“Altre storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni)


"Altre storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

L’Autore Ignoto di Storie incompiute aggiunge, con gli otto racconti di questa raccolta, nuove pietre alla costruzione della sua Microcommedia borghese ambientata nella città, inequivocabilmente italiana, di Windobona.

Tornano dal primo volume alcuni personaggi e ne compaiono di nuovi, chi destinato a una presenza effimera, chi a incrociare in futuro le sue vicende con quelle, chissà, di Fiammetta, Casimiro, Dioneo o altri, o di creature già concepite e non ancora nate. Come accade nella vita di ogni giorno, che l’autore si ingegna di osservare e descrivere, con qualche fregio in più, divertendosi e tenacemente sperando di dilettare uno o più lettori; e lettrici, una delle quali, attenta e acuta, gli ha rivelato che la protagonista delle sue “Storie” è sempre una, anzi La Donna.

Sarà vero? È un fatto che della “Storia” parzialmente autobiografica, La talpa, in cui Andrea Di scrive in prima persona, fornendo il proprio nome per intero e altri indizi assai ghiotti per chi frema dall’ansia di conoscerne la vera identità, protagonista è una donna, anzi due, e quasi si potrebbe dire, arrivati alla fine, addirittura tre! Ma, per esserne certi, se il quesito incuriosisce, non resta che leggere anche le Altre storie incompiute. Solo un suggerimento, non un ordine.

"Altre storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
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"Altre storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
2011, Prezzo: 10,00, ISBN: 978-88-6358-118-8, PAGINE: 254

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Daniela Gerundo su “Per sempre carnivori” di Cosimo Argentina @minimumfax


"Per sempre carnivori" di Cosimo Argentina
di Daniela Gerundo

Una tragedia. Una tragedia affrancata dalle aristoteliche unità di tempo, luogo ed azione; svincolata da un rigido schema che ne possa definire forme e scansione temporale attraverso la sequenzialità di prologo, azione ed esodo, o di un epilogo.

Una tragedia che si svela al lettore materializzandosi su una tela tessuta srotolando e riavvolgendo la matassa narrativa attraverso un racconto frammentato dal continuo ricorso a flash back e digressioni : sulla morte, sul tempo, sulla fortuna, sulla donna, sull’amore, sul suicidio.

Una tela sporca di tutto: sangue, escrementi, liquidi organici, alcol, vomito copiosamente disseminati in corso di smargiassate notturne dai tre Mr. Hyde Leone Polonia, Giuseppe Maconi, Goffredo Monti, tre … insegnanti precari … in cerca di… punteggio.

Mako è morto, scannato come un tràgos sacrificato al Dio Dioniso per espiare i peccati del gruppo. Ma dalla tragedia che qui si rappresenta non scaturirà la catarsi, la purificazione dei mali, la presa di coscienza dei propri limiti. L’arido e ingeneroso humus degli angusti spazi di provincia alimenta i germogli della perversione, della violenza, dell’aggressività in personaggi già corredati del personale bagaglio di frustrazioni, lutti non elaborati, propensione a delinquere e a prevaricare. “ Tutti incidentati in questa storia” “ Tutti sconfitti in questa tragicommedia”

Personaggi come maschere…uno…nessuno…centomila…che si muovono sulla scena come entità distinte, lacerate dalla inconciliabilità tra l’essere e l’inganno dell’apparire; svelando la propria tormentata dimensione psicologica; palesando la parte animale, selvaggia, istintiva presente anche nell’uomo più civilizzato come parte originaria, insopprimibile, pronta ad esplodere quando l’alcol o la coesione del branco allentano i freni inibitori.

Personaggi catalogati dall’autore secondo una personale tassonomia che classifica le femmine in base al grado di “ disponibilità sessuale” ed i maschi rilevandone il livello di dissolutezza. Primus inter pares il padre di Leone, “il pazzo”, “il vecchio”, “il porco” , “il gremlin”, pedofilo, alcolizzato, violento, manesco ma comunque amato. Un anelito di amore paterno già manifestato da Camillo Marla, da Mino Palata, figli unici del modello di famiglia che ricorre nelle narrazioni di Argentina : padre, madre e figlio sempre con le stesse connotazioni. Negativa in modo esasperato ed esagerato la figura paterna; amorevole, conciliatrice, comprensiva ed indulgente la madre, capace di “guardare negli occhi come solo una madre sa fare”; tormentato e afflitto il figlio. Leone ama la musica argentina Meola , Piazzolla “‘sti argentini, fa’ che conoscevano l’amarezza che mi portavo dentro”; ma è dilaniato da un odio “che eclissa i sorrisi”, perché “avevo mille motivi per odiare … avevo qualcosa che mi faceva andare in bollore nevrastenico … se avessi potuto avrei scotennato tutti”. Idealista arrabbiato Leone, perché “ io credevo ancora che un uomo dovesse guardarsi intorno, cercarsi dentro, essere solidale con l’inferno che si trascina dietro”. “Tu sembri un duro ma in realtà devi essere un esistenziale…” sentenzia il rude Antonio, custode della “Nuova Caledonia” la scuola privata proscenio della mise en scène dove si rappresenta la tragica pièce di una morte annunciata.

Maschere grottesche, pagliacci e acrobati si agitano nel Grand Guignol della vita di provincia, personaggi che vengono sparati nel racconto con tutta la loro carica devastatrice ma che conosceremo attraverso dettagli anagrafici identificativi solo nelle pagine successive, non prima di averne appreso le schizofreniche condotte. Soggetti irrisolti alterati nel pensiero e nelle azioni, “pronti a violare la sacralità del silenzio con parole vane” e gesti inconsulti: il gregge pelvico, i cremati dell’ultima fila, i cuccioli di varano, l’albatro Nadali, Lia, Rita, Concetta, Dio, Gianna, la recchia di Torino, i briganti di Leporano e Pulsano.

Vittime e carnefici spaziano su e giù per il racconto, come i vagabondi che aspettano Godot, animati dalla stessa inquietudine e insofferenza che pervade l’io narrante e rimanda allo scrittore stesso.

Il dinamismo della scelta stilistica si rivela funzionale al pathos del lettore, alla necessaria tensione emotiva che lo spinge alla conoscenza di una storia il cui finale è svelato già in prima pagina; una storia scritta da soggetti “cinici ad oltranza” tutti “sorrisi e lacrime salate” sui quali aleggia la morte, sempre pronta a rubare la scena ai protagonisti facendo sibilare la falce sui loro affetti: le madri di Leone e “il dentuso” che per questo diventano “fratelli di morte”, la nonna del “bamba”, e poi Raggi e Mako.

Ma la perdita degli affetti non è imputabile solo alla morte, c’è un pericolo più grave che incombe sulla fragilità umana: l’innamoramento “ non doversi innamorare mai perché amare voleva dire vivere nel terrore di perdere un affetto”. Polonia, “forestiere della vita” se ne tiene a distanza di sicurezza anche perché a 25 anni “dovevo ancora conoscere la persona con cui scompariva il mio disagio senza bisogno della fortificazione dell’alcol”. Amore. “Quel petardo fatto esplodere in una cristalleria nel giorno dell’inaugurazione”, l’alchimia di uno stato tra sogno e realtà che motiva ogni follia, che detta comportamenti imprevedibili; quell’impulso dei sensi che governa il nostro agire, ma che non può arrivare a giustificare una testa mozza e una schiena spezzata all’alba di un giorno di maggio.

Eppure “s’è consumato un disastro nato dal desiderio d’amore” o forse è stato valicato l’ impercettibile confine tra realtà e finzione perché abbiamo bisogno di credere che ci sia dell’altro, di osservare le cose da un punto di vista imprevisto, di proiettarci in una dimensione borderline tra sogno e realtà affrancandoci da una quotidianità resa asfittica da ogni sorta di condizionamenti.

Polonia, Mako e “dentuso”, gli equilibristi del Gran Guignol hanno camminato sulla fune del desiderio di raggiungere l’inaccessibile e adesso che “i creditori sono stati onorati” recepiscono qualcosa che sapevano da sempre e non volevano sapere. Ma forse un giorno, nel valutare questa storia di vittime e carnefici, di amore e di passione qualcuno dirà che “si trattò solo d’amore”.

Daniela Gerundo

“Quella sottile differenza” di Daniele Ninfole. Recensione di Angela Ferilli


"Quella sottile differenza" di Daniele Ninfole
recensione di Angela Ferilli

Tre personaggi femminili: Alice, Santa, Amanda.

Tre personaggi maschili che impersonano tre diversi atteggiamenti dell’essere uomo all’interno della coppia. Antonio che non ha mai chiesto ad Alice di fare l’amore e parla, parla, parla. Mirco che arriva a casa e sparisce nella camera di Santa per tutta la notte, regalandole uno slip diverso ogni settimana. Biagio che grugnisce sul corpo inerte di Amanda e torna a lavoro al paese all’alba.

Tre luoghi. Sant’Angelo, luogo inventato, prototipo della provincia pugliese con i suoi limiti, caratterizzato dalla circolazione rapida delle notizie perchè tutti conoscono tutti. La città universitaria che allarga prospettive e orizzonti, che offre diverse opportunità, ma che, contemporaneamente, schiaccia perché si diventa anonimi, pedine, granelli di sabbia, privati di un’identità rassicurante. Il terzo è un luogo atipico, è il luogo onirico in cui si condensano paure, aspirazioni, tensioni, insoluti, ma anche prospettive nuove.

Tre unità di tempo in cui le tre amiche passano da una convivenza serena e complice, ad una travagliata e in odore di profondi rivolgimenti interiori, fino ad una svolta decisiva e insospettata.

Tutto si gioca sulla scoperta di sentimenti sconvolgenti e sensazioni nuove che si verificano a partire da quando due delle tre amiche decidono di agire in nome di un senso di libertà fino a poco prima negato. Aperto un varco nella percezione interna di sé, tutto può cambiare, anche in pochissimi giorni, dalla capacità di azione, reazione, provocazione, all’intuizione reale del corpo, dell’identità sessuale, della vicinanza-lontananza con gli “altri importanti”.

Daniele Ninfole sceglie il romanzo breve per narrare un mondo, quello giovanile, quello femminile che lo affascina, profondamente diverso da quello vissuto in prima persona. Il ’68 da pochi anni aveva “liberato” le coscienze di uomini e donne e aveva attribuito ad entrambi i sessi la possibilità di manifestare apertamente, e talora teatralmente, la libertà di effusioni affettuose etero e omosessuali. Ma chi quegli anni li aveva vissuti più da spettatore che da attore, aveva visto prevalere la tenacia dei valori familiari capaci ancora di inibire, contenere, arginare la forza dei cambiamenti in atto che, col tempo, si sarebbero attenuati.

In una società profondamente mutata, che ha visto l’evoluzione dei costumi, moltiplicata negli ultimi quarant’anni, Daniele Ninfole, da ex ragazzo degli anni ’70 e da attuale insegnante, decide di affrontare (e vincere) una grossa sfida: narrare una storia, condensata in appena sessanta pagine, affrontando una serie di argomentazioni estremamente delicate, con una leggerezza che permette al lettore di andare avanti incuriosito e mai turbato.

La sua, sembra contemporaneamente una descrizione del reale e una scoperta del possibile, operata dall’uomo/ragazzo ammirato, stordito, rapito dal mondo femminile e da tutto quello che esso comporta. Volontà, potenzialità, capacità, azione, pensiero, riflessione. Quale strumento migliore, se non la scrittura, pacata, ad andamento lento tipico dell’analisi, per approfondire ciò che si conosce, non dal di dentro, ma solo in superficie?! Eppure, ne vien fuori un tratto così preciso, scavato, profondo, che difficile sarebbe intuire, se non si conoscesse a priori il genere maschile dell’autore, che a scrivere sia un uomo.

Scrivere per conoscere e approfondire, per tratteggiare ed ammirare, per scoprire e provare meraviglia, sconcerto, stupore, per riflettere ed indagare un mondo altro. Uno scrittore è un narratore di storie tanto più verosimili, quanto più esse traggano linfa dal vissuto di chi scrive e dalla contemporanea capacità di penetrare nell’intimo di chi è oggetto di osservazione e costante riflessione.

(http://angelaferilli.wordpress.com)

Info:

"Quella sottile differenza" di Daniele Ninfole
Edita Casa Editrice & Libraria, Collana: Chicchi del melograno, ISBN-13: 978-8897216377, €8

“Storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni)


"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

Poco si sa dell’Autore. Andrea Di: è un nome autentico, preso dal primo Apostolo, fratello di Simon Pietro, patrono della Scozia e della Chiesa di Costantinopoli, con cognome monosillabo, come se ne trovano sull’elenco telefonico? Oppure troncato, alla prima sillaba o all’iniziale, per farne un classico nom de plume? E, uomo, o donna? (Andrea, nei paesi anglosassoni è usato come femminile di Andrew).

Se è uno pseudonimo, chi lo usa per celarvisi? Un timido esordiente, pauroso di un pesante invenduto? («Nemmeno una copia, dottore! Una cosa mai vista!») O una penna celebre, grande saggista, storico insigne, che non vuole scalfire la sua fama disvelandosi dilettante di fiction? Personalità politica, schiva di pubblicità? (Sì, figurati!) O un collettivo di scrittori non professionisti, ciascuno dei quali ha contribuito con un racconto? Un capitolo, una pagina, un periodo, una riga, tutti in cerchio come nell’antico gioco della telefonata? A ognuno le proprie congetture.

Così anche per la città di Windobona, teatro di alcune delle Storie. Città italiana, senza dubbio. Non è sugli atlanti? Cercato bene? Comunque, più di un lettore vi troverà tracce sicure della propria.

Quanto ai racconti, sono in prevalenza storie d’amore, delle più convenzionali: un uomo, una donna. Amori fulminei, sbocciati, sognati, sospesi, svaniti, trionfanti. Perché non leggerle, in fondo? Forse ci si può riconoscere anche in questo o quel personaggio. Storie che potrebbero capitare a tutti. Chissà. O quasi tutti. Ma, si capisce, non è detto.

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
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"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
2010, Prezzo: 10,00, ISBN: 978-88-6358-078-5, PAGINE: 190

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“Tra le righe del vento” di Luigi Di Donato (Phasar Edizioni)


"Tra le righe del vento" di Luigi Di Donato (Phasar Edizioni)

Il tuo nome migra,
cattura i colori,
sferza il desiderio,
lo rende magma
tra le dita,
negli scorci di sereno,
guardando in lontananza.
Suono di campane,
ci sono avvisi,
resti di memoria
da sfogliare,
mentre migri
scolpisci l’arco
dei passi che saranno,
miei e non solo.

Luigi Di Donato è nato a Napoli nel 1979 e attualmente vive tra Benevento e Roma. Laureato a pieni voti in Lettere Moderne, ha insegnato materie letterarie presso Scuole Statali d’Istruzione Secondaria di Roma (2008 e 2009) e Benevento (2007).

Ha pubblicato il libro di poesie Soffi da un Brivido (Alfredo Guida Editore, Napoli 2002). Una sua poesia è stata pubblicata dall’inserto “Specchio” del quotidiano “La Stampa” (Torino 2003).
È stato inoltre edito nell’antologia 7 poeti campani (Ed. Orizzonti Meridionali, Cosenza 2005).

Ha scritto e diretto opere teatrali che sono state rappresentate nelle maggiori rassegne di teatro della città di Benevento (2006 e 2007).
Ha realizzato cortometraggi di videoarte e videopoesia, tra i quali Il rifugio del sogno (2008), distribuiti via web, nei quali ha sperimentato la sinergia tra diversi linguaggi artistici (immagini, parole e musica).

Ha scritto, inoltre, diversi articoli di critica letteraria, cinematografica e teatrale su varie riviste, tra le quali “Misure critiche” del dipartimento di Arte Letteratura e Spettacolo dell’Università degli Studi di Salerno.

Le sue passioni sono la letteratura, il cinema, la filosofia, la musica, il teatro e lo sport.

"Tra le righe del vento" di Luigi Di Donato (Phasar Edizioni)
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"Tra le righe del vento" di Luigi Di Donato (Phasar Edizioni)
2009, Prezzo: 8,00, ISBN: 978-88-6358-038-9, PAGINE: 66

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Anteprima: Enrico Lo Storto, Mirna e Martina Marić, le foto dei nuovi ebook di Musicaos.it


Anteprima: Enrico Lo Storto, Mirna e Martina Marić, le foto dei nuovi ebook di Musicaos.it

Manca poco perché sia online “Se Hank avesso incontrato Anaïs”, il romanzo di Stefano Donno, nella sua nuova edizione ideata e edita per gli ebook di Musicaos.it. Approfitto di questo post per dare un’altra anteprima, quella sull’ebook numero 11, e per parlare dei fotografi che hanno collaborato con le prossime uscite degli ebook di Musicaos.it. L’ebook 11 si intitolerà “Cani acerbi”, scritto da Gianluca Conte. Questo post è dedicato ai fotografi che hanno illustrato le copertine, rispettivamente, degli ebook 10 e 11 di Musicaos.it.

ilcuoreindisparte_robertapilarjarussi_musicaos_010Enrico Lo Storto è l’autore della foto che illustrerà la copertina di “IL CUORE IN DISPARTE” di Roberta Pilar Jarussi.
Enrico Lo Storto è nato a Cerignola nel 1963 e risiede a Foggia.  Inizia a fotografare nei primi anni ’80 con una Olympus, per passare subito dopo alla Nikon, di cui possiede vari corpi corredati da ottiche fisse e non. Nel 2004 la sua espressione fotografica ha un forte scossone grazie sopratutto all’avvento del digitale che Lo Storto approfondisce, in ogni direzione.

Enrico Lo Storto vanta varie partecipazioni e ammissioni a concorsi Internazionali e ultimamente ha collaborato con l’azienda italiana produttrice di gioielli, Bulgari. Già da numerosi anni è parte attiva del Foto Cine Club di Foggia di cui è anche docente oltre che facente parte delle commissioni Artistica e Formazione.

gianlucaconte_caniacerbi_musicaos_ebook_11Mirna Marić è autrice della foto (“The underwater girl”) che illustrerà la copertina di “CANI ACERBI” di Gianluca Conte. Le sorelle Mirna e Martina Marić (Marić Sisters Photography) hanno rispettivamente 18 e 20 anni, vivono e lavorano in Croazia e fanno parte della nuova generazione di fotografi/artisti visuali europei (http://www.facebook.com/MaricSistersPhotography); i loro lavori sono caratterizzati da un’attenzione particolare alla natura, alla figura umana e alla presenza dei corpi nello spazio.

Chi fosse interessato a conoscere gli altri ebook di Musicaos.it può trovarli qui:
https://lucianopagano.wordpress.com/ebook-musicaos-it-catalogo/

Chi volesse leggere che cosa si dice in giro degli ebook di Musicaos.it può proseguire qui:
https://lucianopagano.wordpress.com/ebooks/scrivono-di-noi-gli-ebook-di-musicaos-it/

28 Febbraio 2013 – NIGREDO di Stefano Delacroix (I Libri di Emil). Presentazione a LECCE


Ordo Equestris Templi Arcadia
Santissimo Ordine Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano
con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium

presentano

Stefano Delacroix dal titolo Nigredo (I libri di Emil)

28 febbraio 2013 presso l’Ex Conservatorio S.Anna a Lecce
via Giuseppe Libertini ore 18,30

Dialogano con l’autore
il Prof. Angelo Piperno e
il Dott. Francesco Bitonti
esperti di studi esoterici e rosacrociani.

Interverrà S.A.R.I. Principe Don Antonio Tiberio Dobrynia Dimitrijevich di Russia

L’Ordo Equestris Templi Arcadia, il Santissimo Ordine Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostella e del Pellicano, e con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium organizzano il 28 febbraio 2013 alle ore 18,30 presso l’Ex Conservatorio S.Anna a Lecce in via Giuseppe Libertini la presentazione del libro di Stefano Delacroix dal titolo Nigredo (I libri di Emil). Relazioneranno insieme all’autore il prof. Angelo Piperno e il Dott. Francesco Bitonti esperti di studi esoterici e rosacrociani. Interverrà S.A.R.I. Principe Don Antonio Tiberio Dobrynia Dimitrijevich di Russia

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info
http://www.ilibridiemil.it/

OverecoAgenzia
www.overeco.it

“Universo sconosciuto: l’energia oscura” di Stefano Sello (Phasar Edizioni)


"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)

Di cosa è costituito l’Universo? Come evolve e quale sarà il suo destino finale? Da poco più di un decennio stiamo attraversando un periodo di radicale svolta nella nostra concezione cosmologica: oggi sappiamo infatti che la componente invisibile dell’Universo è la parte dominante e consiste di materia oscura ed energia oscura. Non si conosce ancora la reale natura di queste misteriose componenti, ma gli astronomi sono ora convinti della loro esistenza a causa dei numerosi effetti che esse producono a varie scale cosmiche. L’energia oscura, in particolare, costituendo quasi i tre quarti del tutto, è e sarà il fattore determinante per conoscere la storia, l’evoluzione e il destino ultimo dell’Universo.

Stefano Sello consegue la laurea in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica – Sez. Fisica Teorica – dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al Cise di Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui. Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e Fisici presso il Centro Ricerche dell’Enel di Pisa, con particolare riferimento allo sviluppo di metodologie numeriche avanzate per lo studio e la caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi e per l’analisi dei segnali.

2° Edizione (2011)

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
2011, Prezzo: 14,00, ISBN: 978-88-6358-102-7, PAGINE: 136

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
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“Se Hank avesse incontrato Anaïs” (nuova versione dei fatti, 2013)


“Se Hank avesse incontrato Anaïs”
(nuova versione dei fatti, 2013)
disponibile in versione digitale su Amazon)

Il romanzo d’esordio di Stefano Donno, pubblicato nel 1999 e qui presentato in una nuova versione riveduta dall’autore, è un pugno nello stomaco, un oltraggio alle buone maniere, o, più semplicemente, una delle storie d’amore più intense e struggenti che siano state mai raccontate, semplicemente perché i due protagonisti Charles Bukowski e Anaïs Nin, rappresentano due mondi distanti e due modi diversi di intendere la scrittura, la poesia, la sessualità, la vita.

dalla prefazione, di Luciano Pagano

"Stefano Donno, poeta, scrittore, autore di decine di libri, raccolte di poesie, interventi critici e romanzi, sul finire degli anni novanta era già uno dei giovani ‘agitatori’ letterari pugliesi più attivi, coordinava il periodico S/PULP ART FACTORIES e esordiva con la sua prima raccolta di versi “Sturm and Pulp”, introdotta da Tommaso De Lorenzis. “Se Hank avesse incontrato Anaïs” è il suo primo romanzo.

Oggi, rileggendolo a distanza di quattordici anni, mi rendo conto che questo testo non ha perduto nulla della sua freschezza e della sua carica evocativa, ancora oggi è un poetico pugno nello stomaco, quello che ti prende quando raccogli i pezzi di una storia d’amore assurda e la spieghi dall’inizio.
Il meccanismo narrativo è coinvolgente, bastano poche pagine per restare incollati, prima al Bukowski personaggio, poi all’innamorato irrequieto che non vuole ammettere i propri sentimenti, crudi e allo stesso tempo sinceri. Ma d’altronde chi, leggendo tra le righe le poesie dell’autore americano, non si accorge che dietro tanta brutalità si nasconde un’anima grande?

L’azzardo di Donno si concretizza nell’ipotizzare una relazione tra due astri della letteratura del secolo scorso; ma è anche vero che tutto incomincia e termina come una pellicola, come un film hollywoodiano, conservando il taglio cinematografico delle sequenze, la rapidità, le inquadrature e i passaggi di scena.
L’autore sembra quasi volerci comunicare che si tratta di una fiaba, una favola sporca raccontata con gli strumenti della contemporaneità, facendo incontrare un’ambizione pulp e post-moderna insieme a un ritmo definito, quello del film."

Stefano Donno (1975) si è laureato nel 2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste nazionali e internazionali. Attualmente, con Luciano Pagano, è OverecoAgenzia.

Pubblicazioni: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Pensa Multimedia, 1999); Monologo – + (I Quaderni del bardo, 2001); Sliding Zone (Pensa Multimedia, 2002); L’Altro Novecento – giovane letteratura salentina dal 2002 al 2004 (Luca Pensa Editore, 2004); Ieratico Poietico (Besa Editrice, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica Historia (Lecce, 2010); Corpo Mistico (Giulio Perrone Editore, 2010)

“Se Hank avesse incontrato Anaïs” – Stefano Donno
disponibile qui

“Ai confini del tempo” di Stefano Sello (Phasar Edizioni)


"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)

Queste riflessioni affrontano, da un punto di vista epistemologico, uno dei problemi più ardui che si possano porre alle nostre facoltà di concettualizzazione del reale e di auto-introspezione dell’esperienza soggettiva: il tempo.

Il libro percorre le varie alternative che il sapere umano si è posto nel cercare una soluzione concettualmente soddisfacente, sempre oscillando tra due posizioni estreme: da un lato la negazione dell’esistenza oggettiva di un tempo avente una direzione privilegiata, al prezzo (veramente troppo elevato) di ridurre ad illusione soggettiva l’irreprimibile esperienza del fluire unidirezionale dei nostri stati di coscienza; dall’altro l’affermazione della preminenza, e irriducibilità in termini razionali/scientifici oggettivi, della nostra sensazione individuale di un tempo interno e privato.

L’approccio al problema tempo è volutamente limitato alla dimensione più epistemologica, evitando quella più tecnico-formale e specialistica, oggetto di altrettante indagini approfondite, sia per rivolgersi ad un pubblico più vasto sia per cogliere le più ampie sfumature polivalenti del concetto tempo.

Stefano Sello è nato nel 1959 a Codogno (MI). Consegue la laurea in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al CISE di Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui. Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e Fisici presso il Centro Ricerche dell’ENEL di Pisa, con particolare riferimento allo sviluppo di metodologie avanzate per lo studio e la caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi.

"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
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"Ai confini del tempo" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
Prezzo: 15,00, ISBN: 978-88-6358-003-7, PAGINE: 58, 2008

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“Trent’anni di filtrazione” di Roberto Pioppo (Phasar Edizioni)


"Trent’anni di filtrazione" di Roberto Pioppo (Phasar Edizioni)

Un libro unico, ricco di contenuti di caratura internazionale, adatto per l’intensivista e l’infermiere di area critica. Visita tutto il percorso dagli anni Settanta in poi (da qui il titolo) nel quale l’emofiltrazione l’ha fatta da padrona, diventando oggi una terapia insostituibile e valido salvavita. Nel cerchio delle tecniche sostitutive renali vengono toccate tutte quelle messe a disposizione dalla medicina di oggi, il tutto corredato da fotografie e schemi di facile consultazione.

Roberto Pioppo si è diplomato presso la scuola per infermieri “Città di Sanremo” nel 1992.
In attività presso il Centro di Rianimazione di Sanremo dal 1993 ad oggi, ha maturato una esperienza pluriennale nelle attività di emofiltrazione (precursore delle tecniche dal 1996).

Docente al corso di Rianimazione organizzato dalla ASL 1 imperiese nel 2000 e nel 2004.
Docente unico e organizzatore del training sulle tecniche di emofiltrazione svoltosi presso l’ospedale di Sanremo nel 2004 e 2006 con più di 40 ore di tutoraggio teorico-pratico.

Docente al corso OSS indetto dalla Regione Liguria nel 2005 e nel 2006.
Tutor certificato sulle tecniche emofiltrative e referente procedurale per l’accreditamento di unità operativa nel 2006.
Pubblicazioni: Manuale tecnico Multimat e step evolutivi, EMAC, Genova, 1995

Terapie Continue Sostitutive Renali, OLAF, 1998
Aggiornamento alle TCSR, OLAF, 2000
Tecnica e Management, IPASVI Editore, 2004
Elementi di primo soccorso (testo di docenza corso oss), ASL 1, 2005.
Collaboratore continuo, con inserto personale, al sito internet di interesse nazionale www.perfusione.net.

"Trent’anni di filtrazione" di Roberto Pioppo (Phasar Edizioni)
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"Trent’anni di filtrazione" di Roberto Pioppo (Phasar Edizioni)
Prezzo: 40,00, ISBN: 978-88-87911-61-9, PAGINE: 346, Anno pubblicazione: 2007

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“Terzo millennio: la globalizzazione degli animali” di Enrica Zinno (Phasar Edizioni)


"Terzo millennio: la globalizzazione degli animali" di Enrica Zinno (Phasar Edizioni)

Enrica Zinno, architetto, libera professionista, si interessa da sempre alla progettazione sostenibile e alla cultura olistica che ne è la base.
Pare naturale, dunque, tradurre tali convinzioni non solo nei progetti ma anche in un racconto.

I temi di attualità del terzo Millennio sono la Globalizzazione, l’Ambiente Malato e l’Incerto Futuro Sostenibile. Gli Animali e l’Uomo dal Giusto Mezzo hanno un’idea concreta per realizzare l’impossibile sul pianeta Terra, perché non ascoltarli?

I riferimenti a luoghi e fatti sono spesso tratti dalla cronaca. Gli eventi narrati, le soluzioni proposte e i personaggi descritti presentano un messaggio la cui validità è sicuramente da valutare: lo sviluppo non è solo economico. La libertà, la pace, la salute e la dignità, cioè la felicità, sono i confini invalicabili, la premessa indispensabile al vero progresso.

L’Uomo evolve dalla logica dell’occhio per occhio dente per dente se supera il terrore, diffonde idee positive e raggiunge il cuore e la mente di chi ha potere e decide per gli altri
Gli Animali e l’Uomo dal Giusto Mezzo indicano la via percorribile e le qualità indispensabili per il successo dell’impresa: equilibrio e buon senso, sete di conoscenza e fiducia, amore per l’avventura e coraggio senza menzogna.
Il sogno può divenire realtà se realizza valori morali universali. Occorre crederci!

"Terzo millennio: la globalizzazione degli animali" di Enrica Zinno (Phasar Edizioni)

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"Terzo millennio: la globalizzazione degli animali" di Enrica Zinno (Phasar Edizioni)
2010, €14, ISBN: 978-88-6358-077-8, PAGINE: 98

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Anticipazioni febbraio/marzo 2013: ecco i prossimi 3 ebook di Musicaos.it


Ecco i prossimi tre ebook di Musicaos.it, in uscita tra febbraio e marzo. Tutti quelli pubblicati fino a oggi li potete trovare qui:

stefanodonno_sehankavesseincontratoanais_ebook_08_musicaos_cover

luigi_tarantino_confessionidiuneditoredimerda_ebook_09_musicaos__

ilcuoreindisparte_robertapilarjarussi_musicaos_010

Finalmente disponibile “Un’educazione parigina” di Roberto Saporito, PerdisaPop


È con immenso piacere che pubblico sul mio blog la recensione di "Un’educazione parigina", l’ultimo romanzo di Roberto Saporito, pubblicato da PerdisaPop nella sua collana di ebook ePop. Il piacere è duplice. Anzitutto perché conosco Roberto Saporito da diversi anni, mi piace come scrive, mi piacciono le storie che racconta e come le racconta. Il secondo motivo è che questo libro nasce da una sfida, quella cioè di far circolare un testo inedito tra lettori, amici, editor, giornalisti, collezionando pareri e condividendolo, fino a raggiungere la pubblicazione con un editore, PerdisaPop, che sta puntando in maniera intelligente sulla diffusione/pubblicazione degli ebook.
In un certo senso si potrebbe dire che questa pubblicazione è un’opera di condivisione collettiva. Un esempio da seguire e da indicare, soprattutto agli autori esordienti. La recensione che andrete a leggere qui di seguito, quindi, è quella pubblicata sul blog ufficiale dell’autore (http://romanzo.blog.tiscali.it), qualche mese fa, nel giugno 2012.

Roberto Saporito, UN’EDUCAZIONE PARIGINA, perdisapop, ePOP
http://www.gruppoperdisaeditore.it/Catalogo/Perdisa-pop/Digital-Only-ePop/Un-educazioe-parigina.aspx

Per un sovver­ti­mento delle buone maniere (ed­i­to­ri­ali) ovvero
Re­cen­sione di un ro­manzo ined­ito scritto da Roberto Sapor­ito.

“Un’ed­u­cazione pa­rig­ina” l’ul­timo ro­manzo, in or­dine di tempo, di Roberto Sapor­ito. Si badi bene, ‘in or­dine di tempo’. L’espres­sione è gius­ti­fi­cata dal fatto che il ro­manzo è an­cora ined­ito, di con­seguenza non sap­pi­amo quando i let­tori po­tranno godere della sua let­tura. Non es­cludo a pri­ori che se qual­cuno di voi vo­lesse leg­gere in an­teprima il ro­manzo potrebbe farlo chieden­dolo all’au­tore. Nella scrit­tura bisogna provare. In un certo senso questo ar­ti­colo è una re­cen­sione in­ter­at­tiva o proat­tiva che dir si voglia, per usare un ter­mine dep­re­ca­bile tanto amato dai man­ager e dai mo­ti­va­tori azien­dali; tanto vale sco­prire le carte e dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Sarà la realtà ro­manzesca, tanto, a costru­irci at­torno ab­bas­tanza bar­riere e cu­ni­coli, tanti da farci in­trapren­dere la scop­erta di qual­cosa che è (un ro­manzo ined­ito) con il deside­rio che sia (un ro­manzo edito).

Si com­in­cia con la fuga di un cuoco, da Nizza, a Pa­rigi. Si tratta del cuoco di un sushi-bar che ha in­ten­zione di es­pan­dere l’at­tività nella cap­i­tale francese, in un tempo bur­ras­coso con­dito di amori ir­risolti. È che certe volte ci vuole una scusa, per fug­gire e per in­trapren­dere qual­cosa di nuovo, una scusa per ri­com­in­ciare da un’altra parte, una scusa per non morire. Il sec­ondo è un uomo che gira di notte, in cerca della sua strada, in una Pa­rigi in­definita, a bordo di una bi­ci­cletta olan­dese. Che cosa ci fa un uomo su una bi­ci­cletta olan­dese nel bel mezzo della notte, a Pa­rigi? Già, cosa ci fa? Il terzo uomo è un in­tel­let­tuale rifu­giatosi a Pa­rigi in­sieme a altri suoi ‘sim­ili’, fug­gito da una guerra civile che nes­suno vuole am­met­tere – in pa­tria – come tale, non si sa il perché.

La sua vic­ina di casa, Si­mone, legge “Lib­er­a­tio”n com­po­nendo il quadretto di un idil­lio esule, roba d’altri tempi di­rebbe qual­cuno, quasi lo sce­nario di una sit-com d’avant-garde tutta deleuze&guat­tari&fou­cault&lacan&de­but­dun­lutte, se non fosse che gli ideatori di sit-com o fic­tion non sono in cerca di soggetti sim­ili per ab­buf­fare i palins­esti e si ac­con­tentano di sto­rie gon­fi­a­bili recitate in at­tori am­bosessi al­tret­tanto gon­fi­a­bili. La de­lin­eazione di questi tre inizi, da parte di Roberto Sapor­ito, con­ferma la sua abilità – oltre che come nar­ra­tore – di trat­teggia­tore di carat­teri, una carat­ter­is­tica che ho avuto leggendo i suoi la­vori prece­denti…

aperta par­entesi» Gen­er­azione di per­p­lessi (Edi­zioni della sera, 2011) – Il ru­more della terra che gira (Perdisa Pop) “una delle più belle sto­rie d’amore che ho letto” (Lu­ciano Pagano) – Mil­len­ove­cen­toset­tan­te­sette. Fan­tasmi ar­mati (Besa, 2006) – il primo dei lupi man­nari che fanno surf non l’ho an­cora letto ma sono gius­ti­fi­cato dal fatto che ho ap­pena letto un ro­manzo ined­ito« chiusa par­entesi

…e che qui trovo con­fer­mata, sem­pre più af­fi­lata, sem­pre più rap­ida e es­sen­ziale.

Roberto Sapor­ito somiglia a uno di quei pit­tori di quadri che vi potrebbe cap­itare di in­con­trare nelle grandi cap­i­tali eu­ropee du­rante un vi­ag­gio es­tem­po­ra­neo, uno di quelli che quando pas­sate da­vanti alla tela bianca vi voltate un sec­ondo e il quadro è lì, pronto, fo­tografico, netto, iden­tico alla realtà che vi cade da­vanti agli occhi; ci ri­manete male perché vi siete persi l’at­timo della creazione al­lora as­pet­tate il capi­tolo seguente, per vedere come fa l’au­tore a de­scri­vere e de­lin­eare in così poche pa­role un’at­mos­fera, un per­son­ag­gio, un ri­cordo come se fosse co­mune. Pas­si­amo al sec­ondo ‘giro di boa’ e le cose di­ven­tano più com­pli­cate. Il primo io, non sap­pi­amo se già bas­tardo-di-suo o se in­fluen­zato dall’aria pa­rig­ina, si com­porta come è giusto che sia, facendo il cas­camorto (ce la farà?) con una donna che in teo­ria (molto poco let­ter­aria) è già im­peg­nata; e anche qui pochi tratti carat­ter­is­tici per­me­t­tono a Sapor­ito di far finire la vita nel suo ro­manzo.

Tutti gli uo­mini as­pi­rano alla per­fezione, sem­bra dirsi, ma pochi ci ri­escono, tut­tavia non è detto che l’im­per­fezione non sia unica, ir­ripetibile, desider­abile, allo stesso modo della per­fezione cui as­pira.

Unico tes­ti­mone un cane che ha il nome di uno scrit­tore che è tutto dire, las­ci­amo al let­tore fu­turo il gusto della scop­erta. An­di­amo avanti e la trama si in­fit­tisce rap­ida, alla stessa ve­locità delle ped­alate di quello che ab­bi­amo chiam­ato il “sec­ondo uomo”, che presto finirà per es­sere coin­volto, rin­cor­rendo il suo pas­sato, nella vita degli altri per­son­aggi. La quo­tid­i­anità dei per­son­aggi si mescola al pas­sato dei miti pa­rig­ini, da Mar­cel Proust a Jim Mor­ri­son, per fare due nomi che soltanto a chi non ha letto questo ro­manzo po­tranno sem­brare agli an­tipodi.

Roberto Sapor­ito prende la con­tem­po­raneità e la riveste di un’aura mit­ica, anche quando uti­lizza una colonna sonora che sem­bra risuonare di clas­sici, spaziando tra i generi, salvo poi ac­corg­erti che molti dei pezzi che la com­pon­gono sono re­centi, al­cuni re­cen­tis­simi; questa è una delle abilità in­site nell’au­tore, che si unisce a quella di trat­teggiare una Pa­rigi che sem­bra in­cro­ciarela Beat Gen­er­a­tion alla prima parte di uno dei cap­ola­vori del se­c­olo scorso, Fi­esta di Hem­ing­way. Quello che ac­cadrà in se­guito è tutto da sco­prire, il meltin-pot, l’in­ter­nazion­al­ismo, il pas­sato che torna sui suoi passi, l’amore ru­bato e l’amore in­se­guito, sono al­cuni dei temi che daranno corso alle ‘sto­rie par­al­lele’ facen­dole in­ter­se­care come in una delle migliori pel­li­cole di Kievs­loski. Un vor­tice di situ­azioni equiv­oche ma senza equiv­oci, sesso e per­ver­sione, tradi­mento. Dif­fi­cile tradurre in modo com­posto un ro­manzo dove c’è aria di noir e com­me­dia allo stesso tempo, so­prat­tutto cer­cando di in­cu­riosire il let­tore quanto basta senza in­gannare l’au­tore e sve­lare troppo la sua trama in­geg­nosa. Il per­son­ag­gio di Amelie, sfuggente e de­cisa, è quello che resta più im­presso in­sieme a quello del suo ‘in­se­gui­tore’.

Un ro­manzo di fughe che prepara una fuga, questo potrebbe dirsi in poche pa­role, ma sarebbe ridut­tivo per un libro che ri­esce, nello spazio di un centi­naio di pagine, a evo­care tutta la tavolozza di emozioni e sen­ti­menti di cui siamo fatti, in­ter­es­sante es­per­i­mento che con­ferma le ca­pacità di sin­tesi e evo­cazione di Roberto Sapor­ito.

Questa re­cen­sione a un ro­manzo ter­mina qui. Vi au­guro di poter leg­gere questo ro­manzo al più presto. Poi mi dite.

Lu­ciano Pagano

NIGREDO di Stefano Delacroix (I Libri di Emil). In libreria dall’11 febbraio 2013


"NIGREDO" di Stefano Delacroix (I Libri di Emil). In libreria dall’11 febbraio 2013

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info:

http://www.ilibridiemil.it/

Cocaina – Carlotto / Carofiglio / De Cataldo @Einaudieditore


Tre maestri della narrativa contemporanea raccontano la droga che piú a fondo ha segnato la società dagli anni Ottanta a oggi.

La cocaina. Muove capitali immensi, costruisce imperi, distrugge, ricrea e plasma le coscienze. Rende tutti un po’ piú criminali. La cercano sia gli operai in fila all’alba in attesa di ingaggio nelle città del Nordest, sia l’insospettabile compagna o compagno della tua vita. In tempi di crisi, è generosa con chi sceglie di servirla. Ci segue come la nostra ombra, cosí evidente e normale che nessuno piú la vede. E allora serve la letteratura per renderla di nuovo visibile. Tre magnifiche storie che rimandano l’una all’altra, tre facce diverse e complementari dello stesso cristallo. Tre scrittori al meglio delle loro capacità, che ci divertono, turbano e costringono a riflettere.

Cocaina – Carlotto / Carofiglio / De Cataldo

9 Febbraio 2013 – OFFER e gli Angeli di Calcutta, al MUST (MUSEO STORICO DI LECCE)


OFFER e gli Angeli di Calcutta.
Sabato 9 febbraio 2013 (dalle 17.30)

MUST (MUSEO STORICO DI LECCE)
Via Ex Monastero di Santa Chiara, Via degli Ammirati, 11 – Lecce


Ospite d’eccezione Kallol Ghosh, fondatore e responsabile della OFFER che sarà introdotto da Sergio Scapannini della Onlus AMAsempre di Napoli Interverranno Sarà presentato il libro-progetto “Hell and Paradise” (ed.Lupo) del designer Francesco Spada e della terapista Gilda Novelli.

Sono previsti i saluti di Daniele Ferrocino (comunità Emmanuel); Luigi Russo (presidente CSV Salento); Massimiliano Morelli (responsabile Migrantes).

La serata sarà conclusa da un dono musicale della compositrice e pianista Irene Scardia.

Il MUST di Lecce (Via Ex Monastero di Santa Chiara, Via degli Ammirati, 11) ospita il 9 febbraio 2013 a partire dalle 17,30 la serata di solidarietà a favore delle migliaia di bambini abbandonati di Calcutta e alla Ong OFFER (offerta), tra le più attive organizzazioni umanitairie della megalopoli indiana.

Ospite d’eccezione sarà Kallol Ghosh, fondatore e responsabile della OFFER. che sarà introdotto da Sergio Scapannini della Onlus AMAsempre di Napoli e tecnico della cooperazione italiana. Sarà presentato il libro-progetto “Hell and Paradise” (ed.Lupo) del designer Francesco Spada e della terapista Gilda Novelli.. Sono previsti i saluti di Daniele Ferrocino (comunità Emmanuel); Luigi Russo (presidente CSV Salento); Massimiliano Morelli (responsabile Migrantes). La serata sarà conclusa da un dono musicale della compositrice e pianista Irene Scardia.

OFFER
O.F.F.E.R. Organisation For Friends Energy and Resources è un’Organizzazione Non Governativa (Ong) nata in India a Calcutta nel 1986. Il fondatore e oggi “Secretary” di OFFER è il dr. Kallol Ghosh. Laureato in Scienze Sociali, Kallol decise di dare vita ad un’organizzazione che si prendesse cura in linea prioritaria di “Street children”, “Bambini di strada”, prevalentemente senza famiglia. Sulla stessa linea di assistenza ai minori con difficoltà di inserimento scolastico, si è poi sviluppata un’attività a favore di bambini di aree estremamente povere (slums, villaggi della periferia di Calcutta) di cui OFFER si prende cura con i suoi assistenti sociali, garantendo la frequenza all’insegnamento, una tutorship pomeridiana per sostenere l’inserimento scolastico, i libri, nutrizione e assistenza medica, quest’ultima anche attraverso cliniche mobili con medici specialistici che visitano periodicamente gli slums e le aree povere assistite da OFFER. Questa seconda attività, identificata come “COMMUNITY” cioè presso Comunità, assiste ogni anno alcune migliaia di bambini e ne assicura l’educazione, la salute e il positivo inserimento nella vita sociale. Per i bambini privi di famiglia e raccolti dalla strada, sono sorte negli anni tre diverse CaseFamiglia.

APANGHAR
Nella zona Nord di Calcutta (24th North Parganath District). Divisa in una casa per bambini/ragazzi e una per bambine/ragazze, la Casa-famiglia offre ai bambini(e)/ragazzi(e) una Residenza, le cure di Assistenti Sociali che li seguono nell’educazione garantendo la loro frequenza scolastica e corsi integrativi “ a Casa” in particolare di Computer e di Inglese che spesso la Scuola Pubblica non garantisce. I ragazzi vengono assistiti fino a che non trovano lavoro e quindi possono cominciare una vita anche economicamente autosufficiente.

APANJAN
A Sud di Calcutta dove la grande città di Calcutta incontra aree ancora rurali, è sorta APANJAN una Residenza per bambini con problemi di handicap, mentale e/o motorio.. La nascita di questa Casa si deve alla circostanza che, tra i bambini abbandonati, la percentuale di quelli con handicap è alta perché le famiglie povere non riescono a sostenerne le cure e se ne disfano. Dr. Kallol Ghosh, anche se la cura di bambini handicappati è particolarmente onerosa circa 15 anni fa decise che non si potevano lasciare in strada bambini in speciale difficoltà, perché era particolarmente faticoso occuparsene. Con l’aiuto in particolare dell’Associazione Mondo Amico di Napoli è riuscito a dare vita ad APANJAN dove i bambini handicappati sono seguiti da nurse e ricevono trattamenti specialistici, vengono educati fin dove possibile la Musica, la Danza. Di recente è sorta una Bakery, su dono del Governo Giapponese, un Forno dove i ragazzi producono piccoli dolci, pani locali etc. In particolare hanno intorno a loro una “famiglia” e lentamente trovano un senso alla loro difficile condizione. Di recente APANJAN ha aperto le porte anche a “Community children”, cioè bambini abitanti nella Comunità circostante, affetti da handicap.

ANANDGHAR
“Il nido gioioso” ospita bambini HIV+ e/o affetti da AIDS. Anche in questo caso, al crescente numero di bambini siero positivi che popolano le strade, spesso per la morte dei genitori affetti da AIDS, Dr. Kallol Ghosh ha risposto che non si poteva girare la testa dall’altra parte. È così nata ANANDGHAR dove, caso unico in tutta l’India (c’è solo un piccolo shelter/rifugio simile a Bombay) l’intera struttura è organizzata per dare Famiglia, assistenza agli studi, training e cure altamente specialistiche ai bambini/bambine sieropositivi(e). Il lavoro di OFFER si estende come sempre alla Community dove gli Assistenti Sociali svolgono sul tema della Sieropositività un grande lavoro di informazione, di superamento del tabù a parlarne e di prevenzione. Un grande successo è stato ottenuto da OFFER che è riuscito a far ammettere a scuola pubblica tutti i bambini sieropositivi di ANANDGHAR in età scolare.

Kallol Ghosh nel 2008 è stato insignito dal Presidente Napolitano del Titolo di Cavaliere della Stella della Solidarietà su proposta di Consolato/Ambasciata/Ministero degli Esteri per le sue attività di solidarietà Sociale in parte associate all’Italia. E’ poi membro della ASHOCK FELLOWSHIP una Associazioni di personaggi eminenti (Prof. Yunus, Mandela, Ratan Tata etc.) che "stanno contribuendo con la loro "visione" a cambiare il mondo". Ogni anno il 14 Novembre giorno di festa in India in ricordo di Nerhu (credo suo anniversario) è ricevuto con circa 30 bambini di ANANDGHAR dal Presidente della Repubblica Indiana a New Delhi.

Il libro-progetto “HELL AND PARADISE” di Francesco Spada e Gilda Novelli (Ed.Lupo). Un diario di viaggio per immagini che vuole essere un contributo di cronaca ed attualità, per riflettere su tutto il Paradiso e tutto l’Inferno che coabita oggi nel grande Colosso asiatico nell’età della globalizzazione, che dedichiamo ai bambini di Calcutta. Il ricavato della sua diffusione sarà devoluto alla Ong OFFER di Calcutta.

L’ECO-VILLAGGIO DROP (progetto di F.Spada con Kubico)

Una goccia di felicità nella foresta bengalese. Il progetto per la “Happines Farm DROP” da donare alla Ong OFFER di Kolkata (Calcutta), è concepito come un micro-villaggio integrato residenziale,

per l’accoglienza, l’assistenza terapeutica e il recupero sociale dei bambini sieropositivi e affetti da HIV. DROP vuole essere, quindi, uno spazio protetto, una “piccola fortezza rurale” completamente osmotica con l’habitat naturale e lussureggiante della grande cintura verde periferica di Kolkata, accanto agli attuali Centri della OFFER nel distretto 24 Parganas. La qualità ambientale del territorio è l’elemento guida dell’intero progetto, che nasce da un approfondito studio e analisi delle tec-niche costruttive dei villaggi rurali del West-Bengala e dell’archi-tettura naturale-tribale del Sunderbans. Mattoni di creta, pietre, legno, bambù, terra e paglia saranno le materie prime – base che verranno impiegate, insieme alla stra-ordinaria sapienza e qualità degli artigiani e dei costruttori locali bengalesi. Un’architettura terapeutica, totalmente integrata con il suo paesaggio, ed energeticamente autosufficiente, per proteggere, curare e far crescere in armonia con la Natura, i piccoli ospiti della OFFER.

Contatti:
Tel: +39.0832.682103
Email: info

Info
347/1572047

Ufficio Stampa OverecoAgenzia
www.overeco.it

3 Febbraio 2013 – Matera, inaugurazione di “Ozio – Abitare”


ARTErìa

associazione d’arte e cultura Matera

inaugura:


Ozio – Abitare


dal 3 al 23 febbraio 2013
Sala mostre ARTErìa, Vico XX settembre, 2 – Matera

Inaugurazione 3 febbraio, ore 18,30

Orari: Lunedì – Sabato 16,00 – 20,00

www.arteriamatera.it
Tel/Fax 0835.337383 – 3284030729

"Ozio – Abitare" è una ricognizione sul lavoro svolto negli ultimi mesi nell’ambito di “Ozio”. Si tratta di un progetto nato da un gruppo di artisti del sud Italia che coinvolge personalità operanti in aree geografiche differenti, impegnati in procedimenti di vario genere, in un percorso volto alla riscoperta di un atteggiamento lento e riflessivo nei confronti del fare arte, alla presa di coscienza del valore archetipico delle immagini, alla valorizzazione della perifericità, sia in senso geografico che culturale.

Orfeo Cellura, Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Sante Cutecchia, Pasquale De Sensi, Tinatin Ghughunishvili, Mariateresa Marino, Salvatore Masciullo, Luigi Massari, Alessandro Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello e Caterina Striccoli si confrontano con l’idea della casa, adottando come bussola il concetto di abitazione come cassa di risonanza delle vibrazioni del mondo. Non un manufatto che deve semplicemente soddisfare le esigenze materiali dell’uomo ma, come hanno fatto per millenni le abitazioni rupestri dei Sassi, favorire la sua sintonia con il ciclo vitale, la cadenza del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni e perfino la dicotomia vita / morte. Ciascuno degli artisti coinvolti riflette in modo personale, focalizzando ora l’aspetto privato ed intimo dell’abitare, ora gli aspetti simbolici e rituali o quelli socio antropologici e mettendo in relazione il processo creativo dell’opera d’arte con quello della costruzione della casa.

Dal 3 febbraio sarà possibile effettuare gratuitamente il download del catalogo in pdf dal blog www.ozioart.blogspot.it

Presto online “La verità” di Roberta Pilar Jarussi, ebook 07 Musicaos.it


robertapilarjarussi_laverita_musicaos_ebook_07_cover?w=352

presto online:

Roberta Pilar Jarussi, “La verità”
postfazione Luciano Pagano
ebook 07 Musicaos.it