Luciano Pagano
Incipit

Dal profondo della terra preme
Nelle vene il sangue
Di padre di madre ogni globulo chiede
Che io ami in eccesso
Sia il bene assoluto che assolve
Per ciò che avete fatto di ciò che non avete fatto
Delle cose visibili in quelle invisibili
Delle cose buone e di quelle ingiuste
Grido che stridulo rende secco
Il rumore della finestra alluminio roveto
In estasi di serrande di serrande un giorno
Hai udito il tuono.
La lettera al padre
Miniata da Kafka pure iniziava
Con queste parole: “Caro Papà”.
és lo principio de todo… caro papá.
Anelito e schianto. Bella questa voce che ‘dal profondo della terra preme’, dalle radici, dai legami familiari, si alza fino al cielo, fino alle ‘cose visibili e invisibili’ per confrontarsi con il padre, con la propria kinship, in primis reale certo, ma anche per rimirare allo specchio quel legame ‘divino’ costruito ad immagine speculare del familiare reale.
Versi interessanti anche nel contaminarsi di linguaggio e immagini di differente derivazione. Un Luciano Pagano, che per mio gusto, scava nella giusta direzione…
Quasi dimenticavo: le immagini che scegli, l’avevo già notato ai tempi di Musicaos in Html, sono sempre belle, quasi dei ‘punto titolo’, e aggiungono un ulteriore spunto di riflessione alla scrittura.