni e la magia dell’arte. Il giovane e talentuoso cantante dall’Aprile 2018, in Cile, è protagonista del musical Evita nel ruolo del Che che lo vedrà impegnato in un nuovo tour teatrale oltreoceano durante l’anno.

Informazioni: Musicaos Editore / http://www.musicaos.it / info@musicaos.it / tel. 0836.618232

Martedì 17 luglio 2018 – Alliste – Fernanda Filippo ospite dei “Il Cortile dei Libri Parlanti”


COMUNICATO STAMPA
MUSICAOS EDITORE · ANTICA TERRA

Con il patrocinio del Comune di Alliste
in collaborazione con Assessorato allo Spettacolo e alla Cultura
e Consulta dei Giovani Alliste Felline

Antica Terra · Musicaos Editore

“Il Cortile dei Libri Parlanti”
3a edizione, 2018
(ALLISTE Piazza Municipio, 14)

Martedì 17 luglio 2018 · ore 20.00
“Cercando petali nel fango”
(Musicaos Editore)
di Fernanda Filippo

dialogano con l’autrice
Vito Adamo
Luciano Pagano

letture:
Filippo Viva

Martedì 17 luglio 2018, alle ore 20.00, nuovo appuntamento per la rassegna “Il Cortile dei Libri Parlanti”, giunta alla sua terza edizione. L’incontro, con il patrocinio del Comune di Alliste, in collaborazione con l’Assessorato allo Spettacolo e alla Cultura e della “Consulta dei Giovani Alliste Felline”, si terrà nel cortile di Antica Terra (piazza Municipio, 14), da tre anni conosciuto come “Il Cortile dei Libri Parlanti”; luogo e nome della rassegna diretta da Vito Adamo, con Musicaos Editore, che vedrà la partecipazione, fino al 31 agosto 2018, di diversi incontri con autori e editori, salentini e non, già dieci gli autori in programma, ai quali si aggiungeranno altri ospiti. Ospite di questo incontro sarà Fernanda Filippo, poetessa giunta alla sua seconda pubblicazione. La nuova raccolta di Fernanda Filippo, dal titolo “Cercando petali nel fango” (Musicaos), verrà presentata, con letture a cura di Filippo Viva, dialogando con Vito Adamo (autore di una nota al testo) e Luciano Pagano (editore).

La raccolta è interamente percorsa dal sentimento di introspezione che è proprio della narrazione poetica, ma al tempo stesso la visione intimistica si intreccia con l’esigenza di raccontare una realtà che emerge dal caos poetico rinnovata, reinterpretata, persino vivibile di fronte alla nuova scoperta interpretativa in cui i “Pensieri migrano/ Seguendo voli fantastici”. È una porzione di realtà che non è solo lotta quotidiana ma anche osservazione dei fenomeni naturali: “Scintille ghiacciate di mare/ Fanno risorgere il tuo corpo/ Liberandoti da grovigli di pensieri. / Ti abbandoni a carezze di luce/ Sciogliendoti in serenità”. L’inconscio dimora in uno spazio intimo, profondo e buio in cui il verso è musicalità che viene amplificata come l’eco in una caverna. Il significato delle parole ne esce rinforzato, ravvivato e nuovo, là dove suoni e colori si fondono per conferire all’immagine inedita incisività. È in questo contesto che l’apparente illogicità o paradosso del verso, che si coglie in alcuni componimenti, viene scomposta a favore di una nuova qualità interpretativa che, ben lungi dall’essere una forma di sconfitta, si trasforma in consapevolezza del reale, dei suoi confini, dei suoi ostacoli e delle sue potenzialità. Tutto ciò è ben evidente nei seguenti passi: “Visioni vermiglie prigioniere/ Di palpebre socchiuse/ Cercano vie di uscita”. “Sguardi penetranti ti attraversano/ Cercando di rubarti l’anima. / […] Un drappo bianco/ La tua anima lacerata/ In mezzo alla folla/ Di anime nere”. E ancora: “Spogliamoci dall’indifferenza/ Tendiamo la mano/ Perché accanto non/ Abbiamo solo ombre”. (Silvana Arcuti)

I versi di Fernanda Filippo sono come “Punte di matite colorate”, disegnano i contorni di ogni stato d’animo e accarezzano, delicatamente, il proprio sentire.
La sua Poesia non è silenziosa, ma irrompe con energia in ogni dimensione, senza lasciare alcuno spazio dell’animo umano inesplorato: “A volte esplodere/ In minuscoli frammenti/ È l’unico modo per toccare chiunque.” Ogni suo verso è come una stella osservata nello spazio siderale, quando tutto il mondo tace, e ci tocca in modo mite, ma, contemporaneamente, con la stessa forza di un tuono, che ci fa scuotere. Il pregio della Poesia dell’Autrice è riconducibile ad un’interpretazione di tipo olistico, cioè a dire che l’intera opera si compie nella totalità di ogni suo singolo verso, svelando un’energia, un’immensità e un potenziale emotivo, unici nel suo genere. Cercando petali nel fango arriva a toccare l’animo di ogni lettore, facendo prendere coscienza della propria dimensione, proprio come possiamo leggere nei bellissimi versi della poetessa Wislawa Szymbroska: “Volo come si deve, ossia con le mie forze.” (Vito Adamo)

Postfazione di Silvana Arcuti
Nota di Vito Adamo
Illustrazione di copertina di Simone Nicola Filippo

Informazioni.
Musicaos Editore
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Domenica 15 luglio 2018 – Leverano – Raffaele Pappadà, “Senza riserve” presso la Torre Federico II


Domenica 15 luglio 2018 – ore 21.00
“Senza riserve” di Raffaele Pappadà

presso
TORRE FEDERICO II
(Leverano)

presenta
Alessio Quarta (giornalista)

Domenica 15 luglio 2018, alle ore 21.00, presso la Torre Federiciana di Leverano, appuntamento con “Senza riserve”, di Raffaele Pappadà, che verrà presentato dal giornalista Alessio Quarta in un evento realizzato dal Parco Culturale Girolamo Marciano. Immediatamente dopo il termine della finale dei Mondiali Fifa World Cup 2018, giocata a Mosca domenica pomeriggio, un’occasione per dialogare sulla scrittura e anche sull’esperienza del giovane giornalista e telecronista sportivo, Raffaele Pappadà, che in quest’edizione dei mondiali, appena trascorsi, ha avuto occasione di commentare (con le dirette sul canale 34 del digitale terrestre di Mediaset) alcuni incontri del campionato, nonché di curare alcuni degli highlights che hanno seguito le partite appena svoltesi.

“Senza riserve”, di Raffaele Pappadà racconta la storia di Thomas, un giovane portiere che dopo tanta gavetta attende ancora l’occasione per mettere in mostra il suo valore. Gioca nel Lecce, si allena in attesa del momento giusto, cresce nella lealtà come sportivo e come uomo, si innamora. Entra di slancio sugli eventi, spericolato e deciso. Il giorno così atteso arriverà. Thomas farà i conti con la passione, la gioventù, gli incontri e gli scontri con i più grandi campioni, la famiglia, l’amore. Un ultimo uomo, spesso solo con il suo destino. La vita per Thomas è una partita che va vissuta fino all’ultimo secondo, dentro e fuori dal campo, “senza riserve”, in un romanzo dove il calcio è visto dalla porta, dagli occhi di chi ha il compito di ostacolare ciò che tutti desiderano: il gol, decidendo le sorti di una stagione.

Raffaele Pappadà, giornalista professionista, laureato in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, inizia il suo percorso professionale nel 2006 partendo da Telerama, dove nel 2010 diviene direttore della redazione sportiva.Nel 2012 si trasferisce a Milano per commentare le gare di Serie A per Infront e nel 2015 entra a far parte della squadra di telecronisti di Premium Sport, di cui è attualmente una delle voci del fútbol argentino, della Champions League e di altri campionati. È uno dei volti e delle voci di Serie A Tv. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e, nel 2009 e 2011, il Premio “Gemme dello Sport” come miglior giornalista sportivo salentino.

Informazioni: Musicaos Editore / http://www.musicaos.it / info@musicaos.it / tel. 0836.618232

Sabato 14 luglio 2018 – San Simone (Sannicola) – Presentazione de “La chiae te oru”, di Pino Tarantino


Comune di Sannicola, Pro Loco di Sannicola, Armonauti, · Musicaos Editore

Sabato 14 luglio 2018, Ore 20.00
(San Simone, Piazza Mercato)
“La chiae te oru”
(Musicaos Editore)
di Pino Tarantino

intervengono:

Cosimo Piccione
Sindaco di Sannicola

Elisabetta Greco
Presidente Pro Loco Sannicola

Luciano Pagano
Musicaos Editore

Prof. Franco Ventura

Dott. ssa Maria Claudia Minerva
Giornalista

Modera:
Franco Marrocco

Letture di:
Salvatore Coluccia
Antonietta Manca
della Compagnia Teatrale “Armonauti” (Gallipoli)

Sabato 14 luglio 2018 alle ore 20.00, nella Piazza Mercato di San Simone (Sannicola), si terrà la prima presentazione della raccolta di poesie “La chiae te oru” (La chiave d’oro), scritte in lingua dialettale e tradotte in italiano da Pino Tarantino. La serata, con il patrocinio del Comune di Sannicola, in collaborazione con la Pro Loco di Sannicola, la compagnia teatrale “Armonati”, e Musicaos Editore, vedrà la partecipazione di Pino Tarantino, autore che ha scelto di esprimere nella poesia della lingua dialettale, le tradizioni, le usanze, le radici di un tempo che rischia di andare perduto. L’incontro, che vedrà la partecipazione del sindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, e di Elisabetta Greco, Presidente della Pro Loco di Sannicola, sarà moderato da Franco Marrocco. Si alterneranno, con loro, il prof. Franco Ventura, critico e estimatore dei versi di Pino Tarantino, a oggi inediti, insieme alla dott. Ssa Maria Claudia Minerva, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia. Durante la serata sono previste letture a cura della Compagnia Teatrale “Armonauti” (Gallipoli), eseguite da Salvatore Coluccia e Antonietta Manca.

L’ AUTORE “Sono nato il 24 gennaio 1959, a Sannicola (Le). Cresciuto in una famiglia di contadini, la cui semplicità, il rispetto e la disciplina, sono stati il collante di un percorso che mi ha portato ad amare tutto ciò che la mia terra con i suoi valori, le sue tradizioni, la sua storia, mi ha donato. Il nostro dialetto identifica semplicemente il nostro modo di essere, individuabile nelle persone più semplici, nelle gesta più genuine, che resistono all’avanzare di un modo di vivere frenetico dettato dalla smania di primeggiare.
Così ho cercato di custodire in versi ciò che il tempo ci ha fatto dimenticare, come le persone, i rapporti, la cura della nostra amata terra: tutti valori che molti non sanno di possedere o fanno finta di non aver mai avuto. Mentre proprio la semplicità e la genuinità lasciateci in eredità dai nostri nonni sono una cura, in quest’epoca di freddi rapporti sociali, dove tutto è permesso e nessuno è innocente o colpevole. In sintesi, con i miei umili versi, amo identificarmi in quelle persone che hanno vissuto i periodi più belli della nostra vita e che resteranno scolpiti nel cuore di chi come me ama le proprie radici.”

IL LIBRO A proposito del dialetto o della qualsivoglia lingua dialettale, nella maggior parte dei casi, si è sempre trattato di una “lingua parlata”, senza un codice genetico di scrittura ad essa riferita. Nei tempi, comunque, questa stessa lingua è stata rimodulata, rivisitata in alcuni vocaboli che hanno assunto forma verbale e cadenza differenti; ma tutto ciò non è riconducibile ad un unico, vero e proprio vocabolario grammaticale, scritto e quindi osservato nello scrivere l’idioma dialettale. Tutto ciò che si può esprimere verbalmente non sempre si può codificare in una grammatica univoca secondo un dettato che di fatto non esiste, se non riveduto di quando in quando da chi può credere che alcuni termini dialettali debbano essere scritti come essi stessi intendono. Perciò penso che accettare l’espressività dialettale impressa nella scrittura che può e deve essere diversa, sia il segno distintivo della nobiltà posta nel rispetto della cadenza parlata, che a volte cambia di molto, anche tra paesini confinanti. Unitamente agli effetti e a un rispetto propedeutico a essi, la mia intenzione è quella di imprimere nei versi ciò che abbiamo smarrito, la vita semplice di una volta, con tutto ciò che ne derivava, le persone, le loro gesta, il modo di convivenza umile, semplice, senza imposizioni di sorta. La nostalgia di un periodo che inconsapevolmente vive in ognuno di noi, e che inesorabilmente scompare.

Informazioni:
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Giovedì 12 luglio 2018 – San Foca (Le) – “Moplen” di Giuseppe Corianò, ospite del Blu Festival


Patrocinio
Comune di Melendugno

Giovedì 12 luglio 2018 – Ore 21.00
San Foca – Piazzetta dei Pescatori

“Moplen. Viaggio su un transatlantico di polipropilene isotattico”
(Musicaos Editore), di Giuseppe Corianò

Letture di:
Carlo Portaluri

Giovedì 12 luglio 2018, alle ore 21.00, presso la Piazzetta dei Pescatori, a San Foca, si terrà la presentazione di “Moplen. Viaggio su un transatlantico di polipropilene isotattico”, nuovo libro di Giuseppe Corianò, edito da Musicaos Editore. L’evento, all’interno della programmazione del Blu Festival, è patrocinato dal Comune di Melendugno. Durante la serata l’attore Carlo Portaluri leggerà alcuni brani dal testo di Giuseppe Corianò.

“Moplen. Viaggio su un transatlantico di polipropilene isotattico” è il percorso nelle esistenze della costellazione di personaggi che si intrecciano alla vita del protagonista, Giovanni, tra passato e presente, sovrapponendosi, intersecandosi e perdendosi nel monologo interiore che scardina spazio e tempo, e che fa emozionare.

Giovanni cresce in una piccola comunità nel Salento, dove il bar del paese è una palestra di vita, in compagnia di una madre che considera quasi ossessivamente la pulizia del corpo come imprescindibile viatico alla purezza dell’anima. Il confine tra realtà e sogno, in queste pagine, è labile, perché i fatti narrati appaiono sempre contornati da un alone di mistero. Anche quando entrano in scena la vita e la morte, con tutta la loro scioccante carica di violenza, sembra prevalere la dimensione onirica, con la luce abbacinante e il calore del sole che divengono condizioni dell’anima. È così che il “transatlantico di polipropilene isotattico”, realizzato in moplen, altro non è che una vasca di plastica che diviene vascello, navicella per un viaggio alla ricerca dell’amore e dei legami forti che danno un senso al nostro vivere.

Giuseppe Corianò è nato a Martignano, in provincia di Lecce, dove vive. Insegna Filosofia nel Liceo delle Scienze Umane dell’IISS “Cezzi De Castro Moro” di Maglie. Ha pubblicato La direzione dei venti (Manni, 2004), Le vacche di Hegel (Lupo, 2014). Come autore ha partecipato al progetto Librarsi, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, rivolto alle fasce di popolazione a rischio di emarginazione sociale e culturale. È autore di filastrocche e racconti per ragazzi, per i quali ha ricevuto significativi riconoscimenti. Nel marzo del 2018 ha pubblicato, con Musicaos Editore, l’ebook di racconti Anima obesa.

Informazioni
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Giovedì 12 luglio 2018 – Terlizzi – “Mùtilo” di Marco Vetrugno ospite della rassegna “Di Versi e Di Vini”


Mercoledì 11 luglio 2018 – Martano – Farmacia Letteraria Corte Grande – Lea Barletti presenta il “Libro dei dispersi e dei ritornati”


Lunedì 9 luglio 2018 – Torre Lapillo (Le) – Graziano Gala ospite della rassegna “Libri d’autore” presso il Centro Visite di Torre Lapillo


Musicaos Editore
CEA Centro di Educazione Ambientale di Porto Cesareo
Associazione Culturale Liber

Rassegna “Libri d’autore”

Lunedì 9 luglio 2018 · ore 20.30
Centro Visite di Torre Lapillo
(Torre di Torre Lapillo)

“Felici diluvi” (Musicaos)
di Graziano Gala

Dialogano con l’autore:
Maria Grazia Scatigna
(Libreria Tra Le Righe)

Luciano Pagano
(Editore)

Letture di: Pasquale Santoro
Musica di: Marco Garofalo

Lunedì 9 luglio 2018, alle ore 20.30, nell’ambito della rassegna “Libri d’autore”, organizzata da CEA (Centro di Educazione Ambientale di Porto Cesareo) insieme all’Associazione Culturale “Liber”, si terrà, presso il Centro Visite di Torre Lapillo (presso la Torre di Torre Lapillo), la presentazione di “Felici diluvi” (Musicaos), la raccolta di racconti scritta da Graziano Gala. Dialogheranno con l’autore Maria Grazia Scatigna, della libreria “Tra le righe” di Leverano, e Luciano Pagano, editore. Durante la presentazione l’attore Pasquale Santoro leggerà dei racconti dal testo, accompagnato dal chitarrista e musicista Marco Garofalo.

L’AUTORE Graziano Gala nasce a Tricase il 19 settembre 1990. Vive a Milano, dove insegna Lettere in un Liceo delle scienze umane. Nel 2012 vince il premio “Lo scrivo io”, indetto da “La Gazzetta del Mezzogiorno” nella sezione poesia. Il suo racconto “Variabili impazzite”, viene inserito nella collana “Chi semina racconti 2”, curato dall’associazione “Tha Piaza Don Chisciotte”. Nel 2013 vince il premio speciale della giuria nel “Premio internazionale di cultura” indetto dall’AEDE (Association Européenne des Enseignants). Due suoi racconti vengono selezionati nel bando “Bollenti spiriti”, indetto dalla Regione Puglia, dando origine al volume collettaneo “Parole battute”. Si qualifica terzo al “Premio Nazionale Bukowski” di Viareggio. Nel 2016 il suo racconto “Sabotare il silenzio”, viene pubblicato in un’antologia edita da “Testi&Testi” e vince il premio “Carlo Cultrera”. Nello stesso anno un suo racconto viene selezionato dall’associazione “Onalim” e letto durante la Piano City Milano 2016 e nella scuola di scrittura “Belleville”.

I “Felici diluvi” di Graziano Gala raccontano di cose che finiscono in modo glorioso, di ciò che arriva al termine, lasciando dietro sé un ricordo di quel che è stato; cose che potrebbero essere andate altrimenti, ma per un meccanismo che si è inceppato procedono lungo un corso particolare, deragliato, inaspettato. Graziano Gala racconta le pieghe di una realtà in cui l’umanità, la persona, l’individuo, vogliono affermarsi prima di scomparire in un oblio definitivo, imposto dalle regole sociali, dall’amore o dal piano regolatore, dalla tracotanza o dal fallimento, passando per la nostalgia e il ricordo. La metropoli e la sua periferia sono il cosmo nel quale si muovono i suoi personaggi che si ribellano, numeri che cercano di sfuggire alla forza del destino per affermare la loro volontà di essere unici. In questi racconti c’è tutta la forza che regala la rivincita che ognuno dei protagonisti riesce a ritagliare per sé.

Cosimo Argentina, a proposito della scrittura di Graziano Gala e dei suoi racconti, afferma: “Se un qualunque scrittore italiano, anche tra i pluridecorati, leggesse i racconti di Graziano Gala, e fosse onesto, lascerebbe perdere la penna e aprirebbe una rivendita di sali e tabacchi”.

I RACCONTI Si parte con “L’applauso”, dove la vittima di una vocale sbagliata, il Poli, intento nel far dimenticare l’odore e la consistenza del pattume ammassato in qualità di netturbino, rifugiandosi dietro un pianoforte che rappresenta il dolore di tutto ciò che poteva essere e non è stato. Segue il venditore di rose (“Il sonno dei giusti”), escluso sociale di lusso, immortalato nel tentativo di rivendicare acqua e amore per quei boccioli che lui percepisce come strumenti ultimi di felicità universale. Lo sorpassa, in “Complanari”, da destra a bordo di una vecchia Taunus un conducente in piena sofferenza, diviso tra il rimorso per la morte del padre e l’amore sconveniente nei confronti di una prostituta, il tutto mentre la RoSara di “Recuméterna”, l’ultima prefica di professione, viene colpita a morte da un paese che non vuole saperne di morire.

Si spande, in lontananza, l’odore di caffè (“Le circostanze dell’arrivederci”), accompagnato dai tutti quei sogni e tutti quei fallimenti che possono essere contenuti in una tazzina: è questo il destino di Franco e Marilena, innamorati di un amore violento e smisurato come l’urlo di Tardelli nell’82. Macchie, dicevamo, da ripulirsi: di questo si occupa Goffredo Mammoni, lavandero proprietario di lavanderia industriale, sempre immacolato e sempre impreparato dinanzi all’occasione della vita (“La figlia di Brasi”). Meglio fermarsi, meglio riavviare il meccanismo, meglio distruggere la giostra malfunzionante: a questo pensa il bombarolo di “Rumori da basso”, incapace di gestire le cicatrici di abusi protratti.

E tra un’eruzione inaspettata della Famiglia Cola-Lava e una processione a tradimento imposta da don Pasquale nel “Sentir messa” ad una folla zelante e belante nessuna sorpresa se Fabio Filzi pensi bene che il tradimento – subito più che goduto – sia l’unica boccata d’ossigeno utile al continuare della narrazione. Da qui la liberazione, la rottura degli equilibri, il senso di onnipotenza che porta l’ingegner Piaccia ad agire senza preoccuparsi delle esigenze del prossimo, da qui il pedale della Duetto calcato dal Tamorra in prossimità di una rotatoria. Si cerca lo scontro, la fine, l’esplosione, l’eccesso, la forza di rimettere tutto in discussione soffrendo per i guai passati e per i propri fallimenti: tutta la narrazione diventa una pura questione di lacrime, e se a piangere inizia anche il cielo ci vuole un ombrello dalle braccia salde, dal fiato caldo e dalle giunture resistenti per gestire precipitazioni, scrosci e conseguenze annesse.

PRIMI GIUDIZI DA PARTE DELLA CRITICA

“Si tratta di quattordici brevi storie, scritte con una lingua disarticolata e carnale, creativa e felice. Non saprei se Gala si sente parte di una tradizione propriamente italiana ma mi sembra che il nucleo della sua ispirazione adombri un respiro buzzatiano. Le sue storie virano volentieri verso il surreale ma mai in modo effettistico e forzato.”
Fabio Orrico, su “Liberi di Scrivere”

“La metropoli e la sua periferia sono il cosmo nel quale si muovono i personaggi di Gala che altro non sono che ‘pezzi’ dell’umanità che si ribellano, numeri che cercano di sfuggire alla forza del destino per affermare la loro volontà di essere unici.”
Veronica Notaro, su “RecensioniLibri.org”

“Graziano Gala ha creato qualcosa di nuovo ma soprattutto geniale, ogni racconto racchiude in sé un fascino speciale.”
Loredana Cilento, su “Mille Splendidi Libri e Non Solo”

“La scrittura fresca e immediata di Gala, che sembra ispirarsi, sin dai nomi fortemente evocativi dei personaggi, ai giochi linguistici di Rodari e di Benni e all’ironia dissacrante di Cosimo Argentina, guida il lettore nel carosello di emozioni, spesso contrastanti, che si rincorrono pagina dopo pagina, storia dopo storia, senza tuttavia lasciare nulla al caos e all’indefinito”
Mariaelena Tucci, su “Centro PENS. Poesia Contemporanea e Nuove Scritture”

“Nei racconti di Gala si intrecciano i temi dell’allontanamento da casa, una casa che è terra accogliente e calda, in contrapposizione all’ipertrofia urbana di un settentrione votato alla produzione e al consumo, consumo che non è solo materiale ma anche del materiale umano. Al turbine della frenesia metropolitana si contrappone la voce dell’autore, che è quella di colui che non si arrende, di colui che, narrando, dà nuova vita a chi sembra aver esaurito ogni possibilità.”,
Nü su “Il Loggione Letterario”

“Di Graziano Gala colpisce subito la sicurezza della scrittura, la sua è una voce originale e dotata di registri sempre cangianti.”
Giovanni Pannacci su “L’Ottavo”

Informazioni.
Musicaos Editore
0836 618 232 – info@musicaos.ithttp://www.musicaos.org

Domenica 8 luglio 2018 – Martano (Le) – I racconti di Aldo Augieri, Lea Barletti, Patrizia Caffiero, Graziano Gala ospiti di “Cortili Aperti”


Domenica 8 luglio 2018 – ore 20.30
Martano (LE)
“Cortili Aperti”

presso
Palazzo Corina Comi

I racconti di Musicaos, letture da
Aldo Augieri, Lea Barletti,
Patrizia Caffiero, Graziano Gala

con
Aldo Augieri, Lea Barletti, Luciano Pagano,
Graziano Gala, Pasquale Santoro, Marco Garofalo

Domenica 8 luglio 2018, alle ore 20.30, a Martano (Le), nell’ambito della manifestazione “Cortili aperti”, presso il Palazzo Corina-Comi di Martano si terrà un reading dedicato ai racconti di Musicaos Editore, e agli autori delle recenti pubblicazioni di racconti dell’editore salentino. Quattro libri per quattro autori, con i racconti di Aldo Augieri, da “I singhiozzi di Jerry e Gunther”, Lea Barletti, da “Libro dei dispersi e dei ritornati”, Patrizia Caffiero, da “Incredibili vite nascoste nei libri” e Graziano Gala, con la raccolta di racconti “Felici diluvi”.
Si alterneranno, nelle letture, Aldo Augieri, Lea Barletti, Luciano Pagano (che leggerà testi di Patrizia Caffiero), e Graziano Gala, i cui racconti verranno recitati dalla voce di Pasquale Santoro, che sarà accompagnato dalla chitarra di Marco Garofalo. Si tratterà di un appuntamento unico e inedito, che unirà quattro autori di Musicaos Editore.

(nella foto, in ordine orario, Aldo Augieri, Lea Barletti, Patrizia Caffiero, Graziano Gala)

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Mercoledì 4 luglio 2018 – Gallipoli (LE) – “Moplen”, Giuseppe Corianò ospite del Chiostro di San Domenico