Chiedo scusa per la foto, dovuta all’imperizia da non-fotografo con il telefono cellulare. Anticipo che qui di seguito leggerete opinioni suscettibili di verifica, per l’appunto. Opinioni personali. Non ho mai fatto specie della ribellione che l’arte della fotografia nutre nei miei confronti. Come vi sentireste se pur disponendo di tutto lo spazio di cui avete bisogno per respirare e vivere qualcuno vi costringesse attorno un’armatura di cemento? Lecce, molti di voi se ne sono accorti, negli ultimi anni è cambiata. È cambiata la sua fisionomia, abbellita di molto rispetto agli anni precedenti. Malgrado ancora oggi restino vive alcune sacche di resistenza al cemento, soprattutto da parte di alcune buche che non volendo sapere di reagire all’attacco sferrato da suddetto materiale, riempiendosi di esso, preferiscono restare scoperte, come a voler respirare anch’esse aria pura. Le voragini che si aprono come funghi nelle strade della città non sono altro che una alternativa allo strapotere dell’inquinamento, è difatti cosa nota che gli autoveicoli privi di sospensioni in titanio monroe di cui sono provvisti i centomila suv che circolano in città non possono attraversare le strade con voragine e, di conseguenza, l’invito per tutti è quello di camminare a piedi, stando attenti a non finire nella voragine sbagliata, magari avvisando a casa prima di uscire per avvisare, in caso di mancato arrivo, di allertare la protezione civile per venirci a cercare. Il problema di cui voglio informarvi, tuttavia, non riguarda le povere bestie umane, bensì quelle arboree, gli alberi. Chi di voi ha percorso le strade dei viali si è accorto, forse in concomitanza del termine dei lavori per il filobus, che tutti i marciapiedi di Lecce stanno subendo in questi mesi un maquillage. D’altronde i marciapiedi si apprestano a divenire le future piazzole di sosta e passeggio per i fruitori del servizio, oltre che per i sempre bersagliatissimi pedoni, chi gioca a scacchi sa che i pedoni sono le pedine più sacrificabili della scacchiera.
Ebbene, chi di voi percorre oggi viale degli studenti, sul lato destro dal Bar Commercio all’Obelisco, può osservare in che considerazione sono tenuti alcuni alberi della città di Lecce. Sì, proprio loro. Mi ricordo che quando venne rifatto il Viale dell’Università l’allora Sindaco di Lecce rassicurò gli ambientalisti che gli alberi espiantati sarebbero stati sostituiti con altrettanti, anzi, con un numero maggiore di piante. E così fece. Lo stesso tipo di sensibilità sarebbe oggi il desiderio degli alberi di quel trattino di strada, se potessero parlare. Il nuovo marciapiede è teatro di un fatto curioso. Andate a vedere con i vostri occhi, vi accorgerete che la base degli alberi è perfettamente circondata, in maniera uniforme, dalle piastrelle. Così bene che se domani mattina piovesse le radici degli alberi si disseterebbero con difficoltà. Un lavoro di fino, egregio. Magari si poteva lasciare chessò, un cinque centimetri di spazio alla pianta. Se l’albero deve crescere che cresca pure, tanto se le radici sono d’intralcio si può sempre estirpare e sostituire, nulla da eccepire. Ma mi chiedo, non è triste vedere le mattonelle tagliate a regola d’arte per fare sbucare l’albero dal cemento come un palo della luce? A proposito, c’è un pezzetto di marciapiede dove un albero è di fianco a un palo della luce, sono uguali. È stato applicato più o meno lo stesso principio estetico molto in voga in alcune ville. Un trattamento così non si riserva nemmeno agli ulivi espiantati abusivamente. Grazie al cielo il rifacimento del marciapiede è ancora a metà strada. Magari ai fusti dei prossimi alberi potrà essere concesso qualche centimetro d’aria in più. Chissà. Ogni albero possiede quella che tecnicamente viene definita come AREA DI PERTINENZA, ovvero: l’area definita dalla circonferenza tracciata sul terreno avente come centro il centro del fusto dell’albero. Non sono un esperto, quindi forse ci sarebbe bisogno di un esperto in materia. Faccio un esempio. Il Comune di Prato – ho scelto un nome reale e simbolico allo stesso tempo – in merito all’attuazione delle leggi seguenti
- Costituzione Italiana art. 9 – La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione;
- RD 30 dicembre 1923 n 3267 – Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e terreni montani;
- DPR 11 luglio 1980 n 753 – Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell’esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto;
- Legge 29 gennaio 1992 n 113 – Obbligo ai comuni di mettere a dimora un albero per ogni neonato
- Legge 11 febbraio 1992 n 157 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
- DLgs 30 aprile 1992 n 285 – Nuovo codice della strada;
- DPR 16-dicembre 1992 n 495 – Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada;
- DLgs 22 gennaio 2004 n 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio;
- LR 3 gennaio 2005 n 1 – Norme per il governo del territorio;
in materia di AREA DI PERTINENZA stabilisce quanto segue:
Le aree di pertinenza delle alberature possono essere interessate da pose di pavimentazioni superficiali, purché sia garantito il mantenimento di un’area a terreno nudo (superficie libera), pacciamata, inerbita o impiantata con specie vegetali tappezzanti, circostante il fusto, complessivamente di superficie non inferiore a:
Dimensione delle piante | Pavimentazione |
---|---|
per piante di terza grandezza (altezza < 12 metri) | mq 4 (distanza minima dal tronco 0,6 metri) |
per piante di seconda grandezza (altezza 12 – 18 metri) | mq 6 (distanza minima dal tronco 1 metro) |
per piante di prima grandezza (altezza > 18 metri) | mq 10 (distanza minima dal tronco 1,5 metri) |
Gli interventi di posa delle pavimentazioni non devono comportare sottofondazioni e scavi che alterino lo strato superficiale del terreno per una quota superiore a cm 15, misurata dalla quota originaria del piano di campagna. Tali aree di pertinenza devono essere considerate nel caso di progettazione di nuovi impianti. Per gli alberi posti lungo i viali e in aree adibite a parcheggio, pubblico o privato ad uso pubblico, la superficie libera può essere interessata da pavimentazioni permeabili che consentano l’inerbimento (autobloccanti forati, griglie in ferro o ghisa ecc.) Per il verde esistente, nel caso in cui l’area di pertinenza superi i confini della proprietà sulla quale insiste l’albero, le dimensioni della suddetta area saranno definite dai confini stessi.
Questo succede, ad esempio a Prato. In altre città (ad. es. Omegna, Granarolo) non si scende oltre il metro di area di pertinenza nelle aiuole di nuova costruzione. La foto è sfocata, potete andare di persona e accorgervi che (scrivo alle ore 18.00 di sabato 23 febbraio) la situazione è tale per cui gli alberi presenti nella zona di marciapiede che è stata rimattonata in questa settimana sono circondati. Ora, ripeto di non capirci nulla, ci vorrebbe un esperto.