Per parlarvi di questo libro salterò velocemente tutti i preamboli rimandandovi alla rete, rimandandovi dunque al sito ufficiale del libro, dove troverete tutte quante le notizie che cercate su chi ha preso parte a quest’antologia “la prima dei nuovi narratori della rete” e dove troverete le foto delle presentazioni e delle blog-fest. Ho avuto il piacere di presentare questo libro insieme a Loredana Lipperini e a Princess Proserpina (manilabenedetto) quindi racconterò un po’ delle mie impressioni, aggiungendo qualche impressione di lettura, dico ‘qualche’ perché quando leggo un’antologia vado a salti, non sono metodico e ci torno a tratti, a distanza di settimane o mesi. Partiamo da lontano e cioè dal sopratitolo “la prima antologia”, in effetti ci voleva, il tempo era maturo, molti degli autori presenti nel volume anche, quindi perchè non fotografare un attimo come questo? In effetti ognuno può crearsi la sua biblioteca virtuale navigando su internet, ognuno può leggere racconti di scrittori esordienti e affermati, una delle possibilità più belle offerte dalla rete è proprio questa, Loredana Lipperini in questo senso è un’esperta, conosce e visita centinaia di blog, e come tutte le esperte in qualche materia ha appena aperto un blog proprio, suppongo, dopo che le sarà stata rivolta un milione di volte una domanda simile “ma com’è che proprio tu non ne tieni uno?”.
La prima cosa interessante di questo libro è proprio lo spirito con il quale sono stati scritti i racconti, questi infatti non sono post ripubblicati su carta, questa non è un’antologia di materiali già comparsi sulla rete, bensì un libro ‘a tema’ – la notte – dove gli autori compaiono con un inedito confrontandosi con la scrittura “classica”. E già per parlare di un libro del genere sorge un problema semantico, legato forse alla considerazione che la scrittura di un post sia differente dalla scrittura di un racconto. Ciò è vero in parte. Il blogger può parlare dei fatti suoi, può essere un giornalista che parla solo di un determinato argomento, oppure può essere un appassionato di subbuteo. Ciò che differenzia chi scrive post su un blog da chi scrive racconti è proprio il linguaggio, l’utilizzo di una forma nuova e ibrida di comunicazione. Questo libro si situa nel mezzo. I giovani autori di questi racconti, grazie alla loro costante palestra di scrittura costituita dal blog, sono smaliziati e per nulla pesanti, come capita invece con certi autori esordienti, ed in più riescono a trattare la quotidianità con una dose costante di autoironia e cinismo. Leggendo alcuni di questi racconti si nota la provenienza da questa palestra elettronica, per quanto riguarda l’utilizzo del linguaggio è diffuso l’utilizzo di un tono di autoconfessione, l’autore, o meglio, il personaggio inscenato dall’autore nel racconto, parla di sè e di ciò che fa come se stesse parlando, per l’appunto, ad un diario e non alla propria coscienza. Questo, però, è un effetto voluto. L’altro punto a favore di questa antologia è costituito dalla serie di descrizioni della realtà che vengono restituite, realtà urbane, notturne e non, fitte di comunicazioni cellulari “di quel cazzo di telefonino che non riesce a prendere la linea perchè i ponti sono occupati”.
“La notte dei blogger” è un libro trasversale dove si mescolano generi differenti, dal pulp al fumetto, dal noir all’horror fantasy, oltre ad essere un’antologia di autori si cimentano con un nuovo media, la carta, dopo essersi continuamente applicati nella costruzione del proprio personaggio digitale. Infatti è proprio su questo argomento che si giocano le possibili, e diverse, interpretazioni di questo testo. Molti pensano che la scrittura di un blog apra possibilità sconociute alla letteratura, come la crezione di personaggi aleatori e sconosciuti, personaggi/maschera dietro cui si nasconde l’autore. Cose di questo tipo avvengono quotidianamente nel mondo della carta stampata, le critiche o anche gli elogi che nascono su questo terreno sono destinati a durare poco perchè non rendono merito alla dedizione e al tempo del blog. Io visito molti blog, ve ne sono di molto interessanti, riviste elettroniche, miniere di spunti e creatività. Loredana Lipperini nella sua introduzione cita Luther Blissett, a proposito dell’utilizzo del concetto di con-dividuo. Il blog è indizio leggibile e confrontabile di identità diffuse che divengono rizomaticamente fruibili. Il blog è un incrocio di esistenze virtuali e reali allo stesso tempo. Sarà interessante rileggere questo libro tra qualche mese, utilizzarlo come punto di partenza per visitare i vari blog degli autori in esso presenti e attendere un’altra prova (individuale o condividuale) di scrittura, per confermare gli ottimi spunti che quest’antologia ci regala.