
“In questa narrazione è presente tutto il tema della maternità, del corpo femminile: luogo della prima alterità e della prima radice di umanizzazione. Tra le righe è narrato tutto l’odio covato nel progetto vendicativo con cui inseminare la Vita. Di tanto in tanto compaiono sentimenti quali la paura, l’attesa ma, nulla di talmente forte da riportare i personaggi alla memoria del proprio essere umani. Spreco di sperma, disvalore della procreazione. Regressione allo stato precedente la stessa umanità, lì dove il vivente pulsa ma senza forma. È la parte separata e oscura che attraversa l’umanità, oggi. Fernanda ci chiede di vederla. Fernanda ci chiede di riconoscerla.”
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Intime distopie – Anna Rita Merico
su “Donne da macello” di Fernanda García Lao