Assioma: Come cambiare restando sempre uguali? Semplice: essendo fedeli a se stessi.
Corollario: L’importante è essere coerenti.
Dimostrazione: Se Battiato può cambiare, allora tutto il mondo può cambiare.

Guardavo questa foto e mi veniva in mente il rapporto che ho (avuto) con la musica di Franco Battiato, rapporto che ha raggiunto i suoi culmini, i suoi bassi e i suoi medi. Il culmine del mio amore per la musica prodotta da questo artista lo ebbi negli anni ’90. Un culmine maniacale, quello nel quale conosci a memoria tutti i testi (i resti, che ti restano) e passi dall’apprezzare tutte le idee suggerite fra le righe fino ad arrivare a rigettare ogni singolo frammento di gnosi. Mi ricordo che nel ’94 Franco Battiato venne a Lecce per tenere una conferenza presso l’Università degli Studi, Aula Magna gremita. A un certo punto Franco Battiato si mette a parlare dei presunti santoni, guru, dispensatori di salvezza di cui è pieno il mondo, “gente che di sacro conserva soltanto l’osso“. Una frase che mi rimase impressa. E poi la “Genesi”. Un’opera sublime. L’ombra della luce. Certe volte viene in mente che se un Dio esiste questo Dio non può che non guardare in modo benevolo a certe musiche di Battiato, che si chiami Allah o che si chiami Jwh. Dunque osservavo questa foto capitata per caso sul desktop e mi ricordavo di quel periodo in cui ascoltai per le prime volte album come Fetus e Pollution. Poi è venuto il periodo in cui per colpa del connubio Sgalambro-Battiato avevo smesso di leggere i libri del primo, che avevo letto tutti prima dell’unione artistica dei due. Poi però ascoltati Gommalacca e mi resi conto che Battiato può rendere il mondo diverso. Dopo un periodo musicale di scelte che non capivo e che non sempre erano nelle mie corde (Ferro Battuto, i dischi di cover ‘amorose’) adesso ho ripreso ad apprezzare la musica di questo artista. “Il vuoto” (2006) mi ha convinto di nuovo. Battiato è arte e pensiero. Certo, chi mi legge per google o per assiduità, può pensare che parlare di questa cosa è stupido.
Un motivo c’è se ho scritto questo post: guardare quella foto mi ha fatto riflettere sul paradigma della coerenza.
C’è chi confonde l’incoerenza con l’incostanza.
Conosco un sacco di persone che sono incostanti in modo assolutamente coerente.
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