Paolo Colavero (Maglie 1980) prende da subito molto sul serio la teoria chatwiniana sulla natura nomade dell’essere umano, applicandosi all’esplorazione dei paraggi, delle statali e della costa, spostandosi preferibilmente al di là del Canale d’Otranto e oltralpe. Ha iniziato a leggere sui treni che lo portavano verso Urbino, dove ha scoperto sé stesso, il rebetiko, la psicopatologia, alcuni amici irrecuperabili, ma soprattutto lo tsipouro. Cultore della fenomenologia e di Georges Perec, vive di storie altrui, provando ad inventarsene una propria, e da qualche tempo, con alterne fortune, si dedica ad apprendere la lingua neogreca e il bouzouki.
Ha pubblicato due racconti nell’antologia di Musicaos: “In bilico. Storie di animali terrestri”; insieme a Massimiliano Mandorlo e drBestia (Andrea Cavallini) è autore nell’«Ammiraglia di tutte le zattere».