Del suo libro si diceva che era un libro importante, allo stesso modo con cui si definiva “importante” il naso di una donna, per non dire che era grosso, o aquilino, o sproporzionato, come incollato sulla faccia in modo casuale. Un po’ come il naso di Paolo Sesto, il Papa, del quale addirittura si ipotizzava che fosse stato sostituito da un massone. Il suo libro, quindi, possedeva i caratteri del naso importante: era grosso, dava nell’occhio, non si poteva non guardarlo se si capitava nei suoi paraggi.