Andreina Solari recensisce “Cercando petali nel fango” di Fernanda Filippo


Andreina Solari recensisce “Cercando petali nel fango” di Fernanda Filippo

Riflessioni intorno alla poesia di Fernanda Filippo

In questa raccolta poetica “Cercando petali nel fango” di Fernanda Filippo, come nella precedente “Brucia con gli occhi chiusi tutto il tuo mondo”, forte si avverte lo scorrere di sentimenti che nascono dal cuore e arrivano diretti a quello del lettore, attraverso versi che somigliano a rapide ed efficaci pennellate di una tela da incorniciare. E’ un susseguirsi di riflessioni e meditazioni, un fluire d’immagini luminose, colori a tinte forti, altri smorzati, tutti sintetizzati dall’impegno e dalla passione di condividerli. Emozioni scaturite dal quotidiano, presentate con semplicità e immediata comprensione, in ogni caso pregne di significato che riflettono un percorso di vita scandito da eventi che ci attraversano, nonchè da una profonda, acuta e fine sensibilità. Questa capacità di sintesi chiara ed essenziale, in cui prevale un forte sentire, intensifica l’eleganza dell’esprimersi e regala alla poetessa l’abilità nel celebrare il dolore, l’amarezza, ma anche la felicità, la speranza, tutto ciò che la segna nel suo profondo.
La silloge è impreziosita da Chianu chianu in cui la poetessa si esprime con versi dialettali. L’aver inserito anche un solo componimento in vernacolo, è stata una scelta che dimostra attaccamento alle proprie origini e verso la terra di appartenenza.

L’Autrice crede in questa forma d’arte e ce la regala con parole di bella poesia che qualche volta scaturisce da offuscati orizzonti, come in nebbia che avvolge, dentro alla quale si annaspa per trovare risposte perché la vita spesso non è come crediamo. Ultimo verso di pag. 22 “delusione dietro ogni angolo”, ci presenta un mondo alquanto ingannevole, ma ci suggerisce come emergere dall’insofferenza e dalla frustazione. Infatti nella lirica Onda lenta, termina esortandoci ad assaporare ogni istante, abbandonandoci all’abbraccio del tempo. Nella sua poesia in generale, si percepisce l’autenticità del vero poeta che con occhi fanciulli, sa cogliere stupore dalle piccole cose di ogni giorno e ce le regala con la lealtà di versi genuini, privi di orpelli.

Scrivere poesia significa divagare, lasciarsi trasportare al di là dai confini della realtà, sognare, fantasticare e in tutto ciò saper cogliere una voce amica, una figura che ci ispiri e ci doni sicurezze. Fernanda Filippo ha trovato il segreto della sua ispirazione facendo affidamento in una persona cara. E non poteva essere che così dal momento che insegue un sogno che è appunto quello dell’arte poetica. Cosa non facile oggi, travolti come siamo da una vita frenetica che lascia poco spazio alle cose minimali, ma ci soffoca costantemente.

Fin dai primi momenti, con Cercando petali nel fango tra le mani, la prima cosa che mi ha colpito osservando i dettagli della copertina, è stata l’angelo. Ho pensato che questa figura doveva essere predominante nella vita della poetessa. Alcune pagine più avanti ne ho avuto conferma leggendo la dedica per il suo adorato Leonardo, marito e angelo, angelo con i piedi per terra come lo definisce lei.

Andreina Solari è nata a Chiavari e vive a Leivi, collina d’ulivi affacciata sul mare. Sposata, ha tre figli. Ama leggere, scrivere, dipingere. È socia del Centro Culturale l’Agave e del Centro Culturale dialettale O Castello di Chiavari e la Torre di Leivi. Nel 2008 ha pubblicato la prima silloge di poesie, Fruscii di vento e nel 2009 la seconda silloge, Oltre le parole. È protagonista insieme al padre di numerose presentazioni nelle scuole primarie e secondarie di Genova e Savona con il libro Lo schiocco del merlo. Di lei hanno scritto e commentato Alberto dell’Aquila, Armando Santinato, Elio Andriuoli, Gabriella Mondello, Gian Piero Prassi, Giorgio Bárberi Squarotti, Giovanni Chiellino, Graziella Corsinovi, Luigi De Rosa, e altri. Sue poesie sono state pubblicate su antologie e riviste letterarie e su internet.

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