Anna Rita Merico: Una riflessione poetica sull’origine e lo sviluppo della cultura nel/del Mediterraneo


“Antropologie mediterranee”: viaggi e soste tra versi e pensieri. Nuove frontiere del Mediterraneo.
di Anna Rita Merico

disponibile per la lettura e il download qui: https://bit.ly/2XvYRoc

video dell’intervento:

“Era un raggio… entrò da Est”, di Anna Rita Merico
(Musicaos, Collana poesia, 27)

“Era un raggio… entrò da Est” (Musicaos Editore, collana poesia, 27, postfazione di Annalucia Cudazzo), di Anna Rita Merico, è un testo importante che riporta il Mediterraneo al centro della riflessione sull’origine delle culture e della scrittura, delle tradizioni orali e scritte, che attraversano i popoli affacciati su questo mare/madre/terra.

Si tratta di un testo poetico che raccoglie il frutto di un lavoro filosofico e antropologico, quello dell’autrice, condotto in anni di studi e che è stato anticipato, negli scorsi mesi, dalla partecipazione al Convegno Meic “Mediterraneo il mare del dialogo”, a Ostuni, con un intervento dedicato proprio alle tematiche contenute nell’opera; intervento seminariale che in questi giorni, in concomitanza con la pubblicazione del volume, viene diffuso a titolo gratuito sul sito di Musicaos Editore, proprio per accompagnare le riflessioni dell’opera poetica al sostrato teorico che le anticipa.

“Mi piace pensare al Mediterraneo come ad un grande bacino di scavo, scavo archeologico sui generis, luogo in cui i reperti hanno a che fare con le forme arcaiche delle nostre evoluzioni umane e di pensiero. Mediterraneo, luogo in cui hanno avuto origine le forme della spiritualità e del pensiero cui tutti/e attingiamo, oggi, nelle domande feconde che poniamo alla nostra contemporaneità, al nostro essere cittadini/e di sponde come modalità del nostro andare. Cittadini/e di sponde perché la sponda, oltre ad essere un dato geografico è un dato della mente, un modo di e per affacciarsi nel continuum delle onde della nostra attività di pensiero alla quale diamo, come pervasiva bussola, la continua domanda sulle origini.” […] “Il Mediterraneo crocevia ha visto la nascita della scrittura in forma di verso. Ha visto ciò partendo dalla messa in luce di modalità precise della espressività umana. Il mio ultimo lavoro parte dal bisogno di rileggere testi fondamentali della nostra Origine: Il Vecchio Testamento, l’Odissea, la Tragedia. Sono tre generi letterari estremamente differenti. Sono Testi distanti nelle loro Ragioni eppure un filo li lega: sono testi fondanti, sono i mattoni del nostro essere abitanti di questo Luogo che è il Mediterraneo.”

È questo il nucleo di partenza attorno al quale si costruirà la materia di riflessione e verso di Anna Rita Merico, in “Era un raggio… entrò da Est”. La raccolta poetica che deriva da queste riflessioni è allo stesso momento parola poetica, sulla pagina, e parola “soffiata”, teatrale, che prende corpo non solo sotto forma di parole ma anche di disposizione grafica, testuale, invitando al ritmo, alle pause, ai silenzi che inframezzano il dire.

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“Era un raggio… entrò da Est”.

Questa raccolta contiene produzione di testi dal 2015 al 2018. All’interno di questo tratto di percorso ho vissuto la necessità di tornare a riflettere su Pagine cardine della produzione simbolico-letteraria del Mediterraneo: l’Antico Testamento, l’Odissea, la Tragedia. Riflettere l’Origine del farsi della nostra Umanità è passo imprescindibile e sul quale tornare più volte nel corso dell’esistenza. La lettura e ri-lettura di questi testi dona il sapore degli intrecci che legano le vicende umane al tema della trasformazione (Odissea), della elaborazione spirituale (Antico Testamento con i suoi riverberi nella cultura medioevale), della coralità (la Tragedia). Il Raggio che entra da Est è il primo raggio di sole che all’alba inonda gli altari delle Chiese Bizantine le quali sono tutte rivolte ad Est e prendono da Costantinopoli la direzione sorgiva della Spiritualità. Il primo raggio del mattino entra da un opercolo morbido e silente che sovrasta l’Altare, tavola di forma lineare che rimanda all’essenzialità della struttura del Dolmen. È affascinante il solo poter pensare a questa architettura di linearissima proiezione che porta il simbolico di questo Raggio sulla Tavola di ogni Altare dall’antica Bisanzio al Sud Italia. È la fascinazione di una cartografia dell’anima. È un raggio colmo di significati simbolici dinanzi cui, chinare il capo, è naturale movimento ritmico di dentro. È misura sacra del tempo.
«la maestria di Anna Rita Merico dà vita a una scrittura universale che riesce a far nascere nel lettore il desiderio di intraprendere un percorso analogo al suo: un cammino dalla magica bellezza e dall’intensa carica emotiva»
(dalla Postfazione di Annalucia Cudazzo)

Anna Rita Merico è nata a Nola (Napoli) in Via L. Tansillo tra serici e lavico piperno. Lunga attività di ricercatrice sulle sponde mediterranee lì dove è avvenuto il passaggio dalla lingua orale alla parola scritta, dalla Sapienza al Logos. Appassionata cartografa del limes in cui il tellurico Ordine delle Madri è stato reso invisibile dall’Ordine dei Padri generando contemporaneità e l’attualità d’ogni nostra domanda.
Il testo dell’intervento “Antropologie mediterranee: viaggi e soste tra versi e pensieri. Nuove frontiere del Mediterraneo” è disponibile sul sito dell’editore Musicaos, all’indirizzo: https://bit.ly/3satyNI

Informazioni
Musicaos Editore
www.musicaos.org
tel. 0836618232 | cel. 3288258358

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