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Leggere migliora [6] – Newsletter, 6 aprile 2017


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n. 6 // giovedì 6 aprile 2017

Questa newsletter è dedicata alla poesia. Sono quattro gli autori pubblicati, al momento, nella collana poesia di Musicaos Editore. Elio Coriano, con la sua raccolta “A nuda voce. Canto per le tabacchine”, Marco Vetrugno, con “Proiettili di-versi”, Fernanda Filippo, con “Brucia con gli occhi chiusi tutto il tuo mondo” e “Altissima miseria”, di Claudia Di Palma; proprio quest’ultimo titolo ha ottenuto dalla giuria del Premio LetterarioInterferenze”, di Bologna Lettere, il Premio Speciale del Presidente della Giuria, premio che, nelle motivazioni, viene assegnato “ad opere che più delle altre hanno evidenziato una particolare connotazione o che sono comunque proiettate verso una specifica autonomia testuale in quanto a intenzioni, uso del linguaggio e ricerca stilistica”.

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Altissima miseria” è il titolo della raccolta di esordio di Claudia Di Palma. Abbiamo conosciuto i suoi versi, per la prima volta, con i nostri lettori, in una serata dal vivo organizzata presso la Chiesa dei Diavoli (Tricase, Lecce), durante un reading con gli autori di Musicaos Editore. Era il 18 luglio 2016. Il suo libro è uscito nel dicembre dello scorso anno, avendo già un buon riscontro da parte dei lettori e dei primi critici. Il volume è introdotto dalla prefazione del poeta e editore (Samuele Editore), Alessandro Canzian. A proposito dei versi di Claudia Di Palma, hanno scritto, Alessandro Moscè, su Pelagos Letteratura “Delle generazioni già monitorate dalla critica, Mariangela Gualtieri è la poetessa che più potrebbe ricordare Claudia Di Palma (che della Gualtieri ha citato dei versi in esergo al libro), ma si avvertono anche gli echi di Giovanna Sicari, che decifra fatti passati, remoti, liquefatti, espiantati. La domanda sull’eterno rito del non sapere, delle ombre esistenziali, conduce ad un “misero dono”, ad un inizio del quale possiamo solo riconoscere creazione, sostanza, “misera misura”. Il partorire è quasi un’ossessione in questa poesia, tanto che la nascita, paradossalmente, è identificata come un trapasso. Non la morte, ma appunto il dare vita alla vita, quando il buio si fa bagliore e non il contrario. Il mistero, però, è sempre lo stesso.”
Anna Vallerugo, sul blog di Nicola Vacca, Zona di disagio: “Di Palma affronta il suo reale opponendogli quella che pare una resa, un esilio in un non luogo ricercato, di elezione, contrapposto a scenari di sola apparente comunione, i “luoghi del giorno, il bar, la villa comunale” (quest’ultima dove si fa “commercio d’alberi”) e invita il suo interlocutore – non necessariamente il lettore, si scopre leggendo-  in un altrove […] Ricorda talora Emerson, questa giovane scrittrice, quando toglie i nomi alle certezze, e le riescono felicissimi accostamenti di parole mai fini a se stessi, a un autocompiacimento che si faccia sterile,  ma in densità anzi di immagine e senso:  la sua  Madre è una “disangolata figura”,  la persona che ama sarà oggetto di uno sprone dolce eppur deciso ”
Gianluca Conte, sul blog Linea Carsica: “Un lavoro in equilibrio tra il segno più e il segno meno dell’umanità, tra la materia e l’antimateria, con l’annientamento totale che fa capolino dietro l’angolo e che tuttavia non sembra trionfare su quell’entità piccola, a volte bieca, che è l’essere umano.”
Giulio Maffii su Carteggi Letterari: “Il senso della scrittura della Di Palma è proprio questo , scoperchiare attraverso dissacramenti continui, le consapevolezze flebili del lettore. Il lettore è un lettore-dio a cui l’opera è diretta, non ci ingannino i riferimenti ad un sacro che non c’è. Un lettore terrestre protagonista, suo malgrado, delle belle “invenzioni”  piene di altissima miseria umana.” La raccolta è stata ospitata sul blog RaiNews – Poesia, a cura di Luigia Sorrentino.
Fabio Simonelli
su Poesia: È una realtà dove l’ombra si sparge nel mondo cadendo come un frutto maturo, dove la vita è assenza, dove si marcisce di un bellissimo marcire, quella di Claudia Di Palma. L’autrice possiede una scrittura matura e crudele, calcarea, avvolgente. Il suo ultimo lavoro, Altissima miseria (Musicaos Editore), appare immediatamente al lettore come un libro denso e perfetto, che con un andamento sottilmente musicale è in grado di presentare l’horror vacui dell’esistenza nella grazia di un ultimo respiro. Si parla di vita, si parla di morte, si parla delle relazioni a volte non possibili tra esseri umani. Ma si parla anche d’amore, di ironia e di scrittura, tra qualche vecchio affranto di verde e un’intima, meravigliosa, anarchia.

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 “A nuda voce. Canto per le tabacchine”, Elio Coriano – Poesia 1
Elio Coriano con questa sua opera intende restituire una voce alle tabacchine morte il 13 giugno 1960 a Calimera, a causa di un incendio nei locali della ditta Villani e Franzo. Questo canto si unisce a quello di una generazione di salentini che hanno lavorato, anche in condizioni disumane, per garantire un futuro ai propri figli. Introduzione di Ada Donno. Interventi di Francesco Aprile, Luciano Pagano.

“Proiettili di-versi”, Marco Vetrugno – Poesia 2
“La poesia di Vetrugno è rapidamente e aspramente ritmata, in ottima armonia con il suo discorso robusto e violento, drammatico ed eversivo. L’accusa costante rivolta al male del mondo e alla fatica del vivere è sostenuta da una visionarietà originale e possente”. Tutto questo è “Proiettili di-versi”, per Giorgio Bàrberi Squarotti. La scrittura di Vetrugno è una pratica quotidiana del vissuto, in prima persona, uno scandaglio e un microscopio del reale.

“Brucia con gli occhi chiusi tutto il tuo mondo”, Fernanda Filippo – Poesia 3
Fernanda Filippo è una poetessa autentica, scevra da ogni meccanismo aulico, retorico, sintattico. Scrive di getto come un artista in preda ad un impulso irrefrenabile. Il suo è un lirismo lenitivo che guarisce da ogni malessere, non porta sollievo ma disillude dall’incanto che un verso ingannevole potrebbe suscitare. Libera dalle inibizioni di una vita attanagliata da dispiaceri e delusioni. Si interroga sul perché sia utile scrivere e con la sua innocente semplicità lo rivela. (Paola Bisconti)

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Claudia Di Palma, autrice della raccolta “Altissima miseria”, ha scelto per i lettori di Musicaos i libri di Yasunari Kawabata, Sándor Márai, Joseph Roth, Farid ad-din Attar e Oscar Wilde.

 

 

“Prima neve sul Fuji” – Yasunari Kawabata Coppie sul filo del tradimento, matrimoni che non funzionano, vecchi amanti che si ritrovano, grandi amori che sembrano realizzarsi, ma si consumano nella bellezza di un gesto e si sciolgono nel rimpianto, effimeri come la prima neve sul Fuji o le gocce di rugiada sulle foglie di bambú. In questi racconti dell’inquietudine amorosa Kawabata è a un passo dal sentimentalismo: basterebbe una parola in più e saremmo nella letteratura di genere; e invece c’è una parola in meno, quel pizzico di non detto che trasporta la banalità del quotidiano in un’ambiguità rarefatta, in una malinconia assoluta. Dove il dolore, l’arte e la morte sono molto vicini, almeno per un attimo, alla perfezione della natura.  

“Le braci” – Sándor Márai – Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava per loro. Perché? Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: “una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione”. Tutto converge verso un “duello senza spade” ma ben più crudele. Tra loro, nell’ombra il fantasma di una donna.

“La leggenda del santo bevitore. Racconto” – Joseph Roth – La leggenda del santo bevitore fu pubblicato per la prima volta nel 1939, pochi mesi dopo la morte di Joseph Roth, esule a Parigi – e può essere considerato, per molti versi, il suo testamento, la parabola trasparente e misteriosa che racchiude la cifra del suo autore, oggi riscoperto come uno dei più straordinari narratori di questo secolo. Il clochard Andreas Kartak, originario come Roth delle province orientali dell’Impero absburgico, incontra una notte, sotto i ponti della Senna, un enigmatico sconosciuto che gli offre duecento franchi. Il clochard, che ha un senso inscalfibile dell’onore, in un primo momento non vuole accettare, perché sa che non potrà mai rendere quei soldi. Lo sconosciuto gli suggerisce di restituirli, quando potrà, alla «piccola santa Teresa» nella chiesa di Santa Maria di Batignolles. Da quel momento in poi la vita del clochard è tutta un avvicinarsi e un perdersi sulla strada di quella chiesa, per mantenere una impossibile parola. È come se il clochard volesse ormai una sola cosa nella sua vita – rendere quei soldi –, e al tempo stesso non aspettasse altro che di essere sviato da innumerevoli pernod, da donne che il caso gli fa incontrare, da vecchi amici che riappaiono come comparse fantomatiche. Tutta la straziata dispersione della vita di Roth – e soprattutto dei suoi ultimi anni, quando, proprio a Parigi, trovava una suprema, ultima lucidità nell’alcool – traspare in questa immagine di un uomo ormai tranquillamente estraneo a ogni società, visitato da brandelli di ricordi, generosamente disponibile a tutto ciò che incontra – e in segreto fedele a un unico e apparentemente inutile voto.

“Il verbo degli uccelli” – Farid ad-din Attar – Le notizie tramandateci su Farid ad-din Attar, uno dei più celebri poeti mistici persiani, sono scarse e incerte. Visse tra il 1100 e il 1200, in un’epoca in cui il Sufismo era assai praticato e i problemi della metafisica erano oggetto di attiva speculazione. Per un certo tempo esercitò probabilmente la professione di farmacista (Attar significa infatti “il venditore di droghe”) e, per quanto si sappia ben poco della sua educazione, ebbe sicuramente una conoscenza profonda della musica, dell’astronomia, della medicina e delle teorie delle scuole dell’epoca. Tra le numerose opere che gli vengono attribuite, “Il verbo degli uccelli”, di cui è accertata l’autenticità, è la più celebre.

“De profundis” – Oscar Wilde – Il “De profundis” è una lunga lettera a Lord Alfred Douglas, il giovane amato da Wilde, scritta nei primi mesi del 1897 nel carcere di Reading dove Wilde si trovava da quasi due anni per il reato di sodomia. È l’opera che ci permette di accostarci al vero mondo dell’autore, di riconoscere l’uomo e lo scrittore nel suo aspetto non mistificato. Una volta uscito di prigione, Wilde affidò il manoscritto all’amico giornalista Robert Ross, che ne fece due copie dattiloscritte. Una fu inviata allo stesso Douglas, che negò di averla mai ricevuta. Nel 1905, quando ormai Wilde era morto da cinque anni, Ross pubblicò un’edizione ridotta dell’originale col titolo di “De profundis”, che rimase a tutte le edizioni successive. L’originale fu affidato nel 1909 da Ross al British Museum, con la condizione espressa che non fosse dato in visione per cinquant’anni. La seconda copia dattiloscritta fornì il testo per la “first complete and accurate version” pubblicata da Holland nel 1949. In realtà quando, nel 1959, il manoscritto fu reso pubblico, fu possibile stabilire che i dattiloscritti contenevano parecchie centinaia di errori. Introduzione di Jacques Barzun.

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Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.

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Venerdì 7 Aprile 2017 – Melpignano – Ore 19.00 – Simona Cleopazzo presenta “Irene e Frida”, presso l’Ex Convento degli Agostiniani, Sala “Sergio Torsello”, con il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo e Luciano Pagano (Musicaos Editore)

Sabato 8 Aprile 2017 – Lecce – Ore 20.00 – Officine Culturali ERGOT – Prima presentazione di “Strade negre”, di Davide Morgagni – Presentazione e Letture – dialoga con l’autore – Luciano Pagano

Giovedì 13 Aprile 2017 – Ore 20.00 – BOLOGNA – Vanilla e Comics – Simona Cleopazzo presenta “Irene e Frida”, Presentano Stefania Piccinelli (GVC onlus) e Fabio Rodda (scrittore), Reading di Fabio Rodda sulle note della chitarra di Daniele J.

Mercoledì 19 Aprile 2017 – Ore 20.00 – TRICASE – Farmacia BALBOA, “Aspettando il Festival Armonia… i luoghi del gusto”, Davide Morgagni presenta “Strade negre”, con Valentina Sciurti, su musiche di Alva Noto

Giovedì 20 Aprile 2017 – Ore 20.30 – NARDÒ – Arci Nardò Centrale – “Strade negre” di Davide Morgagni, presentazione con Luciano Pagano e, a seguire “Lo squartatore”, studio di Davide Morgagni

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Leggere migliora [5] – Newsletter, 4 marzo 2017


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n. 5 // sabato 4 marzo 2017

Questa newsletter di inizio marzo è dedicata a due storie, entrambe scritte da Davide Morgagni, “Strade negre” è il titolo del suo secondo romanzo, edito nella collana Fablet, che verrà presentato in anteprima a Parigi l’11 e il 12 marzo prossimi, e – a Lecce, l’8 aprile 2017. La prima storia scritta da Davide Morgagni e edita da Musicaos Editore nel marzo del 2014 è “I pornomadi”. A distanza di tre anni Davide Morgagni torna con una nuova storia, approfittiamo per farci dare i suoi consigli di lettura e augurarvi buone letture, tra classico e contemporaneo, poesia, narrativa e filosofia, con uno sguardo ai nostri prossimi appuntamenti e alla primavera che viene. Buona lettura.

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morgagni-strade-negre-musicaos-editoreSTRADE NEGRE – Il nuovo romanzo di Davide Morgagni.

Personaggi in cerca di lavoro, in cerca di cibo, in cerca di sesso, in cerca di umanità, esistenze che si giocano a testa o croce; suore, arcivescovi, mendicanti, monumenti, smog: “Castel Sant’Angelo m’appare rossiccio nel fresco tramonto romano questa sera, tutto è crepuscolo, tutto è Trastevere, e minaccia tramonti all’infinito. Io me ne sto in silenzio, pelleossa, col cuore dell’Impero che continua a palpitarmi dentro, a pomparmi di bianchitudini, dimentico per un istante gli etruschi e fisso Roma dalla finestra, nel traffico – Roma scheletrica succhiamarmi – Roma vegetale – Roma crocifissa – Roma comatosa – dolce morte a leggerne il prezzo – partono ancora altri applausi e intuisco che la lezione ci è stata data – la tortura è finita.”.
Strade negre” è un canto ininterrotto che si snoda per esperienze, affabulazioni, chilometri, bestemmie, sonore risate e abissi vertiginosi.
“Noi ci siamo spezzati, i vulcani eruttano ubriachi stracarichi di lamenti, e noi chissàchi, noi negri forse, col nostro impossibile, i nostri boschi e membri e schiume, con le nostre scimmie pesanti, noi risaliamo indemoniati incontro alle foci per farci un tiro fra milleonde, distrutti, squarciati, strafottenti, avanziamo decisi, drastici, dicendo addio all’amore, mai quieti nello splendore mai quieto… noi col nostro burrascoso desiderio d’approdare altrove, non contro, ma oltre, noi così carichi di teorie e sigarette, noi dementi, mai rabbiosi, noi magri e squattrinati, noi costruttori di ordigni e rotte, noi che puntiamo il dito negro, noi chissà chi, noi ce la ridiamo”.
Sono la Roma e la Lecce e Parigi a far da sfondo alle vicende del nuovo romanzo di Davide Morgagni, “Strade negre”, un nuovo colpo inferto alla lingua, alla sintassi, alle buone maniere, romanzo visionario, perché totalmente incollato alla superficie febbrile di ciò che descrive, attuale e immanente, perché racconta la realtà e la crea mentre essa stessa accade sotto i nostri occhi. Dopo avere esordito nel 2014 con il romanzo “I pornomadi” (Musicaos Editore), ritorna con una nuova storia.

Davide Morgagni nasce a Lecce, nel 1977. Si laurea in Filosofia. Autore, regista e attore delle pièce teatrali: “Todo el amor” da Pablo Neruda, “Riccardino III” da William Shakespeare, “Il Dottor Mefisto” da Christopher Marlowe, “Penelope a New York” da Joyce a Lorca. Autore del romanzo “I pornomadi” (Musicaos Editore, 2014).
Dal 2015 collabora con la compagnia di danza sperimentale THERASIA MC.

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“Da questo  universo boccheggiante emerge il ‘pornomade’, entità allo stesso tempo futuribile e arcaica, annichilita da cocktail micidiali di tedio domenicale e droghe audiovisive e non.” (Mangialibri, Lorenzo Coppolino)

“Strani e misteriosi personaggi si sviluppano nel romanzo d’esordio di Davide Morgagni, ovvero “I Pornomadi”. Un romanzo viscerale in un susseguirsi di storie, attimi e “flash” di vita, emozioni e situazioni, espresse in un linguaggio completamente inventato, rinnovato, fuori da ogni logica e sintassi, libero di potersi esprimere come un fiume in piena, saziando semplicemente quel bisogno di comunicare i propri pensieri, nudi e crudi, senza troppi fronzoli.” (SULPALCO, Sara Di Carlo)

“I PORNOMADI”, Davide Morgagni Che cosa sono, chi sono, cosa cercano “I pornomadi”? Uno shock, una perversione? Uno spreco, una lingua nuova, un vero viaggio iniziatico? “Il peggio passa e se ne fa una sintassi”, come scrive Davide Morgagni, che si muove attorno al centro di una realtà terrificante, costruita sul delirio, una parola dopo l’altra, come una piega, una ferita e ancora: quale immagine di società ne verrà fuori, quale nuova generazione di pornoumani, derive, rizomi, resisterà a questo romanzo increato dove il mondo è immediatamente vita, subito, adesso? Davide Morgagni, nel suo romanzo di esordio compie un gesto liberatorio nei confronti della sintassi, di quella lingua che spesso viene abusata entro limiti di convenzienza, confondendo l’essere di ciò che si racconta con la gabbia ‘scolastica’ delle buone maniere, ammiccanti per il lettore. “I pornomadi” racconta le vicende del primo “pornomade”, in una realtà cittadina, metropolitana, che sarebbe assenza totale e gratuita, totale indifferenza, se non fosse per l’accensione atomica che il testo fornisce alla realtà stessa. Qui si “è” nel momento stesso in cui ci si racconta, perfino l’oggetto inerte, quando viene ritratto, acquista una dimensione poetica e extrasensoriale, trascendente. Ecco perché ne “I pornomadi” di Davide Morgagni il testo e le immagini fotografiche di Lorenzo Papadia costituiscono particelle di un tutto, sostanza e materia di canto. Un viaggio onirico. È un testo questo che sospende il tempo, diluendo l’attesa di un finale che è fine, scopo vero e essenza di questa vera e propria “macchina sonora”. Una lingua nuova, risorta come una fenice sulle macerie lasciate dal passaggio dello scritto del morto orale di Carmelo Bene, della petite musique di Louis-Ferdinand Céline, degli esperimenti lisergici di Burroughs, dei Millepiani rizomatici di Gilles Deleuze e Felix Guattari, e, infine, della scrittura musicale di James Joyce. “Ci sono due modi per non amare l’arte, il primo consiste nel non amarla, il secondo nell’amarla razionalmente”, scriveva Oscar Wilde, lo sa bene Davide Morgagni che nella narrazione della sua storia realizza una macchina letteraria nuova che è allo stesso tempo una storia dissacrante, canzonatoria, eccessiva, godibile, al di là delle possibilità stesse di ogni formalismo. Solo chi ha paura di ammettere che le cose stanno così, può sfuggire al rutilante meccanismo de “I pornomadi”.

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davide-morgagni-photo-sDavide Morgagni, autore di “Strade negre”
e de “I pornomadi”, ha scelto delle letture
per questa newsletter di Musicaos Editore,
eccoli:

 

ulissejamesjoyceUlisse, James Joyce, Newton Compton (A cura di Enrico Terrinoni, Traduzione di Enrico Terrinoni con Carlo Bigazzi)  Ulisse di James Joyce, sin dal giorno della sua pubblicazione – il 2 febbraio del 1922, quarantesimo compleanno dell’autore – era destinato a mutare radicalmente le sorti della letteratura contemporanea. Il romanzo è la cronaca di una giornata reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un’umanità rinnovata. L’intera vicenda si svolge in meno di ventiquattro ore, tra i primi bagliori del mattino del 16 giugno 1904 – data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna di una vita, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà «diventare uomo»… – fino alle prime ore della notte del giorno seguente. Il protagonista principale, l’ebreo irlandese Leopold Bloom, non è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo di larghe vedute e grande umanità, sempre attento verso il più debole e il diverso, e capace di cortesia anche nei confronti di chi queste doti non userà con lui. Gli altri protagonisti sono il giovane intellettuale, brillante ma frustrato Stephen Dedalus – già personaggio principale del libro precedente di Joyce, Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane – e Molly Bloom, la moglie dell’ebreo, vera e propria regina del romanzo. Alla fine, stesa sul vecchio letto scricchiolante, Molly sarà intenta a riflettere – in un monologo di più di ventimila parole non scandite da punteggiatura – sulla giornata appena trascorsa, sul suo tradimento del marito, su ogni ricordo del passato, e sui potenziali futuri immaginati. Figura dalla solida corporeità, Molly è una donna gloriosamente istintiva,ma anche resistente a una qualunque forma di caratterizzazione categorica. Ulisse è un romanzo della mente: i monologhi interiori e il flusso di coscienza sono una versione moderna dei soliloqui amletici. Si insinuano gradualmente nelle trame dell’opera, fino a dissolvere ogni limite tra narrazione realistico-naturalista e impressione grafica del pensiero vagante. «Chiunque legga Ulisse può dichiararsi un esperto», spiega Declan Kiberd. È un testo che detta le condizioni della propria lettura.

franzkafkaIl messaggio dell’imperatore, Franz Kafka, Racconti (Adelphi) «L’imperatore – così dice la leggenda – ha inviato a te, singolo individuo, miserabile suddito, ombra minuscola fuggita dall’abbagliante sole imperiale nelle più remote lontananze, proprio a te ha inviato un messaggio dal suo letto di morte» (Franz Kafka).

friedrichnietzscheLa gaia scienza, Friedrich Wilhelm Nietzsche (Rizzoli) La gaia scienza è il più bel bouquet nietzschiano, magicamente sospeso tra un ciclo che si chiude e un altro che si apre. I risultati di una lunga e profonda ricerca fioriscono senza sforzo, come prodotti naturali, generando una scienza divenuta libera e gaia. Divisa in cinque libri, che contengono tutte le più grandi intuizioni di Nietzsche, La gaia scienza è incastonata in una cornice poetica composta da tre raccolte di versi: gli Idilli di Messina, Scherzo, malizia e vendetta e I canti del principe Vogelfrei. Nelle crepe dell’approccio illuministico della prima produzione aforistica nietzschiana percepiamo già i toni violenti che infuocheranno le opere post-zarathustriane.

arthurrimbaudIlluminazioni, Arthur Rimbaud (Newton Compton, 1994) “La poesia di Rimbaud divenne col nuovo secolo, come scrisse Raymond Radiguet, la Bibbia dei tempi moderni, ma divorata più che meditata è stata anche oggetto di vere e proprie falsificazioni, a cui qui, per quanto riguarda le Illuminazioni, si pone riparo con una edizione del tutto particolare che ricostruisce l’integrità del testo originario con la riproduzione, accanto alla traduzione, per la prima volta, dei manoscritti dello stesso poeta. L’opera integralmente curata da Gabriele-Aldo Bertozzi, notissimo interprete dell’autore, assieme ad una esaustiva prefazione, si avvale di un commento critico del tutto inedito per ogni singola poesia; e infine di una bibliografia scelta che mette ordine in una pubblicistica corrente diventata babelica”.

federicogarcialorcaPoeta a New York, Federico García Lorca, (Einaudi, 2008)  Nel 1929 García Lorca va a New York e ci sta circa un anno, abbastanza per vedere gli effetti devastanti della crisi economica. Questo viaggio gli ispira una serie di poesie «americane» sulle quali continuerà a lavorare fino alla morte. Il libro uscirà postumo, nel 1940, con il titolo Poeta en Nueva York.  È probabilmente il punto più alto della produzione letteraria di García Lorca: quello in cui i suoi versi riescono a fondere perfettamente i temi politico-sociali con i modi espressivi del surrealismo. La nuova traduzione di Glauco Felici si basa sul testo ricavato dal manoscritto originale.

Que ya las cobras silbarán por los últimos pisos.
Que ya las ortigas estremecerán patios y terrazas.
Que ya la Bolsa será una pirámide de musgo.
Que ya vendrán lianas después de los fusiles
y muy pronto, muy pronto, muy pronto.
¡Ay, Wall Street!

Ormai i cobra fischieranno sugli ultimi piani.
Ormai le ortiche faranno tremare cortili e terrazzi.
Ormai la Borsa sarà una piramide di muschio.
Ormai verranno le liane dopo i fucili
e molto presto, molto presto, molto presto.
Ahi, Wall Street!

deleuzeguattari“Millepiani”, Gilles Deleuze, Félix Guattari (Castelvecchi) Nel 1980, quando, in Francia, Gilles Deluze e Felix Guattari diedero alle stampe la prima edizione di Millepiani, la nuova dimensione del pensiero filosofico aperta dalle riflessioni dei due pensatori fu subito evidente, anche se fu necessario ancora del tempo prima che la densità e la centralità dei temi affrontati da quest’opera venissero recepite in tutta la loro importanza. Deleuze e Guattari, con uno sforzo analitico capace di andare dritto al cuore del contemporaneo, isolarono concetti indispensabili per comprendere la realtà del mondo dopo la fine del Ventesimo secolo. Parole-chiave come “rizoma”, capace di descrivere l’orqanizzazione reticolare e la relazione comunitaria attraverso la quale viene prodotta la conoscenza; interpretazioni illuminanti dell’attuale deriva tecnologica e la conseguente possibilità di parlare di un “corpo post-organico”; l’identificazione di un apparato repressivo visto come “macchina da guerra” inglobata nel cuore delle società avanzate; la descrizione di un pensiero nomade, aperto, che procede per intersezioni… tutto questo, insieme a molti altri concetti con cui lo scenario culturale è andato familiarizzandosi fanno di “Mille piani” un punto di riferimento assoluto: l’opera filosofica che meglio identifica il nostro tempo.

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8 Marzo 2017 – Gioia del Colle – Castello Federico II di Svevia – Donne a confronto, l’anima racconta. Riflessioni e dialogo. Presentazione con “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo e “Lo spazio dentro”, di Elisabetta Liguori.

“STRADE NEGRE” – Davide Morgagni
11 Marzo 2017 – Parigi – ISOLA LA CANTINE LITTÉRAIRE
12 Marzo 2017 – Parigi – Parigi – TAPPO
8 Aprile 2017 – Lecce – Officine Culturali ERGOT

11 Marzo 2017 – Lecce – Officine Culturali Ergot
Claudia Di Palma presenta “Altissima miseria”

24 Marzo 2017 – Corigliano d’Otranto (LE) – Lu Mbroia – “Mi si scusi il paragone. Canzone d’autore e letteratura da Guccini a Caparezza”, di Daniele Sidonio
presentazione concerto con Daniele Vitali (pianoforte), Rachele Andrioli (voce), Daniele Sidonio (chitarra, voce, narrazioni)

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Leggere migliora [4] – Newsletter, 24 febbraio 2017


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n. 4 // venerdì 24 febbraio 2017

La nostra newsletter n.4 racconta tre titoli, “Storia di Raidha e la chiesetta”, di Antonella Screti, “Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno, e “Carmelo Bene inorganico” (ebook), di Gianluca Conte. Si tratta di tre titoli che si distinguono per la loro profonda “non appartenenza” a un genere identificato, pur essendo, tutti e tre, legati alla sperimentazione e al tentativo di creare “nuove” letture, percorrendo nuovi territori. Il libro di Antonella Screti è una storia che trova le sue radici nel racconto delle dimensioni sovrannaturali e extranaturali che popolano il nostro mondo. “La storia di Raidha e la chiesetta” conduce il lettore a diretto contatto con l’esperienza e il ricordi di presenze che popolano la nostra esistenza, la nostra vita, alle quali spesso non “rispondiamo” perché il contatto con l’altro è spesso “interrotto” da fattori culturali, di abitudine e esperienza, che tendono a delimitare una conoscenza di ciò che può essere oltre la comune esperienza del vivibile. Antonella Screti, con il suo racconto, la sua attività di laboratorio e le presentazioni, insieme agli interventi che corredano il testo, cerca di aprire una ‘finestra’ sulla comprensione di questo plausibile che ci circonda.  “Mùtilo. Un monologo per il teatrodi Marco Vetrugno, è il primo testo che il giovane e già affermato poeta, giunto al suo quinto libro, ha scritto pensando al teatro. Marco Vetrugno, che con Musicaos Editore ha già pubblicato la sua quarta raccolta di versi, dal titolo “Proiettili di-versi”, crea un’atmosfera essenziale, sincopata, radicale, nella quale il lettore è ostaggio, come il protagonista, di un dettato ‘verticale’; la prima presentazione del testo, con la partecipazione eccezionale del poeta Alfonso Guida, che terrà un reading dallo stesso, si terrà domenica 26 febbraio presso le Officine Culturali ERGOT, a Lecce. Mùtilo è accompagnato dai testi di Alfonso Guida e Lea Barletti. “Carmelo Bene inorganico”, di Gianluca Conte, disponibile in formato ebook, analizza alcuni aspetti del pensiero, del teatro e della ricerca di Carmelo Bene, in particolare del suo rapporto con il sud, con il corpo, con il depensamento che si fa corpo inorganico, e lo fa con un linguaggio accessibile, avvicinando il lettore alle conclusioni e alle ultime considerazioni di uno dei più grandi maestri del teatro del secolo scorso.
La rubrica Scelti per voi, che come di consueto ospita i suggerimenti di lettura dei nostri autori, in questa newsletter da spazio ai suggerimenti di lettura di Antonella Screti e Marco Vetrugno. Nella sezione video pubblichiamo alcuni dei video presenti sul nostro canale su Youtube, in particolare 4 estratti del reading “La tua sopravvivenza” di Stefano Zuccalà, tratto dall’omonimo libro edito da Musicaos Editore. (immagine in evidenza, Buster Keaton)

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La “Storia di Raidha e la chiesetta”, da molti anni affascina e catalizza una moltitudine di persone, lettori, esperienze; da molto prima che il libro di Antonella Screti venisse pubblicato, nel 2015, da Musicaos Editore . Ognuno ha connessioni con l’invisibile, le persone hanno il bisogno di raggiungere una dimensione da cui hanno attinto esperienze, o semplicemente, i lettori vogliono condividere un ‘territorio comune’, in cui non si rischi di essere stigmatizzati, parlando di dimensioni ‘altre’, senza che questo discorso sia confuso, così come quando nell’antichità, chi attingeva a forme di conoscenza differenti, veniva etichettato come folle.

screti-storia-di-raidha-e-la-chiesetta-musicaos-editoreLa “Storia di Raidha e la chiesetta” ci ricorda che il mondo in cui viviamo non è fatto solo di materia e che esistono diversi mondi invisibili ai nostri occhi e agli altri nostri sensi, oggettivamente limitati. Sono mondi pregni di presenze, inclusa la nostra, in cui gli accadimenti e le tracce di ciò che resta hanno regole proprie, che è saggio conoscere per ricordarne l’esistenza e le relative manifestazioni.
Questo racconto invita il lettore a riscoprire lʼunità tra corpo e spirito, in quella zona di equilibrio in cui si manifestano le forze della natura. Danza, gesto, musica, pittura, sono linguaggi che ci aiutano ad avvicinare l’inavvicinabile, tentare di esprimere l’ineffabile e, nello stesso tempo, intraprendere un cammino di conoscenza. È così che in un percorso dallʼombra alla luce, riaffiora una vicenda del passato, la voce dellʼautrice diviene ʻMagaʼ, ʻMesciaʼ, e ci consegna un quadro di speranza, ambientato in un Salento che diventa luogo privilegiato per la riscoperta del sé.

Antonella Screti Psicopedagogista, Counselor transpersonale di biotransenergetica. Dal 1993 opera nei settori della prevenzione sociale, della comunicazione, del benessere e cura della persona e delle comunità. Si è formata in psicologia della scrittura; sociologia qualitativa; danza-musico terapia salentina. È terapista Reiki sistema USUI.
Predilige l’utilizzo di tecniche per l’integrazione psicocorporea coniugando l’esperienza professionale di tipo socio-psico-pedagogico con l’attenzione delicata e profonda verso gli ancestrali e originari mondi naturale e spirituale.


vetrugno-mutilo-musicaos-editore-sMùtilo, in questo monologo per il teatro scritto in versi da Marco Vetrugno, è il personaggio che costruisce la sua presenza sulla schisi, l’assenza, la mutilazione, la mancanza. “Accade su un palcoscenico di teatro. Non è il suo un teatro di fronte a nessuno. Si munisce di didascalie o ambientazioni per via di una strutturazione testuale già ben impostata nella sua dinamica vicenda interiore”, come afferma il poeta Alfonso Guida nell’intervento che correda il volume, aggiungendo che Mùtilo è una sparizione che parla. Un personaggio che si interroga sulla natura della propria esistenza, fino al culmine. “Mùtilo è uno che ha perduto definitivamente la poesia? Tutte le forme di poesia? Il disincanto è negativo. Mùtilo si nutre di sacralità, idolatrie, immagini incastrate, incastonate, immerse. Mùtilo obbedisce al solo scavo interiore, riportato in superficie sottoforma di sangue, vomito, crudezze. Linguaggio violento e congiunto. Come cardini congiungono porte invisibili. Come punti cardinali orientano i solissimi frequentatori dei ‘nonluoghi’. […] La carne ha subito tagli. La sua poesia non è morta.”

Mùtilo interroga se stesso e la poesia, la scrittura nel suo insieme. Il monologo di Marco Vetrugno arriva dopo le raccolte “Poetico delirio” (2012), “Organismi cedevoli” (2014), “I versi del panopticon” (2014), “Le mie ultime difese” (2015) e “Proiettili di-versi” (2016), delle quali hanno scritto Giorgio Bàrberi Squarotti (“…il suo discorso robusto e violento, drammatico ed eversivo”), Mauro Marino (“una tensione del corpo interamente destinale”), Fabio Simonelli (“trasformare il dolore in bellezza”, su Poesia); Enzo Mansueto, sul Corriere del Mezzogiorno, a proposito dei versi de “Le mie ultime difese” ha scritto: “Le strofe […] registrano, come la traccia di un sismografo, gli spasmi di un Io presente, troppo presente, al centro della scena, con le sue sofferenze”.
È giunta l’ora di fare ingresso nel centro di quella scena.

Sempre Alfonso Guida: “Non è la malattia. Scrivere, per Mùtilo, è la necessità. Scrivere è un atto di fuga. Scrivere non basta. Non può redimere. Scrivere è di chi sa che porrà fine. La scrittura si chiude con un punto. È una sensazione di non-vittoria. Ma non-vittoria su cosa? Sulle “voci”? Sulla società che reclude ed è induzione al suicidio, se è vero che l’uomo vive tra i suoi simili e i rapporti di umanità lì si innescano. Mùtilo è dei nostri giorni e di ogni giorno. Mùtilo mette in guardia. La scrittura è celebrata come la veglia antifonaria del Qoelet: Vanitas Vanitatum.”

“…Assumi questo dolore su di te,/ e mostralo al mondo/ sconcio/ e nudo così com’è”: chiude il volume una lettera poetica dell’attrice Lea Barletti (www.barlettiwaas.eu), dal titolo, “Nasceranno altre spine”, rivolta all’attore che metterà in scena Mùtilo.

In copertina: Prediger (1913), di Egon Schiele // Con: – “Da dietro le quinte”, di Alfonso Guida // – “Nasceranno altre spine” (Lettera in versi all’attore che interpreterà Mùtilo), di Lea Barletti // // Mùtilo, Marco Vetrugno, Musicaos Editore, Fablet 7, pp. 72, €8, isbn 9788899315740

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conte-carmelobeneinorganico..La tensione all’inorganico è da considerarsi, dunque, come momento cruciale della filosofia, dell’arte teatrale e della de-strutturazione del linguaggio e della scrittura in Carmelo Bene, così come del suo abbandono della scena e della nascita della macchina attoriale. Introduzione / I. Dalla morte del tragico al comico / II. Bene inorganico / III. La sospensione del tempo e dello spazio / IV. Il deserto / V. Il nulla / VI. Phoné: la parola della macchina / Conclusioni / Bibliografia. Il saggio di Gianluca Conte affronta per la prima volta, in modo sistematico e organizzato, il concetto di inorganico ‘annunciato’ da Carmelo Bene, proponendone una lettura, così come proviene dall’interpretazione delle affermazioni, della scrittura, della regia e della “macchina attoriale” realizzati da Carmelo Bene. Si tratta di un saggio filosofico nel quale le fonti sono confrontate con il pensiero dei filosofi e pensatori, inclusi Nietzsche, Freud, Gilles Deleuze e Felix Guattari.

“Carmelo Bene inorganico”, Gianluca Conte, ebook, pp. 162,  €5,99

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Antonella-Screti Antonella Screti,
autrice di “Storia di Raidha e la chiesetta”,
ha scelto per i nostri lettori:

jamesredfield-lundicesimailluminazioneJames Redfield – Undicesima illuminazione – Corbaccio

Quando James Redfield ha scritto “La profezia di Celestino” e “La Decima Illuminazione”, ha cristallizzato una nuova visione spirituale per milioni di persone nel mondo. Nei suoi due romanzi l’autore ci ha descritto il processo di rinascita globale già in corso e ha evidenziato le eccitanti esperienze spirituali che tutti possiamo riconoscere. Nell’Undicesima Illuminazione il protagonista della Profezia si trova a vivere una nuova avventura. Scosso dalle parole della giovane figlia di un vicino e dall’incontro con un vecchio amico, parte per il Nepal per poi raggiungere il Tibet. In mezzo alle montagne, accecato dalle tempeste di neve e inseguito dai militari cinesi decisi a fermarlo, cercherà attravèrso la comprensione delle quattro Estensioni che costituiscono l’essenza dell’Undicesima Illuminazione, la misteriosa valle dove vive una comunità che custodisce il segreto del cambiamento interiore necessario per l’accesso al regno di Shambhala. Una volta entrato scoprirà, in un ambiente di rara bellezza, il grande potere e la grande energia della preghiera che, usati correttamente, ci permetteranno di sviluppare la sincronicità e di influenzare il nostro futuro. Come gli altri romanzi di Redfield, anche L’Undicesima Illuminazione è una parabola. Se ci apriamo all’avventura la nostra percezione della realtà cambierà e saremo in grado di modificare la nostra vita e cambiare il mondo.

simonacleopazzotrenocimoscatenelladotedellasposaSIMONA CLEOPAZZO – TRE NOCI MOSCATE NELLA DOTE DELLA SPOSA Silvia, studentessa fuori sede in quel di Bologna, condivide con altri la casa degli amori impossibili e sbarca il lunario spendendosi in mille lavori che, se da un lato la mettono a contatto con la sofferenza altrui, dall’altro le consentono di misurarsi con la propria vena creativa: nella trattoria in cui affianca la cuoca Cecilia tutti vorrebbero conoscere il segreto del suo ottimo ragù, ma lei va a istinto perché la nonna-mà non ha mai voluto rivelarle il quid che rendeva il suo così speciale. Il dolore e il cuore, dunque. È la fine del matrimonio con Marco che la spinge a tornare in Salento, col vuoto nell’anima ma tanto coraggio, per ritrovarsi: con lei, il gatto Michelone e un’importante rete di amicizie femminili. Mentre la memoria si affolla dei personaggi che le hanno dato e tolto, si profila l’universo umano di Silvia nel raccoglimento delle stradine leccesi in cui lei muove i primi passi, negli incontri che bussano alla sua anima cucita coi fili di seta.

carlgustavjungillibrorossoCarl Gustav Jung lavorò al Libro rosso dal 1913 al 1930 e ancora in tardissima età lo definì l’opera sua capitale. L’opera in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica. Eppure non volle mai autorizzarne la pubblicazione, e dopo di lui anche gli eredi si attennero alla consegna. Così solo oggi, a ottant’anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte del suo autore, questo testo straordinario esce dal caveau della banca svizzera in cui era conservato. c, scrigno privato di un’anima che lì si cela nella sua nudità, e che un comprensibile pudore ha inteso proteggere da sguardi curiosi, e si situa al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. Quella che Jung chiamerà più tardi “immaginazione attiva” e che fu ampiamente utilizzata in questo volume, è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì, nel corso della sua discesa agli inferi, per suscitare i contenuti archetipici della psiche e oggettivarli attraverso il dialogo interiore, la scrittura, la pittura, la scultura. Prefazione di Ulrich Hoerni.


Marco-Vetrugno

Marco Vetrugno, autore di “Mùtilo. Un monologo per il teatro” e “Proiettili di-versi”,
ha scelto per i nostri lettori:

 

perturbamentothomasbernhardUn medico condotto della Stiria, accompagnato dal figlio, fa un giro di visite: insieme a loro, dalla prima frase fin oltre l’ultima, siamo presi in un «perturbamento» che avvolge tutto come uno scirocco metafisico. Una vibrazione di malattia e di tristezza emana dalla psiche e dalla natura. La campagna, qui, è il luogo prediletto della brutalità: dal caldo opprimente dei fienili, dove i bambini hanno paura di morire soffocati, al gelo segregato di un castello, a picco su una gola ostile alla luce: ovunque si percepisce un invito alla distruzione, un incoraggiamento all’ansia suicida. Le porte si aprono ogni volta su qualcosa di atroce: la moglie di un oste malmenata a morte, senza ragione, dagli avventori del locale; una vecchia maestra in agonia, con «il sorriso delle donne che si destano dal sonno sapendo di non avere più speranza»; una fila di uccelli esotici strangolati, perché i loro lamenti sono assordanti.
In uno stile asciutto, protocollare, Bernhard elenca i relitti del dolore, finché la scansione inflessibile, martellante dei fatti lascia il posto all’immane delirio dell’ultimo infermo: il principe Saurau, raggelato da un eccesso di lucidità, scosso da un continuo frastuono nella testa, abbandonato ormai a una «micidiale tendenza al soliloquio». Nelle sue parole incessanti confluiscono e si dilatano i frammenti dell’orrore che già abbiamo traversato. Ma qui essi vengono scalzati dalla loro fissità e presi in un vortice, il moto perpetuo del «perturbamento».  Perturbamento è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 1967.

salvatoretomacanzonieredellamorteIl volume raccoglie le composizioni, spesso inedite e introvabili, del giovane poeta salernitano morto suicida a soli 36 anni. L’antologia si divide in tre sezioni che sottolineano altrettanti temi fondamentali dell’ispirazione dell’artista e che costituiscono il movente della sua scrittura: la “pietas” verso gli animali, il sottile fascino della morte, l’immaginario e il sogno.

“Canzoniere della morte”, Salvatore Toma, a cura di Maria Corti, Einaudi

 

samuelbeckettfinaledipartitaFinale di partita è il maggior lavoro teatrale di Beckett, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera. Non è un caso che Adorno abbia fatto il punto su Beckett proprio a partire dall’analisi di questa pièce. Il suo “Tentativo di capire il Finale di partita” rappresenta tuttora l’interpretazione più lucida e convincente di un testo che risponde pienamente alla concezione adorniana per cui l’opera d’arte non può far altro dichiarare la negatività del presente e avere una sua positività proprio nella dichiarazione del negativo”. Dalla Nota introduttiva di Paolo Bertinetti

“Finale di partita”, Samuel Beckett, Einaudi

 


 

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Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.

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24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino)
Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno

26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA

2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30
Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri

3 marzo 2017SALVE/MORCIANO DI LEUCA (LE) – Sante Le Muse (strada comunale salve/morciano, 3)
Aperitivo letterario misticanze “trame di parole, radici e gusto” – ore 19.00 – “Irene e Frida” di Simona Cleopazzo

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Musicaos Editore – Leggere migliora
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Leggere migliora [3] – Newsletter, 15 febbraio 2017


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n. 3 // mercoledì 15 febbraio 2017

La nostra Newsletter n. 3 ospita due romanzi e un racconto. Si apre con “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo, un testo che nella forma di due diari racconta le vicende di due donne distanti, che vivono nella stessa città: Lecce. La lingua di questo romanzo è essenziale, puntuale, mai scarna, frase dopo frase riesce a costruire due mondi, in un gioco che solo in apparenza può sembrare di  ‘sottrazione’, laddove invece, nella scrittura di “Irene e Frida”, opera un principio di ‘accumulazione ricorsiva’, un crescendo inaspettato, per un risultato che rappresenta un’opera matura, che invita alla rilettura.
E nessuno viene a prendermi”, il romanzo di Simone Cutri, è ambientato nel luglio del 2019, durante la notte in cui l’uomo è sbarcato per la prima volta su Marte. Matteo, il protagonista, attraverserà questa notte come un’allucinazione, ripercorrendo il suo passato in un precipizio di eventi. Ciò che vivrà il protagonista, nelle strade, nelle vie della città di Torino, insieme ai passi del romanzo, sono una mappa che può essere rivissuta gratuitamente, su Google Maps, seguendo il link presente in questa newsletter. Si tratta di una mappa realizzata in occasione della ristampa del romanzo, nel 2015. La seconda di queste mappe, che verrà presentata in anteprima nelle prossime settimane, è stata realizzata da Musicaos per la città di Lecce,  e segue proprio i percorsi, i luoghi e le vicende che Simona Cleopazzo ha tracciato in “Irene e Frida”.
L’ebook di questa uscita è “Ti sparo i Deep: vita, cover e miracoli di convintissime rock band di paese”, di Francesco De Giorgi. In questo racconto l’autore, con lo stesso realismo e con l’amara ironia che contraddistingue la sua scrittura, ritorna sui temi del suo fortunato romanzo “I bassisti muoiono giovani” (Musicaos Editore, 2015), quelli cioè attinenti al sottobosco delle rock band indie-underground-emergenti che popolano la provincia italiana, in particolare quella salentina. Questa volta, per  “Ti sparo i Deep”, De Giorgi sceglie di ambientare la vicenda in tempi diversi, attraversando le decadi, fino al futuro prossimo venturo, con esiti inaspettati.
Nella rubrica “Scelti per voi” ospitiamo i suggerimenti di lettura di Simona Cleopazzo e Simone Cutri. Nella sezione Appuntamenti troverete le prossime presentazioni che vedranno ospiti i nostri autori e i nostri libri, fino all’inizio del mese di marzo. La sezione Video di questa settimana contiene un video tratto dal reading “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà; altri tre video potrete trovarli sul nostro canale youtube. Il secondo video è un estratto della presentazione di “Quando arriva domenica”, tenutasi presso la Libreria Feltrinelli di Lecce, il 10 febbraio scorso, in particolare potrete ascoltare e vedere l’intervento dello scrittore, giornalista e critico Antonio Errico, a proposito del nuovo libro di Mino Pica. Infine “Lo spazio dentro”, di Elisabetta Liguori, con illustrazioni di Emanuela Bartolotti.

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cleopazzo-irene-e-frida-musicaos-editore2016“Le due donne di Simona Cleopazzo, immerse in una Lecce luminescente e liquida, appaiono incagliate tra il perdonare e il dimenticare. Il diario è il loro grimaldello. Lo stile è volutamente fratturato e fratturante. Lapidario e veloce. Coinvolgente. Leggere queste pagine è come rubare da una borsa lo specchietto segreto di una donna in guerra e finalmente capire, dal proprio riflesso in un oggetto altrui, cosa è quella guerra equella donna chi è. E chi potrebbe diventare domani.” Elisabetta Liguori, Nuovo Quotidiano di Puglia

“Sono confidenze intime di vite pronte al riscatto che, sul punto di rottura, tentano di giocare l’ultima carta utile per vincere un residuo di serenità in grado di lenire delusioni e amarezze, sentimentali e personali.” Angelo Urbano, PugliaLibre

“la scrittura, i libri, la musica, tendono un filo sottile tra le due, e i barlumi di una Lecce confortante come un abbraccio materno illuminano le pagine di una luce diversa, suscitando la voglia sottile di riscoprirne certi angoli, di immergersi in atmosfere perdute. Ma niente è immobile e il cambiamento è già iniziato” Cinzia Dilauro, QuiSalento

IRENE E FRIDA. L’esistenza di Irene è nel suo diario, scandita dalle incombenze quotidiane, il lavoro in banca, la vicinanza al marito, imprenditore a capo dell’azienda di famiglia, l’amore per il figlio Nicola. Quando Paolo sarà coinvolto in uno scandalo di corruzione, tra i due si aprirà un precipizio. Nel suo diario la donna acquisisce la consapevolezza di una vita al margine, una costruzione fatta di menzogne che vengono alla luce. La reazione non si fa attendere, e se lo scandalo non turberà la routine sociale di Paolo, l’uomo non potrà nulla di fronte a una rivoluzione silenziosa e profonda, quella di Irene. Frida Mite è una studentessa, trentenne, che attraversa la vita ‘scoprendola’ ogni giorno; inviata di un quotidiano locale, conoscerà Lorenzo, avvocato di un ragazzo che è stato arrestato e del quale dovrà raccontare la storia. Annota su un diario ciò che le accade, la vita con le amiche e coinquiline, gli incontri casuali, le emozioni rubate.  Simona Cleopazzo racconta due “donne parallele”, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento.

Simona Cleopazzo, nata nel 1972, madre di tre figlie, vive a Lecce. Dagli anni Novanta lavora nel terzo settore, a Bologna e Lecce. Nel 2003 ha dato vita alla L.I.L.A./Lecce. Scrive e cura progetti culturali. Con Ammirato Culture House è referente per le attività di promozione della lettura, attiva nel gruppo “Orti di guerra”, volontaria della “piccola biblioteca”. Cura il festival cinematografico “Alice e le altre” e un laboratorio di scrittura sui “diari”.  Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tre noci moscate nella dote della sposa” (Lupo Editore).

“Irene e Frida”, Simona Cleopazzo, Narrativa, 10, isbn 9788899315498, pp. 136, €13


cutri-e-nessuno-viene-a-prendermi“In questa storia dal ritmo in crescendo Simone Cutri, classe 1982 e una laurea specialistica in Letteratura e Linguistica e Filologia, rivela un’apprezzabile abilità nel mescolare gli ingredienti del thriller e del fantastico per creare invece un romanzo psicologico pieno di un’umanità profonda che nemmeno la follia disperata e autodistruttiva del protagonista riesce ad appannare.” Gian Paolo Grattarola, MANGIALIBRI

“In questo romanzo non ci sono idee politiche da difendere impegno civile da scartare come una caramella. In questo romanzo si racconta di coloro che non ce l’hanno fatta, di coloro che decidono scientemente di ritornare in quel Nulla che tanto desiderano e che tanto li desidera.” Maria Caterina Prezioso, SATISFICTION

“Uno sguardo su un abisso che a molti è ignoto e per questo rispettiamo questa fotografia di un mondo sconosciuto, che, però, ci turba e ci porta a chiederci, perché non è successo a me?” Maria Vittoria Masserotti, Signora Dei Filtri

“Matteo avrebbe vissuto per sempre. Per sempre in quella forma umana, terrena, meravigliosa. Ma Dio non arrivò. Non arrivò nessuno.”

E NESSUNO VIENE A PRENDERMI. Qual è il grande evento che, nella Torino allucinata di una sera del luglio 2019, a cinquanta anni esatti dallo sbarco dell’uomo sulla Luna, sconvolgerà la vita di Matteo Romano? La rete di Stato inizia a trasmettere le immagini di un viaggio incredibile. Matteo, in una sola notte, passerà dall’inferno dell’abiezione morale a quello della violenza gratuita, sondando uno dopo l’altro tutti gli abissi di cui un uomo può rendersi complice, in una sorta di percorso al contrario che sembra trovare un punto di equilibrio delirante tra il Kubrick di ‘Eyes Wide Shut’ e ‘Tutto in una notte’ di John Landis. Quella di Matteo è una corsa disperata attorno al perimetro di una verità circolare, che racchiude l’intimità del suo essere, scagliato contro un mondo dal quale, improvvisamente, miete un raccolto fatto di nulla. Il romanzo di Simone Cutri è ambientato a Torino, potrete seguire tutti gli spostamenti del protagonista, nei luoghi e nei tragitti narrati nel romanzo, su questa mappa:

https://mapsengine.google.com/map/viewer?hl=it&authuser=0&mid=zPitUgQhwknI.knv7vZWCXr44

Simone Cutri è nato a Moncalieri (TO) nel 1982. Ha una Laurea specialistica in Letteratura, Linguistica e Filologia conseguita presso l’Università degli Studi di Torino. È appassionato della letteratura in prosa di fin de siècle e di inizio ‘900, in special modo di Gabriele D’Annunzio, Italo Svevo, Oscar Wilde, Charles Baudelaire, Joris Karl Huysmans, Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Ha fondato La Repubblica Estetica. È autore de ‘Gli anni da solo’ – romanzo di antiformazione, la sua opera prima, e di ‘Agosto Oltremare’, raccolta di poesia in prosa. Con Musicaos Editore ha pubblicato il romanzo “E nessuno viene a prendermi” e, in formato digitale, “Nubifragili

“E nessuno viene a prendermi”, Simone Cutri, Fablet, 4, isbn 9788899315276, pp. 122, €15

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degiorgi-ti-sparo-i-deep-musicaos-editore“Ti sparo i Deep?: Vita, cover e miracoli di convintissime rock band di paese”, di Francesco De Giorgi

In un mondo musicale dominato dai talent show e ricolmo di artisti alla disperata ricerca di un pezzo che possa avvalersi della fortunata etichetta di “radiofonico” c’è una sola categoria che non scende a compromessi e che detiene il segreto grazie al quale in questa nazione trionferà la “vera musica”, si tratta degli imperterriti e irriducibili membri delle cover band rock, presenti in ogni provincia italiana.
Francesco De Giorgi, con il cinismo, il sarcasmo e l’ironia che contraddistinguono la sua scrittura, ambienta una storia nell’assurdo mondo delle “convintissime rock band di paese”. Un affresco divertente che segue il percorso di una cover band rock dai giorni nostri fino al futuro, passando per tutte le tappe che conducono una giovane rock band di paese a diventare, a tutti gli effetti, una matura rock band di paese. Da non perdere.

“Ti sparo i Deep?: Vita, cover e miracoli di convintissime rock band di paese”, di Francesco De Giorgi

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simonacleopazzo-lSimona Cleopazzo, autrice del romanzo
Irene e Frida”, ha scelto per i nostri lettori:

 


luceirigaray-speculum“Speculum. L’altra donna”, Luce Irigaray, Feltrinelli

La sessualità femminile è rimasta il “continente nero” della psicoanalisi. Questa, infatti, non poteva che disconoscere l’altro, la donna, che si espande oltre il quadro del suo campo teorico, in quanto la scienza del “soggetto” che vi si definisce non ha mai interrogato la propria dipendenza da imperativi logici maschili. Bisognava dunque ripercorrere i testi in cui tale logica dell’uno, del medesimo, si ordina in sistema. Rileggere e reinterpretare Platone, per ricostruire come in esso si determinano le metafore che da allora in poi avrebbero veicolato il significato. Seguire gli sviluppi della storia, della teoria, e rilevare dove e come l’altro – donna – si trova esclusa dalla produzione del discorso, assicurandone con la sua silenziosa plasticità il suolo, il rilancio e il limite. È quanto si è proposta Luce Irigaray con “Speculum”, un classico del pensiero femminista, in cui della donna e della sua sessualità si parla senza definirla, senza concluderla, contro tutte le pratiche e le ideologie che dagli inizi del pensiero occidentale hanno ridotto il suo corpo al silenzio, all’uniformità, alla soggezione.

justkids-pattysmith“Just Kids”, Patty Smith, Feltrinelli

New York, ultimi scampoli degli anni sessanta, l’atmosfera è effervescente. Patti e Robert stanno passeggiando, sono in città per festeggiare l’estate indiana. Incrociano una coppia di anziani, che si ferma a osservarli esterrefatti. “Fagli una foto,” dice la donna. “Perché? – risponde il marito sono soltanto ragazzini.” Just kids. Patti Smith sa guardarsi indietro e lo fa senza risparmiarsi, con la placata esuberanza dell’artista che ha raggiunto le vette del successo e della sua arte e con la passione disincantata di chi attraverso la fama ha imparato a conoscere luci e abissi. La sacerdotessa del rock ripercorre i sentieri che dall’infanzia a Chicago la portano a New York. Qui incontra Robert Mapplethorpe, fotografo estremo che con lei intreccia un cammino di arte, di devozione e di iniziazione. Insieme scoprono che rock, politica e sesso sono gli ingredienti essenziali della rivoluzione a venire. Il vero collante tra Patti e Robert è l’amicizia. Un’amicizia rara, pura, preziosa. Un patto esplicito di reciproco sostegno, fondato sulla condivisione di sogni, di visioni, di idee. Di arte. La confessione di una delle più grandi protagoniste del rock americano, di un’originale poetessa, di una musa, di una donna che ha saputo vivere ai margini delle convenzioni.

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Simone Cutri, autore del romanzo
E nessuno viene a prendermi”, ha scelto per i nostri lettori:

 


thomasbernhard-estinzione“Estinzione. Uno sfacelo”, Thomas Bernhard, Adelphi

È il tentativo di ricostruire un passato al tempo stesso individuale e collettivo, non per conservarlo, bensì per liquidarlo, estinguerlo una volta per sempre. Commedia umana dell’Austria contemporanea, Estinzione è al tempo stesso commedia dell’arte con i suoi personaggi esilaranti, buffoneschi. A spezzare la tensione più intollerabile una comica ambiguità disseminata fra le pieghe del romanzo fa da contravveleno, producendo un amalgama di cupezza ed euforia che è contrassegno inconfondibile di Bernhard.

guidomorselli-dissipatio-h-g“Dissipatio H. G.”, Guido Morselli

“Con uno di quei suoi straordinari salti fantastici che hanno un gelo mentale matematico, Morselli ha rovesciato i termini di una corrispondenza cosmica. Il suicida è vivo, i vivi sono, non già “morti”, ma “la morte”. Morselli scrisse questo romanzo nello stesso anno in cui si tolse la vita, 1973. E forse mai era giunto ad una così calma gestione del suo astratto e lucido gioco intellettuale. Un gioco mortale e tuttavia capace di una intima grazia, oserei dire letizia.” (Giorgio Manganelli)

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Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.

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15 Febbraio 2017 – RACALE (Le) – STAISINERGICO coworking a sud – Palazzo D’Ippolito (Via Immacolata) Ore 19.00 (aperitivo con l’autrice)
Presentazione di “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo

17 Febbraio 2017 – LECCE – “Are You Experienced?” – Spazio Scenastudio – Via Sozy Carafa 48/B – Ore 19.30/22.00 per la Serata di Inaugurazione di Therasia Movement Company
Reading da “Proiettili di-versi”, di Marco Vetrugno – con Marco Vetrugno
Reading da “I pornomadi”, di Davide Morgagni, con Beatrice Perrone

18 Febbraio 2017 – SUPERSANO (Le) – Mubo’s Cafe, Piazza IV Novembre, 5 – Ore 17.30
“La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà – Presentazione con Ilaria Lia, interventi musicali Asiel

21 Febbraio 2017 – SAN PANCRAZIO SALENTINO (Br) – Centro Polifunzionale – Ore 18.30in collaborazione con Associazione Culturale Artistica ERA
Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Salvatore Carrasca e Antonio Cristiano Nigro

24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino)
Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno

26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA

2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30
Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri

3 marzo 2017  – SALVE/MORCIANO DI LEUCA (LE) – Sante Le Muse (strada comunale salve/morciano, 3)
Aperitivo letterario misticanze “trame di parole, radici e gusto” – ore 19.00 – “Irene e Frida” di Simona Cleopazzo

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Leggere migliora [2] – Newsletter, 8 febbraio 2017


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n. 2 // mercoledì 8 febbraio 2017

I libri della nostra newsletter n.2 sono “Quando arriva domenica” di Mino Pica e Un romanzo inutile. Il libro di Mino Pica incarna nel migliore dei modi la filosofia della collana nella quale è pubblicato, Fablet, dedicata a scritture che riescono a immergersi nella realtà, descrivendone le contraddizioni e allo stesso tempo proponendo punti di vista differenti, ipotesi, soluzioni probabili, nuovi percorsi. “Questa finestra è ampia, un google sullo schermo di infinite possibilità”, come scrive lo stesso autore. Un romanzo inutile di Manlio Ranieri è un romanzo particolare, pubblicato nel 2014 e ristampato nel 2015, eppure ancora oggi attualissimo, forse perché al centro della narrazione è (anche) la campagna denigratoria, la cosiddetta ‘macchina del fango’ messa in piedi per annientare politicamente, e anche moralmente, un uomo, Giacomo Lavermicocca, che ha un unico difetto, quello di voler cambiare la politica e la vita della propria città, prima, e del proprio paese. Lo spazio ebook è dedicato a “Pier Paolo Pasolini. Il cinema come periscopio ansiolitico e come progetto, e l’universale desiderio”, il saggio del prof. Vincenzo Camerino che fornisce un excursus e un’interpretazione inedita del percorso di regista di Pier Paolo Pasolini. Il testo, già presente nella raccolta di saggi edita da Musicaos Editore nel 2015 e intitolata “Le vele incantate del cinema e l’elogio della malinconia”, è stato ripubblicato come ebook a sé stante per la sua importanza e compiutezza. Importanza che lo ha fatto inserire tra le letture segnalate sul sito ufficiale del Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa della Delizia. “Scelti per voi” suggerisce quattro letture, due libri ciascuno, da parte di Mino Pica e Manlio Ranieri. Segue l’aggiornamento di rassegna stampa sugli articoli usciti in queste settimane, riguardanti i nostri libri e l’elenco dei prossimi appuntamenti che vedranno coinvolti i nostri libri. L’ultima sezione, Video, contiene il video dedicato a “Lo spazio dentro”, il nuovo libro di Elisabetta Liguori, con le illustrazioni di Emanuela Bartolotti, presentato in anteprima assoluta la scorsa domenica, presso l’Ammirato Culture House di Lecce, in una serata che ha visto la partecipazione di Elisabetta Liguori, Emanuela Bartolotti, Maria Cucurachi, Luisa Ruggio.

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pica-quando-arriva-domenica-musicaos-editore-fablet-6Quando arriva domenica è il titolo del nuovo libro di Mino Pica. Si tratta del quarto libro pubblicato dallo scrittore brindisino che continua il suo viaggio narrativo con un’opera incentrata sulla riflessione e sul cambiamento di prospettiva delle cose.
Al centro delle narrazioni di “Quando arriva domenica” ci sono argomenti che per pigrizia o ipocrisia abbiamo deciso di non affrontare più, semplicemente perché farlo ci metterebbe faccia a faccia con quella parte di noi, più nascosta, che non accetterebbe più compromessi. Quello che viene chiesto, al lettore di quest’opera, è la volontà di recuperare la poesia di ogni giorno, che si è nascosta per non cedere all’insensatezza della realtà.

“Quando arriva domenica”, Mino Pica, Musicaos Editore, Fablet 6, pagine 132 formato 120mm x 165mm, ISBN 9788899315603, €13


ranieri-un-romanzo-inutile-musicaos-editore-cover-sPREMIO DELLA GIURIA – Bari Città Aperta, 2016
PREMIO ZINGARELLI – 7a Edizione – Finalista
PREMIO NABOKOV – Menzione d’onore, 2014

“Le speranze e le illusioni coltivate nella sfera pubblica finiranno per infrangersi contro un muro fatto di manganelli, campagne stampa denigratorie e stanchezza” Fabrizio Versienti, Il Corriere del Mezzogiorno

“Lavermicocca diventa così un po’ Masaniello un po’ Beppe Grillo, un leader che prova a sconfiggere dal basso l’informe mostruosa macchina pubblica piegata su se stessa e dovrà ad un certo punto decidere se soccombere al mostro o provare a combattere contro i mulini a vento in nome dei suoi ideali e dei suoi affetti più cari”, Raffaello Ferrante, Mangialibri

Un romanzo inutile” di Manlio Ranieri racconta la storia di Giacomo Lavermicocca, scrittore affermato in tutta Italia, tradotto in diversi paesi, che vive e lavora nella sua città, Bari, dove attende alla stesura del suo nuovo, attesissimo, romanzo. Giacomo ha dato vita a “Fuori!”, un movimento trasversale di opinione che raccoglie i suoi sostenitori più accaniti e tutti coloro che aspettano da tempo una rivoluzione, sia sociale che intellettuale, che dia uno spiraglio di luce al nostro Paese. È proprio grazie al peso che il gruppo va assumendo giorno per giorno col blog, nei circoli e nel tour di presentazioni, che Giacomo viene coinvolto in scandali mediatici, illazioni e accuse che prima colpiscono le persone a lui più care, e in seguito, come in un vortice, si chiudono attorno alla sua persona. Politici e affaristi sono pronti a tutto pur di rallentare un cambiamento inesorabile. Giacomo dovrà decidere se soccombere o trovare il coraggio di smontare la macchina del fango. L’amicizia, l’impegno, l’amore e la scrittura diventeranno, a un certo punto, cruciali. “Un romanzo inutile” descrive la realtà dell’oggi e, allo stesso tempo, ne anticipa il cambiamento.

“Un romanzo inutile”, Manlio Ranieri, Musicaos Editore, Narrativa 5, pagine 270, isbn 9788899315399

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camerino-ppp-ilcinemacomeperiscopioansioliticoecomeprogettoeluniversaledesiderio_Il saggio del prof. Vincenzo Camerino è stato segnalato dalla rubrica “Sullo scaffale” del Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” Casarsa della Delizia

Pier Paolo Pasolini. Il cinema come periscopio ansiolitico e come progetto, e l’universale desiderio”, Vincenzo Camerino

Vincenzo Camerino ha insegnato “Storia e critica del cinema” e “Semiologia del cinema” presso l’Università del Salento.
In questo saggio il critico affronta l’opera di Pier Paolo Pasolini regista e scrittore, “eclettico ed erudito uomo di tutte le stagioni culturali”, raccontandone la formazione intellettuale e politica, come regista, e utilizzando come percorso privilegiato quello che ha portato l’autore di “Ragazzi di vita” a porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, da “Accattone” alla Trilogia della Vita, passando per “Il Vangelo secondo Matteo”, “Ricotta”, “Teorema”, “Edipo Re”, “Uccellacci e uccellini”, fino a “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, reinventando i codici del neorealismo e creando un universo che trova proprio ne “Il Vangelo secondo Matteo”, secondo Camerino, il culmine espressivo della sua cifra stilistica. Letteratura, sociologia, antropologia e politica, come è nello stile dell’autore, si mescolano sapientemente, con un congedo inatteso, fino all’ultimo “Pasolini” del 2014, filmato da Abel Ferrara. Vincenzo Camerino realizza così, in questo saggio, l’obiettivo di analizzare il cinema di Pier Paolo Pasolini, in sintesi, fuori da ogni riduzione mistificatoria e esaltazione ideologica, dimostrando aspetti critici, fonti e punti di vista totalmente inediti, ancora oggi, a distanza di quaranta anni dall’uccisione del regista.

Il testo, presentato in formato ebook, è collezionato nel volume (disponibile in formato ebook e cartaceo) dal titolo “Le vele incantate del cinema e l’elogio della malinconia”, di Vincenzo Camerino (Musicaos Editore, 2015)

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minopicaMino Pica, autore di “Quando arriva domenica” ha selezionato per i nostri lettori:

 

johnfante-aovestdiromaA ovest di Roma”, John Fante (Einaudi)

Cinico impietoso grottesco struggente autoritratto di un John Fante alle soglie della maturità. Quattro figli scansafatiche dediti alla marjuana e alla musica di Frank Zappa, una moglie annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sulla costa dell’oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione sembra destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e rappacificazioni domestiche, quando una sorpresa, un vero dono dal cielo, si unisce alla sgangherata famiglia: un gigantesco cane testardo, ottuso e frocio, il cui nome è un’iscrizione sepolcrale: STUPIDO. Con lui il tran tran di Molise scivola verso una allegra tenerissima catastrofe.

giovannilindoferrettibarbaricoBarbarico” di Giovanni Lindo Ferretti (Mondadori)

“Affinando lo sguardo, circoscrivendo lo spazio del vivere quotidiano, ho perso sintonia con gli accadimenti che determinano la cronaca e il divenire del mondo. Non ne sento mancanza. Eppure sono vivo, cosciente di quale dono sia vivere, so della necessità di renderne merito e dei doveri che mi competono. Conosco molto delle mie colpe. So che sarò giudicato di fronte a Dio e posso solo sperare nella Sua misericordia. Non nutro altre speranze. La mia fiducia nelle capacità e possibilità dell’umanità oscilla tra l’applicazione della regola benedettina: ora, lege et labora e il buon senso tradizionale. Non credo che telefonando, fotografando, in rete collegati ed informati cresca di un’oncia la meraviglia del vivere. Sono vecchio, operando per lo più per reazione tendo ad essere reazionario. Montano per discendenza e per scelta, per contingenza da centocinquant’anni italiano ma sono italico da secoli e secoli e il futuro non è dato; cattolico romano in lotta perenne con un substrato barbarico, un sentire profondo che secoli di fede e devozione hanno contenuto, limato, educato ma, inutile mentire, affiora qua e là prepotente: occhio per occhio, dente per dente.”

manlioranieriManlio Ranieri, autore di “Un romanzo inutile” e “La nera” ha selezionato per i nostri lettori:

 

tiprendoetiportovianiccoloammanitiTi prendo e ti porto via”, Niccolò Ammaniti (Einaudi)

“A Ischiano Scalo il mare c’è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d’amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un’attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso.” (da Qlibri-network)

norwegianwood-tokyoblues-murakamiharukiNorwegian Wood. Tokyo Blues”, Murakami Haruki

«La costruzione della scrittura di Murakami è cosí impalpabile e squisita che ogni cosa egli scelga di descrivere vibra di potenzialità simbolica: una camicia stesa ad asciugare, dei ritagli di carta, un fermaglio a forma di farfalla.»The Guardian

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli “altri” per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un’istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. (da Ibs.it)

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Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.

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9 Febbraio 2017 – NEVIANO (LE) – Arci “NEW YANO”, Via San Giuseppe, 6 – Ore 21.00
Reading “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, con Giuseppe Manta (chitarrista sensibilista)

10 Febbraio 2017 – LECCE – Libreria FELTRINELLI, Via dei Templari 9 – Ore 18.30
Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Antonio Errico, Luciano Pagano

15 Febbraio 2017 – RACALE (Le) – STAISINERGICO coworking a sud – Palazzo D’Ippolito (Via Immacolata) Ore 19.00 (aperitivo con l’autrice)
Presentazione di  “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo

17 Febbraio 2017 – LECCE – “Are You Experienced?” – Spazio Scenastudio – Via Sozy Carafa 48/B – Ore 19.30/22.00 per la Serata di Inaugurazione di Therasia Movement Company
Reading da “Proiettili di-versi”, di Marco Vetrugno – con Marco Vetrugno
Reading da “I pornomadi”, di Davide Morgagni, con Beatrice Perrone

18 Febbraio 2017 – SUPERSANO (Le) – Mubo’s Cafe, Piazza IV Novembre, 5 – Ore 17.30
“La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà – Presentazione con Ilaria Lia, interventi musicali Asiel

21 Febbraio 2017 – SAN PANCRAZIO SALENTINO (Br) – Centro Polifunzionale – Ore 18.30in collaborazione con Associazione Culturale Artistica ERA
Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Salvatore Carrasca e Antonio Cristiano Nigro

24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino)
Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno

26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA

2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30
Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri

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Leggere migliora [1] – Newsletter, 1 febbraio 2017


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n. 1 // mercoledì 1 febbraio 2017

In questa prima newsletter del 2017 segnaliamo 3 titoli, “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, “Il primo dio”, di Emanuel Carnevali e “Se gli uomini sapessero”, di Elisabetta Liguori. Abbiamo chiesto ai nostri autori, Stefano Zuccalà e Elisabetta Liguori, di consigliarci due libri ciascuno, scoprite cosa hanno “scelto per voi”. Segnaliamo, inoltre, le date dei nostri prossimi appuntamenti con gli autori Musicaos Editore.


la-tua-sopravvivenza-stefanozuccala-musicaos-editore“…è davvero come un’opera di cabaret resa su carta, uno spettacolo ammaliante e «pierociampesco», che racconta l’amore in ogni sua sfumatura” Francesca Bussi su LETTERA43

“La tua sopravvivenza” è un’opera pierociampiana, viscerale, ma, al contempo, rigorosa e granitica. Una parte in prosa e una in poesia per raccontare un amore forte, vero. Un amore difficile, sempre in corso, in decorso, anche quando, in apparenza, finito.Un amore magmatico, perché ciò che è dato una volta per tutte puzza di morte. Sentiamo allora come suonano le parole, come risuonano, cadenzate in musica e ritmo, in questa lunga struggente lettera per voce che contempla la scrittura solo in quanto atto totale, assoluto, senza un prima né un dopo. Delicatezza e violenza, seta e carta vetrata, preghiera e anatema, serrano le maglie del sentimento maledetto entro cui si sviluppa davvero la (tua) sopravvivenza, il nostro persistere carnale nella carezza e la guerra dell’esistere.

“La tua sopravvivenza” di Stefano Zuccalà, Fablet 5, Isbn 978-88-99315-573, formato 12×16,5 cm, pagine 182


emanuel-carnevali-il-primo-dio-musicaos-editore-i-classici-2-isbn-9788899315696IL PRIMO DIO, di Emanuel Carnevali, è un documento universale che racconta la vita, dallʼinfanzia alla fuga in una Terra Promessa, fino allʼincanto tradito e al ritorno in Italia, di un giovanissimo ragazzo che allʼetà di sedici anni arriva in America per sfuggire alle incomprensioni della sua famiglia, in un’epoca che sembra così lontana da oggi ma che è vicina e tangibile nelle parole del giovane Emanuel, che ci consegna il romanzo autobiografico di un outsider, un randagio. Solo attraverso una visione caleidoscopica di tutti questi elementi è possibile comprendere appieno l’uomo e lo scrittore Carnevali: il bambino succube di un padre brutale, figura che lo perseguiterà tutta la vita, l’adolescente inquieto che viene espulso dal collegio, l’esiliato costretto dalla fame ai lavori più umili, lo scrittore che in pochi anni impara una nuova lingua entrando in contatto con i membri più importanti dell’avanguardia letteraria americana, l’ateo che non crede in Dio ma ama Cristo, il marito, il malato, l’incompreso. Più di ogni altra cosa, infatti, Emanuel Carnevali fu un uomo solo, black poet, ultimo dei maledetti. IL PRIMO DIO è un unicum, spartito crudo in cui le parole sono ‘le note di un grido senza fine’, resoconto dettagliato di un viaggio verso la distruzione, in cui il protagonista distilla in un lento sanguinamento una prosa ‘figurativa’, un linguaggio moderno, contemporaneo. Un romanzo ‘generativo’, un urlo che ancora oggi non può lasciare indifferenti.” (Marco Vetrugno)

“Il primo dio”, Emanuel Carnevali, Musicaos Editore, I Classici, 2, pagine 168, formato 127x203mm, €10, isbn 9788899315696


LIGUORI-Se-gli-uomini-sapessero-Musicaos-Editorele recensioni dei lettori, su Amazon

“Uno spaccato al femminile del nostro recente passato…Il mondo delle protagoniste sembra rivivere nelle descrizioni meticolose dell’autrice. Un condensato di passato recente Un libro che si può leggere in pochi minuti e che alla fine lascia il desiderio di continuare a seguire le protagoniste :-) Un libro assolutamente da leggere per chi vuole ricordare e rivivere il nostro recente passato ….. ”

Mi è piaciuto molto. Gradevole nella lettura. Consigliato per tutte le età. Lettura veloce e facile, da acquistare sicuramente

Lettura molto leggera ma scorrevole . Ho letto solo per curiosità scaturita dal titolo il libro che secondo me è in sintesi un monologo al femminile della principale protagonista di questa comunque veloce lettura.

“Si può scrivere un romanzo fatto solo di desiderio?”. Se lo chiede Nina, una delle quattro protagoniste di questa storia, insieme a Porzia, la scrittrice impegnata in cerca del suo romanzo definitivo, Anna – appassionata di moda – e Emma, “la lieve”. Amiche creative e non ancora gratificate, che grazie al loro legame metteranno da parte le apparenti difficoltà del presente e gli screzi del passato, per creare una start-up di beachwear e abbigliamento artigianale, un laboratorio che strizza lʼocchio alla sartoria delle “nonne” ma desidera calcare le passerelle di Milano.

Elisabetta Liguori fa muovere questo “quartetto dʼuteri” sullo scenario di una città dagli spazi angusti, troppo sottili per i desideri di queste comuni amiche, i cui giorni sono percorsi da una corrente, unʼelettricità che tiene vivo il loro desiderio di realizzarsi; la sua scrittura ʻvolaʼ sul jet-set di provincia, sui rapporti familiari da ricomporre o costruire, sulle esistenze a metà, di profilo, abbozzate o compiute, fino a far atterrare – un mattino – la più lieve di tutte, Emma, a Linate.

“Se gli uomini sapessero”, Elisabetta Liguori, ebook disponibile gratuitamente su tutti gli store digitali


Scelti per voi

Stefano Zuccalà, autore de “La tua sopravvivenza”, ha scelto per i lettori di Musicaos Editore:

emidioclementigaradiresistenza-s“Gara di resistenza. Racconti, poesie ed interventi dalle periferie metropolitane”, di Emidio Clementi, Gamberetti Editrice, Collana Equatori, ristampa 2008, un giudizio su Ibs:“Per chi ama i Massimo Volume un must: poesie, canzoni, brevi racconti, stralci di vita vissuta, e soprattutto le prima basi di Clementi scrittore.”

emanueletononilnemico-s“Il nemico”, di Emanuele Tonon, Isbn Edizioni

Un romanzo eretico, disturbante e maledetto. Tra vita quotidiana e invettiva spirituale, uno spaccato struggente e indimenticabile del Nordest italiano profondo. Emanuele Tonon costruisce una sconvolgente epica familiare. Con uno spietato alternarsi di alto e basso, di letterarietà e trivio, di preghiera e bestemmia, trasforma la scrittura in un complesso rituale esoterico per denunciare l’insopportabile ingiustizia dell’esistere. Vita di fabbrica, vino, un Benelli scassato, internet e le voci dei morti, tutto concorre a fare di questo libro una potente, macabra, eresia. Il nemico è il blasfemo, feroce atto d’accusa di un uomo contro dio: quel dio, assoluto e fallace, che anche se esistesse dovrebbe rispondere del crimine odioso di consentire la possibilità del dolore, della morte, del tradimento.

Elisabetta Liguori, autrice de “Lo spazio dentro”, “Il secondo giorno – Kiss for my angel” e “Se gli uomini sapessero”, ha scelto per i lettori di Musicaos Editore:

simonedebeauvoir-quandotutteledonnedelmondo“Quando tutte le donne del mondo”, Simone De Beauvoir, Einaudi

Famiglia, contraccezione, amore, aborto, violenza: attraverso articoli, interviste, note, Simone de Beauvoir affronta senza reticenze la condizione della donna e invita uomini e donne a considerare la vera uguaglianza dei sessi una conquista necessaria al progresso della società. Pubblicato in Italia nel 1982, le pagine militanti di questo libro conservano una straordinaria e bruciante attualità, soprattutto oggi che alcuni diritti civili, conseguiti grazie alle lotte del movimento femminista, vengono messi in discussione da certi ambienti politici e confessionali.

nabokov-lolita-s“Lolita”, Vladimir Nabokov, Adelphi

“Dopo trentasei anni rileggo Lolita di Vladimir Nabokov, che ora Adelphi ripresenta… Trentasei anni sono moltissimi per un libro. Ma Lolita ha, come allora, un’abbagliante grandezza. Che respiro. Che forza romanzesca. Che potere verbale. Che scintillante alterigia. Che gioco sovrano. Come accade sempre ai grandi libri, Lolita si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica”. (Pietro Citati)


Musicaos Editore – Rassegna stampaCatalogo


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Prossimi appuntamenti con gli autori di Musicaos Editore

3 Febbraio 2017 – Corigliano D’Otranto (LE) – PASTICCERIA DONNO, Via Don Bosco 59 – Ore 20.30
Michele Cortese e Claudia Di Palma ospiti della rassegna BISCOTTI D’AUTORE

5 Febbraio 2017 – LECCE – AMMIRATO CULTURE HOUSE, Via di Pettorano 3 – Ore 18.00
BOOKPARTY – “Lo spazio dentro”, di Elisabetta Liguori – illustrazioni di Emanuela Bartolotti

7 Febbraio 2017 – Soleto (LE) – ARCI ARTELICA, Piazza Vittorio Emanuele
Reading de “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, con Giuseppe Manta (chitarra)

10 Febbraio 2017 – LECCE – Libreria FELTRINELLI, Via dei Templari 9 – Ore 18.30
“Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Antonio Errico, Luciano Pagano

24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi  4, Nichelino, Torino)
Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno


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