APERITIVO LETTERARIO “MISTICANZE. Trame di parole, radici, gusto”
Venerdì 3 Marzo 2017 – Ore 19.00 Agriturismo SANTE LE MUSE (strada comunale Salve-Morciano n. 3)
Simona Cleopazzo presenta “Irene e Frida”
Dialoga con l’autrice Luciano Pagano (Musicaos Editore)
Venerdì 3 Marzo 2017, alle ore 19.00, presso l’Agriturismo “Sante le Muse”, si terrà un nuovo appuntamento dell’aperitivo letterario “Misticanze. Trame di parole, radici, gusto”, con Simona Cleopazzo e il suo nuovo romanzo “Irene e Frida” (Musicaos Editore), in collaborazione con la Libreria Idrusa di Michela Santoro.
Come ha scritto Cinzia Dilauro su QuiSalento, “la scrittura, i libri, la musica, tendono un filo sottile tra le due, e i barlumi di una Lecce confortante come un abbraccio materno illuminano le pagine di una luce diversa, suscitando la voglia sottile di riscoprirne certi angoli, di immergersi in atmosfere perdute. Ma niente è immobile e il cambiamento è già iniziato”.
Elisabetta Liguori, su Nuovo Quotidiano di Puglia, individua un ruolo importante della narrazione di Simona Cleopazzo nei luoghi e nella scrittura, “Le due donne di Simona Cleopazzo, immerse in una Lecce luminescente e liquida, appaiono incagliate tra il perdonare e il dimenticare. Il diario è il loro grimaldello. Lo stile è volutamente fratturato e fratturante. Lapidario e veloce. Coinvolgente. Leggere queste pagine è come rubare da una borsa lo specchietto segreto di una donna in guerra e finalmente capire, dal proprio riflesso in un oggetto altrui, cosa è quella guerra equella donna chi è. E chi potrebbe diventare domani.”
“Sono confidenze intime di vite pronte al riscatto che, sul punto di rottura, tentano di giocare l’ultima carta utile per vincere un residuo di serenità in grado di lenire delusioni e amarezze, sentimentali e personali.”, scrive Angelo Urbano su Puglialibre, a proposito del romanzo.
Il romanzo.
Irene e Frida, due “donne parallele”, quelle raccontate da Simona Cleopazzo, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento.
L’esistenza di Irene è nel suo diario, scandita dalle incombenze quotidiane, il lavoro in banca, la vicinanza al marito, imprenditore a capo dell’azienda di famiglia, l’amore per il figlio Nicola. Quando Paolo sarà coinvolto in uno scandalo di corruzione, tra i due si aprirà un precipizio.
Nel suo diario la donna acquisisce la consapevolezza di una vita al margine, una costruzione fatta di menzogne che vengono alla luce. La reazione non si fa attendere, e se lo scandalo non turberà la routine sociale di Paolo, l’uomo non potrà nulla di fronte a una rivoluzione silenziosa e profonda, quella di Irene.
Frida Mite è una studentessa, trentenne, che attraversa la vita ‘scoprendola’ ogni giorno; inviata di un quotidiano locale, conoscerà Lorenzo, avvocato di un ragazzo che è stato arrestato e del quale dovrà raccontare la storia. Annota su un diario ciò che le accade, la vita con le amiche e coinquiline, gli incontri casuali, le emozioni rubate.
Simona Cleopazzo racconta due “donne parallele”, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento.
Simona Cleopazzo, nata nel 1972, madre di tre figlie, vive a Lecce. Dagli anni Novanta lavora nel terzo settore, a Bologna e Lecce. Nel 2003 ha dato vita alla L.I.L.A./Lecce. Scrive e cura progetti culturali. Con Ammirato Culture House è referente per le attività di promozione della lettura, attiva nel gruppo “Orti di guerra”, volontaria della “piccola biblioteca”. Cura il festival cinematografico “Alice e le altre” e un laboratorio di scrittura sui “diari”. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tre noci moscate nella dote della sposa” (Lupo Editore).
Giovedì 2 Marzo 2017 – Ore 20.30
Binario 23 – (Brindisi – Via Congregazione, 11)
“Un romanzo inutile” di Manlio Ranieri
presentazione e letture
dialoga con l’autore
Luciano Pagano
Giovedì 2 Marzo, al Binario 23 di Brindisi (Via Congregazione, 11), alle ore 20.30, sono di nuovo in scena letteratura e scrittura pugliesi, con “Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri.
Il romanzo di Manlio Ranieri, che dal 2014 a oggi ha vinto il Premio della Giuria al “Bari Città Aperta” (2016), la Menzione d’onore al Premio Nabokov (2014) ed è arrivato tra i finalisti alla 7a edizione del Premio Zingarelli, è ospite con una lettura/presentazione dedicata a una storia che intreccia scrittura e politica, società civile e vita privata. Come ha scritto Raffaello Ferrante, su Mangialibri, a proposito del protagonista del romanzo “Lavermicocca diventa così un po’ Masaniello un po’ Beppe Grillo, un leader che prova a sconfiggere dal basso l’informe mostruosa macchina pubblica piegata su se stessa e dovrà ad un certo punto decidere se soccombere al mostro o provare a combattere contro i mulini a vento in nome dei suoi ideali e dei suoi affetti più cari”, mentre – sottolinea Fabrizio Versienti sul Corriere del Mezzogiorno “Le speranze e le illusioni coltivate nella sfera pubblica finiranno per infrangersi contro un muro fatto di manganelli, campagne stampa denigratorie e stanchezza”. Un’occasione, per il pubblico brindisino e non solo, per conoscere la scrittura e il mondo di Manlio Ranieri. Dialogherà con l’autore Luciano Pagano (Musicaos Editore). Ingresso libero.
“Un romanzo inutile” di Manlio Ranieri racconta la storia di Giacomo Lavermicocca, scrittore affermato in tutta Italia, tradotto in diversi paesi, che vive e lavora nella sua città, Bari, dove attende alla stesura del suo nuovo, attesissimo, romanzo. Giacomo ha dato vita a “Fuori!”, un movimento trasversale di opinione che raccoglie i suoi sostenitori più accaniti e tutti coloro che aspettano da tempo una rivoluzione, sia sociale che intellettuale, che dia uno spiraglio di luce al nostro Paese. È proprio grazie al peso che il gruppo va assumendo giorno per giorno col blog, nei circoli e nel tour di presentazioni, che Giacomo viene coinvolto in scandali mediatici, illazioni e accuse che prima colpiscono le persone a lui più care, e in seguito, come in un vortice, si chiudono attorno alla sua persona. Politici e affaristi sono pronti a tutto pur di rallentare un cambiamento inesorabile. Giacomo dovrà decidere se soccombere o trovare il coraggio di smontare la macchina del fango. L’amicizia, l’impegno, l’amore e la scrittura diventeranno, a un certo punto, cruciali. “Un romanzo inutile” descrive la realtà dell’oggi e, allo stesso tempo, ne anticipa il cambiamento.
Manlio Ranieri è nato a Bari, dove vive e lavora nel campo delle energie rinnovabili. Laureato in ingegneria meccanica, si dedica da sempre alla scrittura, alla musica e alla fotografia, pubblicando diversi, tra racconti, storie, romanzi, in rete e fuori.
Ha pubblicato “Di Notte” (Palomar – 2000), “Correre per rimanere immobili” e “Fra santi e falsi dei” (Akkuaria – 2008 e 2010). Ha vinto i premi “Aci S. Antonio”, “I veli della luna”, “Creatività itinerante” e partecipato a diverse antologie di racconti, fra cui “Qualcosa da dire” (Kora – 2005) e “Haiti chiama Bari” (Levante – 2010). Si definisce uno “scrittore rock”.
Il suo romanzo inedito dal titolo “Rosso”, è risultato tra i finalisti della III Edizione del Premio Letterario “La Giara” della Rai. Con Musicaos Editore ha pubblicato “Un romanzo inutile” e il racconto “La Nera”.
La nostra newsletter n.4 racconta tre titoli, “Storia di Raidha e la chiesetta”, di Antonella Screti, “Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno, e “Carmelo Bene inorganico” (ebook), di Gianluca Conte. Si tratta di tre titoli che si distinguono per la loro profonda “non appartenenza” a un genere identificato, pur essendo, tutti e tre, legati alla sperimentazione e al tentativo di creare “nuove” letture, percorrendo nuovi territori. Il libro di AntonellaScreti è una storia che trova le sue radici nel racconto delle dimensioni sovrannaturali e extranaturali che popolano il nostro mondo. “La storia di Raidha e la chiesetta” conduce il lettore a diretto contatto con l’esperienza e il ricordi di presenze che popolano la nostra esistenza, la nostra vita, alle quali spesso non “rispondiamo” perché il contatto con l’altro è spesso “interrotto” da fattori culturali, di abitudine e esperienza, che tendono a delimitare una conoscenza di ciò che può essere oltre la comune esperienza del vivibile. AntonellaScreti, con il suo racconto, la sua attività di laboratorio e le presentazioni, insieme agli interventi che corredano il testo, cerca di aprire una ‘finestra’ sulla comprensione di questo plausibile che ci circonda. “Mùtilo. Un monologo per il teatro” di Marco Vetrugno, è il primo testo che il giovane e già affermato poeta, giunto al suo quinto libro, ha scritto pensando al teatro. Marco Vetrugno, che con Musicaos Editore ha già pubblicato la sua quarta raccolta di versi, dal titolo “Proiettili di-versi”, crea un’atmosfera essenziale, sincopata, radicale, nella quale il lettore è ostaggio, come il protagonista, di un dettato ‘verticale’; la prima presentazione del testo, con la partecipazione eccezionale del poeta Alfonso Guida, che terrà un reading dallo stesso, si terrà domenica 26 febbraio presso le Officine Culturali ERGOT, a Lecce. Mùtilo è accompagnato dai testi di Alfonso Guida e Lea Barletti. “Carmelo Bene inorganico”, di Gianluca Conte, disponibile in formato ebook, analizza alcuni aspetti del pensiero, del teatro e della ricerca di Carmelo Bene, in particolare del suo rapporto con il sud, con il corpo, con il depensamento che si fa corpo inorganico, e lo fa con un linguaggio accessibile, avvicinando il lettore alle conclusioni e alle ultime considerazioni di uno dei più grandi maestri del teatro del secolo scorso.
La rubrica Scelti per voi, che come di consueto ospita i suggerimenti di lettura dei nostri autori, in questa newsletter da spazio ai suggerimenti di lettura di Antonella Screti e Marco Vetrugno. Nella sezione video pubblichiamo alcuni dei video presenti sul nostro canale su Youtube, in particolare 4 estratti del reading “La tua sopravvivenza” di Stefano Zuccalà, tratto dall’omonimo libro edito da Musicaos Editore. (immagine in evidenza, Buster Keaton)
La “Storia di Raidha e la chiesetta”, da molti anni affascina e catalizza una moltitudine di persone, lettori, esperienze; da molto prima che il libro di Antonella Screti venisse pubblicato, nel 2015, da Musicaos Editore . Ognuno ha connessioni con l’invisibile, le persone hanno il bisogno di raggiungere una dimensione da cui hanno attinto esperienze, o semplicemente, i lettori vogliono condividere un ‘territorio comune’, in cui non si rischi di essere stigmatizzati, parlando di dimensioni ‘altre’, senza che questo discorso sia confuso, così come quando nell’antichità, chi attingeva a forme di conoscenza differenti, veniva etichettato come folle.
La “Storia di Raidha e la chiesetta” ci ricorda che il mondo in cui viviamo non è fatto solo di materia e che esistono diversi mondi invisibili ai nostri occhi e agli altri nostri sensi, oggettivamente limitati. Sono mondi pregni di presenze, inclusa la nostra, in cui gli accadimenti e le tracce di ciò che resta hanno regole proprie, che è saggio conoscere per ricordarne l’esistenza e le relative manifestazioni.
Questo racconto invita il lettore a riscoprire lʼunità tra corpo e spirito, in quella zona di equilibrio in cui si manifestano le forze della natura. Danza, gesto, musica, pittura, sono linguaggi che ci aiutano ad avvicinare l’inavvicinabile, tentare di esprimere l’ineffabile e, nello stesso tempo, intraprendere un cammino di conoscenza. È così che in un percorso dallʼombra alla luce, riaffiora una vicenda del passato, la voce dellʼautrice diviene ʻMagaʼ, ʻMesciaʼ, e ci consegna un quadro di speranza, ambientato in un Salento che diventa luogo privilegiato per la riscoperta del sé.
Antonella Screti Psicopedagogista, Counselor transpersonale di biotransenergetica. Dal 1993 opera nei settori della prevenzione sociale, della comunicazione, del benessere e cura della persona e delle comunità. Si è formata in psicologia della scrittura; sociologia qualitativa; danza-musico terapia salentina. È terapista Reiki sistema USUI.
Predilige l’utilizzo di tecniche per l’integrazione psicocorporea coniugando l’esperienza professionale di tipo socio-psico-pedagogico con l’attenzione delicata e profonda verso gli ancestrali e originari mondi naturale e spirituale.
Mùtilo, in questo monologo per il teatro scritto in versi da Marco Vetrugno, è il personaggio che costruisce la sua presenza sulla schisi, l’assenza, la mutilazione, la mancanza. “Accade su un palcoscenico di teatro. Non è il suo un teatro di fronte a nessuno. Si munisce di didascalie o ambientazioni per via di una strutturazione testuale già ben impostata nella sua dinamica vicenda interiore”, come afferma il poeta Alfonso Guida nell’intervento che correda il volume, aggiungendo che Mùtilo è una sparizione che parla. Un personaggio che si interroga sulla natura della propria esistenza, fino al culmine. “Mùtilo è uno che ha perduto definitivamente la poesia? Tutte le forme di poesia? Il disincanto è negativo. Mùtilo si nutre di sacralità, idolatrie, immagini incastrate, incastonate, immerse. Mùtilo obbedisce al solo scavo interiore, riportato in superficie sottoforma di sangue, vomito, crudezze. Linguaggio violento e congiunto. Come cardini congiungono porte invisibili. Come punti cardinali orientano i solissimi frequentatori dei ‘nonluoghi’. […] La carne ha subito tagli. La sua poesia non è morta.”
Mùtilo interroga se stesso e la poesia, la scrittura nel suo insieme. Il monologo di Marco Vetrugno arriva dopo le raccolte “Poetico delirio” (2012), “Organismi cedevoli” (2014), “I versi del panopticon” (2014), “Le mie ultime difese” (2015) e “Proiettili di-versi” (2016), delle quali hanno scritto Giorgio Bàrberi Squarotti (“…il suo discorso robusto e violento, drammatico ed eversivo”), Mauro Marino (“una tensione del corpo interamente destinale”), Fabio Simonelli (“trasformare il dolore in bellezza”, su Poesia); Enzo Mansueto, sul Corriere del Mezzogiorno, a proposito dei versi de “Le mie ultime difese” ha scritto: “Le strofe […] registrano, come la traccia di un sismografo, gli spasmi di un Io presente, troppo presente, al centro della scena, con le sue sofferenze”.
È giunta l’ora di fare ingresso nel centro di quella scena.
Sempre AlfonsoGuida: “Non è la malattia. Scrivere, per Mùtilo, è la necessità. Scrivere è un atto di fuga. Scrivere non basta. Non può redimere. Scrivere è di chi sa che porrà fine. La scrittura si chiude con un punto. È una sensazione di non-vittoria. Ma non-vittoria su cosa? Sulle “voci”? Sulla società che reclude ed è induzione al suicidio, se è vero che l’uomo vive tra i suoi simili e i rapporti di umanità lì si innescano. Mùtilo è dei nostri giorni e di ogni giorno. Mùtilo mette in guardia. La scrittura è celebrata come la veglia antifonaria del Qoelet: Vanitas Vanitatum.”
“…Assumi questo dolore su di te,/ e mostralo al mondo/ sconcio/ e nudo così com’è”: chiude il volume una lettera poetica dell’attrice Lea Barletti (www.barlettiwaas.eu), dal titolo, “Nasceranno altre spine”, rivolta all’attore che metterà in scena Mùtilo.
In copertina: Prediger (1913), di Egon Schiele // Con: – “Da dietro le quinte”, di AlfonsoGuida // – “Nasceranno altre spine” (Lettera in versi all’attore che interpreterà Mùtilo), di LeaBarletti // // Mùtilo, Marco Vetrugno, Musicaos Editore, Fablet 7, pp. 72, €8, isbn 9788899315740
..La tensione all’inorganico è da considerarsi, dunque, come momento cruciale della filosofia, dell’arte teatrale e della de-strutturazione del linguaggio e della scrittura in Carmelo Bene, così come del suo abbandono della scena e della nascita della macchina attoriale. Introduzione / I. Dalla morte del tragico al comico / II. Bene inorganico / III. La sospensione del tempo e dello spazio / IV. Il deserto / V. Il nulla / VI. Phoné: la parola della macchina / Conclusioni / Bibliografia. Il saggio di Gianluca Conte affronta per la prima volta, in modo sistematico e organizzato, il concetto di inorganico ‘annunciato’ da Carmelo Bene, proponendone una lettura, così come proviene dall’interpretazione delle affermazioni, della scrittura, della regia e della “macchina attoriale” realizzati da Carmelo Bene. Si tratta di un saggio filosofico nel quale le fonti sono confrontate con il pensiero dei filosofi e pensatori, inclusi Nietzsche, Freud, Gilles Deleuze e Felix Guattari.
Quando James Redfield ha scritto “La profezia di Celestino” e “La Decima Illuminazione”, ha cristallizzato una nuova visione spirituale per milioni di persone nel mondo. Nei suoi due romanzi l’autore ci ha descritto il processo di rinascita globale già in corso e ha evidenziato le eccitanti esperienze spirituali che tutti possiamo riconoscere. Nell’Undicesima Illuminazione il protagonista della Profezia si trova a vivere una nuova avventura. Scosso dalle parole della giovane figlia di un vicino e dall’incontro con un vecchio amico, parte per il Nepal per poi raggiungere il Tibet. In mezzo alle montagne, accecato dalle tempeste di neve e inseguito dai militari cinesi decisi a fermarlo, cercherà attravèrso la comprensione delle quattro Estensioni che costituiscono l’essenza dell’Undicesima Illuminazione, la misteriosa valle dove vive una comunità che custodisce il segreto del cambiamento interiore necessario per l’accesso al regno di Shambhala. Una volta entrato scoprirà, in un ambiente di rara bellezza, il grande potere e la grande energia della preghiera che, usati correttamente, ci permetteranno di sviluppare la sincronicità e di influenzare il nostro futuro. Come gli altri romanzi di Redfield, anche L’Undicesima Illuminazione è una parabola. Se ci apriamo all’avventura la nostra percezione della realtà cambierà e saremo in grado di modificare la nostra vita e cambiare il mondo.
SIMONA CLEOPAZZO – TRE NOCI MOSCATE NELLA DOTE DELLA SPOSA Silvia, studentessa fuori sede in quel di Bologna, condivide con altri la casa degli amori impossibili e sbarca il lunario spendendosi in mille lavori che, se da un lato la mettono a contatto con la sofferenza altrui, dall’altro le consentono di misurarsi con la propria vena creativa: nella trattoria in cui affianca la cuoca Cecilia tutti vorrebbero conoscere il segreto del suo ottimo ragù, ma lei va a istinto perché la nonna-mà non ha mai voluto rivelarle il quid che rendeva il suo così speciale. Il dolore e il cuore, dunque. È la fine del matrimonio con Marco che la spinge a tornare in Salento, col vuoto nell’anima ma tanto coraggio, per ritrovarsi: con lei, il gatto Michelone e un’importante rete di amicizie femminili. Mentre la memoria si affolla dei personaggi che le hanno dato e tolto, si profila l’universo umano di Silvia nel raccoglimento delle stradine leccesi in cui lei muove i primi passi, negli incontri che bussano alla sua anima cucita coi fili di seta.
Carl Gustav Jung lavorò al Libro rosso dal 1913 al 1930 e ancora in tardissima età lo definì l’opera sua capitale. L’opera in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica. Eppure non volle mai autorizzarne la pubblicazione, e dopo di lui anche gli eredi si attennero alla consegna. Così solo oggi, a ottant’anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte del suo autore, questo testo straordinario esce dal caveau della banca svizzera in cui era conservato. c, scrigno privato di un’anima che lì si cela nella sua nudità, e che un comprensibile pudore ha inteso proteggere da sguardi curiosi, e si situa al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. Quella che Jung chiamerà più tardi “immaginazione attiva” e che fu ampiamente utilizzata in questo volume, è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì, nel corso della sua discesa agli inferi, per suscitare i contenuti archetipici della psiche e oggettivarli attraverso il dialogo interiore, la scrittura, la pittura, la scultura. Prefazione di Ulrich Hoerni.
Marco Vetrugno, autore di “Mùtilo. Un monologo per il teatro” e “Proiettili di-versi”,
ha scelto per i nostri lettori:
Un medico condotto della Stiria, accompagnato dal figlio, fa un giro di visite: insieme a loro, dalla prima frase fin oltre l’ultima, siamo presi in un «perturbamento» che avvolge tutto come uno scirocco metafisico. Una vibrazione di malattia e di tristezza emana dalla psiche e dalla natura. La campagna, qui, è il luogo prediletto della brutalità: dal caldo opprimente dei fienili, dove i bambini hanno paura di morire soffocati, al gelo segregato di un castello, a picco su una gola ostile alla luce: ovunque si percepisce un invito alla distruzione, un incoraggiamento all’ansia suicida. Le porte si aprono ogni volta su qualcosa di atroce: la moglie di un oste malmenata a morte, senza ragione, dagli avventori del locale; una vecchia maestra in agonia, con «il sorriso delle donne che si destano dal sonno sapendo di non avere più speranza»; una fila di uccelli esotici strangolati, perché i loro lamenti sono assordanti.
In uno stile asciutto, protocollare, Bernhard elenca i relitti del dolore, finché la scansione inflessibile, martellante dei fatti lascia il posto all’immane delirio dell’ultimo infermo: il principe Saurau, raggelato da un eccesso di lucidità, scosso da un continuo frastuono nella testa, abbandonato ormai a una «micidiale tendenza al soliloquio». Nelle sue parole incessanti confluiscono e si dilatano i frammenti dell’orrore che già abbiamo traversato. Ma qui essi vengono scalzati dalla loro fissità e presi in un vortice, il moto perpetuo del «perturbamento». Perturbamento è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 1967.
Il volume raccoglie le composizioni, spesso inedite e introvabili, del giovane poeta salernitano morto suicida a soli 36 anni. L’antologia si divide in tre sezioni che sottolineano altrettanti temi fondamentali dell’ispirazione dell’artista e che costituiscono il movente della sua scrittura: la “pietas” verso gli animali, il sottile fascino della morte, l’immaginario e il sogno.
“Finale di partita è il maggior lavoro teatrale di Beckett, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera. Non è un caso che Adorno abbia fatto il punto su Beckett proprio a partire dall’analisi di questa pièce. Il suo “Tentativo di capire il Finale di partita” rappresenta tuttora l’interpretazione più lucida e convincente di un testo che risponde pienamente alla concezione adorniana per cui l’opera d’arte non può far altro dichiarare la negatività del presente e avere una sua positività proprio nella dichiarazione del negativo”. Dalla Nota introduttiva di Paolo Bertinetti
Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.
24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino) Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno
26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA
2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30 “Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri
3 marzo2017 – SALVE/MORCIANO DI LEUCA (LE) – Sante Le Muse (strada comunale salve/morciano, 3)
Aperitivo letterario misticanze “trame di parole, radici e gusto” – ore 19.00 – “Irene e Frida” di Simona Cleopazzo
Presentazione di “Mùtilo. Un monologo per il teatro” di Marco Vetrugno
Reading di Alfonso Guida
Domenica 26 febbraio 2017, alle ore 19.00, presso le Officine Culturali Ergot (Piazzetta Falconieri, 1/b) a Lecce, si terrà la prima presentazione di “Mùtilo. Un monologo per il teatro”, il nuovo libro dello scrittore Marco Vetrugno. Per l’occasione il poeta Alfonso Guida (già vincitore del Premio “Dario Bellezza” e del Premio “Eugenio Montale”), terrà un reading in cui leggerà il monologo.
Mùtilo, in questo monologo per il teatro scritto in versi da Marco Vetrugno, è il personaggio che costruisce la sua presenza sulla schisi, l’assenza, la mutilazione, la mancanza. “Accade su un palcoscenico di teatro. Non è il suo un teatro di fronte a nessuno. Si munisce di didascalie o ambientazioni per via di una strutturazione testuale già ben impostata nella sua dinamica vicenda interiore”, come afferma il poeta Alfonso Guida nell’intervento che correda il volume, aggiungendo che Mùtilo è una sparizione che parla. Un personaggio che si interroga sulla natura della propria esistenza, fino al culmine. “Mùtilo è uno che ha perduto definitivamente la poesia? Tutte le forme di poesia? Il disincanto è negativo. Mùtilo si nutre di sacralità, idolatrie, immagini incastrate, incastonate, immerse. Mùtilo obbedisce al solo scavo interiore, riportato in superficie sottoforma di sangue, vomito, crudezze. Linguaggio violento e congiunto. Come cardini congiungono porte invisibili. Come punti cardinali orientano i solissimi frequentatori dei ‘nonluoghi’. […] La carne ha subito tagli. La sua poesia non è morta.”
Mùtilo interroga se stesso e la poesia, la scrittura nel suo insieme. Il monologo di Marco Vetrugno arriva dopo le raccolte “Poetico delirio” (2012), “Organismi cedevoli” (2014), “I versi del panopticon” (2014), “Le mie ultime difese” (2015) e “Proiettili di-versi” (2016), delle quali hanno scritto Giorgio Bàrberi Squarotti (“…il suo discorso robusto e violento, drammatico ed eversivo”), Mauro Marino (“una tensione del corpo interamente destinale”), Fabio Simonelli (“trasformare il dolore in bellezza”, su Poesia); Enzo Mansueto, sul Corriere del Mezzogiorno, a proposito dei versi de “Le mie ultime difese” ha scritto: “Le strofe […] registrano, come la traccia di un sismografo, gli spasmi di un Io presente, troppo presente, al centro della scena, con le sue sofferenze”.
È giunta l’ora di fare ingresso nel centro di quella scena.
Sempre AlfonsoGuida: “Non è la malattia. Scrivere, per Mùtilo, è la necessità. Scrivere è un atto di fuga. Scrivere non basta. Non può redimere. Scrivere è di chi sa che porrà fine. La scrittura si chiude con un punto. È una sensazione di non-vittoria. Ma non-vittoria su cosa? Sulle “voci”? Sulla società che reclude ed è induzione al suicidio, se è vero che l’uomo vive tra i suoi simili e i rapporti di umanità lì si innescano. Mùtilo è dei nostri giorni e di ogni giorno. Mùtilo mette in guardia. La scrittura è celebrata come la veglia antifonaria del Qoelet: Vanitas Vanitatum.”
“…Assumi questo dolore su di te,/ e mostralo al mondo/ sconcio/ e nudo così com’è”: chiude il volume una lettera poetica dell’attrice LeaBarletti (www.barlettiwaas.eu), dal titolo, “Nasceranno altre spine”, rivolta all’attore che metterà in scena Mùtilo.
copertina: Prediger (1913), di Egon Schiele
Con:
– “Da dietro le quinte”, di Alfonso Guida
– “Nasceranno altre spine” (Lettera in versi all’attore che interpreterà Mùtilo), di Lea Barletti
Mùtilo, Marco Vetrugno, Musicaos Editore, Fablet 7, pp. 72, €8, isbn 9788899315740
Presentazione di “E nessuno viene a prendermi” di Simone Cutri (Musicaos Editore)
Venerdì 24 Febbraio, alle ore 18.30, presso la Libreria “Il Cammello” (Via Stupinigi, 4 – Nichelino, Torino), si terrà una nuova presentazione del romanzo di Simone Cutri, “E nessuno viene a prendermi”, edito da Musicaos Editore.
“In questa storia dal ritmo in crescendo Simone Cutri, classe 1982 e una laurea specialistica in Letteratura e Linguistica e Filologia, rivela un’apprezzabile abilità nel mescolare gli ingredienti del thriller e del fantastico per creare invece un romanzo psicologico pieno di un’umanità profonda che nemmeno la follia disperata e autodistruttiva del protagonista riesce ad appannare.” Gian Paolo Grattarola, MANGIALIBRI
“In questo romanzo non ci sono idee politiche da difendere impegno civile da scartare come una caramella. In questo romanzo si racconta di coloro che non ce l’hanno fatta, di coloro che decidono scientemente di ritornare in quel Nulla che tanto desiderano e che tanto li desidera.” Maria Caterina Prezioso, SATISFICTION
“Uno sguardo su un abisso che a molti è ignoto e per questo rispettiamo questa fotografia di un mondo sconosciuto, che, però, ci turba e ci porta a chiederci, perché non è successo a me?” Maria Vittoria Masserotti, Signora Dei Filtri
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Qual è il grande evento che, nella Torino allucinata di una sera del luglio 2019, a cinquanta anni esatti dallo sbarco dell’uomo sulla Luna, sconvolgerà la vita di Matteo Romano?
La rete di Stato inizia a trasmettere le immagini di un viaggio incredibile. Matteo, in una sola notte, passerà dall’inferno dell’abiezione morale a quello della violenza gratuita, sondando uno dopo l’altro tutti gli abissi di cui un uomo può rendersi complice, in una sorta di percorso al contrario che sembra trovare un punto di equilibrio delirante tra il Kubrick di ‘Eyes Wide Shut’ e ‘Tutto in una notte’ di John Landis.
Quella di Matteo è una corsa disperata attorno al perimetro di una verità circolare, che racchiude l’intimità del suo essere, scagliato contro un mondo dal quale, improvvisamente, miete un raccolto fatto di nulla.
l romanzo di Simone Cutri è ambientato a Torino, potrete seguire tutti gli spostamenti del protagonista, nei luoghi e nei tragitti narrati nel romanzo, su questa mappa, appositamente realizzata:
Simone Cutri è nato a Moncalieri (TO) nel 1982. Ha una Laurea specialistica in Letteratura, Linguistica e Filologia conseguita presso l’Università degli Studi di Torino. È appassionato della letteratura in prosa di fin de siècle e di inizio ‘900, in special modo di Gabriele D’Annunzio, Italo Svevo, Oscar Wilde, Charles Baudelaire, Joris Karl Huysmans, Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Ha fondato La Repubblica Estetica. È autore de ‘Gli anni da solo’ – romanzo di antiformazione, la sua opera prima, e di ‘Agosto Oltremare’, raccolta di poesia in prosa. Con Musicaos Editore ha pubblicato il romanzo “E nessuno viene a prendermi” e l’ebook “Nubifragili”.
Martedì 21 Febbraio 2017 – Ore 18.30 San Pancrazio Salentino (BR) Centro Polifunzionale (Via Manisco)
MINO PICA PRESENTA “QUANDO ARRIVA DOMENICA”
dialogano con l’autore:
Salvatore Carrasca Antonio Cristiano Nigro
Martedì 21 Febbraio 2017, alle ore 18.30, presso il Centro Polifunzionale di San Pancrazio Salentino (Via Manisco), si terrà una nuova presentazione del libro di Mino Pica, “Quando arriva domenica”, edito da Musicaos Editore. In quest’occasione il libro verrà presentato da Salvatore Carrasca, musicista, autore della prefazione al volume, e da Antonio Cristiano Nigro, componente della corrente le “Poetèmodi”, e dell’associazione culturale artistica “Era”, che ospita la presentazione. La nuova associazione “Era” ha inaugurato la sua attività in questi giorni, con il concerto di Marco Ancona e de “Il confine”, tenutosi il 12 febbraio scorso. L’associazione nasce con l’intento di contribuire allo sviluppo culturale, sociale, civile ed artistico del territorio, promuovendo eventi, live, contest e fiere.
Al centro delle narrazioni di “Quando arriva domenica” ci sono argomenti che per pigrizia o ipocrisia abbiamo deciso di non affrontare più, semplicemente perché farlo ci metterebbe faccia a faccia con quella parte di noi, più nascosta, che non accetterebbe più compromessi. Quello che viene chiesto, al lettore di quest’opera, è la volontà di recuperare la poesia di ogni giorno, che si è nascosta per non cedere all’insensatezza della realtà.
Il suggerimento, il grido silente, è focalizzato sul recupero di quanto c’è ancora di noi, dentro di noi, nel paradosso. Un invito a una partecipazione sociale che inizia, anzitutto, da una partecipazione col proprio sé, recuperato, riappropriato, dalle sensazioni e dal gusto di ciò che proviamo, quotidianamente. Per compiere questo viaggio, tuttavia, bisogna essere capaci di osservare e mettere alla berlina tutte le falsità che affollano la nostra esistenza, assumersi il compito di svelare ciò che è falso, nel lavoro, nella musica, nei rapporti sociali, andando al di là dei ruoli che ciascuno di noi accetta per acquietarsi e procedere sui binari della propria vita, senza pensare.
Si tratta di una scrittura, quella di Mino Pica, che mette il lettore davanti ai limiti dell’ipocrisia di credere che si viva nel tempo più giusto e informato, in cui sappiamo tutto ciò che accade, ma non conosciamo nulla, né afferriamo il senso delle cose.
Il libro è strutturato in 32 brevi capitoli, in 32 giorni che scandiscono la ricerca di una domenica che forse arriverà, sta già arrivando o, ancora, è arrivata. Ogni capitolo, così come ogni giorno nella realtà, si distingue per una struttura differente, dalla forma narrativa alla poesia, dall’amarezza alla speranza, dall’ottimismo alla rabbia sedata.
“La felicità è un atto creativo. Immaginarla è la rivoluzione terrena che ognuno di noi può decidere di vincere”.
Mino Pica. Nato a Brindisi nel 1982. Nel 2008 pubblica “L’attesa dell’attesa” (Giovane Holden Edizioni). Citato fra gli scrittori pugliesi del volume “Letteratura del Novecento in Puglia” (Catalano, Progedit), nel 2011 pubblica “Cucina Interiore” con Lupo Editore. Nello stesso anno partecipa alla scrittura di “Via Maestra” (Hobos Edizioni). Nel 2013 pubblica “Hotel” (Lupo Ed.). Nel 2014 pubblica l’ebook “Otto tracce e mezzo” (Amazon). Appartiene alla corrente “le Poetèmodi”.
La copertina. Carmelo Kalashnikov, illustratore e rock poster artist, in grado di riassumere l’essenza del libro nell’immagine di forme e bellezza, sempre a nostra disposizione, a cui spetta dare peso e senso. Una piccola particolarità del libro è inoltre rappresentata dalla prefazione, affidata a Salvatore Carrasca (le Poetemodi) che, con la sua poesia “Ad un’anima affranta”, accoglie il lettore. Anche in “Quando arriva domenica”, Mino Pica consiglia l’ascolto, in alcuni brani, della musica, un filo conduttore che continua nelle sue pubblicazioni, volto alla semplificazione della definizione di dimensione dei suoi scritti.
Foto di Mino Pica: Daniela Errico
“Quando arriva domenica”, Mino Pica, Musicaos Editore, Fablet 6
pagine 132 formato 120mm x 165mm, ISBN 9788899315603, €13
La nostra Newsletter n. 3 ospita due romanzi e un racconto. Si apre con “Irene e Frida”, di SimonaCleopazzo, un testo che nella forma di due diari racconta le vicende di due donne distanti, che vivono nella stessa città: Lecce. La lingua di questo romanzo è essenziale, puntuale, mai scarna, frase dopo frase riesce a costruire due mondi, in un gioco che solo in apparenza può sembrare di ‘sottrazione’, laddove invece, nella scrittura di “Irene e Frida”, opera un principio di ‘accumulazione ricorsiva’, un crescendo inaspettato, per un risultato che rappresenta un’opera matura, che invita alla rilettura.
“E nessuno viene a prendermi”, il romanzo di SimoneCutri, è ambientato nel luglio del 2019, durante la notte in cui l’uomo è sbarcato per la prima volta su Marte. Matteo, il protagonista, attraverserà questa notte come un’allucinazione, ripercorrendo il suo passato in un precipizio di eventi. Ciò che vivrà il protagonista, nelle strade, nelle vie della città di Torino, insieme ai passi del romanzo, sono una mappa che può essere rivissuta gratuitamente, su Google Maps, seguendo il link presente in questa newsletter. Si tratta di una mappa realizzata in occasione della ristampa del romanzo, nel 2015. La seconda di queste mappe, che verrà presentata in anteprima nelle prossime settimane, è stata realizzata da Musicaos per la città di Lecce, e segue proprio i percorsi, i luoghi e le vicende che SimonaCleopazzo ha tracciato in “Irene e Frida”.
L’ebook di questa uscita è “Ti sparo i Deep: vita, cover e miracoli di convintissime rock band di paese”, di FrancescoDeGiorgi. In questo racconto l’autore, con lo stesso realismo e con l’amara ironia che contraddistingue la sua scrittura, ritorna sui temi del suo fortunato romanzo “I bassisti muoiono giovani” (Musicaos Editore, 2015), quelli cioè attinenti al sottobosco delle rock band indie-underground-emergenti che popolano la provincia italiana, in particolare quella salentina. Questa volta, per “Ti sparo i Deep”, De Giorgi sceglie di ambientare la vicenda in tempi diversi, attraversando le decadi, fino al futuro prossimo venturo, con esiti inaspettati.
Nella rubrica “Scelti per voi” ospitiamo i suggerimenti di lettura di SimonaCleopazzo e SimoneCutri. Nella sezione Appuntamenti troverete le prossime presentazioni che vedranno ospiti i nostri autori e i nostri libri, fino all’inizio del mese di marzo. La sezione Video di questa settimana contiene un video tratto dal reading “La tua sopravvivenza”, di StefanoZuccalà; altri tre video potrete trovarli sul nostro canale youtube. Il secondo video è un estratto della presentazione di “Quando arriva domenica”, tenutasi presso la Libreria Feltrinelli di Lecce, il 10 febbraio scorso, in particolare potrete ascoltare e vedere l’intervento dello scrittore, giornalista e critico AntonioErrico, a proposito del nuovo libro di MinoPica. Infine “Lo spazio dentro”, di ElisabettaLiguori, con illustrazioni di EmanuelaBartolotti.
“Le due donne di Simona Cleopazzo, immerse in una Lecce luminescente e liquida, appaiono incagliate tra il perdonare e il dimenticare. Il diario è il loro grimaldello. Lo stile è volutamente fratturato e fratturante. Lapidario e veloce. Coinvolgente. Leggere queste pagine è come rubare da una borsa lo specchietto segreto di una donna in guerra e finalmente capire, dal proprio riflesso in un oggetto altrui, cosa è quella guerra equella donna chi è. E chi potrebbe diventare domani.” Elisabetta Liguori, Nuovo Quotidiano di Puglia
“Sono confidenze intime di vite pronte al riscatto che, sul punto di rottura, tentano di giocare l’ultima carta utile per vincere un residuo di serenità in grado di lenire delusioni e amarezze, sentimentali e personali.” Angelo Urbano, PugliaLibre
“la scrittura, i libri, la musica, tendono un filo sottile tra le due, e i barlumi di una Lecce confortante come un abbraccio materno illuminano le pagine di una luce diversa, suscitando la voglia sottile di riscoprirne certi angoli, di immergersi in atmosfere perdute. Ma niente è immobile e il cambiamento è già iniziato” Cinzia Dilauro, QuiSalento
IRENE E FRIDA. L’esistenza di Irene è nel suo diario, scandita dalle incombenze quotidiane, il lavoro in banca, la vicinanza al marito, imprenditore a capo dell’azienda di famiglia, l’amore per il figlio Nicola. Quando Paolo sarà coinvolto in uno scandalo di corruzione, tra i due si aprirà un precipizio. Nel suo diario la donna acquisisce la consapevolezza di una vita al margine, una costruzione fatta di menzogne che vengono alla luce. La reazione non si fa attendere, e se lo scandalo non turberà la routine sociale di Paolo, l’uomo non potrà nulla di fronte a una rivoluzione silenziosa e profonda, quella di Irene. FridaMite è una studentessa, trentenne, che attraversa la vita ‘scoprendola’ ogni giorno; inviata di un quotidiano locale, conoscerà Lorenzo, avvocato di un ragazzo che è stato arrestato e del quale dovrà raccontare la storia. Annota su un diario ciò che le accade, la vita con le amiche e coinquiline, gli incontri casuali, le emozioni rubate. SimonaCleopazzo racconta due “donne parallele”, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento.
Simona Cleopazzo, nata nel 1972, madre di tre figlie, vive a Lecce. Dagli anni Novanta lavora nel terzo settore, a Bologna e Lecce. Nel 2003 ha dato vita alla L.I.L.A./Lecce. Scrive e cura progetti culturali. Con Ammirato Culture House è referente per le attività di promozione della lettura, attiva nel gruppo “Orti di guerra”, volontaria della “piccola biblioteca”. Cura il festival cinematografico “Alice e le altre” e un laboratorio di scrittura sui “diari”. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tre noci moscate nella dote della sposa” (Lupo Editore).
“In questa storia dal ritmo in crescendo SimoneCutri, classe 1982 e una laurea specialistica in Letteratura e Linguistica e Filologia, rivela un’apprezzabile abilità nel mescolare gli ingredienti del thriller e del fantastico per creare invece un romanzo psicologico pieno di un’umanità profonda che nemmeno la follia disperata e autodistruttiva del protagonista riesce ad appannare.” Gian Paolo Grattarola, MANGIALIBRI
“In questo romanzo non ci sono idee politiche da difendere impegno civile da scartare come una caramella. In questo romanzo si racconta di coloro che non ce l’hanno fatta, di coloro che decidono scientemente di ritornare in quel Nulla che tanto desiderano e che tanto li desidera.” Maria Caterina Prezioso, SATISFICTION
“Uno sguardo su un abisso che a molti è ignoto e per questo rispettiamo questa fotografia di un mondo sconosciuto, che, però, ci turba e ci porta a chiederci, perché non è successo a me?” Maria Vittoria Masserotti, Signora Dei Filtri
“Matteo avrebbe vissuto per sempre. Per sempre in quella forma umana, terrena, meravigliosa. Ma Dio non arrivò. Non arrivò nessuno.”
E NESSUNO VIENE A PRENDERMI. Qual è il grande evento che, nella Torino allucinata di una sera del luglio 2019, a cinquanta anni esatti dallo sbarco dell’uomo sulla Luna, sconvolgerà la vita di Matteo Romano? La rete di Stato inizia a trasmettere le immagini di un viaggio incredibile. Matteo, in una sola notte, passerà dall’inferno dell’abiezione morale a quello della violenza gratuita, sondando uno dopo l’altro tutti gli abissi di cui un uomo può rendersi complice, in una sorta di percorso al contrario che sembra trovare un punto di equilibrio delirante tra il Kubrick di ‘Eyes Wide Shut’ e ‘Tutto in una notte’ di John Landis. Quella di Matteo è una corsa disperata attorno al perimetro di una verità circolare, che racchiude l’intimità del suo essere, scagliato contro un mondo dal quale, improvvisamente, miete un raccolto fatto di nulla. Il romanzo di Simone Cutri è ambientato a Torino, potrete seguire tutti gli spostamenti del protagonista, nei luoghi e nei tragitti narrati nel romanzo, su questa mappa:
Simone Cutri è nato a Moncalieri (TO) nel 1982. Ha una Laurea specialistica in Letteratura, Linguistica e Filologia conseguita presso l’Università degli Studi di Torino. È appassionato della letteratura in prosa di fin de siècle e di inizio ‘900, in special modo di Gabriele D’Annunzio, Italo Svevo, Oscar Wilde, Charles Baudelaire, Joris Karl Huysmans, Franz Kafka, Thomas Mann e Marcel Proust. Ha fondato La Repubblica Estetica. È autore de ‘Gli anni da solo’ – romanzo di antiformazione, la sua opera prima, e di ‘Agosto Oltremare’, raccolta di poesia in prosa. Con Musicaos Editore ha pubblicato il romanzo “E nessuno viene a prendermi” e, in formato digitale, “Nubifragili”
In un mondo musicale dominato dai talent show e ricolmo di artisti alla disperata ricerca di un pezzo che possa avvalersi della fortunata etichetta di “radiofonico” c’è una sola categoria che non scende a compromessi e che detiene il segreto grazie al quale in questa nazione trionferà la “vera musica”, si tratta degli imperterriti e irriducibili membri delle cover band rock, presenti in ogni provincia italiana.
Francesco De Giorgi, con il cinismo, il sarcasmo e l’ironia che contraddistinguono la sua scrittura, ambienta una storia nell’assurdo mondo delle “convintissime rock band di paese”. Un affresco divertente che segue il percorso di una cover band rock dai giorni nostri fino al futuro, passando per tutte le tappe che conducono una giovane rock band di paese a diventare, a tutti gli effetti, una matura rock band di paese. Da non perdere.
La sessualità femminile è rimasta il “continente nero” della psicoanalisi. Questa, infatti, non poteva che disconoscere l’altro, la donna, che si espande oltre il quadro del suo campo teorico, in quanto la scienza del “soggetto” che vi si definisce non ha mai interrogato la propria dipendenza da imperativi logici maschili. Bisognava dunque ripercorrere i testi in cui tale logica dell’uno, del medesimo, si ordina in sistema. Rileggere e reinterpretare Platone, per ricostruire come in esso si determinano le metafore che da allora in poi avrebbero veicolato il significato. Seguire gli sviluppi della storia, della teoria, e rilevare dove e come l’altro – donna – si trova esclusa dalla produzione del discorso, assicurandone con la sua silenziosa plasticità il suolo, il rilancio e il limite. È quanto si è proposta Luce Irigaray con “Speculum”, un classico del pensiero femminista, in cui della donna e della sua sessualità si parla senza definirla, senza concluderla, contro tutte le pratiche e le ideologie che dagli inizi del pensiero occidentale hanno ridotto il suo corpo al silenzio, all’uniformità, alla soggezione.
New York, ultimi scampoli degli anni sessanta, l’atmosfera è effervescente. Patti e Robert stanno passeggiando, sono in città per festeggiare l’estate indiana. Incrociano una coppia di anziani, che si ferma a osservarli esterrefatti. “Fagli una foto,” dice la donna. “Perché? – risponde il marito sono soltanto ragazzini.” Just kids. Patti Smith sa guardarsi indietro e lo fa senza risparmiarsi, con la placata esuberanza dell’artista che ha raggiunto le vette del successo e della sua arte e con la passione disincantata di chi attraverso la fama ha imparato a conoscere luci e abissi. La sacerdotessa del rock ripercorre i sentieri che dall’infanzia a Chicago la portano a New York. Qui incontra Robert Mapplethorpe, fotografo estremo che con lei intreccia un cammino di arte, di devozione e di iniziazione. Insieme scoprono che rock, politica e sesso sono gli ingredienti essenziali della rivoluzione a venire. Il vero collante tra Patti e Robert è l’amicizia. Un’amicizia rara, pura, preziosa. Un patto esplicito di reciproco sostegno, fondato sulla condivisione di sogni, di visioni, di idee. Di arte. La confessione di una delle più grandi protagoniste del rock americano, di un’originale poetessa, di una musa, di una donna che ha saputo vivere ai margini delle convenzioni.
È il tentativo di ricostruire un passato al tempo stesso individuale e collettivo, non per conservarlo, bensì per liquidarlo, estinguerlo una volta per sempre. Commedia umana dell’Austria contemporanea, Estinzione è al tempo stesso commedia dell’arte con i suoi personaggi esilaranti, buffoneschi. A spezzare la tensione più intollerabile una comica ambiguità disseminata fra le pieghe del romanzo fa da contravveleno, producendo un amalgama di cupezza ed euforia che è contrassegno inconfondibile di Bernhard.
“Con uno di quei suoi straordinari salti fantastici che hanno un gelo mentale matematico, Morselli ha rovesciato i termini di una corrispondenza cosmica. Il suicida è vivo, i vivi sono, non già “morti”, ma “la morte”. Morselli scrisse questo romanzo nello stesso anno in cui si tolse la vita, 1973. E forse mai era giunto ad una così calma gestione del suo astratto e lucido gioco intellettuale. Un gioco mortale e tuttavia capace di una intima grazia, oserei dire letizia.” (Giorgio Manganelli)
Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.
15 Febbraio 2017 – RACALE (Le) – STAISINERGICO coworking a sud – Palazzo D’Ippolito (Via Immacolata) Ore 19.00 (aperitivo con l’autrice)
Presentazione di “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo
17 Febbraio 2017 – LECCE – “Are You Experienced?” – Spazio Scenastudio – Via Sozy Carafa 48/B – Ore 19.30/22.00 per la Serata di Inaugurazione di Therasia Movement Company
Reading da “Proiettili di-versi”, di Marco Vetrugno – con Marco Vetrugno
Reading da “I pornomadi”, di Davide Morgagni, con Beatrice Perrone
18 Febbraio 2017 – SUPERSANO (Le) – Mubo’s Cafe, Piazza IV Novembre, 5 – Ore 17.30
“La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà – Presentazione con Ilaria Lia, interventi musicali Asiel
21 Febbraio 2017 – SAN PANCRAZIO SALENTINO (Br) – Centro Polifunzionale – Ore 18.30 – in collaborazione con Associazione Culturale Artistica ERA
“Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Salvatore Carrasca e Antonio Cristiano Nigro
24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino) Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno
26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA
2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30 “Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri
3 marzo2017 – SALVE/MORCIANO DI LEUCA (LE) – Sante Le Muse (strada comunale salve/morciano, 3)
Aperitivo letterario misticanze “trame di parole, radici e gusto” – ore 19.00 – “Irene e Frida” di Simona Cleopazzo
Mercoledì 15 Febbraio – Ore 19.00 presso STAISINERGICO coworking a sud Racale – Palazzo D’Ippolito (Via Immacolata)
“Irene e Frida” di Simona Cleopazzo Aperitivo con l’autrice
Letture a cura di Liliana Putino
Mercoledì 15 Febbraio, a Racale, presso Palazzo DʼIppolito (Via Immacolata), nellʼambito degli incontri di “Frittura Mista. Le nostre serate leggere”, che “STAISINERGICO coworking a sud” dedica alla scrittura e agli autori, si terrà una nuova presentazione del nuovo romanzo di Simona Cleopazzo, “Irene e Frida”. Durante la serata l’attrice Liliana Putino leggerà alcuni estratti del romanzo.
Irene e Frida, due “donne parallele”, quelle raccontate da Simona Cleopazzo, con una scrittura di precisione che mescola dubbi e moti dell’animo, dove l’esattezza geometrica delle passioni e il disincanto svelano il cambiamento.
Come ha scritto Cinzia Dilauro su QuiSalento, “la scrittura, i libri, la musica, tendono un filo sottile tra le due, e i barlumi di una Lecce confortante come un abbraccio materno illuminano le pagine di una luce diversa, suscitando la voglia sottile di riscoprirne certi angoli, di immergersi in atmosfere perdute. Ma niente è immobile e il cambiamento è già iniziato”.
Elisabetta Liguori, su Nuovo Quotidiano di Puglia, individua un ruolo importante della narrazione di Simona Cleopazzo nei luoghi e nella scrittura, “Le due donne di Simona Cleopazzo, immerse in una Lecce luminescente e liquida, appaiono incagliate tra il perdonare e il dimenticare. Il diario è il loro grimaldello. Lo stile è volutamente fratturato e fratturante. Lapidario e veloce. Coinvolgente. Leggere queste pagine è come rubare da una borsa lo specchietto segreto di una donna in guerra e finalmente capire, dal proprio riflesso in un oggetto altrui, cosa è quella guerra equella donna chi è. E chi potrebbe diventare domani.”
“Sono confidenze intime di vite pronte al riscatto che, sul punto di rottura, tentano di giocare l’ultima carta utile per vincere un residuo di serenità in grado di lenire delusioni e amarezze, sentimentali e personali.”, scrive Angelo Urbano su Puglialibre, a proposito del romanzo. L’esistenza di Irene è nel suo diario, scandita dalle incombenze quotidiane, il lavoro in banca, la vicinanza al marito, imprenditore a capo dell’azienda di famiglia, l’amore per il figlio Nicola. Quando Paolo sarà coinvolto in uno scandalo di corruzione, tra i due si aprirà un precipizio.
Nel suo diario la donna acquisisce la consapevolezza di una vita al margine, una costruzione fatta di menzogne che vengono alla luce. La reazione non si fa attendere, e se lo scandalo non turberà la routine sociale di Paolo, l’uomo non potrà nulla di fronte a una rivoluzione silenziosa e profonda, quella di Irene.
Frida Mite è una studentessa, trentenne, che attraversa la vita ‘scoprendola’ ogni giorno; inviata di un quotidiano locale, conoscerà Lorenzo, avvocato di un ragazzo che è stato arrestato e del quale dovrà raccontare la storia. Annota su un diario ciò che le accade, la vita con le amiche e coinquiline, gli incontri casuali, le emozioni rubate.
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Simona Cleopazzo, nata nel 1972, madre di tre figlie, vive a Lecce. Dagli anni Novanta lavora nel terzo settore, a Bologna e Lecce. Nel 2003 ha dato vita alla L.I.L.A./Lecce. Scrive e cura progetti culturali. Con Ammirato Culture House è referente per le attività di promozione della lettura, attiva nel gruppo “Orti di guerra”, volontaria della “piccola biblioteca”. Cura il festival cinematografico “Alice e le altre” e un laboratorio di scrittura sui “diari”. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tre noci moscate nella dote della sposa” (Lupo Editore).
“Irene e Frida”, Simona Cleopazzo
Musicaos Editore, Narrativa 10, Isbn 978-88-99315-498, formato 127mm x 203mm, pagine 136, €13
I libri della nostra newsletter n.2 sono “Quando arriva domenica” di Mino Pica e “Un romanzo inutile”. Il libro di Mino Pica incarna nel migliore dei modi la filosofia della collana nella quale è pubblicato, Fablet, dedicata a scritture che riescono a immergersi nella realtà, descrivendone le contraddizioni e allo stesso tempo proponendo punti di vista differenti, ipotesi, soluzioni probabili, nuovi percorsi. “Questa finestra è ampia, un google sullo schermo di infinite possibilità”, come scrive lo stesso autore. “Un romanzo inutile” di Manlio Ranieri è un romanzo particolare, pubblicato nel 2014 e ristampato nel 2015, eppure ancora oggi attualissimo, forse perché al centro della narrazione è (anche) la campagna denigratoria, la cosiddetta ‘macchina del fango’ messa in piedi per annientare politicamente, e anche moralmente, un uomo, Giacomo Lavermicocca, che ha un unico difetto, quello di voler cambiare la politica e la vita della propria città, prima, e del proprio paese. Lo spazio ebook è dedicato a “Pier Paolo Pasolini. Il cinema come periscopio ansiolitico e come progetto, e l’universale desiderio”, il saggio del prof. Vincenzo Camerino che fornisce un excursus e un’interpretazione inedita del percorso di regista di Pier Paolo Pasolini. Il testo, già presente nella raccolta di saggi edita da Musicaos Editore nel 2015 e intitolata “Le vele incantate del cinema e l’elogio della malinconia”, è stato ripubblicato come ebook a sé stante per la sua importanza e compiutezza. Importanza che lo ha fatto inserire tra le letture segnalate sul sito ufficiale del Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa della Delizia. “Scelti per voi” suggerisce quattro letture, due libri ciascuno, da parte di Mino Pica e Manlio Ranieri. Segue l’aggiornamento di rassegna stampa sugli articoli usciti in queste settimane, riguardanti i nostri libri e l’elenco dei prossimi appuntamenti che vedranno coinvolti i nostri libri. L’ultima sezione, Video, contiene il video dedicato a “Lo spazio dentro”, il nuovo libro di Elisabetta Liguori, con le illustrazioni di Emanuela Bartolotti, presentato in anteprima assoluta la scorsa domenica, presso l’Ammirato Culture House di Lecce, in una serata che ha visto la partecipazione di Elisabetta Liguori, Emanuela Bartolotti, Maria Cucurachi, Luisa Ruggio.
“Quando arriva domenica” è il titolo del nuovo libro di Mino Pica. Si tratta del quarto libro pubblicato dallo scrittore brindisino che continua il suo viaggio narrativo con un’opera incentrata sulla riflessione e sul cambiamento di prospettiva delle cose.
Al centro delle narrazioni di “Quando arriva domenica” ci sono argomenti che per pigrizia o ipocrisia abbiamo deciso di non affrontare più, semplicemente perché farlo ci metterebbe faccia a faccia con quella parte di noi, più nascosta, che non accetterebbe più compromessi. Quello che viene chiesto, al lettore di quest’opera, è la volontà di recuperare la poesia di ogni giorno, che si è nascosta per non cedere all’insensatezza della realtà.
PREMIO DELLA GIURIA – Bari Città Aperta, 2016 PREMIO ZINGARELLI – 7a Edizione – Finalista PREMIO NABOKOV – Menzione d’onore, 2014
“Le speranze e le illusioni coltivate nella sfera pubblica finiranno per infrangersi contro un muro fatto di manganelli, campagne stampa denigratorie e stanchezza” Fabrizio Versienti, Il Corriere del Mezzogiorno
“Lavermicocca diventa così un po’ Masaniello un po’ Beppe Grillo, un leader che prova a sconfiggere dal basso l’informe mostruosa macchina pubblica piegata su se stessa e dovrà ad un certo punto decidere se soccombere al mostro o provare a combattere contro i mulini a vento in nome dei suoi ideali e dei suoi affetti più cari”, Raffaello Ferrante, Mangialibri
“Un romanzo inutile” di Manlio Ranieri racconta la storia di GiacomoLavermicocca, scrittore affermato in tutta Italia, tradotto in diversi paesi, che vive e lavora nella sua città, Bari, dove attende alla stesura del suo nuovo, attesissimo, romanzo. Giacomo ha dato vita a “Fuori!”, un movimento trasversale di opinione che raccoglie i suoi sostenitori più accaniti e tutti coloro che aspettano da tempo una rivoluzione, sia sociale che intellettuale, che dia uno spiraglio di luce al nostro Paese. È proprio grazie al peso che il gruppo va assumendo giorno per giorno col blog, nei circoli e nel tour di presentazioni, che Giacomo viene coinvolto in scandali mediatici, illazioni e accuse che prima colpiscono le persone a lui più care, e in seguito, come in un vortice, si chiudono attorno alla sua persona. Politici e affaristi sono pronti a tutto pur di rallentare un cambiamento inesorabile. Giacomo dovrà decidere se soccombere o trovare il coraggio di smontare la macchina del fango. L’amicizia, l’impegno, l’amore e la scrittura diventeranno, a un certo punto, cruciali. “Un romanzo inutile” descrive la realtà dell’oggi e, allo stesso tempo, ne anticipa il cambiamento.
VincenzoCamerino ha insegnato “Storia e critica del cinema” e “Semiologia del cinema” presso l’Università del Salento.
In questo saggio il critico affronta l’opera di Pier Paolo Pasolini regista e scrittore, “eclettico ed erudito uomo di tutte le stagioni culturali”, raccontandone la formazione intellettuale e politica, come regista, e utilizzando come percorso privilegiato quello che ha portato l’autore di “Ragazzi di vita” a porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, da “Accattone” alla Trilogia della Vita, passando per “Il Vangelo secondo Matteo”, “Ricotta”, “Teorema”, “Edipo Re”, “Uccellacci e uccellini”, fino a “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, reinventando i codici del neorealismo e creando un universo che trova proprio ne “Il Vangelo secondo Matteo”, secondo Camerino, il culmine espressivo della sua cifra stilistica. Letteratura, sociologia, antropologia e politica, come è nello stile dell’autore, si mescolano sapientemente, con un congedo inatteso, fino all’ultimo “Pasolini” del 2014, filmato da Abel Ferrara. Vincenzo Camerino realizza così, in questo saggio, l’obiettivo di analizzare il cinema di Pier Paolo Pasolini, in sintesi, fuori da ogni riduzione mistificatoria e esaltazione ideologica, dimostrando aspetti critici, fonti e punti di vista totalmente inediti, ancora oggi, a distanza di quaranta anni dall’uccisione del regista.
Cinico impietoso grottesco struggente autoritratto di un John Fante alle soglie della maturità. Quattro figli scansafatiche dediti alla marjuana e alla musica di Frank Zappa, una moglie annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sulla costa dell’oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione sembra destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e rappacificazioni domestiche, quando una sorpresa, un vero dono dal cielo, si unisce alla sgangherata famiglia: un gigantesco cane testardo, ottuso e frocio, il cui nome è un’iscrizione sepolcrale: STUPIDO. Con lui il tran tran di Molise scivola verso una allegra tenerissima catastrofe.
“Affinando lo sguardo, circoscrivendo lo spazio del vivere quotidiano, ho perso sintonia con gli accadimenti che determinano la cronaca e il divenire del mondo. Non ne sento mancanza. Eppure sono vivo, cosciente di quale dono sia vivere, so della necessità di renderne merito e dei doveri che mi competono. Conosco molto delle mie colpe. So che sarò giudicato di fronte a Dio e posso solo sperare nella Sua misericordia. Non nutro altre speranze. La mia fiducia nelle capacità e possibilità dell’umanità oscilla tra l’applicazione della regola benedettina: ora, lege et labora e il buon senso tradizionale. Non credo che telefonando, fotografando, in rete collegati ed informati cresca di un’oncia la meraviglia del vivere. Sono vecchio, operando per lo più per reazione tendo ad essere reazionario. Montano per discendenza e per scelta, per contingenza da centocinquant’anni italiano ma sono italico da secoli e secoli e il futuro non è dato; cattolico romano in lotta perenne con un substrato barbarico, un sentire profondo che secoli di fede e devozione hanno contenuto, limato, educato ma, inutile mentire, affiora qua e là prepotente: occhio per occhio, dente per dente.”
Manlio Ranieri, autore di “Un romanzo inutile” e “La nera” ha selezionato per i nostri lettori:
“A Ischiano Scalo il mare c’è ma non si vede. In questa periferica maremma di paludi e zanzare, di bar e casette affacciate sul nulla di una strada provinciale si svolgono due storie d’amore. Pietro e Gloria sono due ragazzini. Lei è figlia di un direttore di banca, è sveglia, bella e sicura di sé. Lui è figlio di un pastore psicopatico, è introverso, sognatore, e la vittima preferita dei bulli del paese. Graziano Biglia è tornato a Ischiano, con la sua fama di chitarrista sciupafemmine e il cuore spezzato da una cubista. Qui conosce la professoressa Flora Palmieri, una donna sola e misteriosa che ha rinunciato alla propria vita per prendersi cura della madre. E tra i due, in apparenza lontani come i pianeti di due galassie, nasce un’attrazione. Una folla di creature strambe e grottesche si muove attorno ai protagonisti, come nella scia di un vento elettrico e vorticoso.” (da Qlibri-network)
«La costruzione della scrittura di Murakami è cosí impalpabile e squisita che ogni cosa egli scelga di descrivere vibra di potenzialità simbolica: una camicia stesa ad asciugare, dei ritagli di carta, un fermaglio a forma di farfalla.» – The Guardian
Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull’adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli “altri” per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un’istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui. (da Ibs.it)
Copie per recensione dei libri di Musicaos Editore possono essere richieste scrivendo all’indirizzo info@musicaos.it.
9 Febbraio 2017 – NEVIANO (LE) – Arci “NEW YANO”, Via San Giuseppe, 6 – Ore 21.00
Reading “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, con Giuseppe Manta (chitarrista sensibilista)
10 Febbraio 2017 – LECCE – Libreria FELTRINELLI, Via dei Templari 9 – Ore 18.30
“Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Antonio Errico, Luciano Pagano
15 Febbraio 2017 – RACALE (Le) – STAISINERGICO coworking a sud – Palazzo D’Ippolito (Via Immacolata) Ore 19.00 (aperitivo con l’autrice)
Presentazione di “Irene e Frida”, di Simona Cleopazzo
17 Febbraio 2017 – LECCE – “Are You Experienced?” – Spazio Scenastudio – Via Sozy Carafa 48/B – Ore 19.30/22.00 per la Serata di Inaugurazione di Therasia Movement Company
Reading da “Proiettili di-versi”, di Marco Vetrugno – con Marco Vetrugno
Reading da “I pornomadi”, di Davide Morgagni, con Beatrice Perrone
18 Febbraio 2017 – SUPERSANO (Le) – Mubo’s Cafe, Piazza IV Novembre, 5 – Ore 17.30
“La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà – Presentazione con Ilaria Lia, interventi musicali Asiel
21 Febbraio 2017 – SAN PANCRAZIO SALENTINO (Br) – Centro Polifunzionale – Ore 18.30 – in collaborazione con Associazione Culturale Artistica ERA
“Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Salvatore Carrasca e Antonio Cristiano Nigro
24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino) Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno
26 Febbraio 2017 – LECCE – Officine Culturali ERGOT (Piazzetta Falconieri 1/b) – Ore 19.00
“Mùtilo. Un monologo per il teatro”, di Marco Vetrugno
Reading con ALFONSO GUIDA
2 Marzo 2017 – BRINDISI – Binario 23 (Via Congregazione, 11) – Ore 20.30 “Un romanzo inutile”, di Manlio Ranieri
Giovedì 9 Febbraio 2017 – Ore 21.00 NEVIANO – ARCI “New Yano” (Via San Giuseppe, 6)
Stefano Zuccalà READING “La tua sopravvivenza” (Musicaos Editore)
con Giuseppe Manta (chitarrista sensibilista)
Doppio appuntamento con Stefano Zuccalà e con il reading “La tua sopravvivenza”, tratto dall’omonimo libro pubblicato con Musicaos Editore. L’autore, insieme al “chitarrista sensibilista”, Giuseppe Manta, si esibirà martedì 7 febbraio presso l’Arci “Arcitelica” di Soleto (Piazza Vittorio Emanuele) e giovedì 9 febbraio presso l’Arci “New Yano”, a Neviano (Via San Giuseppe, 6). Entrambi gli appuntamenti inizieranno alle ore 21.00.
“Un’autoeducazione sentimentale del nostro tempo, l’incapacità di elaborare lutti amorosi, drammatizzati come in una moderna interpretazione della tragedia greca, aspra e postmoderna” così il libro di Zuccalà nelle parole di Francesco Greco.
Secondo Francesca Bussi, del blog letterario “Lettera43”, che pone il libro tra i testi interessanti di questa fine di anno, l’autore “racconta l’amore in ogni sua sfumatura. In ogni sua bruttura, in ogni dettaglio per quanto insignificante o terribile.”
“La tua sopravvivenza” è un’opera pierociampiana, viscerale, ma, al contempo, rigorosa e granitica. Una parte in prosa e una in poesia per raccontare un amore forte, vero. Un amore difficile, sempre in corso, in decorso, anche quando, in apparenza, finito.Un amore magmatico, perché ciò che è dato una volta per tutte puzza di morte. Sentiamo allora come suonano le parole, come risuonano, cadenzate in musica e ritmo, in questa lunga struggente lettera per voce che contempla la scrittura solo in quanto atto totale, assoluto, senza un prima né un dopo.
Delicatezza e violenza, seta e carta vetrata, preghiera e anatema, serrano le maglie del sentimento maledetto entro cui si sviluppa davvero la (tua) sopravvivenza, il nostro persistere carnale nella carezza e la guerra dell’esistere.
StefanoZuccalà è nato nel 1980 e vive a Galatone (Le). È poeta, narratore, performer e autore di canzoni. Ha pubblicato: “Quaderno in la minore” (poesie, Manni, 2001, prefazione di Ercole Ugo D’Andrea), “Nadir” (narrativa, Edizioni Il Filo, 2004), “D’amore e di altre sevizie” (poesie, Editrice Zona, 2006, con un saggio di Livio Romano), “Il conto degli avanzi” (racconti, Lupo Editore, 2011, prefazione di Cesare Basile) e svariati testi letterari sul web.
Ha pubblicato un album di canzoni sul web col progetto Altroinverno. Ha scritto testi per le band Humpty Dumpty (“Pianobar dalla fossa”, 2010) e Muffx (“Époque”, 2012).
Ha all’attivo diversi reading sonorizzati, tra cui quelli coi musicisti Luigi Bruno (Muffx, Opa Cupa), Cesare Malfatti (La Crus), Giuseppe Manta (Spread Your Legs, Giorgio Tuma), Claudio Tuma.
“La tua sopravvivenza”, Stefano Zuccalà
Introduzione di Luciana Manco
Postfazione di Livio Romano
“La tua sopravvivenza”, Stefano Zuccalà
Musicaos Editore, Fablet, 5
Isbn 978-88-99315-573, formato 12×16,5 cm, pagine 182, €13
Venerdì 10 Febbraio 2017 – Ore 18.30 Lecce – Libreria FELTRINELLI (Via dei Templari 9)
MINO PICA PRESENTA “QUANDO ARRIVA DOMENICA”
dialogano con l’autore
Antonio Errico
Luciano Pagano
Venerdì 10 Febbraio 2017, alle ore 18.30, presso la Libreria Feltrinelli di Lecce (Via dei Templari, 9), Mino Pica presenterà il suo nuovo libro, “Quando arriva domenica”, edito da Musicaos Editore. Si tratta del quarto libro pubblicato dallo scrittore brindisino che continua il suo viaggio narrativo con un’opera incentrata sulla riflessione e sul cambiamento di prospettiva delle cose. L’autore dialogherà con lo scrittore Antonio Errico e Luciano Pagano (Musicaos Editore).
Al centro delle narrazioni di “Quando arriva domenica” ci sono argomenti che per pigrizia o ipocrisia abbiamo deciso di non affrontare più, semplicemente perché farlo ci metterebbe faccia a faccia con quella parte di noi, più nascosta, che non accetterebbe più compromessi. Quello che viene chiesto, al lettore di quest’opera, è la volontà di recuperare la poesia di ogni giorno, che si è nascosta per non cedere all’insensatezza della realtà.
Il suggerimento, il grido silente, è focalizzato sul recupero di quanto c’è ancora di noi, dentro di noi, nel paradosso. Un invito a una partecipazione sociale che inizia, anzitutto, da una partecipazione col proprio sé, recuperato, riappropriato, dalle sensazioni e dal gusto di ciò che proviamo, quotidianamente. Per compiere questo viaggio, tuttavia, bisogna essere capaci di osservare e mettere alla berlina tutte le falsità che affollano la nostra esistenza, assumersi il compito di svelare ciò che è falso, nel lavoro, nella musica, nei rapporti sociali, andando al di là dei ruoli che ciascuno di noi accetta per acquietarsi e procedere sui binari della propria vita, senza pensare.
Si tratta di una scrittura, quella di Mino Pica, che mette il lettore davanti ai limiti dell’ipocrisia di credere che si viva nel tempo più giusto e informato, in cui sappiamo tutto ciò che accade, ma non conosciamo nulla, né afferriamo il senso delle cose.
Il libro è strutturato in 32 brevi capitoli, in 32 giorni che scandiscono la ricerca di una domenica che forse arriverà, sta già arrivando o, ancora, è arrivata. Ogni capitolo, così come ogni giorno nella realtà, si distingue per una struttura differente, dalla forma narrativa alla poesia, dall’amarezza alla speranza, dall’ottimismo alla rabbia sedata.
“La felicità è un atto creativo. Immaginarla è la rivoluzione terrena che ognuno di noi può decidere di vincere”.
Mino Pica. Nato a Brindisi nel 1982. Nel 2008 pubblica “L’attesa dell’attesa” (Giovane Holden Edizioni). Citato fra gli scrittori pugliesi del volume “Letteratura del Novecento in Puglia” (Catalano, Progedit), nel 2011 pubblica “Cucina Interiore” con Lupo Editore. Nello stesso anno partecipa alla scrittura di “Via Maestra” (Hobos Edizioni). Nel 2013 pubblica “Hotel” (Lupo Ed.). Nel 2014 pubblica l’ebook “Otto tracce e mezzo” (Amazon). Appartiene alla corrente “le Poetèmodi”.
La copertina. Carmelo Kalashnikov, illustratore e rock poster artist, in grado di riassumere l’essenza del libro nell’immagine di forme e bellezza, sempre a nostra disposizione, a cui spetta dare peso e senso. Una piccola particolarità del libro è inoltre rappresentata dalla prefazione, affidata a Salvatore Carrasca (le Poetemodi) che, con la sua poesia “Ad un’anima affranta”, accoglie il lettore. Anche in “Quando arriva domenica”, Mino Pica consiglia l’ascolto, in alcuni brani, della musica, un filo conduttore che continua nelle sue pubblicazioni, volto alla semplificazione della definizione di dimensione dei suoi scritti.
Foto di Mino Pica: Daniela Errico
“Quando arriva domenica”, Mino Pica, Musicaos Editore, Fablet 6
pagine 132 formato 120mm x 165mm, ISBN 9788899315603, €13
Rassegna Biscotti d’autore Lu Mbroia – Pasticceria DONNO
VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2017 ORE 20.30
CORIGLIANO D’OTRANTO (LE) PASTICCERIA DONNO (Via Don Bosco, 59)
Claudia Di Palma presenta la sua raccolta “Altissima miseria” dialogo con Luciano Pagano
a seguire Michele Cortese (chitarra, voce)
Prosegue la rassegna Biscotti d’autore, curata dal cantautore Massimo Donno in collaborazione con Lu Mbroia, Pasticceria Donno, e ospitata a Corigliano D’Otranto presso la Pasticceria Donno. Ognuno degli appuntamenti prevede la presentazione di un libro, con reading, letture, dialoghi e, nella stessa serata, l’esibizione di un cantautore e l’approfondimento del suo progetto musicale, nell’atmosfera raccolta e “dolce” di una pasticceria.
“La poesia come testimonianza ed invenzione è in qualche modo anche il miglior modo di introdurre e spiegare i versi dell’opera d’esordio di Claudia Di Palma. Un verso misurato, centellinato nella pagina tanto da non apparire mai eccessivo, che sgorga da un particolarissimo tipo di accoglienza quale è la resa. […] Il dolore d’essere in questo mondo scarnificato, ribaltato eppure vero diviene in Claudia Di Palma talmente profondo da esprimere il bisogno di proiettarlo perfino verso Dio, ombra assente di una ricerca che prescinde da Dio stesso ma inevitabilmente se ne nutre.” (dall’introduzione di Alessandro Canzian al volume “Altissima miseria”, di Claudia Di Palma)
La rassegna “Biscotti d’Autore” accoglie, questa settimana, la poetessa Claudia di Palma che ci parlerà, insieme all’Editore Luciano Pagano (Musicaos Editore), del suo libro “Altissima miseria”. A seguire, la voce e la chitarra di Michele Cortese. Michele ci parlerà di sè, dei suoi lunghi viaggi tra l’Italia ed il Cile, dei suoi progetti e delle sue canzoni.
Dalle 20.30 sarà disponibile la cena a buffet. Alle 21.15 si comincia con la presentazione di Claudia di Palma, a seguire Michele Cortese.
È gradita la prenotazione.
Info e prenotazioni: 3381200398/3383651843.
L’evento sarà a Corigliano d’Otranto, presso la Pasticceria Donno, in via Don Bosco 59.
In questa prima newsletter del 2017 segnaliamo 3 titoli, “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, “Il primo dio”, di Emanuel Carnevali e “Se gli uomini sapessero”, di Elisabetta Liguori. Abbiamo chiesto ai nostri autori, Stefano Zuccalà e Elisabetta Liguori, di consigliarci due libri ciascuno, scoprite cosa hanno “scelto per voi”. Segnaliamo, inoltre, le date dei nostri prossimi appuntamenti con gli autori Musicaos Editore.
“…è davvero come un’opera di cabaret resa su carta, uno spettacolo ammaliante e «pierociampesco», che racconta l’amore in ogni sua sfumatura” Francesca Bussi su LETTERA43
“La tua sopravvivenza” è un’opera pierociampiana, viscerale, ma, al contempo, rigorosa e granitica. Una parte in prosa e una in poesia per raccontare un amore forte, vero. Un amore difficile, sempre in corso, in decorso, anche quando, in apparenza, finito.Un amore magmatico, perché ciò che è dato una volta per tutte puzza di morte. Sentiamo allora come suonano le parole, come risuonano, cadenzate in musica e ritmo, in questa lunga struggente lettera per voce che contempla la scrittura solo in quanto atto totale, assoluto, senza un prima né un dopo. Delicatezza e violenza, seta e carta vetrata, preghiera e anatema, serrano le maglie del sentimento maledetto entro cui si sviluppa davvero la (tua) sopravvivenza, il nostro persistere carnale nella carezza e la guerra dell’esistere.
“IL PRIMO DIO, di EmanuelCarnevali, è un documento universale che racconta la vita, dallʼinfanzia alla fuga in una Terra Promessa, fino allʼincanto tradito e al ritorno in Italia, di un giovanissimo ragazzo che allʼetà di sedici anni arriva in America per sfuggire alle incomprensioni della sua famiglia, in un’epoca che sembra così lontana da oggi ma che è vicina e tangibile nelle parole del giovane Emanuel, che ci consegna il romanzo autobiografico di un outsider, un randagio. Solo attraverso una visione caleidoscopica di tutti questi elementi è possibile comprendere appieno l’uomo e lo scrittore Carnevali: il bambino succube di un padre brutale, figura che lo perseguiterà tutta la vita, l’adolescente inquieto che viene espulso dal collegio, l’esiliato costretto dalla fame ai lavori più umili, lo scrittore che in pochi anni impara una nuova lingua entrando in contatto con i membri più importanti dell’avanguardia letteraria americana, l’ateo che non crede in Dio ma ama Cristo, il marito, il malato, l’incompreso. Più di ogni altra cosa, infatti, Emanuel Carnevali fu un uomo solo, black poet, ultimo dei maledetti. ILPRIMODIO è un unicum, spartito crudo in cui le parole sono ‘le note di un grido senza fine’, resoconto dettagliato di un viaggio verso la distruzione, in cui il protagonista distilla in un lento sanguinamento una prosa ‘figurativa’, un linguaggio moderno, contemporaneo. Un romanzo ‘generativo’, un urlo che ancora oggi non può lasciare indifferenti.” (MarcoVetrugno)
“Uno spaccato al femminile del nostro recente passato…Il mondo delle protagoniste sembra rivivere nelle descrizioni meticolose dell’autrice. Un condensato di passato recente Un libro che si può leggere in pochi minuti e che alla fine lascia il desiderio di continuare a seguire le protagoniste :-) Un libro assolutamente da leggere per chi vuole ricordare e rivivere il nostro recente passato ….. ”
“Mi è piaciuto molto. Gradevole nella lettura. Consigliato per tutte le età. Lettura veloce e facile, da acquistare sicuramente”
“Lettura molto leggera ma scorrevole . Ho letto solo per curiosità scaturita dal titolo il libro che secondo me è in sintesi un monologo al femminile della principale protagonista di questa comunque veloce lettura.”
“Si può scrivere un romanzo fatto solo di desiderio?”. Se lo chiede Nina, una delle quattro protagoniste di questa storia, insieme a Porzia, la scrittrice impegnata in cerca del suo romanzo definitivo, Anna – appassionata di moda – e Emma, “la lieve”. Amiche creative e non ancora gratificate, che grazie al loro legame metteranno da parte le apparenti difficoltà del presente e gli screzi del passato, per creare una start-up di beachwear e abbigliamento artigianale, un laboratorio che strizza lʼocchio alla sartoria delle “nonne” ma desidera calcare le passerelle di Milano.
Elisabetta Liguori fa muovere questo “quartetto dʼuteri” sullo scenario di una città dagli spazi angusti, troppo sottili per i desideri di queste comuni amiche, i cui giorni sono percorsi da una corrente, unʼelettricità che tiene vivo il loro desiderio di realizzarsi; la sua scrittura ʻvolaʼ sul jet-set di provincia, sui rapporti familiari da ricomporre o costruire, sulle esistenze a metà, di profilo, abbozzate o compiute, fino a far atterrare – un mattino – la più lieve di tutte, Emma, a Linate.
Stefano Zuccalà, autore de “La tua sopravvivenza”, ha scelto per i lettori di Musicaos Editore:
“Gara di resistenza. Racconti, poesie ed interventi dalle periferie metropolitane”, di Emidio Clementi, Gamberetti Editrice, Collana Equatori, ristampa 2008, un giudizio su Ibs:“Per chi ama i Massimo Volume un must: poesie, canzoni, brevi racconti, stralci di vita vissuta, e soprattutto le prima basi di Clementi scrittore.”
Un romanzo eretico, disturbante e maledetto. Tra vita quotidiana e invettiva spirituale, uno spaccato struggente e indimenticabile del Nordest italiano profondo. Emanuele Tonon costruisce una sconvolgente epica familiare. Con uno spietato alternarsi di alto e basso, di letterarietà e trivio, di preghiera e bestemmia, trasforma la scrittura in un complesso rituale esoterico per denunciare l’insopportabile ingiustizia dell’esistere. Vita di fabbrica, vino, un Benelli scassato, internet e le voci dei morti, tutto concorre a fare di questo libro una potente, macabra, eresia. Il nemico è il blasfemo, feroce atto d’accusa di un uomo contro dio: quel dio, assoluto e fallace, che anche se esistesse dovrebbe rispondere del crimine odioso di consentire la possibilità del dolore, della morte, del tradimento.
Famiglia, contraccezione, amore, aborto, violenza: attraverso articoli, interviste, note, Simone de Beauvoir affronta senza reticenze la condizione della donna e invita uomini e donne a considerare la vera uguaglianza dei sessi una conquista necessaria al progresso della società. Pubblicato in Italia nel 1982, le pagine militanti di questo libro conservano una straordinaria e bruciante attualità, soprattutto oggi che alcuni diritti civili, conseguiti grazie alle lotte del movimento femminista, vengono messi in discussione da certi ambienti politici e confessionali.
“Dopo trentasei anni rileggo Lolita di Vladimir Nabokov, che ora Adelphi ripresenta… Trentasei anni sono moltissimi per un libro. Ma Lolita ha, come allora, un’abbagliante grandezza. Che respiro. Che forza romanzesca. Che potere verbale. Che scintillante alterigia. Che gioco sovrano. Come accade sempre ai grandi libri, Lolita si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica”. (Pietro Citati)
7 Febbraio 2017 – Soleto (LE) – ARCI ARTELICA, Piazza Vittorio Emanuele Reading de “La tua sopravvivenza”, di Stefano Zuccalà, con Giuseppe Manta (chitarra)
10 Febbraio 2017 – LECCE – Libreria FELTRINELLI, Via dei Templari 9 – Ore 18.30
“Quando arriva domenica”, di Mino Pica – Presentazione con Antonio Errico, Luciano Pagano
24 Febbraio 2017 – TORINO – Associazione Culturale “LIBRERIA IL CAMMELLO” (Via Stupinigi 4, Nichelino, Torino) Il Circolo degli Autori presenta “E nessuno viene a prendermi”, di Simone Cutri, recitazione Cecilia Ventigeno