BARI NOIR di Roberto Recchimurzo (Wip Edizioni)


Di Roberto Recchimurzo, giovane autore di origini baresi, sto leggendo “Le Cronache di Aldimondo. Zak Elliot e il Libro del Destino” (Wip Edizioni). Si tratta di un libro distante dalle letture alle quali sono solito accostarmi, mi sta piacendo, e ne scriverò sul mio blog. Tuttavia in questo post voglio parlare di un altro libro, scritto sempre da Recchimurzo, intitolato “Bari Noir”. Mi ha incuriosito il titolo, mi ha incuriosito il bel sito (essenziale, senza sbavature, e con un ‘ritornello’ di piano mandato in ipno-loop), dedicato al testo, che potete vedere a questo indirizzo (http://www.barinoir.it/) e mi ha incuriosito la casa editrice, Wip Edizioni, barese, che – ammetto l’ignoranza – non conoscevo fino a questo momento, e che possiede una cinquantina di titoli, nella sezione narrativa del suo catalogo. Se anche voi siete curiosi di conoscere questo editore ecco l’indirizzo del sito: http://www.wipedizioni.it.

“Robert Remur nasce a Bari in una pallida notte di Settembre da madre francese e padre barese. Frutto di un amore indescrivibile. Lei una donna di classe, di alta classe, nata a Parigi fra l’arte e la moda. Lui, non avendo praticato la scuola, di nessuna classe, un grezzo gestore di una bisca clandestina abbastanza famosa. Così cresce fra coccole, alcolici clandestini, banchi di scuola, sigarette e traffico di stupefacenti. Ma nonostante tutto cresce molto bene, senza uno squilibrio mentale per la sofferta gioventù. Purtroppo però un incidente gli fa perdere i genitori in giovane età. Questo stress gli procura un fastidioso tic nervoso all’occhio sinistro che è consueto manifestarsi sempre e solo nel momento sbagliato e soprattutto nel posto sbagliato. Studierà per diventare poliziotto e, solo dopo, Detective. Da allora il crimine nella sua città avrebbe avuto i minuti contati. Tutto bene fino a un maledetto periodo pieno di sfortunati eventi. Ma proprio quando si cominciava a raschiare il fondo qualcosa stava per cambiare. A volte il passato torna a farsi vivo quando meno te lo aspetti e questa volta poteva essere addirittura una questione di morte. La posta in gioco alta. Un vecchio nemico nei paraggi andava fermato subito. La sua missione? Ripulire la città dalla feccia e riportare l’ordine”.

Roberto Recchimurzo nasce a Bari trentasette anni fa. Scopre il fascino e la magia della scrittura nel ’99, frequentando l’Accademia di Arti Drammatiche.
Ha scritto vari format per una web tv locale. È autore di “Ho formattato il fisco”, “Bari Noir” (www.barinoir.it – anche pagina su facebook) e “Le Cronache di Aldimondo. Zak Elliot e il Libro del Destino”. Gli piace spaziare fra i generi e stupire i propri letteri, cercando di proporre sempre qualcosa di nuovo.

Roberto Recchimurzo, Bari Noir
Pagine: 106 | Anno: 2009 | Prezzo: € 9,00 | ISBN: 978-88-8459-125-8
(http://www.wipedizioni.it/catalogo_new/schedalibro.php?imgID=155)

Che fine hanno fatto i Microservi?


microservi_douglascouplandCar* amic*, io non so che fine hanno fatto i Microservi (Feltrinelli 1998/Microserfs 1996) di Douglas Coupland, geniale libro scritto da un autore che a volte mi piace e a volte no. So soltanto che in quel libro, nella metà degli anni novanta, secondo me c’erano tutta una serie di considerazioni, analisi, situazioni, che al mondo (informatizzato/socializzato) d’oggi, sarebbe interessante cogliere con uno sguardo.
Veniva ad esempio descritta nei minimi particolari l’atmosfera da superprestazione dei campus Microsoft (e non solo), così simili alle fabbriche call-centeriane del terziario avanzato. Veniva ad esempio descritta l’aura che circondava il capo dei capi, Bill Gates, nell’azienda che in quel periodo era al massimo della sua espressione, prima dell’open-source e prima dell’iPod, quando nacque il ‘mito’ del sistema operativo gui-oriented più usato del mondo, prima che i continui aggiornamenti non lo facessero scadere a topos barzellettistico. In quel libro c’era la mutazione dell’homo informaticus dall’era immaginaria e pioneristica creata con War Games (Giochi di guerra, 1983) e l’inizio della sua decadenza. Potremmo dire quasi, the dark side of pc.
Oggi leggendo la notizia del lancio di Windows 8 (domani) ho pensato a come è cambiata l’informatica negli ultimi dieci anni, ma soprattutto a come è cambiato il mondo che ruota attorno all’informatica. In pratica i computer stand-alone, per quanto riguarda il loro utilizzo massificato, hanno imboccato il viale del tramonto. Tra un po’ verranno utilizzati solo per mestieri che richiedono una forte specificità di calcolo, nelle applicazioni grafiche, negli uffici etc. Ecco, in Microservi di Douglas Coupland c’era già tutto questo, e, in aggiunta, un bel po’ di mistificazione/mitizzazione della figura del Gates pre-filantropia, tutte modalità che abbiamo ritrovato, in seguito, negli incartamenti prodotti per la beatificazione di Steve Jobs. Non so se Microservi sia ancora in circolazione, sarebbe bello che venisse ripubblicato da Feltrinelli o, magari, da Isbn Edizioni, casa editrice che sta pubblicando gli ultimi bei libri scritti da Coupland, compreso quello uscito nella nuova collana dei Vinili, intitolato “Dio odia il Giappone” (leggi qui http://isbnedizioni.it/catalogo/narrativa/dio-odia-il-giappone/). Detto questo, car* amic*, Microservi puoi trovarlo usato per conto tuo, anche se non basta cercare su Google.

CON UNA RETTIFICA: Ovviamente il libro è disponibile, ovviamente sul portale Feltrinelli, quindi tecnicamente c’è, qui. Solo che non è “momentaneamente disponibile online“, trattandosi di edizione ecomomica deduco che potrebbe essere ristampato.