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"per gioco, per scherzo, per una volta, per provare"


Claudio Prima, Emanuele Coluccia e Simone Giorgino al FondoVerri

Prosegue la rassegna “Le mani e l’Ascolto”, il Settimo appuntamento della rassegna di parole e suoni che il Fondo Verri organizza presso la sua sede in Via Santa Maria del Paradiso a Lecce, per il settimo anno consecutivo, con il patrocinio del Comune di Lecce, venerdì 4 gennaio, dalle ore 20.00. In scena Claudio Prima all’organetto diatonico ed Emanuele Coluccia al pianoforte. Due voci musicali sodali di numerose avventure di ricerca e di suoni che si confrontano sui tasti. Gioco improvvisativo, arie mediterranee, tempi ska, jazz e canzoni nel loro repertorio che ha radici nei Manigold e germogli recenti nell’esperienza straordinaria della Banda Adriatica. La spazio della poesia è di Simone Giorgino con il suo Asilo di mendicità (Besa Editrice). Voce da bar, densa di colori che accoglie versi per dirli. Una poesia viva tesa nell’ascolto per essere vivi, presenti: “per gioco, per scherzo, per una volta, per provare”.

(in foto Claudio Prima)
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Speme di parole con suono


Secondo appuntamento della Rassegna di parole e suoni “Le Mani e l’Ascolto” che il Fondo Verri organizza, per il settimo anno consecutivo, con il patrocinio del Comune di Lecce.

Venerdì, 28 dicembre, dalle ore 20.00 i suoni di Vito Alusi faranno eco e contrappunto ai versi di Elio Coriano. “Speme di parole con suono” il titolo della performance.

Elio Coriano è nato a Martignano (Salento) nel 1955. Poeta ed operatore culturale, insegna Lettere nella scuola media superiore. Calibrate da grande lavoro compositivo le sue numerose pubblicazioni. Scrive una poesia della voce, da sempre attento all’aspetto performativo, “legge e insegue le parole incontrando gli occhi di chi sta intorno, s’avvicina e legge ad alta voce, con tono di sfida, di allerta, di colui che sollecita”. Ecco, i suoi versi sollecitano, sommuovono nella costruzione di una ritualità densa di senso. Forte in lui la critica all’eccedenza del contemporaneo senza nostalgia scrive rivolto ai poeti e a se stesso:

“Renditi inutile a quello che non ti piace, al distorto travestito da chiaro. Per chi mi devo crescere? Per cosa devo crescere? La mia coscienza nutrita a sputi è forte per spargere buone novelle, per seminare i campi arati di semi faticati, di semi faticosi. Renditi inutile dove tutto è spacciato per efficienza, dove lodano gli onesti e fanno affari i furbi. Renditi inutile quando vogliono solo il tuo sangue, le tue mani, la tua lingua, per inquinare libertà e democrazia. Renditi inutile quando ti dicono che devi salvare il mondo, che sei l’unico che può farlo. Forse il mondo non vuole essere salvato”.

link a “Elio Coriano: poesia senza maestri” (Musicaos.it, archivio 2004)

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