Dal blog al romanzo: “Balcani” – la guerra a Sarajevo per l’esordio letterario di Alessio Parretti


“Balcani”: la guerra a Sarajevo per l’esordio letterario di Alessio Parretti

È disponibile online “Balcani”, romanzo d’esordio di Alessio Parretti che, in versione cartacea e eBook, ha scelto Internet come propria unica libreria. La guerra in Ex Jugoslavia, uno studente volontario nella resistenza bosniaca, un racconto diventato romanzo per volere della Web community.

Romanzo di fiction, ma basato su racconti di soldati che la guerra l’hanno vissuta in prima persona, oltre che su un lavoro di documentazione capillare (tra cui il dossier dell’Associazione per i popoli minacciati Sezione Bosnia Erzegovina), Balcani è l’esordio letterario di Alessio Parretti, disponibile online nella doppia veste cartacea e eBook.

L’opera ci conduce in una guerra che, tra il ’91 e il ’95, a due passi dall’Italia, ha lasciato profonde cicatrici nella più orientale delle penisole mediterranee europee. A scortarci alle porte dell’assediata Sarajevo è Amir Osmanovic, ventenne studente d’ingegneria che si unisce volontariamente alla resistenza bosniaca, i cui appunti sparsi si alternano ai pensieri scritti dei caporali Parisi, Capasso e D’Amato.

Nato come racconto pubblicato su un blog letterario, Balcani si è presto trasformato in romanzo per volere del web che, commentandolo, riteneva che “una storia del genere non dovesse rimanere chiusa in un cassetto”. E così, il debutto letterario di Alessio Parretti ha deciso di fare di Internet la propria libreria. Infatti non lo troverete sui comuni scaffali “reali” di un negozio, ma su quelli “virtuali” di piattaforme Internet che promuovono il self publishing. Prima fra tutte ilmiolibro.it, ma anche Ibs.it, Amazon.com, laFeltrinelli.it, Bookrepublic.it, Unilibro.it e Libreriauniversitaria.it. Disponibile in doppia versione: cartacea (€ 10,00) e eBook (€ 3,00).

“Il mio nome è Amir Osmanovic, e sono nato a Sarajevo ventitré anni fa. Le pagine che seguono sono il mio diario, il resoconto della mia vita da quando i miliziani hanno circondato la città fino a oggi. Adesso, rileggendo quanto scritto, mi accorgo che non sempre la lucidità ha accompagnato la mia penna, e mi affido alla comprensione di chi recupererà queste memorie. Ho scritto le ultime pagine con l’urgenza di nasconderle e sopravviverle. Perciò, chiunque voi siate, consegnate tutto alle autorità bosniache. Per quanto possa apparirvi delirante, quello che segue (con nomi e fatti) non è altro che la verità, e leggendo comprenderete quanto il vostro intervento possa dimostrarsi utile. Se invece fate parte di quei nazionalisti, allora so già che queste pagine andranno in cenere, perciò vi auguro di seguirle presto.”

L’autore

Alessio Parretti nasce nel 1975 a Firenze, dove vive e lavora come operaio. Avido lettore fin da giovanissimo e appassionato di generi letterari tra loro diversissimi, ha scritto svariate poesie e racconti. Balcani è il suo romanzo d’esordio. A breve in uscita anche la sua seconda produzione romanzesca, Più crudeli del destino.

Per info:
email: balcani.ilromanzo
sito web: balcaniilromanzo.wordpress.com
Fb: www.facebook.com/balcani.ilromanzo
Twitter: twitter.com/Balcaniromanzo

14-16 giugno 2013 – Festival letterario di Vicenza | Libriamo2013 La Letteratura delle Emozioni


Festival letterario di Vicenza
Chiostri di Santa Corona – 14-16 giugno 2013

LIBRIAMO2013
LA LETTERATURA DELLE EMOZIONI

Vicenza 6 Maggio 2013 – Anche quest’anno Libriamo2013 promette di sorprendere e soddisfare tutti gli appassionati lettori, con un programma ricco e attento, come sempre, alle suggestioni della contemporaneità. La rassegna letteraria, giunta all’ottava edizione, si articolerà su tre serate, due mattine e due pomeriggi, da venerdì 14 a domenica 16 giugno e avrà luogo principalmente presso i Chiostri di Santa Corona. Libriamo2013 indagherà, attraverso il ricco calendario di eventi e i suoi illustri ospiti, una delle grandi tendenze della cultura e della società occidentale di questi ultimi decenni ossia la Letteratura delle emozioni.

Il festival proporrà 8 incontri con l’autore, un itinerario letterario previsto per domenica 16 giugno alle ore 16.30, guidato da Giancarlo Marinelli, la tavola rotonda “Tradurre i sentimenti” che si terrà sabato 15 giugno dalle ore 10.00 alle ore 12.00 presso l’Odeo del Teatro Olimpico, i laboratori di lettura dedicati ai più piccoli e due gustose degustazioni culinarie.

Per maggiori informazioni

www.libriamo-vicenza.com
info

2 Giugno 2013 – Paul Harding a Cremona, in Piazza del Duomo


Paul Harding al Festival "Le Corde dell’anima"

Immagine 1

Il Premio Pulitzer 2010 a Cremona

Domenica 2 giugno
Piazza del Duomo di Cremona
ore 12.00

Paul HardingPremio Pulitzer 2010 con L’ultimo inverno racconterà al pubblico di Cremona del suo nuovo romanzo in uscita in autunno e si esibirà come batteristaalla chitarraAlessio Menconie all’organoHammond Michele Papadia

Letture di Paolo Pierobon

presentano
le due Direttrici del Festival
Anna Folli e Nicoletta Polla-Mattiot

Romanzo vincitore del premio Pulitzer 2010

«“La mia scrittura ha connotazioni pastorali e una alta densità musicale: se fallisce rischio di ottenere qualcosa di ornamentale, persino triviale. Ciò che inseguo, invece, è quella eticità del bello cara a Keats”: così lo scrittore americano riflette sul suo esordio».
Francesca Borrelli, Il manifesto

«La forza evocativa de L’ultimo inverno è struggente: il romanzo è così forte nel descrivere personaggi, luoghi, emozioni, persino il vento, da far sentire il lettore al centro della scena».
Susanna Nirenstein, la Repubblica

«Paul Harding, esordiente e premiato col Pulitzer, smentisce l’assioma di E.M. Forster, secondo cui il punto debole di quasi tutti i romanzi è il finale, sferrando il suo colpo vincente proprio qui».Masolino D’Amico, Tuttolibri

«Un lungo racconto, luminoso e leale, un altro capitolo del grande libro della Tradizione Americana, nel solco dell’opera di Marilynne Robinson».
Tiziano Gianotti, D la Repubblica delle Donne

«Un libro pieno di aneddoti e che si legge con l’avidità con la quale si presta orecchio ai pettegolezzi – ai fatti altrui – ma che va al di là di ciò che di solito sostiene un romanzo. Ed è un collante di carattere religioso che riconduce tutto quanto a un atto di affermazione ultima sopra il dissolversi delle esistenze, e delle defezioni e diserzioni, di cui si racconta. Tutto finisce, ma nulla va perduto. Sogni, vaneggiamenti, pensieri, ricordi confluiscono e sommuovono la terra, nelle varie stagioni, e l’acqua che scorre».
Luigi Sampietro, Il Sole 24 Ore

«Il romanzo si dipana impressionisticamente, sovrapponendo passato e presente, realtà e allucinazione, creando significato e risonanza emotiva dalle immagini più che dalla storia».
Robert Wiersema, Internazionale

Info:
www.neripozza.it

“Il ladro di fotografie”, il nuovo libro di Vincenzo Borriello (Lettere Animate)


"Il ladro di fotografie", il nuovo libro di Vincenzo Borriello (Lettere Animate)

Arriva nelle librerie “Il ladro di fotografie” (Lettere Animate), il nuovo libro dello scrittore Vincenzo Borriello. L’opera è la terza pubblicazione per l’autore e segue “L’uomo che amava dipingere” (Aurea – 2010) e “La donna che sussurrava agli specchi” (Montecovello – 2011). Con la sua ultima fatica letteraria, Borriello si cimenta per la prima volta con un noir, mettendo da parte le tematiche sociali che avevano caratterizzato le sue prime opere. L’approccio di Borriello resta, comunque, sperimentale. L’autore, infatti, si discosta dalla concezione classica del noir per dargli una dimensione “riflessiva”.

"Il ladro di fotografie"
La tranquillità di un cimitero newyorkese è disturbata da una serie di furti. Qualcuno ruba dalle lapidi le foto di giovani e belle donne, cercando tra esse l’amore della sua vita, la donna ideale. Ben presto però, il responsabile dei furti, diventerà uno spietato serial killer. Vita e morte, facce di una stessa medaglia, si mescolano con l’amore, il dolore e la follia. Sullo sfondo della storia, la vita distrutta di Anthony, un ex poliziotto, vedovo, depresso e alcolizzato che ora lavora come becchino. Anthony ha un solo scopo nella sua vita: trovare l’assassino di Franceen, sua moglie.

INFO:
http://www.lettereanimate.com/eshop/index.php?route=product/product&product_id=119

per gentile concessione dell’Autore ecco un estratto da "Il ladro di fotografie"

Non sapevo dove mi trovavo in quel momento. Intorno a me c’era solo il buio, l’oscurità. Ero legato, con le mani dietro la schiena. Avevo un bavaglio sulla bocca e, spaventato, mi dimenavo per cercare di liberarmi. Da lontano, come se provenisse da un’altra stanza, sentii un urlo, un grido agghiacciante, di terrore, ma anche di dolore lancinante, l’urlo di una donna, poi il silenzio. Il mio pensiero andò subito a Franceen. Passarono diverse ore, durante le quali sembrava fossi solo; neanche il più piccolo rumore percepivo in quel luogo. Dovevo essere stato portato in una zona isolata, forse di campagna. A un tratto udii dei passi che, con il trascorrere dei secondi, sembravano sempre più vicini. Contemporaneamente sentivo degli scricchiolii, come se qualcuno stesse salendo una scala di legno. I passi sembravano quelli di una persona pesante…tum tum tum, il rumore mi rimandava alla mente le percussioni di qualche antico rito tribale il cui incedere separa la sfortunata vittima, dai secondi che mancano alla morte. Sentii un cigolio, come se si aprisse una porta, fuori doveva essere notte, perché non entrava luce.
Qualcuno si fermò per qualche istante sull’uscio, poi i pesanti passi con il loro incedere lento e “ritual-tribalesco” ripresero, tum tum tum, questa volta accompagnati da un rumore ancora più sinistro. Dal suono sembrava si trattasse dello sfregamento di due coltelli. Improvvisamente sentii qualcosa di freddo, metallico e appuntito, poggiarsi sul mio zigomo, appena sotto l’occhio. L’oggetto, probabilmente una lama accuratamente e sapientemente affilata fino a pochi istanti prima, come una carezza mortale, scese lungo la mia guancia fino a fermarsi sulla gola, all’altezza del pomo d’Adamo.
Potevo sentire distintamente il respiro affannato di quell’uomo. La lama vi restò lì per qualche secondo che percepivo come interminabili ore. Poi avvertii i passi allontanarsi, tum tum tum, e la porta chiudersi. Qualcosa gocciolava dalla mia guancia, forse sangue. La lama, scorrendo sul mio viso doveva avermi graffiato. Non so quanto tempo passò dalla visita del mio carceriere, forse un paio di giorni. Finalmente, mi portò qualcosa da mangiare. Mi tolse il bavaglio che strozzava il mio respiro, mi liberò le mani, gli chiesi chi era, cosa volesse da me, perché mi faceva tutto questo, ma non disse nulla, non proferì parola. Mi diede una scodella con dentro della carne; sembrava uno spezzatino. Non so dirlo con precisione perché continuavo a essere al buio. Il sapore non era dei migliori, ma dopo due giorni di digiuno non si bada tanto al sapore delle cose che si mangiano. Masticando la carne, rischiai di rompermi un dente.
C’era qualcosa di duro, di metallico, mescolato alla pietanza, qualcosa di forma circolare. Istintivamente sputai quell’oggetto. Finito di mangiare, il mio carceriere mi legò e imbavagliò nuovamente. Avevo perso completamente la cognizione del tempo; mi ero ormai abituato a quel perenne buio. Fu quando avevo ormai perso le speranze di uscire vivo di lì, che qualcuno sfondò la porta e finalmente vidi una luce. La polizia mi aveva trovato, fui liberato, ma il vero orrore dovevo ancora vederlo. In terra c’era il cerchietto metallico che avevo sputato. Lo presi e lessi l’incisione al suo interno, “Anthony e Franceen – 16 giugno 2008”. Era la fede di mia moglie, e io avevo mangiato i suoi resti. Il suo assassino non fu mai trovato, fece in tempo a scappare prima che la polizia giungesse.

Novità: online il nuovo sito di BandAdriatica


È online il nuovo sito della BandAdriatica!

www.adriatik.it/banda

Uno dei gruppi più seguiti del 2012, in edicola su XL di Repubblica a Novembre nella compilation Puglia Sounds New, fra i migliori 25 videoclip italiani, disponibile per un live travolgente al ritmo della migliore musica dei porti dell’Adriatico.

RECENSIONI
“Frastornante, immensamente vitale l’incrocio di micidiali uptempo dispari e quattro quarti, ruggenti e precisi i fiati. Una magnifica turbolenza insomma, che si nutre, a maggior caratura, di testi ben scritti: “C’è un mare da morire, noi partiamo”. Guido Festinese – Il giornale della musica

“This is an interesting project that superbly integrates new composition with roots and demonstrates how easily music can cross national and linguistic barriers.” Michael Hingston – Folk Roots

“Certaines orchestrations avec clarinettes me font penser à celles des musiques de N. Piovani et l’ambiance n’est parfois pas si éloignée de celle de certains films des fréres Taviani” Jean-Luc Matte – Trad-Magazine

La banda è un incontro di culture e provenienze sotto il segno del Mar Adriatico. A Maggio 2008 i musicisti si imbarcano su Idea 2, un veliero che li conduce nei porti dell’Adriatico dove nascono le basi di un nuovo repertorio adriatico. Il progetto diventa “Rotta per Otranto” un film nel quale si racconta questa straordinaria avventura. Da Venezia a Capodistria, da Dubrovnik a Durazzo fino a Otranto, il veliero Idea 2 trasporta musicisti-marinai che raccontano in musica le proprie esperienze di viaggio. La banda collabora stabilmente con:

Boban e Marko Markovic,
– la Kocani Orkestar,
– il coro bulgaro di Eva quartet
Raiz e Radicanto.

VIDEO

Per vedere il videoclip di Arriva La banda:

Per vedere il videoclip di Non ho più pace (con le immagini del documentario Rotta per Otranto):

Per vedere il video promozionale per XL:
http://vimeo.com/52283014

ASCOLTA
Ascolta alcune tracce di Contagio, Maremoto e Arriva la banda:
soundcloud.com/bandadriatica

INFO e CONTATTI:
Claudio Prima
+39 347 5468393
info
http://www.adriatik.it

Può una bomba far brillare il cuore? L’esordio di Marco Cubeddu


COP_Marco Cubeddu_CUBAMSC_.inddPuò una bomba far brillare il cuore? L’esordio di Marco Cubeddu

Il romanzo di esordio di Marco Cubeddu, intitolato “Come una bomba a mano sul cuore” (Mondadori), tanto per cominciare, è molto più di un semplice esordio. L’inizio è un inizio dalla fine, dalla scena in cui l’amata del protagonista Alessandro Spera viene uccisa insieme a altre diciassette persone. Lo stesso cognome scelto per il protagonista, Spera, costituisce un refrain, un inno alla speranza che si concretizza nelle sue azioni disperate, un po’ all’opposto del Guglielmo Speranza che ne “Gli esami non finiscono mai” di De Filippo si trovava ad affrontare anche lui ‘prove’ della vita prima di coronare il suo sogno d’amore.

A distanza dai fatti tremendi occorsi dieci anni prima, Spera raccoglie le sue memorie in un volume, che consegna al suo avvocato, un memoir e allo stesso tempo un auto-da-fè, senza che il lettore se ne accorga, dato che il risultato è una road novel del tempo e dello spazio.

Si comincia quindi a ritroso, partendo dalla formazione del carattere di Alessandro, dove il romanzo di Cubeddu costituisce la dimostrazione del fatto che i bambini, in potenza, sono assassini e futuri criminali incalliti, finché qualcosa nella loro crescita non fa sublimare la cattiveria incanalandola in attività produttive, magari fantasiose come la scrittura, anche quando votata all’opportunismo e inframezzata da crudeltà, allucinogeni, droghe pesanti e droghe pesantissime, come accade a Alessandro. E se il nostro bambino decidesse di procrastinare il suo passaggio alla maturità, perfezionando nel sadismo la ribalta sul mondo? Va detto che il merito di tutto ciò va ascritto alla quieta connivenza di un padre, fumatore semiprofessionista di pipa tirolese, che poco ha fatto per sostenere l’azione educatrice della madre di Alessandro Spera, che per di più si trasforma nell’archetipo di madre che lui seminerà nei suoi romanzi.

In un centinaio di pagine il futuro scrittore, dopo avere abbandonato ogni speranza di irregimentarsi nel sistema dell’istruzione e in quello della società, e dopo essersi introdotto nei peggiori ambienti della sua città, diventa una mente criminale votata alla scrittura e all’amore, passando dagli anni novanta ai duemila, dall’adolescenza alla maturità. Soltanto il lavoro di pompiere e lo sport, con la cura del suo fisico e la pratica del mondo suburbano, fanno in modo che Alessandro sia capace di farsi scivolare addosso le incostanze dell’amore. Sarebbe un peccato fornire troppi particolari perché la scrittura di Cubeddu è rapida, seminata di particolari, la vicenda incalzante, e vale la pena di leggere questo frammento, anche perché offre una visione inedita di quel romanzo di formazione tanto inseguito dallo stesso Spera anche nella sua vita di personaggio.

Basta questo a collocare il testo, ad esempio, sulla linea che da “Due di due” di Andrea De Carlo arriva a “Bastogne” di Enrico Brizzi, passando per il meno conosciuto ma altrettanto rutilante “Sognavo di essere Bukowski” di Gino Armuzzi, e che dagli anni novanta, anche in questa seconda decade del millennio, rinnova la posta di un esordire forte, quello di Cubeddu, incisivo, incalzante, pulp, a tutti gli effetti un film che non sarà mai filmato perché la storia d’amore in esso narrata è eterea, evanescente, poesia pura. Un discorso a parte, per il divertimento e la malinconia, meritano le descrizioni degli scrittori, vere o fittizie, e delle aspirazioni coltivate da Alessandro, molto di striscio, nel loro mondo. Carlo Lucarelli, Alessandro Baricco, Dario Voltolini e, su tutti, Antonio Franchini, sono figure di passaggio, epifanie messe su un piedistallo dagli scrittorucoli che non capiscono, come capisce Spera, che la scrittura va vissuta e non mimata. I problemi, per chi non lo ha ancora capito, arrivano quando Spera si imbatte nelle due sorelle che gli cambieranno la vita, Benedetta e Mel InWonderland. Il ragazzo si innamorerà perdutamente di Mel e come accade in ogni storia di amore non corrisposto, quando uno dei due amanti scrive, il risultato sarà sublime. Così è per Spera, che in pochi anni brucia le tappe di una carriera letteraria folgorante, fino a diventare uno sceneggiatore di serie televisive hollywoodiane, ovviamente strapagato.

C’è qualcosa però che non va, tra i due, Mel infatti, malgrado il suo passare con leggerezza attraverso il mondo, è attratta dalle certezze, mentre Spera, che il mondo lo attraversa come un proiettile zen, non può offrire altra certezza che il suo amore infinito e, per l’appunto, disperato. Soltanto arrivati alla fine della lettura potremo sapere se questa storia finirà come è cominciata. L’esordio di Cubeddu è dirompente, e oltre a offrire un rapido spaccato dei nostri ultimi venti anni, visti con gli occhi di un adolescente e poi di un ragazzo, ci consegna una storia d’amore e morte dalla linearità quasi classica. L’autore inoltre, nonostante le assicurazioni finali, sembra somigliare molto al suo personaggio, e questo è un segno di sincerità.

Marco Cubeddu – “C.U.B.A.M.S.C. Come Una Bomba A Mano Sul Cuore” – Mondadori

29 Maggio 2013 – “New Page under 20, una sperimentazione letteraria” – Casina Vernazza a Cavallino (LE)


Maggio dei libri: New Page under 20, una ricerca a Cavallino

In occasione del Maggio dei libri:

Mercoledì 29, ore 9:00, Casina Vernazza, Cavallino di Lecce

New Page under 20: una sperimentazione letteraria

New Page a Cavallino: la poiesi come approccio etnografico-pedagogico

Antonio Errico, scrittore, attivo operatore culturale, nonché Dirigente Liceo “A. Moro” di Maglie e Francesco Aprile, autore e co-curatore New Page, giornalista, incontrano i giovani autori (alunni delle classi III sc. sec. di 1° dell’Ist. Compr. “L. Da Vinci” di Cavallino).

Ai presenti sarà distribuito il saggio di Francesco Aprile pubblicato per l’occasione con in appendice la bibliografia delle cartoline New Page under 20.

Mostra delle cartoline New Page under 20 – testi brevi, di cento parole, secondo il dettato di Francesco Saverio Dòdaro, ideatore del movimento. Saranno esposti i lavori delle classi terze delle scuole secondarie di 1° grado di Cavallino e Castromediano, a questi saranno affiancati i lavori provenienti dalla Scuola Media Statale Dag Hammarskjold, Nardò, e dalla Scuola media di Collemeto. I lavori di queste ultime due scuole saranno presenti grazie all’impegno di Monica Lisi, docente, che memore dell’esperienza dello scorso anno a Cavallino ha portato il percorso delle New Page under 20 a Nardò e Collemeto.

In allegato copia del lavoro che verrà distribuito mercoledì 29 maggio, un estratto di 16 pagine da un lavoro più articolato che segna un resoconto del percorso svolto nel 2012 a Cavallino, che ha portato ad una nuova apertura del movimento, denominata "New Page under 20", curata da Giovanna Rosato.

Info

_email: francesco-aprile

_email: francesco_aprile

_web: http://faprile.wordpress.com

22 maggio 2013 – Roma – EX.IT _ Presentazione del progetto e dell’antologia


A Roma, mercoledì 22 maggio 2013, alle ore 18:00

presso la Libreria Koob
via Luigi Poletti 2 (davanti al Maxxi)

presentazione del progetto (avviato e futuro) e dell’antologia (appena pubblicata)

EX . IT – Materiali fuori contesto

a cura di

Marco Giovenale, Mariangela Guatteri,
Giulio Marzaioli, Michele Zaffarano

(La Colornese – Tielleci, 2013)

L’incontro, a Roma, presso la libreria Koob, permetterà ai curatori di EX . IT 2013 – Materiali fuori contesto di riflettere sulla natura dell’iniziativa, sulle scritture e gli artisti ospitati, sui progetti attuali e futuri, e di presentare l’antologia che è nata per i tre giorni di reading nella biblioteca di Albinea (12-14 aprile), città apparentemente fuori dalle rotte usuali della letteratura, in realtà ben interna e omogenea a un’area, come quella reggiana, che proprio storicamente è stata (ed è) teatro-territorio di ricerca, sperimentazione, traduzioni.

link all’evento facebook:

descrizione del volume e preview dell’antologia:
http://eexxiitt.blogspot.it/2013/04/exit-2013-libro.html

gli incontri di Albinea (12-14 aprile 2013):

http://eexxiitt.blogspot.it/p/exit.html

speciale EX . IT su Portbou:

http://blogportbou.wordpress.com/category/speciale-ex-it/

§

EX . IT è

una serie di incontri e di reading che ha coinvolto e coinvolgerà diversi autori italiani e stranieri.

una sequenza di letture e di installazioni verbovisive, con l’intervento di videoartisti e musicisti.

un momento di confronto collettivo tra percorsi già in dialogo, e la proposta di un panorama di riferimento per lettori e ascoltatori che possono trovare, per la prima volta all’interno dello stesso tempo e luogo (e libro), materiali testuali e artistici non identificati (definibili: di ricerca)

un volume antologico – edito dalla Tipografia La Colornese – con testi e immagini inediti – che offre un percorso di lettura, visione e documentazione dei materiali ospitati dall’evento.
un fondo librario, appunto denominato EX . IT, che la Biblioteca di Albinea ha inaugurato e predisposto (a partire proprio da questa iniziativa), dedicato ad alcune linee della recente scrittura di ricerca, italiane e non.

§

see also
http://eexxiitt.blogspot.it/
http://eexxiitt.blogspot.it/p/about.html

24 Maggio 2013 – FUMO SULLA CITTÀ (Galleria Fandango) – Alessandro Leogrande a Lecce/Feltrinelli


presenta

FUMO SULLA CITTA’

di

ALESSANDRO LEOGRANDE

Venerdì 24 maggio ore 19:30
Feltrinelli Point
via Felice Cavallotti 7/a – Lecce

Interviene insieme all’autore
Massimo Melillo

***

ALESSANDRO LEOGRANDE – FUMO SULLA CITTA’

Collana: Galleria Fandango
Pagine: 270
Prezzo: 17,50
Isbn: 978-88-6044-312-0
Data di pubblicazione: 6 maggio 2013

“Il diritto al lavoro e il diritto alla salute sembrano
essere entrati in lotta l’uno contro l’altro.”

Uno straordinario reportage che mostra come Taranto sia stata il laboratorio di alcuni tra i fenomeni più devastanti della nostra contemporaneità:
la politica televisiva, le emergenze rifiuti, la crisi dell’industria.

Taranto è spesso al centro della cronaca nazionale, il simbolo profondo delle contraddizioni del Mezzogiorno d’Italia e delle sue sconfitte. La parabola di Cito, ex picchiatore fascista, telepredicatore, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa divenuto a furor di popolo sindaco dopo il crollo della Prima Repubblica, che anticipa per molti versi la stagione berlusconiana e la crisi ambientale, con i suoi numeri impietosi, l’altra faccia di un’idea di sviluppo, segnata dall’industrializzazione pesante ormai entrata in crisi. Città di vicoli, mare, gente proveniente da altre lande del Sud, città di fabbrica e di periferie, città di cattiva politica e di sogni di riscatto spesso abortiti, un mondo complesso che si lascia difficilmente afferrare.

Alessandro Leogrande ha osservato, scrutato, raccontato le viscere e i dilemmi della sua Taranto.
Un viaggio a tappe, che si concentra su alcuni momenti nevralgici degli ultimi vent’anni di vita cittadina, fino alla calda estate del 2012.

Un reportage che narra senza sconti un pezzo di territorio italiano diventato lo specchio dell’intera Europa, di come in pieno ventunesimo secolo si lotta per coniugare salute e lavoro, la salvaguardia del territorio e una vita degna di essere vissuta per tutti.
Alessandro Leogrande ha scritto con rabbia e amore un libro che lascia il segno.

E allora quando ci si chiede in coro: ma come è possibile che la politica abbia permesso tutto questo, come è possibile che abbia permesso l’inquinamento, le morti per tumori, le polveri rosse sul quartiere Tamburi, questa disperazione, questi tassi di disoccupazione… quando ci si chiede tutto ciò, andrebbe ricordato che la politica è stata e continua a essere questa.

Un viaggio atappe, che si concentra su alcuni momentinevralgici degli ultimi vent’annidi vita cittadina, fino alla calda estatedel 2012 in cui il diritto al lavoro equello alla salute sembrano essere entratiin lotta l’uno contro l’altro.

Alessandro Leogrande, nato a Taranto nel 1977, vive a Roma. E’ vicedirettore del mensile Lo straniero. Collabora con quotidiani e riviste. Tra i suoi libri: Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (Mondadori 2008, con cui ha vinto ilPremio Napoli-Libro dell’anno, il PremioOmegna, il Premio Sandro Onofri, il PremioBiblioteche di Roma), Le male vite. Storie di contrabbando e di multinazionali (Fandango2010), Il naufragio. Morte nel Mediterraneo (Feltrinelli 2011, con cui ha vinto il PremioRyszard Kapuściński e il Premio PaoloVolponi).

Dal 15 maggio 2013 – “Storia umana e inumana” di Giorgio Pressburger (@libribompiani)


"Storia umana e inumana" di Giorgio Pressburger (Bompiani)

Cacciato da un tram da un severo controllore, in un ordinario pomeriggio d’agosto, il protagonista scorre il lungo elenco di uomini e donne che hanno combattuto accesi dal desiderio di libertà. Sua guida d’eccezione è Simone Weil, che lo accompagna come un moderno Virgilio in un viaggio dentro se stesso e nella storia. In questo mondo in cui lo spazio e il tempo superano i limiti del reale, si susseguono gli incontri: Jan Palach e il monaco vietnamita arsi per le rispettive cause, Manfred cantato da Byron e Che Guevara, Malcom X, Martin Luther King e Nelson Mandela, un’umanità che rivela la propria intrinseca doppia natura, pronta alla violenza eppure capace del più alto sacrificio. In fondo al cammino, il riposo nella Valle Fresca al cospetto del Mahatma Gandhi: qui Simone Weil abbandona il protagonista, ormai pronto per affrontare l’ultimo, struggente incontro col fratello Nicola.

dal 15 maggio 2013

"Storia umana e inumana" di Giorgio Pressburger
Bompiani, Collana Narratori italiani, Pagine 336, 9788845273100

http://www.lafeltrinelli.it/products/9788845273100/Storia_umana_e_inumana/Giorgio_Pressburger.html

“In forma di scritture” (Edizioni Riccardi) a cura di Carlo Bugli Pasquale Della Ragione Giorgio Moio


In forma di scritture

Biografie accenni critici e
testi di poeti pubblicati in «Risvolti»

a cura di

Carlo Bugli

Pasquale Della Ragione

Giorgio Moio

Edizioni Riccardi

dall’introduzione di Ugo Piscopo:

“La vicenda di “Risvolti” continua, ovviamente in sospensione (…). Intanto, per avvisare che c’è, “Risvolti” batte un colpo con questa antologia, che vuol dire libro aperto in divenire, dove si rispecchia in controluce lo stigma di fondo del gruppo.

Si tratta di un’antologia esclusivamente di poesia. E anche questa scelta veicola precise intenzioni di dire non tanto quello che è avvenuto, ma quello che sta avvenendo in rapporto a quello che potrà avvenire. È un’antologia, quindi, prospettica e di battaglia.

D’altronde, non poteva esserci scelta migliore se la poesia è ininterrotto miracolo di germinazione di stati nascenti.

I poeti qui presenti sono tutti quelli che sono stati presenti sulle pagine della rivista. Che sono tanti, come si può vedere facilmente, se si dà uno sguardo a volo d’uccello ai loro nomi. Nello stesso tempo, essi sono ancora pochi, in quanto ognuno di essi fa riferimento a situazioni articolate. Appartengono a costellazioni varie, ma tutti, o che attraversando la selva abbiano varcato la soglia della notorietà, o che stiano per varcarla, o che siano determinati a essere sé stessi in spregio e a sfida dei cerimoniali di riconoscimento e di sacralizzazione, animano un processo di crescita, di svolgimento che riguarda il destino oggi della poesia, dell’arte, della cultura stessa.”

Poeti: Elio Filippo Accrocca, Aldo Adinolfi, Paolo Albani, Titiana Amoruso, Fernando Andolcetti, Luciana Arbizzani, Maria Arfè, Davide Argnani, Leopoldo Attolico, Vittore Baroni, Carlo Belloli, John M. Bennett, Carla Bertola, Tomaso Binga, Irma Blank, Anna Boschi, Rocco Brindisi, Ferruccio Brugnaro, Carlo Bugli, Edoardo Cacciatore, Ottavio Caiazzo, Franco Capasso, Camillo Copolongo, Domenico Cara, Antonio Carano, Luciano Caruso, Nadia Cavalera, Franco Cavallo, Sergio Cena, Franco Ceravolo, Domenico Cipriano, Vitaldo Conte, Antonino Contiliano, Corrado Costa, Mauro Dal Fior, Caterina Davinio, Pasquale Della Ragione, Gaetano delli Santi, Michele De Luca, Mario Diacono, Marisa Di Iorio, Marcello Diotallevi, Lorenzo Durante, Enrico Fagnano, Fernanda Fedi, Bartolomè Ferrando, Franco Giovanni Ferrero, Gio Ferri, Pier Luigi Ferro, Luc Fierens, Alfio Fiorentino, Giovanni Fontana, Franco Fortini, Bice Garzoni, Paolo Gentiluomo, Gino Gini, Alfredo Giuliani, Ferdinando Grossetti, Elisabetta Gut, Costanzo Ioni, Emily Joe, Edward Kulemin, Ludovico Leporeo, Oronzo Liuzzi, Arrigo Lora-Totino, Carmine Lubrano, Eugenio Lucrezi, Ida Maffei, Ruggero Maggi, Franco Magro, Francesco Mandrino, Mauro Manfredi, Federica Manfredini, Gian Ruggero Manzoni, Riccardo Martelli, Maria Grazia Martina, Alda Merini, Eugenio Miccini, Enzo Miglietta, Giorgio Moio, Emilio Morandi, Caterina Morelli, Alberto Mario Moriconi, Carmine Mario Muliere, Francesco Muzzioli, Giulia Niccolai, Piera Oppezzo, Elio Pagliarani, Aldo Palazzeschi, Marco Palladini, Marisa Papa Ruggiero, Giancarlo Pavanello, Giuseppe Pellegrino, Michele Perfetti, Felice Piemontese, Lamberto Pignotti, Franco Piri Focardi, Ugo Piscopo, Daniele Poletti, Silvio Ramat, Jacques Rey, Angelo Maria Ripellino, Vito Riviello, Alberto Rizzi, Gian Paolo Roffi, Mario Rondi, Amelia Rosselli, Cesare Ruffato, Roberto Sanesi, Edoardo Sanguineti, Giacomo Scalabrelli, Toti Scialoja, Felice Serino, Mirko Servetti, Gianni Simone, Antonio Spagnuolo, Adriano Spatola, Sandro Sproccati, Gian Piero Stefanoni, Giovanni Strada, Silvia Tessitore, Gianni Toti, Liliana Ugolini, Patrizia Vicinelli, Emilio Villa, Alberto Vitacchio, Cesare Vivaldi, Ted Warnell, William Xerra, Dmitry Zimin, Giovanni Ziviello, Aida Maria Zoppetti.

In forma di scritture

Viceverso

Poesia

Edizioni Riccardi, Quarto (NA) 2012

edizioniriccardi

www.edizioniriccardi.com

Novità: “Andare a piedi. Filosofia del camminare” di Gros Frédéric (Garzanti Libri)


«Uno dei migliori libri dell’anno.»
«Financial Times»

«Un ammirevole, piccolo libro che sarà adorato anche dai più incurabili sedentari.»
«Le Monde des livres»

«Andare a piedi è il miglior libro che potete portare con voi nella tasca dello zaino.»
«Trek Magazine»

Camminare è sicuramente una delle azioni più comuni delle nostre vite. Ma Frédéric Gros, con un libro originale e delicato, ci fa riscoprire la bellezza e la profondità di questo semplice gesto e il senso di libertà, di crescita interiore e di scoperta che esso può riuscire a suscitare in ciascuno di noi. Attraverso la riflessione e il racconto magistrale delle vite di grandi camminatori del passato – da Nietzsche a Rousseau, da Proust a Gandhi che in questo modo hanno costruito e perfezionato i propri pensieri –, Andare a piedi propone un percorso ricco di curiosità, capace di far pensare e appassionare. Nella visione limpida ed entusiasta di Gros, camminare in città, in un viaggio, in pellegrinaggio o durante un’escursione, diventa un’esperienza universale che ci restituisce alla dimensione del tempo e ci consente di guardare dentro noi stessi. Perché camminare non è uno sport, ma l’opportunità di tornare a godere dell’intensità del cielo e della forza del paesaggio.

Un libro per chi è già in cammino
(e per chi non è ancora partito)

Un libro per chi vuole arrivare a destinazione
(e per chi preferisce godere del tragitto)

Un libro per chi si impone una disciplina
(e per chi vuole respirare libertà)
Gros Frédéric
Andare a piedi
Filosofia del camminare

Saggi
Traduzione dal francese di Francesco Bruno

232 pagine
€ 14.90
ISBN 978881168489-3

“Ritratti in jazz”, di Murakami Haruki


In Ottobre 2013 finalmente i lettori di Murakami Haruki potranno mettere le ‘orecchie’, oltre che le mani e gli occhi, sul suo libro illustrato “Portrait in Jazz”, nel quale l’autore giapponese, a partire da alcune canzoni jazz tra quelle a lui più care scrive dei racconti che sono accompagnati a illustrazioni. Nel testo originale ci sono delle foto e la raccolta delle canzoni scelte. Per la versione Italiana si opterà per un cofanetto con cd o, più semplicemente, per un libro illustrato? Staremo a vedere.

Titolo Ritratti in jazz
Autore Murakami Haruki
Prezzo € 18,00
Dati 150 p., ill.
Editore Einaudi
Collana Frontiere Einaudi
EAN 9788806217051
Data uscita ottobre 2013

(fonte Wuz.it, La Biblioteca dell’Estremo Oriente)

http://www.musicaos.it

1993-2013 – Antonio Leonardo Verri, venti anni insieme.


antonioleonardoverri

Per ricordare la figura di Antonio Leonardo Verri, scomparso venti anni fa, il 9 maggio del 1993, ho creduto opportuno presentare i materiali, inediti o di difficile reperimento, comparsi su Musicaos relativamente alla figura di Verri, tra il 2004 e il 2007. Si tratta, per l’esattezza, di due testi di Antonio Verri, il primo “Port Bou: quasi un diario”, dai luoghi di Benjamin, un autore cruciale per le riflessioni sulla ‘frontiera’, e il secondo, “La cultura dei tao”, un testo ‘classico’ di Antonio Leonardo Verri. Poi c’è un testo mio, che raccoglie alcuni appunti sulla figura di Verri, relativamente al ‘margine’ e alle sue ultime opere. A seguire tre testi critici di Rossano Astremo, dedicati alla scrittura di Antonio Verri nei quali si percorre una lettura e un inquadramento della sua scrittura nel panorama della letteratura (non solo) italiana. Per finire il testo, sempre di Rossano Astremo, di una prima scrittura scenica tratta da “I Trofei della Città di Guisnes”, con un mio pensiero introduttivo.

Mi rendo conto, a distanza di quasi dieci anni da quando sono stati pubblicati questi pezzi, che credere in uno spazio indipendente, autonomo, aperto alle collaborazioni, senza alcun pregiudizio, non sarebbe stato possibile se non ci fossero stati esempi, vicini e tangibili, di chi è riuscito a creare, nonostante la nostra terra, spazi indipendenti, autonomi, aperti alle collaborazioni, e senza pregiudizi.

Un ringraziamento particolare, da parte mia, va a chi, nel periodo che va dal 2000 al 2004, mi è stato d’aiuto alla conoscenza e approfondimento della figura di Antonio Leonardo Verri, in particolare a Fernando Bevilacqua e Giorgio Leaci per la miniera fluviale di racconti e immagini, a Claudio “Cavallo” Giagnotti per il Fabbricante e per i percorsi in lungo e in largo, a Mauro Marino e Piero Rapanà, che sono un supporto storico, vivo, documentale, e soprattutto vitale, grazie a Fabio Tolledi e Astragali Teatro, (non solo) per le ‘fotocopie’, per i luoghi di frontiera e per i tecnosuoni. La figura di Antonio Leonardo Verri, anche grazie alle  testimonianze pubblicate con il contributo di Maurizio Nocera e agli interventi critici di Antonio Errico, Francesco Saverio Dodaro, Luigi Chiriatti, non sarebbe stata la stessa se percepita al di fuori di questo sentimento di pathos epico, etico, etnico, aurorale, creativo, imaginifico, che ammanta l’autore di Caprarica e che, sul finire degli anni Novanta, a distanza di pochi anni dalla sua scomparsa, era un tuttuno con la sua persona, ancora presente, viva nel ricordo, come quella di un amico che si era allontanato da tavola appena prima del caffè, con una scusa di poco conto, lasciando i suoi compagni, pure abituati alle sue uscite, più basiti del solito. Uno dei ricordi che conservo, insieme a tutti quelli che si affastellano, è quello di un pomeriggio, trascorso con il professor Ennio Bonea, sulla “collinetta” di Torre Sant’Andrea, per la presentazione del numero dei Quaderni del Fondo Moravia di Toni Maraini (01/2002), che ospitava proprio “La cultura dei Tao”, insieme a un approfondimento della figura di Antonio Leonardo Verri; un momento in cui tutto, pur così distante e incomprensibile, sembrava avvicinarsi al reale, nel sapore di un “incontro mancato”.

Buone letture.

§

Antonio Leonardo Verri – “Port Bou: quasi un diario”, in “Luoghi di frontiera” a cura di Antonio L. Verri, copyright Erreci Edizioni, Maglie, 1991, (pagine 185-199 di 224)
[Musicaos – Anno 4. Numero 25 – Febbraio/Marzo 2007]

http://www.musicaos.it/interventi/2007/marzo/antonioverri_portbou_quasiundiario.pdf

§

Antonio Leonardo Verri – “La cultura dei tao”
[Musicaos – Anno 2 – Numero 18 – Giugno 2005]

http://www.musicaos.it/testi/2005/giugno/antonioverri.htm

§

Luciano Pagano – Un fato malinconico, appunti per un discorso su Antonio L. Verri
[Musicaos – Anno 4. Numero 25 – Febbraio/Marzo 2007]

http://www.musicaos.it/interventi/2007/marzo/252_verri_pagano.htm

§

Rossano Astremo – “Antonio Verri: Postmodern / Postmortem”
[Musicaos – 2005]

http://www.musicaos.it/interventi/2005/136_verri_astremo.htm

§

Rossano Astremo – “Antonio Verri: La trilogia finale, spingere la prosa liricamente nel magma indistinto del linguaggio, dissolvendo l’intreccio”
[Musicaos – 2005]

http://www.musicaos.it/interventi/2005/70_verri.htm

§

Rossano Astremo, RIFLETTERE SU LIBRI SCOMPARSI
I trofei della città di Guisnes di Antonio Verri
[Musicaos – 2004, pubblicato su Pulp del Gennaio 2004]

http://www.musicaos.it/critica/04_astremo.htm

§

Rossano Astremo, “L’esercito delle marionette stanche, ovvero il giorno in cui caddero in frantumi i trofei della putrida città di Guisnes” (prima stesura)
[Musicaos – 2004]

http://www.musicaos.it/testi/luglio/astremo.htm

(foto, elaborazione digitale di una foto di Fernando Bevilacqua)

10 Maggio 2013 – Il Collettivo Cinetico con “XD” al LIVELLO 11/8 (Lecce)


TEATRO PUBBLICO PUGLIESE
11/8 RECORDS
FACTORY COMPAGNIA TRANSADRIATICA

per la rassegna

LIVELLO PERFORMATIVO
COLLETTIVO CINETICO (FERRARA)

in

“XD Scritture retiniche sull’oscenità dei denti”

e a seguire il concerto

FILASTINE with NOVA (US + INDONESIA)
TETRIXX
GIANNI SABATO

Venerdì 10 maggio – start 22,30

Venerdì 10 maggio, dalle ore 22,30 in poi, 11/8 Records presenta una serata fuori dal comune dove la danza si alternerà alla musica elettronica della produzione proveniente direttamente da Barcellona: Filastine + Nova.

Ad aprire la serata un nuovo appuntamento con la danza contemporanea della rassegna LIVELLO PERFORMATIVO organizzata da Teatro Pubblico Pugliese e Dansystem – the Puglia dance network nell’ambito del progetto “PO FESR Puglia 2007-2013″, in collaborazione con Factory compagnia e 11/8 Records.

È la volta del Collettivo Cinetico con “XD Scritture retiniche sull’oscenità dei denti”, nuovo spettacolo della compagnia ferrarese dove una patina d’arte pop copre il loro lavoro concettuale che affonda nelle tinte di Roy Liechtenstein, si tuffa nelle serigrafie di Andy Warhol e nelle più recenti sculture di Takeshi Murakami per stravolgerne il senso in una danza che è al contempo abiura e celebrazione dell’iconografia di massa, della sua capacità di creare mondi virtuali, miti, eroi.

L’indagine sulla derealizzazione del presente e sulla pornografia dello sguardo – temi portanti di una ricerca declinata ora con ludica bidimensionalità ora con livida crudeltà – si appropria dell’imperante immaginario cartoon. Mescolando celebri supereroi a stelle e strisce con anonime figure manga, la scrittura scenica mette a nudo i meccanismi di mercificazione che riducono il corpo a mero supporto di brand stampati sulla pelle. E tra una risata e l’altra ci si rende conto che l’osceno non è tanto nell’esposizione della carne quanto nella sua progressiva smaterializzazione.”

XD
scritture retiniche sull’oscenità dei denti

frammento del progetto C/o
concept e regia: Francesca Pennini
azione e creazione: Andrea Amaducci, Nicola Galli, Angelo Pedroni, Francesca Pennini

durata 30’

DOPO LO SPETTACOLO LA MUSICA CONTINUA CON FILASTINE + NOVA

dopo lo spettacolo il concerto Filastine + Nova dove i suoni contaminati sono composti da ritmi urbani, echi dub, orhestrazioni lo-fi, hip-hop di periferia e canti provenienti da svariate regioni del mondo. I bassi potenti e i ritmi incalzanti, influenzati dallo studio delle percussioni a Calcutta, Rio de Janeiro e Jajouka, in Marocco, che rispecchiano la visione politica senza barriere di Filastine e della cantante e producer indonesiana Nova che incontreranno i nostri Dj’s più di punta nel panorama locale: Tetrixx e Gianni Sabato.

Livello Undiciottavi è un contenitore di cultura aperto e dinamico, ogni venerdì a si alternano musica, teatro e sperimentazione in tutte le sue forme; tutto negli spazi del laboratorio urbano sulla statale per Trepuzzi. La serata è realizzata da 11/8 Records con la collaborazione di Naida Lab, Teatro Pubblico Pugliese, Bollenti Spiriti, Factory Compagnia. Una serata da non perdere dove le migliori produzioni si alterneranno per un evento eccezionale.

Ingresso unico alla serata: € 3,00.

Info su: www.livelloundiciottavi.it
www.facebook.com/livelloundiciottavi

Infoline: +39. 3923021461
O scrivete a: info

LIVELLO UNDICIOTTAVI
Casa della Musica – S.S. 7 Ter Lecce/Campi Salentina – km 5

FACTORY – compagnia transadriatica – Via Pitagora, 1 – 73100 – Lecce

9 maggio 2013 – MONZA – PoesiaPresente/Pagina Quaranta


POESIAPRESENTE 2013 – settima stagione SENZA TABU’
di Mille Gru, Associazione Culturale di Monza
www.poesiapresente.it
Www.facebook.com/poesiapresente

POESIAPRESENTE 2013
ULTIMO APPUNTAMENTO al TEATRO BINARIO 7
con lo spettacolo di teatro poesia
PAGINA QUARANTA

– Parto –
ti ripeto al telefono, sulla panchina dell’imbarco,
con le ginocchia contro l’addome,
con la freccia contro l’arco,
in dolce attesa dell’assedio
– parto –

(da Pagina Quaranta)

La settima edizione di PoesiaPresente – dopo l’appuntamento internazionale del 29 aprile all’Italian Bookshop di Londra dove è avvenuta la presentazione dei libri editi da Mille Gru (associazione che cura il progetto PoesiaPresente) – si chiude il 9 maggio con l’ultimo appuntamento al Teatro Binario 7 di Monza – mentre continuano fino alla fine del mese i laboratori e gli appuntamenti nelle scuole – con uno spettacolo teatrale messo in scena dal regista Enrico Roveris sulla drammaturgia di Dome Bulfaro scritta senza dimenticare la forza che la parola poetica porta con sé.

Le attrici in scena, Chiara Petruzzelli e Alessia Vicardi, interpreteranno il testo dialogando con le musiche composte appositamente da David Rossato e Lorenzo Pierobon.
La scenografia sarà arricchita anche dagli interventi e disegni dal vivo dell’illustratore Ivano Ceriani.
La drammaturgia di Pagina Quaranta è liberamente ispirata e consonante ad una storia vera.
Il Dott. Carlo Cacioppo, responsabile medico dell’Hospice di Monza (http://www.dongnocchi.it/centri/monza/index.htm) della Fondazione Don Gnocchi (struttura che ha offerto un fondamentale contributo per la stesura della drammaturgia) interverrà al Teatro Binario 7 in occasione dello spettacolo.


giovedì 9 maggio ore 21(Ingresso libero fino esaurimento posti)
“PAGINA QUARANTA”
TEATRO BINARIO 7 –
Via Turati 8 (P.zza Castello/ FS Monza), MONZA
Spettacolo di teatro-poesia che racconta la storia di Fiamma e Miriam, un viaggio di riconciliazione con la malattia

GUARDA IL PROMO



Pagina Quaranta narra la storia di Fiamma psicologa in un Hospice (struttura residenziale di cure palliative per malati terminali) che scopre di avere un tumore al pancreas, che non le concede più di quaranta giorni di vita.

Inizia un conto alla rovescia raccontato da Fiamma in prima persona e da Miriam, medico dell’Hospice, che si ritrova suo malgrado, per ragioni del tutto particolari, ad accompagnare la sua collega e amica a domicilio fino alla morte.

Miriam, per spiegare in un corso per possibili nuovi volontari (il pubblico), cosa sia e rappresenti per lei l’Hospice, ripercorre l’eccezionale storia di Fiamma che, grazie al diario di bordo lasciato dalla psicologa, si trasforma in un viaggio in cui poter scoprire tutta la preziosità di camminare in prossimità della morte: Fiamma e Miriam, opposte per carattere e credo religioso, s’imbarcano con il proprio bagaglio, ma si ritrovano nel loro ultimo volo insieme, a dover riscrivere, almeno fino a pagina quaranta, tutti i punti fermi di un’intera vita.
con
Alessia Vicardi e Chiara Petruzzelli
dramamturgia Dome Bulfaro
regia Enrico Roveris
musiche originali: David Rossato e Lorenzo Pierobon

scene e costumi: Alice Manieri
Live sketch di Ivano Ceriani

La Produzione dello spettacolo è di Mille Gru con la cooperazione di Fondazione Arbor, SpazioStudio 13 e La danza Immobile
responsabile di produzione: Patrizia Gioia

INFO:
www.poesiapresente.it <http://www.poesiapresente.it>
www.facebook.com/poesiapresente <http://www.facebook.com/poesiapresente>
mailto:millegru>

11 Maggio 2013 Lecce/Knos – Anteprime di un festival. Proiezioni dal cinema arabo.


ANTEPRIME DI UN FESTIVAL
proiezioni dal cinema arabo

Sabato 11 maggio a partire dalle 18.00 le Manifatture Knos ospitano le proiezioni in anteprima del

Festival del Cinema Arabo Yalla Shebab.

A seguire "ARABIAN DJset" di Nabil Salameh.


PROGRAMMA

h.18: Gaza Shield, regia di Tania Khalaf, Libano 2011, 23 min. Arabo con sottotitoli in italiano.

Tre artisti libanesi non convenzionali per protestare contro le ingiustizie della questione israelo-palestinese attraverso lo sviluppo di un video gioco di “coscienza virtuale”.

http://www.wixelstudios.com/gazashield/

Tania Khalaf, regista
Nata e cresciuta a Beirut, da anni vive e lavora negli Stati Uniti. Prima di trasferirsi, in Libano ha lavorato come produttrice, editor e insegnante di drammaturgia.

È produttrice e regista di numerosi documentari, cinema di narrazione e sperimentale, talvolta crossover rispetto a generi differenti. I suoi lavori sono stati proiettati durante molti festival negli Stati Uniti e internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi.

Gaza Shield è il suo ultimo progetto, in cui segue tre dissacranti artisti libanesi che protestano contro l’assedio israeliano a Gaza programmando un videogame online che denuncia le ingiustizie e le atrocità commesse da Israele in Palestina. Gaza Shield è stato proiettato in moltissimi festival in tutto il mondo e ha ricevuto nel 2011 l’Humanitarian Award al Festival del Cinema Indipendente del Terzo Mondo in California.

Insegna documentario, produzione cinematografica e teoria del film negli Stati Uniti.
È laureata in Teatro e Drammaturgia all’Università libanese di Beirut e si è specializzata in Produzione di Documentari all’Università del North Texas.

h.19: Palestina per Principianti. Educazione sentimentale di un bassista rockabilly, regia di Francesco Merini, Palestina 2012, 60 min., italiano, distribuito da Mammut Film.

Zimmy ama fare due cose nella vita: suonare il basso con la sua band, i Lou del Bello’s, e starsene nella sua amata città, Bologna. Questa volta, però, i suoi compagni riescono a portarlo fino a un campo profughi palestinese.

http://www.palestineforbeginners.org

Francesco Merini, regista
Regista, è laureato in storia dell’arte al DAMS di Bologna.
Ha diretto i lungometraggi Paglione (1999) e Cavedagne (2003). Ha prodotto e diretto con Helmut Failoni il documentario L’altra voce della musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e l’Avana (2006, 2010 edito da Il Saggiatore). Ha curato la regia di numerosi live di Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Stefano Bollani, Mariposa. Come sceneggiatore e regista ha partecipato alla realizzazione del videoclip e della graphicnovel di Vasco Rossi Ho fatto un sogno (2010). Ha inoltre collaborato a video musicali di Mango e Stadio. Per Movie Movie ha diretto documentari e cortometraggi per Rai e Tele+.

Con il cortometraggio Un giorno ideale per i pescibanana (1996) ha vinto il premio Iceberg. Il cortometraggio Panocchie (1998) è stato selezionato da Nanni Moretti per il Sacher Festival.
Chiamato da Franco La Polla, ha ideato e tenuto per due anni il laboratorio Sviluppo e realizzazione del documentario presso il Corso di Laurea Specialistica in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale del DAMS di Bologna. Ha inoltre insegnato all’Università del Progetto di Reggio Emilia. Attualmente è responsabile delle produzioni video e coordinatore dell’area Non Fiction di Bottega Finzioni.

Dal 2007 collabora stabilmente con le pagine bolognesi del Corriere della Sera sulle quali tiene varie rubriche settimanali, scrive reportage e racconti.
È socio fondatore dell’Associazione Circolo Parigi 11 che dal 2007 gestisce L’occhioprivato.

Nel 1992 è uno dei fondatori del gruppo ska I Quattrocento colpi, nel quale ha suonato la batteria per una decina d’anni. Attualmente suona con i Lou del Bello’s.

h.20.30: ASCOLTANDO IL MEDIORIENTE, Incontro tra parole,musiche ed immagini con Nabil Salameh (voce edautore dei Radiodervish)

Nabil Salameh, musicista e giornalista
Nato a Tripoli del Libano, dagli anni Ottanta vive in Puglia.
I suoi genitori fuggono dalla Palestina nel 1948 (data della creazione dello stato di Israele) in Libano, dove il padre diventa ispettore ONU per l’educazione dei rifugiati palestinesi.

A Tripoli studia in un collegio greco-ortodosso nel quartiere cristiano della città. Per proseguire gli studi si iscrive all’Università di Bucarest al tempo di Nicolae Ceauşescu, ma nel 1983 si trasferisce a Bari per studiare ingegneria elettronica.

Da sempre, il suo lavoro si divide – da un lato – nella ricerca e nella sperimentazione musicale e – dall’altro – nell’impegno politico e civile volto all’unione di tutte le sponde del Mediterraneo.
È fondatore di due dei più celebri gruppi di world music europei: gli Al Darawish (1988-1997) e successivamente i Radiodervish. Dà così vita alle prime e più riuscite esperienze di musica multietnica in Italia, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale e performando nelle piazze, nei teatri e nei festival più importanti del mondo (dal Colosseo al Théâtre de l’Olympia a Parigi). Mantiene però sempre una predilezione per il Mediterraneo: Marsiglia, Salonicco, Baghdad, Napoli, Bari. Collabora inoltre con artisti e musicisti di fama internazionale: Jovanotti, la cantante israeliana Noa, Paola Turci, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi e YoYo Mundi.

Il suo impegno volto al sincretismo mediterraneo e alla pace in Medio Oriente è stato spesso riconosciuto anche a livello istituzionale: ad esempio, gli viene conferita, insieme alla cantante israeliana Noa, la cittadinanza onoraria delle della città di Melpignano (LE) come riconoscimento al loro impegno artistico nella ricerca del dialogo e della pace tra culture e popoli differenti. L’impegno dei due artisti viene riconosciuto anche dalla fondazione Accademia del Mediterraneo che conferisce loro il premio Mediterraneo arte 2001 per aver voluto utilizzare il linguaggio universale della musica quale strumento di pace.

Parallelamente rispetto alla carriera musicale, ha lavorato per anni anche nel campo dell’informazione e del giornalismo. Ha collaborato con l’emittente internazionale Al-Jazeera, della quale era corrispondente in Italia e per la quale curava il “punto di vista occidentale” su temi di rilevanza internazionale, come ad esempio gli attentati dell’11 settembre 2001.

A seguire: Li Beirut, regia di Marco Preti, Libano 2001, 20 min. italiano.

Nabil e le strade di una Beirut ferita. E’ un ritorno a casa particolare, quello del leader dei Radiodervish, profugo palestinese in Libano. Qui, nel 2001 il suo gruppo si è esibito all’ambasciata italiana per celebrare la festa della musica.

Marco Preti, esploratore e regista
Nato a Brescia, è esploratore nomade, alpinista, globe-trotter e scopritore di mondi lontani. Contemporaneamente, è regista, cameraman, cineoperatore specializzato in documentari e fiction in luoghi di natura estrema: montagna, oceani, deserti, giungla, viaggi ed avventura.

A 30 anni passa dall’alpinismo professionale (testimonial di varie ditte leader nel settore alpinismo, guida alpina, maestro di sci, vincitore della prova di velocità alle prime gare mondiali di freeclimbing) al documentarismo ed alla fiction per la televisione.

Nel 1985 fonda la casa di produzione The Coral Climb Film Productions.
Dal Borneo al Camerun, dall’Antartide alla Polinesia, i suoi filmati sono andati in onda su BBC, Discovery Channel, National Geographic, Rai e Mediaset.

Tra i suoi innumerevoli e straordinari documentari, ricordiamo quello che racconta le giornate trascorse in Libano insieme a NabilSalameh e ai Radiodervish. Il risultato di questa avventura è Li Beirut.

Si conclude con "ARABIAN DJSET" di NABIL SALAMET

Info:
http://www.manifattureknos.org/knos/home.php

“Proust. Una sceneggiatura”, Harold Pinter (@Einaudieditore)


"Proust. Una sceneggiatura", Harold Pinter (Einaudi)

Traduzione di Elio Nissim
Traduzione di Maria Teresa Petruzzi

«L’anno in cui ho lavorato su Alla ricerca del tempo perduto è stato il miglior anno di lavoro della mia vita». (Harold Pinter)

Nei primi mesi del 1972 Nicole Stéphane, che possedeva i diritti cinematografici di Alla ricerca del tempo perduto, chiede al regista Joseph Losey se gli sarebbe piaciuto lavorare a una versione cinematografica del libro. E Losey ne propone la sceneggiatura a Harold Pinter, già suo stretto collaboratore per titoli come Il servo, L’incidente e Messaggio d’amore.

Per tre mesi, ogni giorno, Pinter legge la Recherche, e mentre legge prende centinaia di appunti: «ma alla fine mi ritrovai molto perplesso sul come affrontare un compito cosí enorme. L’unica cosa della quale ero sicuro era che sarebbe stato sbagliato cercare di fare un film concentrandosi su uno o due volumi, tipo La prigioniera o Sodoma e Gomorra. Se ciò non doveva essere assolutamente fatto, si sarebbe dovuto cercare di distillare l’intera opera, di incorporare i temi principali del libro in un insieme unico. Decidemmo che l’architettura del film dovesse basarsi su due principî primari e contrastanti: uno, un movimento, essenzialmente narrativo, verso la disillusione, e l’altro, piú intermittente, verso la rivelazione, che crescesse verso un punto in cui il tempo perduto è ritrovato e fissato per sempre nell’arte».

Nell’estate del 1972 Pinter compie numerosi viaggi in Francia: a Illiers, a Cabourg, a Parigi, per «impregnarsi» dei luoghi proustiani. In novembre la sceneggiatura è terminata e, dopo ulteriori tagli e limature, agli inizi del 1973 la versione rivista è pronta e definitiva, ed è quella che qui pubblichiamo.

"Proust. Una sceneggiatura" di Harold Pinter (Einaudi),
2005, Super ET, pp. 188, € 9,50, ISBN 9788806182045

“I dodici profeti” a cura di Elena Loewenthal (Einaudi)


I dodici profeti
a cura di Elena Loewenthal

Il racconto delle vite dei dodici «profeti posteriori» e di quella di Elia, l’ultimo «navi» prima dell’arrivo del Messia

Accanto alla solitudine del profeta, c’è l’invadenza divina. La voce che comanda la parola fa paura, è inopinata, giunge quando vuole e non perdona. Nella loro natura di individui, i profeti sono dei contenitori di questa ispirazione dal cielo che non guarda in faccia a nessuno. In un certo senso, «profeta» è una parola passiva, che subisce. E, diversamente dai patriarchi e dai condottieri, i profeti non hanno neppure l’onore delle armi, non riescono a cambiare il mondo ma soltanto a vederlo per quello che è. Quasi sempre restano inascoltati. (dall’introduzione di Elena Loewenthal)

«Questa raccolta contiene i passi dei libri dei Re che narrano l’epopea di Elia e il corpus che la tradizione cristiana chiama "profeti minori" ma che originariamente e nell’ebraismo sono definiti "i dodici profeti". Nel canone d’Israele, infatti, ci sono i cosiddetti "profeti anteriori", o meglio "primi profeti", che comprendono i libri di Giosuè, Giudici, Samuele e Re, mentre i "profeti posteriori", cioè "ultimi" , sono quelli propriamente detti, all’interno dei quali i libri minori sono raggruppati sotto il non casuale numero di dodici»: in questo nuovo volume della NUE, Elena Loewenthal ha tradotto i dodici profeti minori, accostandoli ai capitoli dei Re dedicati alla predicazione di Elia, la cui storia spicca tra le altre dei «navi» che incontriamo nella Bibbia per il suo valore paradigmatico. Infatti, «rispetto alle altre comparse nell’universo della profezia – continua la Loewenthal nell’introduzione -, la sua è una vera e propria epopea narrativa che si dispiega lungo diversi capitoli e meglio di ogni altra racconta com’era la vita del profeta».

Il lavoro di Elena Loewenthal ci restituisce la portata letteraria di questi testi che, anche attraverso la vicenda di Elia, ci permettono di esplorare da vicino lo «status» di profeta e il significato profondo della sua condizione: «la solitudine del profeta è indissolubile compagna della vocazione e dell’identità: i profeti sono decisamente i più individualisti di tutta la Bibbia, e non per scelta. Sono singolari di fronte al mondo, cosa che non capita mai agli altri protagonisti del tessuto sacro».

"I dodici profeti", a cura di Elena Loewenthal, NUE, €24,00, ISBN 978880621084-7

7 Maggio 2013 – Fausto Bertinotti alla Feltrinelli Point Lecce


Fausto Bertinottti
alla Feltrinelli Point Lecce

Alternative per il socialismo
Il sindacato c’è ancora?

Domani (martedì 7 maggio), alle ore 17.30, alla Feltrinelli Point di Lecce, Fausto Bertinotti presenterà il n. 25 di “Alternative per il socialismo”: “Il sindacato c’è ancora?”.

Numero monografico sul movimento sindacale italiano e internazionale, pone al pubblico un tema decisivo per la sinistra e, più in generale, per la stessa democrazia: quello del sindacato. L’approfondimento contiene un’analisi dello stato del “sindacato reale” in Europa (Germania, Spagna, Francia, Paesi dell’Est europeo), Stati Uniti e Cina, e l’esperienza italiana della Cgil con particolare attenzione al caso Fiat e al ‘marchionnismo’.

In questo numero sono raccolti gli articoli di Bertinotti, Garibaldo, Telljohann, Bulla, Merlo, Meardi, Sivini, Chan, Ngai, Baldissara, Pizzinato, T. Rinaldini, Agostinelli, Leonardi, Sai, Bonadonna, Campetti, Romagnoli, Terzi, Russo, Gianni, Cremaschi, Raparelli.

La rivista in questione, edita da Edizioni Alternative Lapis, nasce dalle ceneri di "Alternative. Rivista per il socialismo" (edita fra il 2004 e il 2006) con un nuovo progetto che si propone di ricercare un’alternativa al neoliberismo.

Nell’editoriale del primo numero, uscito il primo giugno 2007, Fausto Bertinotti sottolinea le linee guida della rivista:

"Alternative: ciò che è maturato nel nuovo secolo, nella critica della globalizzazione capitalista. La trasformazione (e l’autotrasformazione) delle soggettività come leva di un altro mondo possibile".

"Per il socialismo: una scelta che rimotiva questo percorso e questo possibile approdo sulla base di un’idea di società liberata e aperta. Liberata dallo sfruttamento e dall’alienazione capitalistica, aperta nella possibilità che offre a ciascuno e a ciascuna di vivere la libertà e la propria irriducibile differenza".

"Noi: ciò che è cresciuto nel cammino della rifondazione, vincendo le resistenze e operando le rotture necessarie, nel nuovo rapporto costruito con e nei movimenti".

Lecce – Via Felice Cavallotti 7/a
0832-331999

Anticipazione: Robin Sloan, Il segreto della libreria sempre aperta. Dal 23 Maggio 2013


Robin Sloan, “Il segreto della libreria sempre aperta” (Corbaccio)

“Un romanzo che è un inno alla libreria come luogo magico e insostituibile.
Una lettera d’amore al libro di carta e alle emozioni che può trasmettere.”

Segui su:
www.ilsegretodellalibreria.com

…C’è un piccolo negozio nel cuore di San Francisco
Che vende libri e nasconde un segreto
Se ci entri non vorrai più uscirne…

dal 23 maggio in libreria

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Musicaos – leggere migliora

5 Maggio 2013 – Marsala – “Tefteri. Il libro dei conti in sospeso” di Vinicio Capossela (il Saggiatore, le Silerchie)


Nel greco moderno Tefteri è la libretta dei conti che nei negozi di alimentari si usa per segnare i conti da saldare il giorno di paga. “Tefteri. Il libro dei conti in sospeso” è anche il titolo del nuovo libro di Vinicio Capossela, edito da ilSaggiatore nella collana “le Silerchie”, che verrà presentato in anteprima domenica prossima a Marsala in occasione del “3° Festival del Giornalismo d’Inchiesta Il Mediterraneo: dialogo e disincanto” (www.festivaldelgiornalismodiinchiesta.it).

http://www.musicaos.it